Ita Airways : a Lufthansa il 40% della compagnia italiana


East End Ave

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13 Agosto 2013
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su e giu' sull'atlantico...
Corollario di reazioni sindacali; mi astengo dai commenti. Meglio.

Ma iniziamo dagli ex amici gialloverdi:

Conte (M5S): una svendita, Fratelli di Germania
Salvini: personale in sicurezza, dopo tante chiacchiere.


...poi appunto i sindacati:

La Filt Cgil: "Stato mantenga quota di maggioranza a tutela degli scali".

Il sindacato afferma che "ci aspettiamo un rilancio e la crescita della flotta che consenta le assunzioni di nuovo personale per recuperare tutti i lavoratori in cassa integrazione di Alitalia e delle altre compagnie aeree che, negli ultimi anni, hanno chiuso i battenti, complici il Covid ma soprattutto la miopia della politica rispetto alle politiche industriali del trasporto aereo".

"Per noi inoltre - sottolinea la Federazione dei Trasporti della Cgil - è centrale, seppur nell'ambito di una forte alleanza internazionale come sarà quella con Lufthansa, che una quota di maggioranza della compagnia rimanga allo Stato".


Auguri Lufthansa!
 
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nicolap

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10 Novembre 2005
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Roma
Non per volere essere pessimista (da Repubblica)...

A proposito di presentabilità politica dell'intesa, nelle ultime ore il nostro esecutivo ha chiesto di conservare una quota minimale dentro Ita anche quando (tra il 2025 e il 2026) i tedeschi conquisteranno la stragrande maggioranza delle azioni.
Un simile scenario permetterebbe di dire che la bandierà dell'italianità non verrà del tutto ammainata nel settore dell'aviazione civile.
ROMA - I sindacati accolgono con ottimismo l'intesa che il governo e Lufthansa hanno raggiunto su Ita. Ma chiedono di conoscere il Piano di sviluppo che è stato concordato per il vettore nazionale, erede di Alitalia. Urgente, dunque, una convocazione.
Ecco la Filt Cgil: "Bene accordo tra Mef e Lufthansa. Ora però ci aspettiamo una convocazione per avviare un confronto sul Piano industriale che dovrà essere volto allo sviluppo e non dovrà penalizzare gli aeroporti italiani'.

"Per noi inoltre - sottolinea la Federazione dei Trasporti della Cgil - è centrale, seppur nell'ambito di una forte alleanza internazionale come sarà quella con Lufthansa, che una quota di maggioranza della compagnia rimanga allo Stato".
La quota "rappresenta una garanzia dell'alto valore strategico di un asset importante per la connettività del Paese, la mobilità dei cittadini e la tutela occupazionale, non solo dei lavoratori della compagnia ma di tutti quelli dell'indotto che vi ruota attorno come le manutenzioni, l'handling aeroportuale e il catering".
 
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Planner

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28 Settembre 2008
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La Stampa di oggi:

