Alitalia: OK governo a trattativa con Air France
- Autore Discussione AZ680
- Data d'inizio
da Avvenire, 30 dicembre 2007, pag.2
http://edicola.avvenire.it/ee/avvenire/default.php?pSetup=avvenire
LA SCELTA DEL GOVERNO E LE VOCI DI DISSENSO
Alitalia, il domani ci dirà.
Ma l’oggi ha snobbato il dialogo
GIORGIO FERRARI
Conferendo al ministro dell’Economia Padoa-Schioppa il mandato per trattare con Air France le modalità della cessione di quote Alitalia, il governo italiano ha dunque confermato la scelta già espressa dal Cda della compagnia di bandiera: Alitalia dunque sarà francese, il colosso Air France-Klm ne assorbirà vettori, dipendenti, scali e rotte, l’offerta verosimilmente comporterà un esborso di 35 centesimi di euro per azione, da qui al 2015 vi saranno almeno 6,5 miliardi di euro di investimenti, 1700 posti di lavoro saranno eliminati (il 10 per cento circa dei 17.869 dipendenti), 3 nuovi aerei all’anno integreranno la flotta e l’Italia avrà un solo hub, a Fiumicino, e non più a Malpensa, declassata ad aeroporto regionale.
Sui motivi tecnici della scelta del Cda e della conferma del governo non intendiamo questionare. Apparentemente la Borsa premia il decisionismo di Palazzo Chigi (il titolo Alitalia si è immediatamente impennato dell’8% dopo ripetuti rovinosi ribassi) e così pure plaudono i piloti, rallegrati dall’idea di entrare a far parte del più grande vettore mondiale, forte di oltre centomila dipendenti, di quasi seicento aerei e 1800 voli giornalieri e con ricavi annui da traffico aereo attorno ai 17 miliardi di euro.
Il mercato dunque, plaudono i grandi giornali, ha vinto sugli interessi della bassa politica locale e sui privilegi di casta, assegnando alla nostra indebitata compagnia di bandiera quel futuro industriale che la cordata perdente (quella di AirOne e di Intesa-Sanpaolo) a giudizio degli azionisti di Alitalia e del governo (con la vistosa esclusione del ministro dei Trasporti Bianchi e del vicepremier Rutelli, il che dovrebbe pur significare qualcosa) non sarebbe stata in grado di garantire.
Stabilire oggi la bontà di questa scelta di fine anno sarebbe capzioso. Ci vorrà forse un decennio o più per calcolarne davvero gli effetti e giudicare se spogliare il nord d’Italia dell’hub di Malpensa e privare quindi la parte maggiormente produttiva del Paese di uno scalo aeroportuale strategico sia un disegno felice oppure no.
S’intravede tuttavia - questo è visibile fin d’ora - una certa qual iattanza, una sorta di improntitudine intellettuale grazie alla quale il governo si è assunto l’onere di compiere una scelta senza sentire il bisogno di consultare chicchessia, le parti sociali prima di tutto, come se le confederazioni sindacali fossero solo un impiccio, e le obiezioni della Lombardia fossero paragonabili ai mugugni folkloristici di qualche sindaco rissoso. Ma così si è deciso.
O forse è stata sufficiente una visita-lampo di Sarkozy per convincere Palazzo Chigi?
Ora occorreranno otto settimane per trattare davvero con Air France. Sarà Padoa-Schioppa a doversene occupare e in questi sessanta giorni si preciserà il destino di migliaia di dipendenti, di centinaia di piloti e di assistenti di volo, degli slot internazionali, delle rotte, delle tariffe. C’è chi spera (o s’illude) che l’accordo possa ancora saltare. Non è la nostra, di speranza. Noi avremmo voluto solo che certe voci fossero state ascoltate per tempo.
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http://edicola.avvenire.it/ee/avvenire/default.php?pSetup=avvenire
LA SCELTA DEL GOVERNO E LE VOCI DI DISSENSO
Alitalia, il domani ci dirà.
