Thread MXP-LIN 2018


Comodo una fava, l'unico parcheggio presente al terminal 2, se ti posteggi in fondo ci metti 15 minuti a piedi fino all'aerostazione. Purtroppo non capisci evidentemente sei uno di quelli che prende l'aereo una volta all'anno se va bene. Prendendo anche 6 voli a settimana per lavoro forse capiresti. Per SEA fidati che sono un buon cliente visto il numero di volte che vengo, pago i parcheggi, usufruisco del fast track ecc... EasyJet dovrebbe far capire al gestore che la clientela business dovrebbe essere un filo più tutelata anche per quanto riguarda la possibilità di trovare posto in aeroporto sempre e comunque.

Visto che sei un cliente TOP per te e gli altri come te c'e' sempre il marciapiede in sosta vietata. Spero che quelli che non capiscono il tuo disagio, proprio quel giorno prendano l'unico volo dell'anno e ti righino la macchina per bene per dimostrarti vicinanza e sopratutto spiegarti il disagio che tu hai creato loro.
 
Non potrebbero usare la vecchia tecnica della domanda e dell'offerta?

I parcheggi piu' vicini vengono venduti a prezzo stellare, definito in base all'elasticita' della domanda in modo che ci siano sempre posti liberi per chi e' disposto a pagare... magari con yield management, prezzo variabile in base al giorno e all'ora esposto su cartello luminoso e non oltre le 24 ore.

Cosi' SEA guadagna di piu' e spenna per bene il Ranzani di turno che "Lavora guadagna paga pretende' il parcheggino attaccato al check in.
 
Non potrebbero usare la vecchia tecnica della domanda e dell'offerta?

I parcheggi piu' vicini vengono venduti a prezzo stellare, definito in base all'elasticita' della domanda in modo che ci siano sempre posti liberi per chi e' disposto a pagare... magari con yield management, prezzo variabile in base al giorno e all'ora esposto su cartello luminoso e non oltre le 24 ore.

Cosi' SEA guadagna di piu' e spenna per bene il Ranzani di turno che "Lavora guadagna paga pretende' il parcheggino attaccato al check in.
Dovrei controllare, ma a memoria al T1 il prezzo dei parcheggi è differenziato proprio in base alla comodità rispetto all'ingresso del terminal
 
In bici fino all’aeroporto

I Comuni non si arrendono e rilanciano un’idea vecchia di oltre 15 anni: «Serve una pista ciclabile che arrivi fino a Malpensa»

Attualmente al Terminal 2 si può arrivare in auto o in moto, ma non con motorini e bici