Affare fatto Ita-Lufthansa

Paolo Baroni

ROMA
Era almeno dal 2017 che Lufthansa ci provava, da quando cioè la procedura di vendita della vecchia Alitalia, finita inevitabilmente in amministrazione straordinaria, non aveva avuto seguito. A distanza di sei anni, e dopo altre centinaia di milioni di euro di perdite scaricate sulle spalle degli italiani, saranno dunque i tedeschi a togliere le castagne del fuoco al governo sovranista. L'intesa sulla nuova Ita Airways, di cui Lufhtansa rileverà a breve il 41% del capitale, è stata ufficializzata ieri al termine di un incontro tra il ministro dell'Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e l'amministratore delegato di Deutsche Lufthansa Carsten Spohr.
Per la firma definitiva bisognerà attendere però ancora un poco perché vanno ancora definiti gli ultimi dettagli tecnico-legali, poi l'accordo andrà sottoposto alla Corte dei Conti italiana e soprattutto alla Direzione Generale per la Concorrenza dell'Ue che dovrà autorizzare l'operazione.
Per il 41% (e 2 posti su 5 nel futuro nuovo cda) Lufthansa attraverso un aumento di capitale riservato verserà nelle casse di Ita 325 milioni di euro, ma prima di allora il Mef a sua volta dovrà onorare l'ultima tranche dell'aumento di capitale da 250 milioni conservando una quota dei 59%. Il ministero dell'Economia, assistito da Equita in qualità di financial advisor esclusivo, ha già concordato col nuovo socio un'opzione di vendita che potrà essere esercitata tra il 2025 ed il 2027, in parallelo con lo sviluppo del piano industriale della compagnia, che consentirà poi ai tedeschi di rilevare un altro 49% di Ita.
«Oggi si chiude un percorso che ha contraddistinto la storia della compagnia di bandiera nazionale con la prospettiva di integrazione con un importante vettore europeo – ha commentato Giorgetti -. Ci abbiamo lavorato tanto, siamo convinti e quindi soddisfatti. Poi se son rose fioriranno». «Con questo governo – ha poi aggiunto - si scioglie oggi un nodo che da trent'anni condiziona il mercato del trasporto aereo in Italia. Siamo convinti che questa decisione permetterà al mercato aereo di svilupparsi nell'interesse dell'Italia».
Al Mef, fin tanto che resterà in maggioranza spetterà l'indirizzo strategico, al partner tedesco gli aspetti più gestionali. Il piano, messo a punto dal management di Ita, l'ad Fabio Lazzerini ed il presidente Antonio Turicchi, che ieri ha preso parte all'incontro al Mef, prevede di passare dai 2,5 miliardi di fatturato quest'anno ai 4,1 del 2027 e la crescita e il rinnovamento della flotta, che a fine 2027 conterà 94 aeromobili rispetto agli attuali 71, con un'età media di cinque anni a tutto vantaggio dell'ottimizzazione dei consumi di carburante e dell'impatto ambientale. L'organico, previsto quest'anno a 4.300 unità grazie alle 1.200 assunzioni previste salirà a oltre 5.500 a fine piano.
Secondo quanto è stato concordato Ita Airways «mira ad affermarsi come player di riferimento tra i vettori full service nei tre settori intercontinentale, internazionale e domestico, con particolare attenzione al traffico di lungo raggio. Questo riposizionamento strategico consentirà inoltre di rafforzare maggiormente il traffico dell'hub di Roma Fiumicino, che avrà un ruolo centrale nel modello multi-hub del Gruppo Lufthansa». Anche col nuovo azionista, «Ita Airways – viene assicurato - continuerà ad essere la compagnia aerea di riferimento del Paese italiano e a rappresentare con orgoglio l'Italia nel mondo, garantendo collegamenti all'interno del Paese e con il resto del mondo, supportando lo sviluppo dei flussi turistici e di business». Oltre a Fiumicino la «nuova Ita» punterà sempre sullo scalo di Milano Linate; mentre per quanto riguarda Malpensa, dove oggi la compagnia è presente con un solo volo, in prospettiva si ragiona sullo sviluppo dell'attività cargo posto che già oggi i due scali di Francoforte e Monaco di Baviera dove opera Lufthansa sono saturi e per ragioni ambientali non possono essere ampliati.
Soddisfatti per la svolta i sindacati del settore, che ora però si aspettano di essere convocati dall'azienda per confrontarsi sullo sviluppo del piano industriale. Sul fronte politico, invece, i 5 Stelle a partire da Giuseppe Conte accusano il governo di aver «svenduto Ita, di averla letteralmente regalata a Lufthansa: con l'ennesima torsione dei sovranisti».
Per l'ad di Lufthansa Carsten Spohr «l'accordo di oggi porterà a una situazione vantaggiosa per l'Italia, Ita Airways e Lufthansa Group. È una buona notizia per i consumatori italiani e per l'Europa, perché una Ita più forte rafforzerà la concorrenza nel mercato italiano. Allo stesso tempo – ha concluso Spohr - questo investimento ci consentirà di continuare la nostra crescita in uno dei nostri mercati più importanti». —


Le due parti che ho sottolineato mi generano qualche perplessità.
 

