Antefatto: alba di un venerdí di inizio agosto, volo Delhi – Istanbul, non riesco a dormire e devo trovare qualcosa per passare il weekend. Quasi tutti sono già in vacanza e per problem vari non posso ne’ fare sforzi ne’ prendere il sole per cui il 99% delle attività interessanti da fare a Mosca in Agosto mi sono precluse. Sorseggiare Hendrick’s & tonic guardando i turisti che fotografano i grattacieli di Moscow City incluso.
Mi viene quindi in mente un mio vecchio pallino, visitare il museo di Monino. Il velocissimo wifi di Turkish Airlines mi viene in aiuto e non solo scopro che il sito è aperto ma che il tempo sarà splendido e saró addirittura accompagnato da un’amica .
Iniziamo con le informazioni logistiche arrivarci è un semplice, Monino è una cittadina a circa 40km da Mosca collegata sostanzialmente da una sola strada abbastanza trafficata. Ovviamente una volta arrivati non c’è assolutamente nessuna indicazione stradale per il museo ed il segnale 3/4G non è che sia dei migliori (per usare un eufemismo) per cui non pensate di usare Maps/Google maps ma dovrete girovagarare per un po’.
Io ho optato questo questa soluzione, come vedere è molto semplice (screenshot di oggi – strada, da “casa mia” a Moscow City fino Monino – limite 90km/h)
C’è anche un treno locale, una sorta di line S milanese per intenderci, che ci mette circa un’ora con buone frequenze ma vi lascia in “centro”. Dovete trovare poi un modo per fare gli ultimi 3km.
Appena scrivo che sto andando a Monino, mi arriva un simpatico messaggino da un forumista di nome I-Dave: “C@@@o se non fai il TR ti affogo nel Selosse andato in aceto”. Per chi non lo conoscesse, I-Dave è quel forumista che vola solo in giacca e cravatta ed ascolta musica commerciale.
Per non rischiare quindi di finire affogato nello champagne andato a male, ecco a voi un piccolo report.
Devo ammetterlo, non mi aspettavo di trovare molti visitatori, ma mai avrei pensato di dover fare la coda in biglietteria! Visitatori al 99,99% locali, moltissimi sui 20-30 anni e tante famiglie. Addirittura ho visto (e rubato un po’ di informazioni) a due visite guidate.
Il museo è diviso in quattro sezioni: Podromi dell’aviazione russa, aerei della seconda Guerra mondiale, esposizione all’aperto di aerei ed elicotteri di epoca sovietica ed infine un hangar con un po’ di prototipi.
Le spiegazioni sono purtroppo al 90% in russo per cui, o parlate la lingua o vi consiglio di fare un po’ di ricerche in internet per sapere cosa si andrà a vedere.
Iniziamo con la prima sezione, aerei e componentistica montata sugli aerei che hanno solcato I cieli russi fino alla fine degli anni 30.
Primo aereo costruito in Russia, 1906
Aereo francese, Farman 4. Tra il 1910 ed il 1916 ne vennero prodotti 1.500 esemplari alcuni dei quali vennero usati in Russia sia per addestramento che con scopi bellici.
Motore a 2 cilindri del 1911
Schema di combattimenti aerei durante la prima guerra mondiale. Per maggiori informazioni sul pilota: https://en.wikipedia.org/wiki/Pyotr_Nesterov
Carta aeronautica, una sorta di Jeppesen ante litteram. Il percorso è da Omsk alla attuale città di Ekaterinburg
Alla conquista dell’Artico
Manuale operativo del Polikarpov R-5 https://it.wikipedia.org/wiki/Polikarpov_R-5
Polikarpov I-16, primo caccia al mondo con carrello retrattile. Molto diffuso negli anni 30 ed utilizzato anche durante la guerra civile spagnola
Nella seconda sezione invece, disposti in ordine più o meno cronologico, si trovano i differenti aerei usati dall’esercito sovietico durante la seconda guerra mondiale.
Dall’inizio
Passando per la battaglia di Kursk
Per arrivare alla fase conclusiva della battaglia di Berlino
Ed altri modelli vari
Dettaglio di un motore 12 cilindri prodotto nel 1944
La terza, come dicevo, è quella secondo me più interessante ma caricherò le immagini in un post a parte. La quarta invece comprende vari prototipi e/o esemplari unici prodotti fino a fine anni ’80.
Capsula per viaggiare nella stratosfera
Discoplano, un prototipo degli anni ’50
Aereo acrobatico
Prototipo di bombardiere tattico degli anni 20
Dettaglio dei motori
AN-25, prodotto nel 1933 da 13.000km di range e 246km/h di velocità massima. L’estensione alare, considerato l’anno di produzione, è davvero impressionante
Macchina volante. Lo ammetto, mi piacerebbe averla
Prototipi di aerei militari
Il museo sorge su una parte del vecchio Monino Airfield, abbandonato da più di venti anni.
Purtroppo non si può girovagare liberamente per il sito ma c’è una sorta di percorso obbligato per cui, sfortunatamente, non ci si può avvicinare molto agli aerei.
Iniziamo dagli elicotteri
Elicottero d’assalto Mi-24
Mil-2
Aeroporto da trasporto
Mi (non mi ricordo )
Ed ora passiamo agli aerei da combattimento
Su-27
Su-35
Mig-29
Tu 22m
Tupolev 16
Prototipo del Sukhoi T-4 https://it.wikipedia.org/wiki/Sukhoi_T-4
Tupolev Tu-4
Carrellata di Sukohi anni ’50 e ’60 con Tupolev144 sullo sfondo
SU-25 e Tu-144
Qualche informazione sul 144
Ed infine, gli aerei civili!
AN-24, turboprop regional sovietico. Ci ho fatto qualche volo in Siberia e nell’estremo oriente russo
Il-62
Tupolev Tu-114
Aereo cargo, AN-22
Uno dei miei sogni aeronautici, volare con questo IL-76
Infine, il Mil V-12, costruito in solo due esemplari. L’estensione delle eliche è davvero immensa, in foto non rende assolutamente
E qui si conclude il TR. Spero vi sia piaciuto e che la qualità delle foto non fosse troppo pessima