Thread Linate & Malpensa dal 20 aprile


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La mappa allegata è molto fantasiosa, ci sono prolungamenti e linee di cui si è parlato solamente in modo molto vago (M4 Pioltello, M5 a Monza, secondo passante, etc.).
 
La mappa allegata è molto fantasiosa, ci sono prolungamenti e linee di cui si è parlato solamente in modo molto vago (M4 Pioltello, M5 a Monza, secondo passante, etc.).

Quoto è una mappa da libro dei sogni, non so se e quando la vedremo mai realizzata. Per quanto riguarda l'articolo penso sia praticamente impossibile avere la metro anche nel solo tratto San Babila-Linate ultimata entro il 2015. Avete mai visto qualche lavoro pubblico in Italia terminare in tempo? Tra comitati del no, ambientalisti, ricorsi al Tar eccetera è praticamente impossibile.
 
Bah, è una mappa con tutte le linee in progetto ma da qui a realizzarle sappiamo tutti che ci vorranno tempi biblici. La 5 che, paradossalmente, sarà pronta prima della 4, è finanziata da enti privati per cui ha tempistiche tutte sue. Sulla 4 ho seri dubbi che sia interamente pronta entro il 2015.
 
Non ho tempo di copiare interamente l'articolo e non l'ho ancora letto, ma per ora vi posto il link

MALPENSA / Tutti i problemi che lasciano Milano senza un hub

http://www.ilsussidiario.net/News/M...lemi-che-lasciano-Milano-senza-un-hub/208032/

ecco l'articolo :

La decisione di Air France-Klm di abbandonare l’aeroporto di Milano Malpensa per quanto riguarda i voli per Parigi ha provocato molte polemiche. In realtà, la scelta del vettore franco-olandese è comprensibile: ha avuto la possibilità di effettuare i voli nello scalo di Milano Linate e tale nuovo collegamento è molto più remunerativo rispetto a quello precedente che partiva dallo scalo varesino.
Tale opzione è derivata dall’alleanza SkyTeam della quale fa parte anche Alitalia. In tale alleanza globale, così come nelle altre Oneworld e Star Alliance, i voli sono sempre più effettuati in condivisione, vale a dire in code sharing, e il vettore francese ha avuto la "fortuna" di ricevere degli slot per poter operare nel city airport milanese.
La notizia dello spostamento della tratta da Malpensa a Linate è stato commentata come l’ennesimo insuccesso dello scalo varesino, ma tale affermazione sembra essere dettata più da motivi politici che da ragioni economiche. I tre voli non provocheranno un danno notevole, dato che ogni giorno partono centinaia di voli da Milano Malpensa e lo scalo è già collegato alla capitale francese da altre compagnie aeree.
La critica più convincente è quella invece che la scelta va nella direzione di alimentare l’hub di Parigi a discapito degli aeroporti italiani. Questa, in realtà, non è una critica puntuale, poiché la strategia di Air France-Klm era già chiara da tempo. L’abbandono di Alitalia tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008, attuato con il famoso "Piano Prato", dal nome dell’ex amministratore delegato della compagnia aerea, aveva tolto a Malpensa la possibilità di diventare un hub a livello internazionale. Il vettore italiano decise di mantenere in vita solo un hub (Fiumicino), come era logico, poiché una struttura di doppio hub era insostenibile per una compagnia piccola come quella italiana.
Si ricorda che Alitalia trasporta oggi poco più di 23 milioni di passeggeri, ben lontana dagli oltre 90 milioni di passeggeri di Lufthansa, gli oltre 75 milioni di Air France-Klm, ma anche dalle due principali low cost, Ryanair ed Easyjet, che hanno oltre 75 e 50 milioni di passeggeri l’anno rispettivamente.
Un hub non esiste di per sé, ma viene creato da una compagnia aerea. Alitalia non era in grado di mantenerlo in vita e decise di puntare su Roma Fiumicino e Air France non aveva alcuna intenzione di ricreare un hub a 800 chilometri da Parigi. L’aeroporto di Milano Malpensa, da quel momento, decise di focalizzare la ricerca di compagnie che potessero effettuare collegamenti punto a punto. Questo era possibile perché il bacino di traffico di Milano è molto ricco e permette di fare anche alcuni collegamenti intercontinentali diretti, senza bisogno di traffico secondario. Nel breve-medio raggio, inoltre, Easyjet si è consolidata sullo scalo, diventando il primo operatore, mentre continua a crescere anche la succursale low cost di Alitalia, AirOne.
Se l’eliminazione dei tre voli per Parigi non è dunque un problema eccessivo, né introduce una novità nella strategia di Air France-Klm, i problemi derivano invece da una decisione di pochi mesi fa. L’abbandono di Lufthansa Italia è stato un "problema" serio per lo scalo di Milano Malpensa. L’operatore tedesco aveva intenzione di creare un hub nello scalo varesino, ma a causa della mancanza di traffico sui propri velivoli si è trovato costretto a cancellare questo sviluppo.
Lufthansa aveva come obiettivo quello di creare traffico secondario a Malpensa per poi in un secondo tempo sviluppare i voli intercontinentali. Così non è stato ed è chiaro che ora Milano Malpensa deve continuare il proprio sviluppo grazie ai collegamenti punto a punto, una struttura opposta a quella dell’hub and spoke.
La decisione di Air France-Klm è dunque logica, va nella direzione del consolidamento dell’alleanza SkyTeam e non provoca eccesivi problemi e novità a Milano Malpensa, che invece deve riuscire a trovare la propria "strada" con il traffico punto a punto e magari collegando il terminal 1 e il terminal 2 internamente in modo che si possa alimentare un traffico di passeggeri in transito con compagnie differenti, come già succede nello scalo di Londra Gatwick.
 