OneShot

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31 Dicembre 2015
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Paris
E mo de che se parla sul forum ?..
A voglia, da qui a quando LH ne rileverà il 100% o quasi!

Battute a parte, ci sarà da analizzare e discutere dell’integrazione di ITA nel gruppo, di passaggio a Star, di flotta e network, del nuovo management… oggi segna un punto di partenza, non di arrivo
Le mutande a Tokyo, le divise ignifughe, la C dedicata, ma soprattutto Er Pomata!
 

Paxromana

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Rome, Milan born.
Ai tedeschi spetterà restituirci un compagnia true self italiana...
Per farlo dovranno agire con forza ma nell'ombra.
Il successo della rediviva passerà attraverso la consegna di un'esperienza di volo efficiente, con brand autenticamente italiano.
Buffo no!!!
 
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belumosi

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10 Dicembre 2007
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Secondo Berberi LH dovrebbe rilevare tutte le restanti azioni in due momenti diversi.
Previsto anche un ruolo per LIN e MXP e il probabile ritorno del brand Alitalia.

Ita Airways, Lufthansa investirà 830 milioni e rilancerà il marchio Alitalia
di Leonard Berberi

L’investimento complessivo di Lufthansa in Ita Airways alla fine dell’operazione sarà di circa 830 milioni di euro e suddiviso in tre fasi. È quanto apprende il Corriere della Sera da fonti governative a conoscenza del dossier. La prima fase — tra fine 2023 e inizio 2024, dopo l’ok dell’Antitrust Ue — prevede l’esborso di 325 milioni di euro per rilevare il 41% del vettore tricolore. Prima di quel momento nelle prossime settimane il Tesoro sarà chiamato a versare l’ultima rata di finanziamento pubblico (250 milioni) autorizzato dall’Ue per un totale di 1,35 miliardi.

Le altre tappe
La seconda fase di Lufthansa in Ita stabilisce un assegno di altri 325 milioni, nel 2026-2027, per il 49%, più un centinaio di milioni di «premio» al raggiungimento degli obiettivi fissati dal piano. Nella terza tappa, nel 2028, i tedeschi dovranno versare al ministero circa 80 milioni per il restante 10%. Appena possibile il colosso tedesco — che nel 2022 ha registrato quasi 33 miliardi di euro di ricavi — avvierà la «macchina» delle sinergie commerciali e operative che porteranno la compagnia aerea prima a toccare il pareggio operativo, poi a registrare il primo utile della sua storia. Nell’operazione Mef-Lufthansa Equita ha agito in qualità di financial advisor esclusivo del ministero.

Le sinergie
È previsto anche che Ita avvii nelle prossime settimane i voli in codeshare con le compagnie del gruppo Lufthansa e le società partner, mossa che anticiperà il passaggio nell’alleanza internazionale Star Alliance e l’ingresso nella joint venture transatlantica che il gruppo tedesco ha con United Airlines e Air Canada. Questi ultimi due richiederanno qualche tempo, in particolare la joint venture che avrà bisogno del via libera del Dipartimento dei Trasporti Usa.

Il cambio di passo con Giorgetti
La svolta su Ita — 71 aerei, 3.900 dipendenti e 634 milioni di euro di perdite accumulate dal 15 ottobre 2021 al 31 dicembre 2022 — è arrivata l’autunno passato quando al Tesoro si è insediato il ministro Giancarlo Giorgetti. È proprio lui che ha preso in mano il dossier, ha deciso di interrompere le trattative con il fondo americano Certares che non dava garanzie industriali e ha riportato al tavolo Lufthansa per provare a far sopravvivere la compagnia italiana e poi farla crescere, cercando di aumentare la connettività dell’Italia. A gestire i negoziati sono stati il presidente di Ita Antonino Turicchi e il capo delle strategie di Lufthansa Joerg Eberhart, ex numero uno di Air Dolomiti con passaporto tedesco e italiano.

