Thread Alitalia - Gennaio 2017


Stato
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Alitalia, il richiamo del governo
«Prima il piano, poi gli esuberi»

Vertice da Delrio e Calenda: 2-3 settimane per un progetto «dettagliato e condiviso»


Il piano industriale per i prossimi cinque anni di Alitalia c’è già, ma il governo chiede che sia condiviso da tutti gli azionisti. È un documento di 158 pagine redatto dall’amministratore delegato Cramer Ball. Ciò che manca (ancora) è la conoscenza «dettagliata» da parte di tutti gli interlocutori. Soprattutto le due banche, azioniste e creditrici: Intesa Sanpaolo e Unicredit. Disposte a convertire ulteriori crediti in azioni per credere ancora in una compagnia in grado di tornare all’utile. Da oggi e per i prossimi giorni Ball incontrerà tutti i soci per spiegare come intende rovesciare la compagnia come un calzino. Rivoluzionando la strategia sul corto e medio raggio. Chiudendo, se necessario, alcune tratte fortemente in perdita. E ampliando, se possibile, l’offerta sul lungo raggio. Il più remunerativo. Soprattutto verso il nord-America. Con la sponda del governo, attivando le relazioni bilaterali con gli Stati Uniti per convincere Delta Airlines a concedere i diritti di volo verso alcune destinazioni (San Francisco e Los Angeles).
All’incontro al ministero dello Sviluppo c’era Gaetano Micciché, di Intesa Sanpaolo, neoconsigliere di Alitalia. Gianni Franco Papa, direttore generale di Unicredit. E anche Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Atlantia, azionista di Alitalia. Soprattutto il rappresentante della holding a monte dell’aeroporto di Fiumicino, hub di riferimento della compagnia. E poi c’era l’esecutivo. Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo e Graziano Delrio, titolare delle Infrastrutture. Entrambi hanno chiesto di avere in mano il piano dettagliato quanto prima. Per cominciare a discutere di esuberi. Le ricadute sociali ci saranno. Alitalia ha bisogno di un’importante sforbiciata ai costi di struttura. E l’azienda è sovradimensionata, almeno in rapporto alle concorrenti, nel personale di terra e negli uffici. I vertici di Alitalia, per questo, incontreranno domani i sindacati per capire come ridurre al minimo l’impatto sui lavoratori. Saranno necessari gli ammortizzatori sociali e piani di ricollocazione per le eccedenze. All’incontro non c’era Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia. Era ad Abu Dhabi per incontrare gli azionisti di Etihad per convincerli della necessità di una svolta. Anche per non lasciare quote di mercato ai rivali Emirates e Qatar Airways. Etihad è controllata dal governo emiratino. Fonti vicine al dossier rivelano la necessità da parte delle banche di una discontinuità nel rapporto con Etihad, al 49% di Alitalia. James Hogan, attualmente vicepresidente della compagnia, sarebbe verso l’uscita. Nel consiglio di amministrazione dovrebbe entrare un componente del governo di Abu Dhabi, socio a monte di Etihad. Perché, è il ragionamento, è necessario un confronto stretto tra gli azionisti in Consiglio. L’identikit sarebbe quello di Ahmed Ali Al Sayegh, anche nel direttorio dell’authority dell’Energia di Abu Dhabi.
9 gennaio 2017 (modifica il 9 gennaio 2017 | 20:55)

http://www.corriere.it/economia/17_...ri-1adc090a-d6a5-11e6-b48b-df5f96e3114a.shtml
 
La dieta del dolce e salato l'abbiamo già fatta varie volte ed a cosa è servita?
Mo ce stanno a rimette a dieta.... :-)

La sarviettina umidificata pure quella c'è l'hanno torta e poi rimessa...

...ennamo su nooo...daje che nun reggeeee
O
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Non sapevo che avessero levato il servizio a bordo in passato ?
 
Segnalo su MF di oggi articolo intitolato: "Alitalia il pareggio di bilancio si sposta al 2019", se qualcuno riesce a riportarlo.
 
Segnalo su MF di oggi articolo intitolato: "Alitalia il pareggio di bilancio si sposta al 2019", se qualcuno riesce a riportarlo.

Ci provo ...

MILANO (MF-DJ)--Il piano c'e', e racconta in circa 160 pagine come Alitalia prevede di riassestarsi, dopo una trasformazione radicale che prendera' cinque anni, per concludersi nel 2021. L'obiettivo del break-even, un tempo fissato per la fine di quest'anno, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, scivola al 2019, che pero' a guardarlo dal rosso di oltre 500 milioni di euro che si attribuisce ai conti della compagnia sembra persino troppo vicino. Ma tant'e': l'ad Cramer Ball e' pronto a ridisegnare Alitalia, incurante delle voci che lo danno in bilico e puntando come da indiscrezioni sullo sviluppo del lungo raggio e sulla creazione di una sorta di low-cost. Il tutto associato a risparmi che a regime dovranno raggiungere i 300 milioni di euro. Molto dipendera' dal destino della jv con Air France-Klm e Delta, nella quale Alitalia vuole avere un peso maggiore in termini di rotte transatlantiche. Destino segnato, invece, per la jv con i franco-olandesi, che scadra' il 13 gennaio prossimo e non sara' rinnovata. All'indomani dell'incontro al ministero dell'Economia, qualcosa inizia a emergere anche su come il governo potrebbe venire in aiuto della compagnia, mentre continua a cumulare perdite al ritmo di un milione di euro al giorno. Secondo il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, che ha provato a spazzare via le voci di una profonda spaccatura tra i soci, tutti sono pronti a fare la loro parte. "Dalla riunione di oggi (ieri, ndr) e' venuta fuori una bella notizia", ha detto il ministro, "ovvero che gli azionisti sono tutti molto determinati a continuare a investire". red/lab (fine) MF-DJ NEWS

http://www.milanofinanza.it/news/alitalia-il-pareggio-si-sposta-al-2019-mf-201701100844001138
 
Ultima modifica da un moderatore:
Nonostante il prestito ponte delle banche la liquidità sarà di nuovo esaurita a fine gennaio:

Alitalia, parte il conto alla rovescia: 80 giorni per ripartire

In 80 giorni, aveva dimostrato Jules Verne, si può fare il giro del mondo senza aerei. Alitalia, però, ha lo stesso lasso di tempo per una missione ancora più difficile: presentare un piano industriale dettagliato, condiviso da azionisti, investitori e creditori, e dare il via alla ristrutturazione.