Ma l’oggi ha snobbato il dialogo
GIORGIO FERRARI
Conferendo al ministro dell’Economia Padoa-Schioppa il mandato per trattare con Air France le modalità della cessione di quote Alitalia, il governo italiano ha dunque confermato la scelta già espressa dal Cda della compagnia di bandiera: Alitalia dunque sarà francese, il colosso Air France-Klm ne assorbirà vettori, dipendenti, scali e rotte, l’offerta verosimilmente comporterà un esborso di 35 centesimi di euro per azione, da qui al 2015 vi saranno almeno 6,5 miliardi di euro di investimenti, 1700 posti di lavoro saranno eliminati (il 10 per cento circa dei 17.869 dipendenti), 3 nuovi aerei all’anno integreranno la flotta e l’Italia avrà un solo hub, a Fiumicino, e non più a Malpensa, declassata ad aeroporto regionale.
Sui motivi tecnici della scelta del Cda e della conferma del governo non intendiamo questionare. Apparentemente la Borsa premia il decisionismo di Palazzo Chigi (il titolo Alitalia si è immediatamente impennato dell’8% dopo ripetuti rovinosi ribassi) e così pure plaudono i piloti, rallegrati dall’idea di entrare a far parte del più grande vettore mondiale, forte di oltre centomila dipendenti, di quasi seicento aerei e 1800 voli giornalieri e con ricavi annui da traffico aereo attorno ai 17 miliardi di euro.
Il mercato dunque, plaudono i grandi giornali, ha vinto sugli interessi della bassa politica locale e sui privilegi di casta, assegnando alla nostra indebitata compagnia di bandiera quel futuro industriale che la cordata perdente (quella di AirOne e di Intesa-Sanpaolo) a giudizio degli azionisti di Alitalia e del governo (con la vistosa esclusione del ministro dei Trasporti Bianchi e del vicepremier Rutelli, il che dovrebbe pur significare qualcosa) non sarebbe stata in grado di garantire.
Stabilire oggi la bontà di questa scelta di fine anno sarebbe capzioso. Ci vorrà forse un decennio o più per calcolarne davvero gli effetti e giudicare se spogliare il nord d’Italia dell’hub di Malpensa e privare quindi la parte maggiormente produttiva del Paese di uno scalo aeroportuale strategico sia un disegno felice oppure no.
S’intravede tuttavia - questo è visibile fin d’ora - una certa qual iattanza, una sorta di improntitudine intellettuale grazie alla quale il governo si è assunto l’onere di compiere una scelta senza sentire il bisogno di consultare chicchessia, le parti sociali prima di tutto, come se le confederazioni sindacali fossero solo un impiccio, e le obiezioni della Lombardia fossero paragonabili ai mugugni folkloristici di qualche sindaco rissoso. Ma così si è deciso.
O forse è stata sufficiente una visita-lampo di Sarkozy per convincere Palazzo Chigi?
Ora occorreranno otto settimane per trattare davvero con Air France. Sarà Padoa-Schioppa a doversene occupare e in questi sessanta giorni si preciserà il destino di migliaia di dipendenti, di centinaia di piloti e di assistenti di volo, degli slot internazionali, delle rotte, delle tariffe. C’è chi spera (o s’illude) che l’accordo possa ancora saltare. Non è la nostra, di speranza. Noi avremmo voluto solo che certe voci fossero state ascoltate per tempo.
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Avevano il vantaggio di essere la categoria più forte di piloti in Italia! Non hanno mai fatto nulla per difendere i deboli (i moltissimi piloti che hanno pagato, troppo,ed anche Alitalia li ha sfruttati, per passaggi e scuole ecc... solo con la speranza di volare!). Avrebbero potuto difendere i colleghi, ma l'ANPAC (secondo me sindacato solo di Alitalia) ha pensato solo ai, troppi dipendenti della ns compagnia di bandiera! Alitalia, non si è mai messa sul libero mercato, ha sempre tentato di essere il monopolio dell'aviazione italiana e giustamente..ora va ai francesi, e finalmente sapranno cosa vuol dire essere considerati piloti di serie B! Molti piloti Alitalia si lamentano del troppo volato ma...guarda caso, tantissimi istruttori di scuole di volo sono piloti Alitalia, o volano con privati nel tempo libero: allora non volano poi così tanto se hanno il tempo di essere istruttori in scuole di volo o safety pilots...ovviamente pagati! ...non basterebbe questo spazio per elencare gli sgarbi che Alitalia ha commesso, anche se, nel mazzo ci sono persone degnissime!