L’hub di Roma
Tra i temi toccati c’è stato anche il marchio Alitalia acquistato per 90 milioni di euro da Ita e non ancora utilizzato. È probabile che Lufthansa lo rimetta sulle livree quando l’aviolinea tricolore sarà tornata a fare profitti. Altro tema affrontato è quello degli aeroporti. Lufthansa renderà Roma Fiumicino uno dei suoi hub intercontinentali, in particolare per i voli con l’America Latina, l’Africa e l’Asia. Un ruolo, però, l’avranno anche Milano Linate (dove transita il traffico business) e Malpensa.

I cambi al vertice di Ita
Nei prossimi giorni è attesa l’assemblea dei soci di Ita: il consiglio di amministrazione attuale — in prorogatio — sarà così sostituito da uno nuovo, sempre a cinque membri: Turicchi verrà confermato alla presidenza, mentre salvo colpi di scena dovrebbe arrivare un nuovo amministratore delegato che prenderà il posto di quello attuale, Fabio Lazzerini (in carica dalla nascita della società), che ricopre anche il ruolo di direttore generale del vettore tricolore.

 

Paolo_61

Socio AIAC
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Secondo Berberi LH dovrebbe rilevare tutte le restanti azioni in due momenti diversi.
Previsto anche un ruolo per LIN e MXP e il probabile ritorno del brand Alitalia.

Ita Airways, Lufthansa investirà 830 milioni e rilancerà il marchio Alitalia
di Leonard Berberi

L’investimento complessivo di Lufthansa in Ita Airways alla fine dell’operazione sarà di circa 830 milioni di euro e suddiviso in tre fasi. È quanto apprende il Corriere della Sera da fonti governative a conoscenza del dossier. La prima fase — tra fine 2023 e inizio 2024, dopo l’ok dell’Antitrust Ue — prevede l’esborso di 325 milioni di euro per rilevare il 41% del vettore tricolore. Prima di quel momento nelle prossime settimane il Tesoro sarà chiamato a versare l’ultima rata di finanziamento pubblico (250 milioni) autorizzato dall’Ue per un totale di 1,35 miliardi.

Le altre tappe
La seconda fase di Lufthansa in Ita stabilisce un assegno di altri 325 milioni, nel 2026-2027, per il 49%, più un centinaio di milioni di «premio» al raggiungimento degli obiettivi fissati dal piano. Nella terza tappa, nel 2028, i tedeschi dovranno versare al ministero circa 80 milioni per il restante 10%. Appena possibile il colosso tedesco — che nel 2022 ha registrato quasi 33 miliardi di euro di ricavi — avvierà la «macchina» delle sinergie commerciali e operative che porteranno la compagnia aerea prima a toccare il pareggio operativo, poi a registrare il primo utile della sua storia. Nell’operazione Mef-Lufthansa Equita ha agito in qualità di financial advisor esclusivo del ministero.

Le sinergie
È previsto anche che Ita avvii nelle prossime settimane i voli in codeshare con le compagnie del gruppo Lufthansa e le società partner, mossa che anticiperà il passaggio nell’alleanza internazionale Star Alliance e l’ingresso nella joint venture transatlantica che il gruppo tedesco ha con United Airlines e Air Canada. Questi ultimi due richiederanno qualche tempo, in particolare la joint venture che avrà bisogno del via libera del Dipartimento dei Trasporti Usa.

Il cambio di passo con Giorgetti
La svolta su Ita — 71 aerei, 3.900 dipendenti e 634 milioni di euro di perdite accumulate dal 15 ottobre 2021 al 31 dicembre 2022 — è arrivata l’autunno passato quando al Tesoro si è insediato il ministro Giancarlo Giorgetti. È proprio lui che ha preso in mano il dossier, ha deciso di interrompere le trattative con il fondo americano Certares che non dava garanzie industriali e ha riportato al tavolo Lufthansa per provare a far sopravvivere la compagnia italiana e poi farla crescere, cercando di aumentare la connettività dell’Italia. A gestire i negoziati sono stati il presidente di Ita Antonino Turicchi e il capo delle strategie di Lufthansa Joerg Eberhart, ex numero uno di Air Dolomiti con passaporto tedesco e italiano.

