Thread Alitalia da gennaio 2015


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L'uomo che Etihad ha mandato a prendere le redini della gestione delle operazioni di volo in Alitalia,è fortemente inviso ai sindacati.
L'idea principe e innovativa che contraddistingue questo nuovo inizio è cambiare tutto e in fretta,ma soprattutto vorrebbero,gli uomini di Abu Dhabi,per tramite del loro uomo,ampliare i ruoli del DOV assegnando a questa figura anche la responsabilità del dialogo coi sindacati.
Si attendono tempi duri sia per i sindacati che per la nuova gestione Az.
 
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L'uomo che Etihad ha mandato a prendere le redini della gestione delle operazioni di volo in Alitalia,è fortemente inviso ai sindacati.
L'idea principe e innovativa che contraddistingue questo nuovo inizio è cambiare tutto e in fretta,ma soprattutto vorrebbero,gli uomini di Abu Dhabi,per tramite del loro uomo,ampliare i ruoli del DOV assegnando a questa figura anche la responsabilità del dialogo coi sindacati.
Si attendono tempi duri sia per i sindacati che per la nuova gestione Az.
Negli ultimi anni, i sindacati sono stati più utili all'azienda che ai lavoratori. Fosse questa la volta buona di farli fuori !
 
Io approfitterei del rebranding per completare il branding sensoriale. Facili ironie a parte, l'adozione da parte di aziende di un aroma ufficiale è sempre più comune: chi è stato a Las Vegas avrà notato come i grandi hotel/casinò abbiano ciascuno un odore molto preciso (il Bellagio e il Venetian/Palazzo si sono fatti sviluppare l'essenza da AromaSys). Molti hotel (fra i quali proprietà i marchi Kimpton, Westin, Holiday Inn e Mandarin Oriental) e catene di negozi (Victoria's Secret) hanno fatto grossi progressi nel scent branding negli ultimi anni.
Nel campo dell'aviazione, British Airways e JAL hanno ciascuna un aroma ufficiale per le proprie lounge, e Singapore Airlines si è fatta fare su misura l'essenza Stefan Floridian Waters, usata sugli aerei, nelle lounge, e dagli assistenti di volo come profumo.

Mandolino a parte, anche l'audio vorrebbe la sua parte: Etihad ha una piacevolissima boarding music, il duetto dei fiori da un'opera di Delibes è noto ai più come "musica di British Airways", e Lufthansa ha un audiologo da anni.


Sono d'accordo, sia su esperienza sensoriale che per musica (ormai un must in molte catene di Boutique Hotels, che ne fanno parte dell'esperienza degli ospiti, vedi Kimpton).
 
Sono d'accordo, sia su esperienza sensoriale che per musica (ormai un must in molte catene di Boutique Hotels, che ne fanno parte dell'esperienza degli ospiti, vedi Kimpton).

A me viene in mente A&F con gli store che infondono Fierce, il loro profumo simbolo, nell'aria. Quello, più la musica a palla, le luci basse e i modelli e modelle sono la caratteristica loro e della consorella Hollister. Altro che sensoriale lì tra profumo e bel vedere ?
 
Sinceramente non credo che AZ, pur con tutti i suoi limiti, dia una percezione di se così devastante da rendere necessario un cambio di livrea per dimostrare di aver cambiato rotta.
La colorazione attuale è bella ed elegante, ed ho più di un dubbio che stravolgerla sarebbe questo gran affare. E non solo per una questione di italianità.
La vera rivoluzione in AZ devono farla le persone che ci lavorano, il comportamento eccellente della capocabina elogiata da BAlorMXP deve diventare una piacevole normalità, non l'eccezione.
In fondo l'hardware è valido: la J di AZ è in pratica la stessa che EY sta vendendo come chissà quale novità sui nuovi 380/787. Solo che gli emiratini la stanno vendendo come l'ottava meraviglia, noi pecorescamente riusciamo a vergognarci anche di ciò di cui dovremmo vantarci.
Ricordo bene che nel momento migliore di CAI, intorno al 2010/2011, le recensioni testimoniavano un notevole apprezzamento dei nuovi prodotti e del migliorato servizio. E senza che fosse stato necessario cambiare livrea, ma piuttosto valorizzandone i contenuti.
Quello che il pax vuole, è trovare una cabina pulita, senza parti di sedili rotte, con l'ife efficiente. E a terra si aspetta una competente assistenza negli scali, un call center che risolva sistematicamente i problemi senza dover sperare di beccare l'operatore "giusto", di non dover maledire la scelta della compagnia ogni volta che deve utilizzare il sito internet.
Tutte queste queste cose non presuppongono un rebranding, ma una migliore formazione ed inquadramento del personale.
E stati pur certi che il pax non avrà problemi ad apprezzare gli eventuali miglioramenti, anche senza dover toccare la A col tricolore sulla coda.