sei sicuro?
perchè è vietato avere una seconda retribuzione per i piloti AZ,è consentito volare per diporto,ma non per lavoro presso altri enti
guarda che non si lamentano del troppo volato,anche perchè in az come in altre realtà più voli e più guadagni[:303][:303]
si lamentano di essere accusati di fancazzismo quando invece si fanno 800 ore l'anno,oddio non tutti per carità ci saranno pure i fancazzisti,ma un conto è che il fenomeno sia(come lo è) limitato e un conto farlo diventare un fenomeno a larga scala tra i piloti
io ho parlato cn + di un pilota e com durante i voli fatti emolti di essi si lamentavano delnuovo contratto..forse perchè prima prendevano lo stesso stando fermi???ed ora invece devi salire a bordo??E forse come dici Tu sacrificare tempo da un'altra professione che dava altro reddito??
oggi il guadagno è legato alle giornate di impiego,ieri era legato alle ore di volo
le lamentele che hai sentito sono riferite,forse,al fatto che prima si facevano 70 ore di volo in 20 giorni lavorativi,oggi le si fanno in 15,ed essendo pagate le giornate e non le ore,era,non tanto più conveniente,quanto meno faticoso,a livello di qualità della vita farle in 20 piuttosto che non in 15
in pratica si è alzato il volato medio giornaliero
dal ns manuale operativo è vietato effettuare attività di volo,retribuita,fuori dalla compagnia
Gemini, i piloti non sono gli unici lavoratori di Alitalia. Loro sono solo 2000 circa, a fronte di altre 15000 persone che non mi pare godano di tutti questi benefici.
Tanto per dire, un funzionario con 10 anni di servizio prende circa 1300 euro. Un operaio specializzato che ti smonta un Airbus ad occhi chiusi ne prende 1000. Vogliamo poi parlare dei "benefici e privilegi" dell'essere un AAVV stagionale e farsi 15 "stagioni" di 11 mesi l'anno, prendendo tutte le ferie a novembre, e sperando nella grazia di un'altra stagione ?
Scusa, il dato è giusto? 800 ore l'anno?
Fammi capire se intendi ore volate, che ferie avete e quindi quante sono effettivamente le ore settimanali.
Poi quante altre ne andrebbero aggiunte effettivamente se quelle indicate sono le ore di volo dal decollo all'atterraggio?
In definitiva, ti sembra che siano tante?
Quante ne fa un airbusfamilydriver di Air France?
Ciao
Massimo
quelle sono le ore di volo io nel 2006 ne ho fatte 840,quest'anno ancora devo fare il conto
intendo ore di volo block to block cioè dallo sblocco al blocco
per legge ne posso fare max 900 l'anno
il servizio è circa il doppio del volato
non ci sono ore settimanali,perchè tu nel mese hai diritto a un tot numero di riposi,che possono essere più o meno distribuiti in maniera omogenea
per capirci se fai 7 giorni di riposo continuativi dopo ti farai il mazzo perchè nel resto del mese avrai solo 3-4 riposi ancora
il problema non sono le 800 ore ma il modo in cui vengono fatte,fai conto che stiamo sulle 65-70 in 12 giorni lavorativi
l'azienda ha questo interesse farti fare il max delle ore nel minor numero posisbile di giorni,perchè se prima eravamo pagati a ore ora lo siamo sui giorni
in definitiva 60 ore in 12 giorni è peggio che fare 60 ore in 20,le giornate sono molto più intense
spero di essere riuscito a chiarire un pò come funziona
ciao
vedo che in questo 3d nessuno si e' ricordato che in Francia il 90% del traffico intercontinentale passa da CDG! solo Adesso la Delta fara ' capolino a Lione! Anche Nizza puo' dire la Sua ma il Fulcro rimane Parigi che con i suoi 2 aeroporti Drena moltissimo Traffico! Ora la Domanda e' lecita... ma Se AZ incentra tutto su FCO e' cosi ' sbagliato? In Germania diciamo che FRA prende l'80% a Ruota MUC e adesso DUS ma la popolazione Tedesca e ' molto piu' numerosa e inoltre i Tedeschi viaggiano piu' di Noi! non so' come andra a finire con Berlino ma ripeto FRA e' irraggiungibile!
