Alitalia, come sua non bellissima abitudine, rende noti i piani di sviluppo troppo nel dettaglio e con anni di anticipo. E da molto prima di lanciarla nel 2015 aveva indicato Seoul tra le sue destinazioni desiderate.
L'idea, come conferma il "feroce" sviluppo dei due vettori coreani negli ultimi due anni, dimostra che era un'idea molto valida effettivamente.
Seoul, nello specifico, se non ricordo male è come volume di traffico il secondo local market (p2p) da Roma in Estremo Oriente, dopo Tokyo.
Ancora prima delle grandi metropoli cinesi, prese singolarmente naturalmente (a partire da Pechino e Shanghai).
Aprire ICN da parte di AZ arrivava in anni in cui a lungo l'unico volo tra Italia e Corea era un trisettimanale triangolato ICN-MXP-FCO-ICN, evidentemente molto sottostimato rispetto alle necessità del mercato tra i due paesi.
E dove AZ probabilmente fiutava di potersi prendere una buona fetta dello stesso.
Peccato che giusto in concomitanza con il nuovo FCO-ICN di AZ nel 2015 sia arrivato lo sbinamento dei voli KE (con anche raddoppio del n° voli), e l'arrivo di OZ.
N° voli che è poi andato aumentando nel 2016, e ancora di più nel 2017.
AZ, di contro, riduce da 4 a 3 le frequenze e pur avendo LF in linea bisognerà capire come reagirà di fronte a una quota di mercato in costante diminuzione.
Prendendo il prossimo agosto, la capacità posti offerta/direzione tra Italia e Corea del Sud.
KE : FCO 7xw 748/MXP 3xw 772 : 3359 (51,8%)
OZ : FCO 7xw 772/VCE 2xw 772 : 2358 (36,4%)
AZ : FCO 3xw 332 : 768 (11,84%)