A Malpensa in bici: il sogno torna ad uscire dal cassetto. «Torneremo a spingere per la pista ciclabile verso il Terminal 2. Con l’apertura della stazione è diventata una necessità ineludibile per il territorio».
Ad annunciare la volontà dei Comuni di sedime di non mollare la presa su un progetto di cui si parla ormai da più di 15 anni è il sindaco di Cardano al Campo Angelo Bellora, che coglie al balzo la palla del ritorno di fiamma del dibattito sui collegamenti infrastrutturali con cui accedere allo scalo della brughiera per rispolverare un’idea che le amministrazioni di centrosinistra di piazza Mazzini accarezzano da sempre.
«Con la superstrada 336 congestionata, fare arrivare i pendolari di Malpensa al T2 in bicicletta sarebbe un modo per togliere una bella fetta di traffico dalle strade» sottolinea il primo cittadino.
Tanto più nella bella stagione, quando chi abita ad est dello scalo (Cardano, Casorate, ma anche Gallarate) potrebbe trovare comodo, oltre che economico, evitare code e parcheggi facendo una pedalata di qualche chilometro; così come si aprirebbe a tutto il territorio attorno al T2 il vantaggio di avere una stazione ferroviaria collegata con Milano e la Svizzera, ma anche con Varese e Busto Arsizio.
«C’è del potenziale da valorizzare anche per il turismo basato sulla mobilità dolce o per delle esperienze di bike sharing - fa notare Bellora - è paradossale poi che in aeroporto ci sia un check-in attrezzato per le bici pieghevoli, ma lo stesso scalo sia off limits per chi voglia raggiungerlo sulle due ruote a pedali». Sì, perché tuttora, a vent’anni dall’inaugurazione della “grande Malpensa”, nonostante Cardano-Casorate e il Terminal 2 siano distanti solo una manciata di chilometri, non esiste un percorso diretto per accedere all’aeroporto in bicicletta, ma nemmeno a piedi o con i motorini, che non possono transitare sulla superstrada. Su Google Maps, strumento sempre più usato per calcolare gli spostamenti, un utente che decidesse di spostarsi con mezzi di mobilità dolce da Cardano al T2 dovrebbe percorrere ben 11,5 chilometri, passando da Casorate Sempione e dalla brughiera per arrivare in via Giusti a Somma e da qui tagliare verso il T2 passando per via Facchinetti, strada che conduce alla GdF.
Il progetto della ciclabile tra Cardano e il Terminal 2 è un’ipotesi solo sulla carta dal lontano 2002. Allora si parlava di un percorso motociclabile, utilizzabile anche dai motocicli di piccola taglia, sulla base di un progetto dell’Anas. In assenza di finanziamenti regionali, l’opera non vide mai la luce, fino a che se ne tornò a parlare nel 2012 con il sindaco Laura Prati.
L’associazione cardanese Amicinbici portò più di 1.200 firme al presidente regionale Roberto Maroni, mentre il consiglio comunale cardanese votò all’unanimità una mozione a sostegno. Nel 2016 ecco il nuovo progetto di percorso ciclopedonale, con un tracciato lungo la via Giovanni XXIII a Cardano che scavalcherebbe la superstrada per poi correre parallelo alla 336 fino al T2.
Ora che si torna a parlare di infrastrutture e piano d’area per Malpensa, chissà che non torni d’attualità anche la ciclabile?


http://www.prealpina.it/pages/malpensa-pista-ciclabile-aeroporto-170761.html
 
Qualcuno sa a chi appartiene il 734 air Horizont parcheggiato ai remoti ? Charter o opera per qualcuno?
 
Ora va bene che io pur di non prendere il Pisa Mover (:D) sono andato all'aviostazione con il Vespino 50 in due, ma esattamente a cosa servirebbe andare in bici all'aeroporto, a parte fare una benefica scampagnata?
 
Ora va bene che io pur di non prendere il Pisa Mover (:D) sono andato all'aviostazione con il Vespino 50 in due, ma esattamente a cosa servirebbe andare in bici all'aeroporto, a parte fare una benefica scampagnata?

Io ricordo ai tempi del liceo (seconda meta' anni sessanta), usavo la bicicletta per andare a fare foto agli aerei a BLQ. Non credo pero' che un passeggero possa fare lo stesso, anche se hai solo un zaino come bagaglio a mano. E anche in quel caso, dove la lasci la bicicletta?
 
Ora va bene che io pur di non prendere il Pisa Mover (:D) sono andato all'aviostazione con il Vespino 50 in due, ma esattamente a cosa servirebbe andare in bici all'aeroporto, a parte fare una benefica scampagnata?

Io ricordo ai tempi del liceo (seconda meta' anni sessanta), usavo la bicicletta per andare a fare foto agli aerei a BLQ. Non credo pero' che un passeggero possa fare lo stesso, anche se hai solo un zaino come bagaglio a mano. E anche in quel caso, dove la lasci la bicicletta?

Credo che la questione bicicletta non sia rivolta tanto ai passeggeri, quanto a chi a MXP ci lavora ed abita nei comuni limitrofi non collegati con altra strada che non sia la superstrada, che naturalmente non possono prendere con bicicletta o motorino.
 
Ora va bene che io pur di non prendere il Pisa Mover (:D) sono andato all'aviostazione con il Vespino 50 in due, ma esattamente a cosa servirebbe andare in bici all'aeroporto, a parte fare una benefica scampagnata?

io la vedo come un' iniziativa rivolta verso i lavoratori dello scalo che verso i passeggeri, anche perchè andare in bici con un trolley non è immediata come cosa.
Non sono pratico della zona magari serve per far muovere pendolari che lavorano nei comuni limitrofi a quelli del T2 di MXP, oppure per i visitatori raggiungere volandia?
 