Per non parlare di MAD dove Iberia ha mollato BCN!!
Non So' se l'Italia ,o meglio ,l'Alitalia si puo' permettere due HUB ma e' certo che MXP si e' seduta sugli Allori senza gettare le basi di una possibile alternativa ad AZ! cmq sono convinto che Milano ha tutte le potenzialita' per contrastare questa emorragia![:306]
Per non parlare di MAD dove Iberia ha mollato BCN!!
Non So' se l'Italia ,o meglio ,l'Alitalia si puo' permettere due HUB ma e' certo che MXP si e' seduta sugli Allori senza gettare le basi di una possibile alternativa ad AZ! cmq sono convinto che Milano ha tutte le potenzialita' per contrastare questa emorragia![:306]
Dal sito del Corriere della Sera....
PARIGI - Saranno avviate all'inizio dell'anno le trattative in esclusiva fra Air France-Klm e Alitalia. Lo hanno confermato fonti del gruppo franco-olandese, senza pero' precisare la data esatta del primo incontro. Secondo le stesse fonti, inoltre, non sono ancora state prese decisioni sulle "modalita' tecniche" dell'eventuale alleanza. (Agr)
che vuol dire l'ultima frase ?????
PARIGI - Saranno avviate all'inizio dell'anno le trattative in esclusiva fra Air France-Klm e Alitalia. Lo hanno confermato fonti del gruppo franco-olandese, senza pero' precisare la data esatta del primo incontro. Secondo le stesse fonti, inoltre, non sono ancora state prese decisioni sulle "modalita' tecniche" dell'eventuale alleanza. (Agr)
che vuol dire l'ultima frase ?????
Che paese strano il nostro.
Sempre diviso tra guelfi e ghibellini, nord sud, mxp fco.
La realtà è che noi italiani non sappiamo neanche cosa voglia dire "fare sistema".
Tutti a pensare ai propri interessi e mai al bene della collettività!
Oramai è troppo tardi anche per Az è già morta così come è già morto fco e mxp, oramai siamo nelle mani dei francesi e saranno loro a decidere in che modo noi italiani dobbiamo viaggiare nel mondo.
Certo lasceranno qualche intercontinentale a fco, daranno un contentino anche a mxp statene certi, ma purtroppo la verità è una sola, l'Italia non avrà mai un proprio Hub e questo andrà certamente a discapito della collettività.
Chi dobbiamo ringraziare? Di che è la colpa? Dei politici? No miei cari loro sono solo lo specchio del paese.
La colpa è di tutti quelli che pensano sempre all'orticello di casa senza mai pensare alla collettività. O mi sbaglio?
Quindi o ci sarà un cambio radicale di mentalità o il nostro paese sarà destinato a diventare sempre più piccolo.
Per riassumere in poche parole la mentalità italica è sufficiente questo detto molto significativo:
Roba comun roba da nisun! (Traduco: La cosa comune non è di nessuno, e aggiungo io "Si vede!")
Sempre diviso tra guelfi e ghibellini, nord sud, mxp fco.
La realtà è che noi italiani non sappiamo neanche cosa voglia dire "fare sistema".
Tutti a pensare ai propri interessi e mai al bene della collettività!
Oramai è troppo tardi anche per Az è già morta così come è già morto fco e mxp, oramai siamo nelle mani dei francesi e saranno loro a decidere in che modo noi italiani dobbiamo viaggiare nel mondo.
Certo lasceranno qualche intercontinentale a fco, daranno un contentino anche a mxp statene certi, ma purtroppo la verità è una sola, l'Italia non avrà mai un proprio Hub e questo andrà certamente a discapito della collettività.
Chi dobbiamo ringraziare? Di che è la colpa? Dei politici? No miei cari loro sono solo lo specchio del paese.
La colpa è di tutti quelli che pensano sempre all'orticello di casa senza mai pensare alla collettività. O mi sbaglio?
Quindi o ci sarà un cambio radicale di mentalità o il nostro paese sarà destinato a diventare sempre più piccolo.
Per riassumere in poche parole la mentalità italica è sufficiente questo detto molto significativo:
Roba comun roba da nisun! (Traduco: La cosa comune non è di nessuno, e aggiungo io "Si vede!")