Sono parzialmente d'accordo. Se bazzichi su forum come flyertalk o airliners.net o se, come me, non vivi in Italia ti rendi conto che la percezione di AZ fuori dall'Italia e' ben diversa.

Anche io sono solo parzialmente d'accordo. Il servizio di bordo in molte cose e' migliorato, e spesso e' superiore (specie sul LR) a molti concorrenti. Ma non e' solo una questione di personale e dettagli.

Io vedo negli USA che la percezione di Alitalia e' ancora spesso ancora brutta, e legata a ricordi e fama di inefficienza del passato. In genere, poi, e' considerato una linea aerea piccola, che non offre valide alternative in termini di rotte (e c'e' una certa verita' in questo) e quindi spesso poco considerata a meno che non venga proposta come opzione piu' economica in un motore di ricerca tipo Expedia o Orbitz.

Anche parlando con colleghi e amici che l'hanno provata di persona, ritengono che il servizio di bordo non sia male, ma le gravi carenze sono nei servizi a terra e prima del volo (ricerca di informazioni sul sito, checkin online, etc.)

Quindi credo che vi sia bisogno di tanti interventi, che passano attraverso personale impeccabile in ogni occasione, tanta pulizia (e si, capita di trovare sedili un po' sporchi e imbrattati - l'ultima volta in Classica Plus il sedile e bracciolo era sporco di caffe' pulito decisamente alla bell'e meglio e malino direi), servizi di terra (le lounge, per esempio a JFK, e anche in Italia, sono al di sotto degli standard di Delta, AF, KLM, giusto per citare i partner della JV Atlantica, sia per design, arredamento, pulizia (il carpet nella sala a JFK e' vecchio, logoro, e sporchino vicino nelle prese di corrente a terra, e questo non capita con le altre compagnie), la manutenzione (i bagni delle lounge!!), e poi ancora il sito internet limitato e che fa le bizze, i servizi prima del volo (esempio, check-in online e al self-service in aeroporto), attenzione al cliente (e.g. programma Millemiglia che da estratti conto striminziti, con poca informazione e poco customizabbili e spesso aggiornati in ritardo - la concorrenza fa molto meglio), etc.

Insomma, diciamo la verita', io sono il primo spesso ad apprezzare Alitalia ed i recenti miglioramenti, ma c'e' tuttora tanto da fare...
 
Ho letto con piacere ed interesse tutti i post che tra ieri ed oggi hanno esplorato con grande intelligenza i termini della questione relativa al rebranding Alitalia.
Oggi mi espongo :) e dico cosa farei io.
Da un lato come FF sono letteralmente innamorato del branding attuale e della A verde e rossa.
Dall'altro, se provo a riflettere e penso alla mission che Etihad vuole dare ad Alitalia, ritengo che sia necessario un cambio epocale. In Italia molti appassionati storceranno il naso, all'estero coglieranno invece il cambiamento più favorevolmente fin da subito. E qui una prima domanda per prendere una decisione: quali mercati vuole aggredire la nuova Alitalia? La risposta è fondamentale per ridefinire e posizionare il brand.
Aggiungo che ritengo sia possibile coniugare la tradizione con la modernità; ovvero si può salvare la A stravolgendo il marchio: è la mission (im)possible da affidare alla Società che dovrà elaborare varie proposte, dando ad essa requisiti apparentemente contraddittori (cambia tutto ma da qualche parte richiamami la A che per decenni ha rappresentato Alitalia), ma che costituiranno il frame di riferimento.
In ogni caso la livrea deve essere Bella, nel senso nobile del termine, e deve trasmettere tutti i valori di lusso ed eccellenza che si vorrebbero attribuire ad Alitalia. Per intenderci, non può essere un'accozzaglia di forme geometriche insignificanti.

In questa operazione vedo un rischio molto forte: al cambio del brand deve corrispondere un cambio epocale di tutti gli aspetti rilevati e discussi nei post di oggi, e che non ripeto. Se l'experience di chi metterà piede al check in, in lounge, sull'aereo, o di chi utilizzerà per qualsiasi ragione il customer care resta quella di adesso, qualsiasi nuovo brand subirà immediatamente ed irreparabilmente l'onta negativa che ad oggi viene affibbiata ad Alitalia. Eccellenza e rebranding devono procedere di pari passo. Sono due lati della stessa medaglia.
 