Secondo quanto emerso nell’incontro di ieri tra i vertici della compagnia aerea, il ministro dei Trasporti Graziano Delrio e quello dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, Az dispone attualmente di liquidità fino al 31 gennaio. E, per quanto riguarda i tagli al personale (le cifre parlerebbero di 1.600 posti di lavoro a rischio su un totale di 12mila dipendenti), i rappresentanti del Governo sono stati chiari: prima il piano, poi gli esuberi.

Una sorta di braccio di ferro tra un management ansioso di rimettere in sesto i conti della compagnia e un Governo che vuole, prima di tutto, certezze sul futuro dell’azienda.

I piani
Le idee sul piatto non mancano, come riportano (e hanno riportato nei giorni scorsi) diverse fonti di stampa. Dalla riduzione dei costi fino alla revisione degli accordi con Delta, passando da un nuovo modello di business che vede lo sdoppiamento della compagnia tra un long haul legacy e un corto raggio in chiave low cost.

La posizione del Governo
Ma tutto questo, è la posizione del Governo, deve essere tradotto in un piano dettagliato “che definisca il progetto di lungo periodo e il rilancio”, come riporta una nota del ministero dello Sviluppo economico.

Il conto alla rovescia è iniziato. Prossima tappa, il nuovo incontro tra azienda e Governo tra tre settimane. TTG
 
Vi riporto questo articolo secondo me interessante del 2013 sul Corriere della Sera con un'intervista a Christoph Franz ex AD di Lufthansa.

http://www.corriere.it/economia/13_...fo-077f4d46-6708-11e3-b0a6-61a50f6cb301.shtml

Nell'intervista si trovano alcuni passaggi con considerazioni più volte discusse qui sul forum e altre che si stanno rivelando profetiche:

Dualismo LIN-MXP: "avevate due aeroporti, ma dividere i passeggeri locali e di transito tra Malpensa e Linate non era economico, è una delle ragioni per cui Alitalia sta soffrendo.avevate due aeroporti, ma dividere i passeggeri locali e di transito tra Malpensa e Linate non era economico, è una delle ragioni per cui Alitalia sta soffrendo."

Split Low-Cost per SH-MH, Legacy sul LH: "La strada di Alitalia è rafforzarsi nel low cost come l’irlandese Aer Lingus, che ha saputo resistere a Ryanair"
 
Stavo notando che acquistando da App Alitali non applica la Fee di 3 euro a biglietto emesso..... era stata detta questa cosa?

Inoltre per la Tariffa light adesso c'è anche la scelta del posto (cosa che prima ufficialmente non si poteva fare)

Cambia qualcosa acquistndo da App secondo voi?
 
Stavo notando che acquistando da App Alitali non applica la Fee di 3 euro a biglietto emesso..... era stata detta questa cosa?

Inoltre per la Tariffa light adesso c'è anche la scelta del posto (cosa che prima ufficialmente non si poteva fare)

Cambia qualcosa acquistndo da App secondo voi?

Era stato detto che non c'era la fee di 3 euro.
A me il posto con la tariffa light me l'ha sempre fatto scegliere
 
Vi riporto questo articolo secondo me interessante del 2013 sul Corriere della Sera con un'intervista a Christoph Franz ex AD di Lufthansa.

http://www.corriere.it/economia/13_...fo-077f4d46-6708-11e3-b0a6-61a50f6cb301.shtml

Nell'intervista si trovano alcuni passaggi con considerazioni più volte discusse qui sul forum e altre che si stanno rivelando profetiche:

Dualismo LIN-MXP: "avevate due aeroporti, ma dividere i passeggeri locali e di transito tra Malpensa e Linate non era economico, è una delle ragioni per cui Alitalia sta soffrendo.avevate due aeroporti, ma dividere i passeggeri locali e di transito tra Malpensa e Linate non era economico, è una delle ragioni per cui Alitalia sta soffrendo."

Split Low-Cost per SH-MH, Legacy sul LH: "La strada di Alitalia è rafforzarsi nel low cost come l’irlandese Aer Lingus, che ha saputo resistere a Ryanair"

Più che profetiche sono dati di fatto: Linate è scomodo perché separa il traffico milanese ma al tempo stesso comodo sia per AZ in quanto sua roccaforte (?) sia per le altre compagnie che aspirano pax nei loro hub come se non ci fosse un domani.

Chiaramente nessuno ha avuto le palle di prendere una decisione simile per non scontentare le parti e ora ne paghiamo le conseguenze: da un lato LIN è l'ultima carta che AZ si gioca per cercare di salvare il salvabile, dall'altra non esiste un hub forte nel Nord Italia nonostante il bacino di utenza e la redditività più alta che ne consegue.

Di fatto il sistema aeroportuale italiano è frammentato a causa dei capricci di Alitalia e di chi lo ha permesso.
 
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