Ultima modifica:
Sea: in Borsa tra un anno ma solo 25% (Sole24ore Lombardia)

MILANO (MF-DJ)--La quotazione di Sea e' da ripensare: slitta al prossimo anno, e comunque con un aumento di capitale ridotto al minimo.

Lo scrive l'inserto Lombardia del Sole24ore precisando che uno dei motivi e' l'interessamento dimostrato da Vito Gamberale che vorrebbe acquisire subito una quota di Sea. Per il quotidiano si parla di un 30% o comunque di una quota che permetta al manager di avere forza decisionale e ritorni finanziari.

Per quanto riguarda poi lo sbarco in Borsa se all'inizio si parlava di quotare il 35% della societa' ora si ipotizza di ridurre al minimo la percentuale, forse addirittura solo il 25%. L'inserto del Sole spiega poi che Gamberale e il Comune di Milano starebbero negoziando anche la cessione a F2i del 18,6% di Serravalle detenuto dal capoluogo lombardo. Gamberale acquisterebbe la quota comunale della holding stradale solo se il Comune gli cedesse anche una parte della societa' che controlla Malpensa e Linate. red/mcn

http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=901532&lang=it
 
A proposito di metropolitana, sapete se la fermata "Forlanini Aeroporto" sorgerà in sotterrnaeo sotto il terminal o al piano campagna, magari da qualche parte nel piazzale?
 
Già segnalato sul thread della fuga da Malpensa, ma vista la frequenza con cui l'argomento ricorre mi permetto di segnalarlo anche qua. Sul Sole 24 ore - Lombardia di oggi è stato pubblicato un articolo intitolato "Decreto Bersani dribblato, Linate cresce a doppia cifra".

E' visionabile sulla rassegna stampa del Ministero a questo indirizzo http://195.45.104.212/datastampa/PDF/2011/2011-09-21/2011092119712100.pdf
 
A proposito di metropolitana, sapete se la fermata "Forlanini Aeroporto" sorgerà in sotterrnaeo sotto il terminal o al piano campagna, magari da qualche parte nel piazzale?

Dovrebbe essere all'aperto o in trincea, la tratta Linate Aeporto - Q.re Forlanini nel tratto iniziale sarà in superficie
 
Sì ma che palle, non l'ha scritto il dottore che Milano debba avere un hub, anzi. Sarebbe sufficiente avere collegamenti migliori agli attuali.
 
Sì ma che palle, non l'ha scritto il dottore che Milano debba avere un hub, anzi. Sarebbe sufficiente avere collegamenti migliori agli attuali.

Non l'ha detto il dottore, ma risulta ormai chiaro che le uniche destinazioni (parlo di long haul) che reggano il p2p da Milano sono quelle che ci sono gia', quindi per avere piu' destinazioni o si attirano linee aeree che hanno un hub dall'altra parte della rotta (e dopo un po' anche queste cominciano a scarseggiare) oppure ci vuole un hub a Milano.
 
Sì ma che palle, non l'ha scritto il dottore che Milano debba avere un hub, anzi. Sarebbe sufficiente avere collegamenti migliori agli attuali.

Infatti. Io firmerei col sangue per avere qui un unico aeroporto, ma decente. Grande. Senza hub ma anche senza tumori. Sano. Come Manchester, come Dusseldorf, in parte come Barcellona e Ginevra. Qui invece giochiamo a scimmiottare Heathrow. Sprezzanti del senso del ridicolo.