L’hub di Roma
Tra i temi toccati c’è stato anche il marchio Alitalia acquistato per 90 milioni di euro da Ita e non ancora utilizzato. È probabile che Lufthansa lo rimetta sulle livree quando l’aviolinea tricolore sarà tornata a fare profitti. Altro tema affrontato è quello degli aeroporti. Lufthansa renderà Roma Fiumicino uno dei suoi hub intercontinentali, in particolare per i voli con l’America Latina, l’Africa e l’Asia. Un ruolo, però, l’avranno anche Milano Linate (dove transita il traffico business) e Malpensa.

I cambi al vertice di Ita
Nei prossimi giorni è attesa l’assemblea dei soci di Ita: il consiglio di amministrazione attuale — in prorogatio — sarà così sostituito da uno nuovo, sempre a cinque membri: Turicchi verrà confermato alla presidenza, mentre salvo colpi di scena dovrebbe arrivare un nuovo amministratore delegato che prenderà il posto di quello attuale, Fabio Lazzerini (in carica dalla nascita della società), che ricopre anche il ruolo di direttore generale del vettore tricolore.

Trovo positivo che l'ingresso di LH e la successiva crescita della partecipazione avvengano tramite aumenti di capitale riservati.
 

billypaul

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Speriamo di no, questa volta abbiamo un gruppo solido che ha già dato prova di saper gestire più compagnie aeree e hub.

Ah, dimenticavo: bentornato e non permetterti mai più di sparire come hai fatto negli ultimi anni! :D
Non avevo nulla di interessante da aggiungere alle già numerosi discussioni ;)

Detto questo, mi dispiace per le persone capaci come te, ma alcune scelte del management continuano a lasciarmi di stucco. E non credo che LH possa sanare le lacune strutturali e congenite insite nel DNA italiano (penso a LH Italia).
 

Blos

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12 Luglio 2013
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Lufthansa: "I nostri 325 milioni a Ita, non allo Stato. Linate e Fiumicino centrali". Sinergie con Fs e sfida a Ryanair
di Aldo Fontanarosa
CARSTEN SPOHR, AD DI LUFTHANSA
CARSTEN SPOHR, AD DI LUFTHANSA
L'ad della compagnia tedesca dopo l'accordo di ieri parla di rischi limitati nell'operazione: le perdite del vettore azzurro non saranno consolidate nel bilancio generale del gruppo. Intese con Fs per connettere il volo con l'Alta Velocità. In arrivo i paletti dell'Europa

Articolo su Repubblica riservato agli abbonati. Qualcuno può postarlo? Grazie
 

belumosi

Socio AIAC
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10 Dicembre 2007
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Lufthansa: "I nostri 325 milioni a Ita, non allo Stato. Linate e Fiumicino centrali". Sinergie con Fs e sfida a Ryanairdi Aldo Fontanarosa
CARSTEN SPOHR, AD DI LUFTHANSA
CARSTEN SPOHR, AD DI LUFTHANSAL'ad della compagnia tedesca dopo l'accordo di ieri parla di rischi limitati nell'operazione: le perdite del vettore azzurro non saranno consolidate nel bilancio generale del gruppo. Intese con Fs per connettere il volo con l'Alta Velocità. In arrivo i paletti dell'EuropaArticolo su Repubblica riservato agli abbonati. Qualcuno può postarlo? Grazie
Lufthansa: "I nostri 325 milioni a Ita, non allo Stato. Linate e Fiumicino centrali". Sinergie con Fs e sfida a Ryanair
di Aldo Fontanarosa
CARSTEN SPOHR, AD DI LUFTHANSA
L'ad della compagnia tedesca dopo l'accordo di ieri parla di rischi limitati nell'operazione: le perdite del vettore azzurro non saranno consolidate nel bilancio generale del gruppo. Intese con Fs per connettere il volo con l'Alta Velocità.
In arrivo i paletti dell'Europa26 MAGGIO 2023AGGIORNATO ALLE 10:48 1 MINUTI DI LETTURA

