Thread Alitalia - Gennaio 2017


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è strano, perchè se provi a simulare un REG-LIN, ci sono sei giorni in cui l'economy light costa 27,12€.
Salvo non vogliano solo abbandonare la FCO-REG.

Si al momento guardando le tariffe sembra chiuderanno solo la FCO-REG, la LIN-REG dovrebbe rimanere.
 
"Le recenti indiscrezioni di stampa che parlano di un presunto cambio al vertice di Alitalia sono prive di fondamento e non fanno bene all'azienda in momenti come questi". Così il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, in merito ad alcuni articoli che mettono in dubbio la permanenza dell'a.d. della Compagnia, Cramer Ball.

Intanto i sindacati esprimono preoccupazione per la situazione della compagnia: "Siamo lontani - dice il segretario generale della Uil Trasoirtu Claudio Tarlazzi - da un serio piano industriale di rilancio e siamo davanti a un problema che investe l'intero paese perché si tratta di un asset strategico". Il Governo, aggiunge, "deve fare da garante e dire se il piano è sostenibile o meno".

Soprattutto, dice il sindacalista, "non siamo d'accordo sia sugli esuberi che sul taglio del costo del lavoro, che non può rappresentare il vero nodo della questione visto che copre il 16% della spesa totale, in linea con quel che accade nelle altre compagnie". Se nel 2014, "di fronte al fallimento dell'azienda, siamo dovuti sottostare a certe condizioni ora la situazione è differente", avverte. Tarlazzi chiede quindi "discontinuità nel management, perché ha fallito e - sottolinea - non può pagare solo l'amministratore delegato Ball".

Anche per il segretario della Fit Cisl, Antonio Piras "è inverosimile parlare di migliaia di esuberi, preferirei - dice - che Alitalia fosse statalizzata, magari rilevata da Fs". Altri tagli al personale, aggiunge, non sarebbero sostenibili. Ora, sottolinea, "vogliamo vedere il piano" e "chiediamo al Governo di fare qualcosa, anche intervenendo sul regime di agevolazioni che hanno le low cost".

Fonte ANSA
 
Scongelate Piras, che è in frigo dal '68 e gli mancano 3 o 4 passaggi normativi.
 
anche se smentita l'ipotesi che circola è quella di dividerla in due società, Il corto e medio raggio con eurowings, il lungo raggio potenziato,
la prima società probabilmente con l'entrata di nuovi soci, speriamo non intervenga cdp.
Da considerare che il fondo sovrano mubadala development ha perso un miliardo di euro nel primo semestre per i suoi investimenti.

circola dove? e chi la fa circolare?
 
Nessuno si fida di nessuno. A pochi giorni dall’incontro dell’Alitalia con il governo fissato per lunedì 9 gennaio - su iniziativa del premier Paolo Gentiloni, che però non parteciperà - c’è ancora confusione sulla ricetta da mettere in atto per la nuova ristrutturazione. Ci sono molte parti in bianco nel piano industriale che dovrebbe portare in attivo i conti della compagnia, che perde oltre un milione di euro al giorno (450 milioni la perdita netta nel 2016).

Salvo l’affermazione che la compagnia sarà sdoppiata in due parti, una per il breve e medio raggio con modello e offerta low cost (cosiddetta Alitalia 1) e una per il lungo raggio con modello tradizionale (Alitalia 2), il piano industriale 2017-2020 è poco più che una serie di linee guida.

Ma come trasformare in una low cost Alitalia 1, la compagnia (o divisione) per i voli entro l’Europa, non è stato chiarito. Non c’è accordo tra il vertice, il management, gli azionisti. Non basta dire low cost, bisogna anche stabilire a quale modello ci si riferisce: Ryanair, easyJet, o altri? Nessuno lo sa, neanche l’a.d. Cramer Ball. La messa a punto del piano del breve raggio è affidata a Laura Cavatorta, ex responsabile delle hostess che fece un balzo di carriera con Giancarlo Cimoli, quindi direttore di Air One nella Cai. Il presidente Luca Cordero di Montezemolo l’aveva portata al Comitato per le Olimpiadi Roma 2024, come «transport & tourism manager». Ora Cavatorta è tornata in Alitalia e fa il piano del corto raggio.