Quante volte ho sentito deliri del tipo: "Tutte le grandi città hanno più aeroporti, Londra, Parigi, New York...perché mai non dovremmo averceli noi?". Già solo poter pensare di paragonare Milano con le 3 città di cui sopra è una bestemmia. La nostra spocchiosità ci sta uccidendo.
 
Infatti. Io firmerei col sangue per avere qui un unico aeroporto, ma decente. Grande. Senza hub ma anche senza tumori. Sano. Come Manchester, come Dusseldorf, in parte come Barcellona e Ginevra. Qui invece giochiamo a scimmiottare Heathrow. Sprezzanti del senso del ridicolo.

Quante volte ho sentito deliri del tipo: "Tutte le grandi città hanno più aeroporti, Londra, Parigi, New York...perché mai non dovremmo averceli noi?". Già solo poter pensare di paragonare Milano con le 3 città di cui sopra è una bestemmia. La nostra spocchiosità ci sta uccidendo.

Uno, gestito bene, con tutti gli investimenti dedicati e probabilmente si sarebbe ottenuto molto prima un decente collegamento su rotaia, la tratta Mercallo/Mesero-Malpnesa, un people moover tra i due terminal e il 3/3 terminato, come da progetto, nel 2003. Nessuno ambisce ad avere aeroporti di grande portata perché purtroppo mancano le caratteristiche primarie per averli, semplicemente uno gestito seriamente e si vedrebbero le cose girare da sole.
 
Sea: spunta ipotesi gara per vendere il 10% (Messaggero)

ROMA (MF-DJ)--Il cammino dell'Ipo della Sea va avanti: oggi a Malpensa e' prevista l'analist presentation della societa', ma con questa turbolenza dei mercati l'operazione diventa sempre piu' incerta. Cosi' il Comune di Milano nelle ultime ore, secondo quanto risulta a Il Messaggero, avrebbe maturato il proposito di cedere una quota del 10% che diluirebbe la partecipazione al 75%.

Per vendere il pacchetto, l'ente guidato da Giuliano Pisapia dovrebbe indire una gara aperta ai possibili pretendenti: tra questi c'e' sicuramente il fondo F2i guidato da Vito Gamberale che ha in portafoglio il 65% della Gesac, la societa' di gestione di Napoli Capodichino. E avrebbe tentato nei giorni scorsi di stringere per acquistare una partecipazione consistente dal Comune di Milano visto che la quotazione non sembra possibile. Oltre a F2i potrebbero correre altri grossi fondi di private equity. pev



(END) Dow Jones Newswires

September 22, 2011 03:00 ET (07:00 GMT)

Copyright (c) 2011 MF-Dow Jones News Srl.
 
Infatti. Io firmerei col sangue per avere qui un unico aeroporto, ma decente. Grande. Senza hub ma anche senza tumori. Sano. Come Manchester, come Dusseldorf, in parte come Barcellona e Ginevra. Qui invece giochiamo a scimmiottare Heathrow. Sprezzanti del senso del ridicolo.

Quante volte ho sentito deliri del tipo: "Tutte le grandi città hanno più aeroporti, Londra, Parigi, New York...perché mai non dovremmo averceli noi?". Già solo poter pensare di paragonare Milano con le 3 città di cui sopra è una bestemmia. La nostra spocchiosità ci sta uccidendo.