2007-12-31 13:57
Alitalia: La Tribune, Klm riluttante
'Olandesi temono di essere indeboliti da arrivo italiani'
(ANSA) - PARIGI, 31 DIC - Le nozze Alitalia-Air France-Klm solleverebbero 'forti riluttanze' all'interno della compagnia olandese. Lo scrive 'La Tribune'. 'Il carattere non vincolante' della proposta 'si spiegherebbe con lo scetticismo' della Klm, che 'conosce bene' Alitalia con cui sembrava dover andare a nozze negli anni '90. Klm conserva 'un'immagine disastrosa di Alitalia' e 'teme di esserne indebolita', dato che esercita la governance quasi a parita' nonostante sia piu' piccola' di Air France.
Alitalia: La Tribune, Klm riluttante
'Olandesi temono di essere indeboliti da arrivo italiani'
(ANSA) - PARIGI, 31 DIC - Le nozze Alitalia-Air France-Klm solleverebbero 'forti riluttanze' all'interno della compagnia olandese. Lo scrive 'La Tribune'. 'Il carattere non vincolante' della proposta 'si spiegherebbe con lo scetticismo' della Klm, che 'conosce bene' Alitalia con cui sembrava dover andare a nozze negli anni '90. Klm conserva 'un'immagine disastrosa di Alitalia' e 'teme di esserne indebolita', dato che esercita la governance quasi a parita' nonostante sia piu' piccola' di Air France.
Alitalia e Malpensa, Bersani: confronto utile
Il ministro: «Sappiamo di non dovercii occupare solo di azioni ma anche di posti di lavoro e sistema aeroportuale»
ROMA - Al Nord si è aperta una discussione che al di là delle asprezze può rivelarsi utile. Siamo tutti costretti, a questo punto, a guardare in faccia la realtà senza fantasia e senza demagogie». Il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, interviene nel dibattito su Malpensa. «Il governo - dice - sa bene di non doversi occupare solo delle azioni di una società pubblica, ma anche dell'occupazione delle prospettive del sistema aeroportuale. Anche nelle prossime settimane il governo si occuperà di tutto questo pur nei limiti di un passaggio critico e nel rispetto di procedure che devono corrispondere pienamente agli standard internazionali». Secondo il ministro «per aprire davvero opportunità nuove al Nord c'è bisogno ormai di una riflessione comune e di comuni impegni sulla organizzazione del sistema degli aeroporti, cominciando dall'area milanese ma senza fermarsi lì. Questa può essere l'occasione di farlo sul serio e di risolvere finalmente anche la questione, che non nasce oggi, della piena utilizzazione di Malpensa».
corriere.it
Il ministro: «Sappiamo di non dovercii occupare solo di azioni ma anche di posti di lavoro e sistema aeroportuale»
ROMA - Al Nord si è aperta una discussione che al di là delle asprezze può rivelarsi utile. Siamo tutti costretti, a questo punto, a guardare in faccia la realtà senza fantasia e senza demagogie». Il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, interviene nel dibattito su Malpensa. «Il governo - dice - sa bene di non doversi occupare solo delle azioni di una società pubblica, ma anche dell'occupazione delle prospettive del sistema aeroportuale. Anche nelle prossime settimane il governo si occuperà di tutto questo pur nei limiti di un passaggio critico e nel rispetto di procedure che devono corrispondere pienamente agli standard internazionali». Secondo il ministro «per aprire davvero opportunità nuove al Nord c'è bisogno ormai di una riflessione comune e di comuni impegni sulla organizzazione del sistema degli aeroporti, cominciando dall'area milanese ma senza fermarsi lì. Questa può essere l'occasione di farlo sul serio e di risolvere finalmente anche la questione, che non nasce oggi, della piena utilizzazione di Malpensa».
corriere.it
Sarà ma in questo caso la soluzione (se mai ce ne fosse una) per funzionare deve essere digerita e accettata dalla popolazione e dalle istituzioni locali .
Come per il problema della spazzatura in Campania non ci sarà la soluzione finchè la popolazione e le sue istituzioni locali non vanno nella stessa direzione percependo il problema e risolvendolo di comune accordo .
Fin ora (un decennio) in parecchi hanno remato contro .