dal gazzettino di oggi
Sabato 25 Febbraio 2012,
Rischia di partire senz’ali la nuova compagnia spagnola Volotea che l’altro ieri si è presentata all’aeroporto Marco Polo di Tessera dove ha stabilito la sua prima base. «I lavoratori veneti che hanno partecipato alle selezioni per comporre gli equipaggi hanno rinunciato all’assunzione. A malincuore, perché si tratta di un posto di lavoro e di questi tempi Dio sa quanto ce ne sia bisogno - afferma Umberto Tronchin, segretario della Cgil-Trasporti veneziana -. Ma le condizioni che propone la società sono vergognose». Volotea è stata fondata da chi ha creato Vuelig, la compagnia partecipata al 45% da Iberia e che, nel giro di pochi anni è diventata la seconda compagnia aerea spagnola con 12 milioni di passeggeri serviti. «Potremmo accogliere positivamente un’azienda che sceglie Venezia per le proprie attività - continua Tronchin -. Ma dietro a tutto questo esiste una condizione di precarietà e forse di sfruttamento pesante». Il sindacalista ha parlato con numerosi aspiranti al posto di lavoro: «Mentre in questo mondo si parla di un contratto che metta insieme tutto il segmento aeroportuale, la compagnia Volotea propone contratti individuali da fame. Riproporre i fasti di qualche anno fa nemmeno ci sfiora, ma offrire 1.035 euro lordi mensili, più il 5% di riconoscimento sulle vendite a bordo e 6 tratte al giorno (spesso impossibili su nastri lavorativi umanamente accettabili) non è accettabile. Come non è dignitoso chiedere il pagamento delle divise, o di 900 euro per il corso a Madrid con trattenuta di 75 euro al mese per 12 mesi, più ovviamente 4 giorni di soggiorno a Madrid».
Il segretario della Filt-Cgil se la prende anche con i vertici di Save che «si permettono di fare le solite battute, ormai datate e irrealistiche, sui mille posti di lavoro ogni milione di passeggeri in più. Innanzitutto, con le attuali condizioni possiamo parlare eventualmente di mille sfruttati in più, ma poi questa "elaborazione" non è vera e lo dimostrano i fatti e, soprattutto, i dati economici: con tariffe di tale tipo, servizi ridotti, necessità di contenimento dei costi, quella equazione e irrealizzabile». (e.t.)