Le banche azioniste però, soprattutto Unicredit, non si fidano del piano in preparazione, lo ritengono un’imposizione del socio forte Etihad. Vogliono che vengano nominati due «advisor» o consulenti «indipendenti»: un advisor industriale che verifichi se il piano è solido e un advisor finanziario per valutare se il piano sta in piedi dal punto di vista finanziario. Questa doppia certificazione servirebbe anche per attuare la ristrutturazione finanziaria in base all’articolo 67 della legge fallimentare.

Si va quindi verso la nomina dei due advisor, che dovranno rivedere il piano elaborato dal management e da Lazard. Il vero punto è che le banche non si fidano dell’a.d. Ball e non vogliono mettere altri soldi.

Oggi l’unico soggetto disposto a mettere soldi in Alitalia sarebbe Etihad, ma la compagnia emiratina non può farlo da sola perché supererebbe il 50% del capitale e Alitalia perderebbe i diritti di volo. Etihad però non è d’accordo sull’abbandono del modello Alitalia «a cinque stelle» sbandierato da James Hogan e da Montezemolo.

Ball è in bilico. Montezemolo ieri è intervenuto sulle voci di possibili cambi del vertice, che vanno dalla sostituzione di Ball a un cambiamento più radicale. «Le recenti indiscrezioni di stampa che parlano di un presunto cambio al vertice di Alitalia sono prive di fondamento e non fanno bene all'azienda in momenti come questi», ha detto il presidente.

Montezemolo non dovrebbe partecipare all’incontro di lunedì al ministero dello Sviluppo economico, dove il padrone di casa sarà Carlo Calenda e ci sarà Graziano Delrio (Trasporti). Ci saranno Ball e il suo mentore Hogan. L’11 gennaio comincerà il confronto con i sindacati, allarmati per le indiscrezioni di un numero di esuberi che potrebbero arrivare a 4.000.

Fonte il sole 24 ore
 
In sostanza c'è disaccordo tra gli azionisti, i soci italiani vorrebbero la divisione in due della compagnie e la trasformazione del breve raggio sul modello low cost mentre Etihad è contraria e guarda ancora ai fasti della compagnia 5 stelle. In pratica per il piano industriale siamo ancora in alto mare...
 
Ma perché non dichiarano fallimento, chiudono e riaprono sotto altro nome come fanno tutti i negozianti d'Italia?
 
meno male che chi fa il piano del low cost è una che guidava air one, una sicurezza.

Immagino sei ironico, quando guidava Air One ha fallito su tutta la linea, ricordo che continuavano ad aprire e chiudere rotte nel giro di pochi mesi... e quando andavano allo scontro diretto con Easyjet o Ryanair prendevano solo mazzate e chiudevano in poco tempo...
 
Ultima modifica:
Immagino sei ironico, quando guidava Air One ha fallito su tutta la linea, ricordo che continuavano ad aprire e chiudere rotte nel giro di pochi mesi... e quando andavano allo scontro diretto con Easyjet o Ryanair prendevano solo mazzate e chiudevano in poco tempo...

si certo, esatto.

se i ricavi sono rimasti immutati (visto che non c'è cambiamento di mix nella flotta)
e i costi non si sono ridotti in particolare, in ordine di priorità:
1.costi di acquisizione e gestione del ciclo di vita dell'aereo
2.costi del personale (a livello di quantità)
3.costi di vendita e marketing
4.costi generali

perchè ci si deve stupire se le perdite saranno sull'ordine dei 400 milioni, ossia
come l'anno precedente?
 
Ha guidato Air One per pochissimo tempo.

Il lancio e la gestione Air One furono in mano a Lorenzo Caporaletti che poi lascio' la compagnia x dirigere da AD una società di elitrasporto.

Lei guidava se non sbaglio la supervisione degli scali.
 
Ha guidato Air One per pochissimo tempo.

Il lancio e la gestione Air One furono in mano a Lorenzo Caporaletti che poi lascio' la compagnia x dirigere da AD una società di elitrasporto.

Lei guidava se non sbaglio la supervisione degli scali.

la supervisione degli scali prima, in airone
.."Executive VP Business Smart Carrier
Air One SpA - Alitalia Group
ottobre 2012 – dicembre 2014 (2 anni 3 mesi)Milan, Italy
In charge of Air One, the Alitalia "smart carrier" offering domestic and international flights to price sensitive customers who also require service reliability, quality and flexibility"...

lo vedo da linkedin...
https://www.linkedin.com/in/laura-cavatorta-a6670932
 
Comunque sia cambiare AD con la frequenza dei presidenti del consiglio della prima repubblica mi sembra un ottimo modo per accelerare la fine
 
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