Credo che la questione bicicletta non sia rivolta tanto ai passeggeri, quanto a chi a MXP ci lavora ed abita nei comuni limitrofi non collegati con altra strada che non sia la superstrada, che naturalmente non possono prendere con bicicletta o motorino.

A questo non avevo pensato, onestamente.
Però come mezzo di trasporto per andare al lavoro su distanze abbastanza lunghe (immagino saranno qualche km), la bici la vedo poco pratica: sei in balia della meteo, arrivi a lavorare tutto sudato, quando torni a casa bello stanco e hai il vento contrario è da suicidio ... :D
Già il motorino lo vedo meglio.
 
Credo che la questione bicicletta non sia rivolta tanto ai passeggeri, quanto a chi a MXP ci lavora ed abita nei comuni limitrofi non collegati con altra strada che non sia la superstrada, che naturalmente non possono prendere con bicicletta o motorino.

Dal T1 al T2 c'è la strada che viene utilizzata dalla navetta ed è aperta al pubblico, il problema è arrivare al T1 dove il collegamento mi pare sia solo attraverso la superstrada, anche arrivando da Tornavento come minimo devi fare la rotonda.
Comunque vedo anche io abbastanza improbabile che un pax o anche solo un addetto allo scalo usi la bicicletta da Gallarate per andare a MXP.
 
[FONT=&]In bici fino all’aeroporto
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[FONT=&]I Comuni non si arrendono e rilanciano un’idea vecchia di oltre 15 anni: «Serve una pista ciclabile che arrivi fino a Malpensa»

Attualmente al Terminal 2 si può arrivare in auto o in moto, ma non con motorini e bici
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[FONT=&]A Malpensa in bici: il sogno torna ad uscire dal cassetto. «Torneremo a spingere per la pista ciclabile verso il Terminal 2. Con l’apertura della stazione è diventata una necessità ineludibile per il territorio».
Ad annunciare la volontà dei Comuni di sedime di non mollare la presa su un progetto di cui si parla ormai da più di 15 anni è il sindaco di Cardano al Campo Angelo Bellora, che coglie al balzo la palla del ritorno di fiamma del dibattito sui collegamenti infrastrutturali con cui accedere allo scalo della brughiera per rispolverare un’idea che le amministrazioni di centrosinistra di piazza Mazzini accarezzano da sempre.
«Con la superstrada 336 congestionata, fare arrivare i pendolari di Malpensa al T2 in bicicletta sarebbe un modo per togliere una bella fetta di traffico dalle strade» sottolinea il primo cittadino.
Tanto più nella bella stagione, quando chi abita ad est dello scalo (Cardano, Casorate, ma anche Gallarate) potrebbe trovare comodo, oltre che economico, evitare code e parcheggi facendo una pedalata di qualche chilometro; così come si aprirebbe a tutto il territorio attorno al T2 il vantaggio di avere una stazione ferroviaria collegata con Milano e la Svizzera, ma anche con Varese e Busto Arsizio.
«C’è del potenziale da valorizzare anche per il turismo basato sulla mobilità dolce o per delle esperienze di bike sharing - fa notare Bellora - è paradossale poi che in aeroporto ci sia un check-in attrezzato per le bici pieghevoli, ma lo stesso scalo sia off limits per chi voglia raggiungerlo sulle due ruote a pedali». Sì, perché tuttora, a vent’anni dall’inaugurazione della “grande Malpensa”, nonostante Cardano-Casorate e il Terminal 2 siano distanti solo una manciata di chilometri, non esiste un percorso diretto per accedere all’aeroporto in bicicletta, ma nemmeno a piedi o con i motorini, che non possono transitare sulla superstrada. Su Google Maps, strumento sempre più usato per calcolare gli spostamenti, un utente che decidesse di spostarsi con mezzi di mobilità dolce da Cardano al T2 dovrebbe percorrere ben 11,5 chilometri, passando da Casorate Sempione e dalla brughiera per arrivare in via Giusti a Somma e da qui tagliare verso il T2 passando per via Facchinetti, strada che conduce alla GdF.
Il progetto della ciclabile tra Cardano e il Terminal 2 è un’ipotesi solo sulla carta dal lontano 2002. Allora si parlava di un percorso motociclabile, utilizzabile anche dai motocicli di piccola taglia, sulla base di un progetto dell’Anas. In assenza di finanziamenti regionali, l’opera non vide mai la luce, fino a che se ne tornò a parlare nel 2012 con il sindaco Laura Prati.
L’associazione cardanese Amicinbici portò più di 1.200 firme al presidente regionale Roberto Maroni, mentre il consiglio comunale cardanese votò all’unanimità una mozione a sostegno. Nel 2016 ecco il nuovo progetto di percorso ciclopedonale, con un tracciato lungo la via Giovanni XXIII a Cardano che scavalcherebbe la superstrada per poi correre parallelo alla 336 fino al T2.
Ora che si torna a parlare di infrastrutture e piano d’area per Malpensa, chissà che non torni d’attualità anche la ciclabile?[/FONT][FONT=&]
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http://www.prealpina.it/pages/malpensa-pista-ciclabile-aeroporto-170761.html
Questa è la cosa PIU' INDISPENSABILE (e l'urlo è voluto) di questa zona. Non solo tra Cardano, ma pure Somma Lombardo/Vergiate/Sesto Calende.
Il Sempione è un disastro, ed è praticamente l'unico collegamento tra nord/lago/piemonte con l'aeroporto. Soprattutto per i pendolari.
 