ROMA - Lufthansa entra nel capitale di Ita (al 41%, per 325 milioni) perché la compagnia italiana ha le giuste dimensioni industriali, senza gigantismi e sprechi. E vanta anche un costo del lavoro ragionevole. Dunque è pronta, in modo strutturale, a centrare l'utile di bilancio già nel 2025.
Così l'ad della gruppo tedesco Carsten Spohr in una conferenza stampa sull'intesa raggiunta ieri con il nostro ministero dell'Economia, che vende le azioni del vettore azzurro. Bene il titolo Lufthansa alla Borsa di Francoforte.
Lufthansa spiega che il suo assegno (di 325 milioni) non andrà allo Stato italiano. Finirà al contrario nella casse di Ita, carburante per il suo rilancio. Rilancio che potrà contare anche su un ultimo contributo dell'Italia (per altri 250 milioni).
Verso Egitto e India
Aggiunge il manager che l'acquisizione comporta rischi assolutamente limitati per Lufthansa. Avere una quota di minoranza (il 41%) significa che le perdite di Ita non saranno acquisite, consolidate nel bilancio complessivo del gruppo tedesco. Nessun impatto negativo, inoltre, è in arrivo sul credit rating di Lufthansa, sulla sua pagella creditizia.
Come già nelle scorse settimane, i tedeschi battono su un tasto, in continuazione: Ita non è Alitalia. Se investire nella nostra ex compagnia di bandiera (ora fallita) è stato impossibile, invece il nuovo vettore rappresenta una bella opportunità.

IL CONFRONTO TRA ALITALIA E ITA (FONTE, LUFTHANSA)
IL CONFRONTO TRA ALITALIA E ITA (FONTE, LUFTHANSA)

Spohr indica in Roma Fiumicino e Milano Linate i due pilastri su cui scommettere. Fiumicino collegherà il Paese al mercato più redditizio del Mondo (l'America del Nord), ma anche verso il Sud America che ha legami storici con l'Italia e l'Europa.
Lufthansa cita anche il Cairo in Egitto, Nuova Delhi, in generale la Cina come destinazioni che Ita raggiungerà in modo massivo. Linate invece sarà la porta per tutti i turisti europei che vogliono trascorrere dei soggiorni anche brevi nelle splendide località del Settentrione.

LA RADIOGRAFIA DEL MERCATO ITALIANO. I NUMERI DI FIUMICINO E LINATE (FONTE, LUFTHANSA)
LA RADIOGRAFIA DEL MERCATO ITALIANO. I NUMERI DI FIUMICINO E LINATE (FONTE, LUFTHANSA)


I Frecciarossa
Il gruppo tedesco scommette anche sulle sinergie che saranno realizzate con Ferrovie dello Stato, che dispone di una infrastruttura decisiva: l'Alta Velocità che collega Bologna, Firenze, Roma e Napoli con notevole efficienza.
Grazie a questi fattori (la forza di Fiumicino e Linate, l'alleanza con Ferrovie), Lufthansa confida di sottrarre quote di mercato alle compagnie low cost e soprattutto a Ryanair, che domina nei collegamenti aerei in Italia.

RYANAIR AL 31% COME QUOTA DI MERCATO IN ITALIA (FONTE, PIANO INDUSTRIALE ITA)
RYANAIR AL 31% COME QUOTA DI MERCATO IN ITALIA (FONTE, PIANO INDUSTRIALE ITA)

Nelle previsioni dei tedeschi, il contratto definitivo per Ita (il closing) potrà essere sottoscritto entro l'anno, dopo l'esame della nostra Corte dei conti, dell'Antitrust italiano e soprattutto della Commissione Ue, garante della concorrenza.
Da quel momento, i tedeschi esprimeranno l'amministratore delegato del vettore azzurro e un consigliere di amministrazione. Avranno, quindi, due persone nel futuro Cda (sulle cinque poltrone complessive).

 
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