Mi pongo qualche riflessione tra il serio e il faceto:
praticamente con il prestito ponte gli italiani avrebbero potuto comeprarsi AirOne...
"facile" così salvare (o far finta di farlo) un'azienda: i guai a te, io parto da zero con un foglio di carta bianca che riempio a piacere.
Quindi è irrilevante la preoccupazione principale che dovrebbe avere uno Stato, cioè salvaguardare i posti di lavoro perchè un'azienda perfetta ma con x migliaia di persone sulle spalle della nazione serve a poco. Anche perchè non sarebbe un'azienda estremamente redditizia da salvare il bilancio dello Stato dai sui debiti endemici (forse non ne esiste una al mondo in condizioni di farlo).
Siamo sicuri che chiudendo AZ (o una qualunque azienda di un certo peso) tutti quei dipendenti sarebbero sulla strada per sempre? Se così fosse in Italia (e nel resto del mondo) ci sarebbero milioni e milioni di licenziati disoccupati ad oltranza che si sommerebbero con la successione delle varie chiusure.
Non dico che sia una passeggiata il trovarsi senza lavoro causa chiusura AZ. Ma ci sarebbe comunque la necessità, richiesta dal mercato, non dalle logiche politiche, di fornire trasporto aereo ad una popolazione.
Quindi di personale che concretizzi questo trasporto.
Sarà sotto un altro cappello? un altro marchio? un'altra bandiera? Ma sarà un posto di lavoro.
Per assurdo potrebbero trovare collocazione - in certi casi - anche con i nuovi servizi ferroviari della TAV (possono esserci diverse similitudini lavorative, non tutte, ma parecchie) che sicuramente avranno bisogno di certi profili professionali che oggi non hanno.
Qui invece si finisce per tagliare tout court nell'opera di snellimento peraltro necessaria vista l'elefantiasi della struttura di AZ.
Nel caso AF, però, la gestione sarebbe avvenuta con un'alta dirigenza già familiare con le problematiche di una compagnia aerea, con il possibile utilizzo di moduli lavorativi e gestionali già sperimentati (con successo) e con l'eliminazione di quelli negativi (e di cui forse era già stata verificata l'inutilità).
Se ne salva uno (Police & Co.) e se ne buttano a mare alcune centinaia o migliaia. E sì perchè non so come la metteranno quei creditori, azionisti e obbligazionisti che resteranno appunto con un pugno di mosche. Sarà forse perfino inutile spendere soldi per la carta bollata, perchè lo Stato "si" farà una legge ad hoc.... Ci saranno aziende che chidueranno? o verranno ricattate ("se vuoi alvorae nella new comoany dimentica i tuoi crediti della bad comoany"), oppure entreranno in una spirale di crisi pure loro. Spesso certi comparti industriali ad alta specializzazione non offrono facili riconversioni (operativamente e finanziariamente parlando).
Infine:
Sinceramente mi sfugge il senso, o forse lo capisco troppo bene, per cui in tutta questa vicenda qualcuno vende la sua azienda ad una nuova azienda che sta nascendo sulle ceneri di un'altra. Nuova azienda che potrebbe e dovrebbe già disporre di tutta una serie di risorse grazie alla vecchia. Con quegli alleggerimenti necessari di cui tutti sappiamo e, forse, meno dolorosi.
Quale importante e essenziale apporto fornisce AP (vendendosi) alla Nuova AZ?
Si toglie così di torno un pericoloso concorrente che stava crescendosul proprio mercato o territorio?
Davvero pericoloso?
I collegamenti per ORD e BOS facevano parte di questa minacciata pericolosità per la serie "attenta, guarda cosa sono capace di fare? Non sono come le altre compagnie italiane che zoppicano, io vado lontano"?
Qui va a finire che uno sicuro ci guadagna: Toto!
Il quale fa anche un po' di manfrina sull'entrare o meno nella nuova società.
Abbiamo passato 6 mesi a dibattere (qui sul forum), ad aspettare e a pagare (in Italia), per trovarci con ciò che mi appare un po' un pastrocchio dai contorni non meglio definiti (certo! mancano i dettagli, questo è vero!) ma che ad una prima analisi (un po' affrettata, sì, vero!) non sembrano essere "la soluzione" regina. Anzi....