Aggiungerei che ai paesi limitrofi gioverebbe assai un buon sistema di collegamento urbano, ad orari che possano soddisfare le varie tipologie (tra turnisti e personale 9/17). Non c'è quasi modo di percorrere i 6km di distanza tra aeroporto e cittadine varie senza dover per forza usare il mezzo privato.

Poi, ovviamente, bisognerebbe educare la gente...
 
Dal T1 al T2 c'è la strada che viene utilizzata dalla navetta ed è aperta al pubblico, il problema è arrivare al T1 dove il collegamento mi pare sia solo attraverso la superstrada, anche arrivando da Tornavento come minimo devi fare la rotonda.
Comunque vedo anche io abbastanza improbabile che un pax o anche solo un addetto allo scalo usi la bicicletta da Gallarate per andare a MXP.

Perché no? Passi il passeggero, ma un dipendente potrebbe. Sono andato a lavorare a LHR in bici per anni, senza usare la ciclabile (che non c'è) ma l'A4, più o meno la stessa distanza che esiste tra Gallarate e MXP. Arrivavo, mi lavavo ed ero al lavoro.
 
Invece la ciclabile a LHR c'è - o almeno c'era 30 anni fa, quando abitavo a Londra. Passava sotto la 9L/27R affiancata alle corsie per le auto e leggermente sopraelevata rispetto ad esse. L'ho usata un paio di volte per andare a farmi un giro turistico in aeroporto. Andava bene per me, che in quelle occasioni avevo tempo da perdere, dato che dovevo fare dei giri tortuosi (mi ricordo di essere passato per Richmond Park e Twickenham) - non certo come percorso quotidiano.

Nel caso di Malpensa potrebbe servire sia a qualche addetto aeroportuale che come destinazione per ciclisti della domenica - data la vicinanza alla ciclabile del Naviglio Grande. Ovvio che non saranno grandi numeri, ma anche il costo della realizzazione dovrebbe essere basso - se non ci si inventano percorsi assurdi con tanti sottopassi da scavare.
 
Questa storia della pista ciclabile è una Mandrakata! Sarebbe fantastico visto che molti lavoratori abitano nei comuni limitrofi e che il trasporto pubblico locale è quasi vicino a zero. Per il clima direi che ci può stare: oh, siamo in Italia! A ZRH, AMS ed altri aeroporti dotati di pessimo clima rispetto al nostro, le piste ciclabili sono talmente capillari che vengono utilizzate da una grossa fetta di turnisti sia in estate che in inverno. Poi oggigiorno con le bici a pedalata assistita, direi che la sudata la fai soltanto con 38 gradi all'ombra se pedali sui rulli!