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Ho letto con piacere ed interesse tutti i post che tra ieri ed oggi hanno esplorato con grande intelligenza i termini della questione relativa al rebranding Alitalia.
Oggi mi espongo :) e dico cosa farei io.
Da un lato come FF sono letteralmente innamorato del branding attuale e della A verde e rossa.
Dall'altro, se provo a riflettere e penso alla mission che Etihad vuole dare ad Alitalia, ritengo che sia necessario un cambio epocale. In Italia molti appassionati storceranno il naso, all'estero coglieranno invece il cambiamento più favorevolmente fin da subito. E qui una prima domanda per prendere una decisione: quali mercati vuole aggredire la nuova Alitalia? La risposta è fondamentale per ridefinire e posizionare il brand.
Aggiungo che ritengo sia possibile coniugare la tradizione con la modernità; ovvero si può salvare la A stravolgendo il marchio: è la mission (im)possible da affidare alla Società che dovrà elaborare varie proposte, dando ad essa requisiti apparentemente contraddittori (cambia tutto ma da qualche parte richiamami la A che per decenni ha rappresentato Alitalia), ma che costituiranno il frame di riferimento.
In ogni caso la livrea deve essere Bella, nel senso nobile del termine, e deve trasmettere tutti i valori di lusso ed eccellenza che si vorrebbero attribuire ad Alitalia. Per intenderci, non può essere un'accozzaglia di forme geometriche insignificanti.

In questa operazione vedo un rischio molto forte: al cambio del brand deve corrispondere un cambio epocale di tutti gli aspetti rilevati e discussi nei post di oggi, e che non ripeto. Se l'experience di chi metterà piede al check in, in lounge, sull'aereo, o di chi utilizzerà per qualsiasi ragione il customer care resta quella di adesso, qualsiasi nuovo brand subirà immediatamente ed irreparabilmente l'onta negativa che ad oggi viene affibbiata ad Alitalia. Eccellenza e rebranding devono procedere di pari passo. Sono due lati della stessa medaglia.

Sono d'accordo, ed aggiungo: con il rischio aggiuntivo di rovinare e svilire il nuovo brand, con in aggiunta aver perso la credibilita' rimanente del brand storico allo stesso tempo. Quindi e' un grosso rischio, e spero che in AZ giochino la partita molto bene per fare questo cambio importante.
 
A me viene in mente A&F con gli store che infondono Fierce, il loro profumo simbolo, nell'aria. Quello, più la musica a palla, le luci basse e i modelli e modelle sono la caratteristica loro e della consorella Hollister. Altro che sensoriale lì tra profumo e bel vedere

dai, non esageriamo, non e' che mo dobbiamo aprire una discoteca. Che sempre di una compagnia aerea si parla ;) Tra A&F/Hollister e Kimpton, preferisco Kimpton :D
 
dai, non esageriamo, non e' che mo dobbiamo aprire una discoteca. Che sempre di una compagnia aerea si parla ;) Tra A&F/Hollister e Kimpton, preferisco Kimpton :D

Ma non dicevo che AZ deve diventare così. Portavo solo l'esempio di un altro marchio, in questo caso abbigliamento, che offre un'esperienza sensoriale più ampia.
 
Sulle "esperienze sensoriali" ci andrei cauto: a me personalmente alcuni profumi danno fastidio e ho quasi reazioni allergiche (ad esempio A&F, dove più di 10 minuti non riesco a stare).
Io lascerei tutto com'è.
Magari investirei un po' di più sulla cortesia e l'efficienza del servizio ( evitare le canzoni di Natale oltre il 6 Gennaio potrebbe essere, ad esempio un buon inizio)
 
L'augurio di tutti è che il tempo dei tagli sia finito, altrimenti abbiamo solo scherzato.
 
Non è possibile coniugare servizio a 5 stelle con taglio dei costi su tutto il tagliabile.
Non su tutto il tagliabile, per carità, ma se vuoi migliorare il servizio devi proprio partire dal taglio degli sprechi e delle inefficenze. Ad esempio una buona manutenzione ti fa risparmiare e ti consente di aumentare il livello di servizio.
 
Non su tutto il tagliabile, per carità, ma se vuoi migliorare il servizio devi proprio partire dal taglio degli sprechi e delle inefficenze. Ad esempio una buona manutenzione ti fa risparmiare e ti consente di aumentare il livello di servizio.
Infatti, tagliare tutto il tagliabile sul fronte degli sprechi ed inefficienze per investire poi i risparmi in qualità. Perchè in certi caso non è che AZ non spende, è che i lavori vengono fatti male e magari nessuno controlla, mi viene in mente la questione della pulizia delle cabine per esempio.
 
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