Anche qui d'accordo su tutta la linea
 
La cancellazione di tre voli di AirFrance – KLM da Malpensa per riposizionarli su Milano Linate ha riaperto un’antica discussione. Tale spostamento è stato visto come l’ennesimo fallimento dell’aeroporto varesino a causa della non chiusura dello scalo Forlanini. Il city airport milanese deve essere chiuso per permettere la creazione di un hub su Malpensa? Anche nel settore aeroportuale è possibile la concorrenza?
Molte voci di critica si sono levate dopo che la compagnia francese ha deciso di spostare i voli parigini a Linate. Tale decisione è del tutto logica, perché il city airport è molto più comodo rispetto allo scalo varesino e permette non tanto un riempimento maggiore degli aeromobili, quanto una crescita dello yield, vale a dire i ricavi per passeggero chilometro trasportato.
Nonostante questo, lo scalo di Malpensa, dopo il dehubbing di Alitalia ha continuato a crescere grazie ad una strategia di sviluppo del punto a punto. Nel corso dei quattro anni, successivi alla decisione dell’ex amministratore «Prato» di chiudere l’hub di Malpensa di Alitalia, non solo sono arrivate nuove compagnie che hanno attivato voli intercontinentali, ma Easyjet, la seconda compagnia low cost europea, ha sviluppato un network molto esteso (oltre cinque milioni di passeggeri annui).
Nel corso dell’ultimo triennio, Lufthansa ha provato a sviluppare un sistema di hub and spoke nello scalo di Milano Malpensa. Tuttavia, quest’anno, poco prima delle elezioni comunali, la compagnia tedesca ha deciso di chiudere questo esperimento. I dati a disposizione sembrano mostrare che Lufthansa subiva una concorrenza molto forte da parte di Easyjet su determinate rotte, e il load factor non era così elevato come quello della compagnia inglese.
Tale esperimento è dunque venuto meno e lo scalo di Malpensa si trova ancora una volta a ripartire con una strategia point to point.
Molti critici di Linate affermano che lo scalo milanese sia il vero colpevole del mancato rilancio di Malpensa. La cancellazione del city airport provocherebbe per decisione politica la chiusura di uno scalo da 9 milioni di passeggeri, solo per cercare di creare un sistema di hub and spoke su Malpensa.
In questo modo si ridurrebbe la concorrenza, decisione già adottata da altri paesi europei quali la Francia, dove i diversi Governi hanno sempre deciso di puntare sul champion national per sviluppare il trasporto aereo.
La conseguenza è che la Francia è stata superata dall’Italia per numero di passeggeri intra-europei dal momento della liberalizzazione, poiché il mercato francese è quello che meno si è sviluppato nel corso dell’ultimo quindicennio tra i grandi paesi.
Bisogna dunque decidere se l’Italia vuole sviluppare l’interesse di creare un champion National o quello di tutti i viaggiatori, che magari preferiscono andare a Malpensa ed utilizzare Easyjet o a Bergamo per usufruire delle tariffe di Ryanair.
Bisogna oltretutto appuntare che l’Italia non ha un grande operatore aereo; Alitalia trasporta meno di un terzo dei passeggeri Ryanair e di AirFrance – KLM, mostrando quindi di essere un vettore regionale.
Linate è un aeroporto limitato per legge in tema di movimenti orari. La limitazione dei 18 voli orari, decisi per legge ormai un decennio orsono, derivano dalla volontà di sviluppare la fusione tra KLM e Alitalia. Ormai un’altra epoca del trasporto aereo.
Linate potrebbe essere privatizzato e messo in concorrenza con Malpensa, anch’esso privatizzabile dal Comune di Milano.
Nel settore aeroportuale è recente la decisione inglese di separare la proprietà degli aeroporti nell’area londinese e quella scozzese. BAA è stata costretta a vendere alcuni «gioielli» perché ritenuta monopolista in queste due aree, dimostrando che anche nel settore aeroportuale è necessaria una sana competizione.
Bergamo è diventato il quarto scalo italiano grazie alla capacità di intercettare i desideri dei consumatori e alla capacità di Ryanair di cambiare il mercato del trasporto aereo. Anche il trasporto aereo è un mercato, anche se troppo spesso rimane una visione statalista dello stesso.

http://www.diariodelweb.it/Blog/Economia/?d=20110923&id=217579
 
Notizia attesa a lungo e, secondo me, importante:

Enac: firmato oggi contratto di programma tra Ente e Sea (Aeroporti milanesi) - Con validità decennale

Roma, Italia - "L’Ente nazionale per l’aviazione civile rende noto che oggi, presso la propria Direzione generale, è stato sottoscritto il contratto di programma con la Sea, gestore degli aeroporti di Milano-Malpensa e Milano-Linate, per disciplinare i vari aspetti del rapporto tra lo Stato e la società che gestisce gli scali.

I contenuti del contratto firmato dal direttore generale dell’Enac Alessio Quaranta e dal presidente della Sea, Giuseppe Bonomi, erano stati deliberati dal consiglio d’amministrazione dell’Ente e successivamente inviati al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed al ministero dell’Economia e Finanze per le valutazioni di competenza.

Il contratto di programma di validità decennale, stipulato in deroga alla normativa vigente in materia di regolazione tariffaria, come previsto dalla legge n. 102 del 3 agosto 2009 e successive modifiche, assicura alla Sea la certezza delle entrate necessarie allo sviluppo del piano degli investimenti. Dall’altra parte permette all’Enac di avere strumenti più incisivi per svolgere il proprio ruolo di vigilanza e controllo sull’attuazione degli investimenti e del piano della qualità e dell’ambiente che la società di gestione si impegna a realizzare durante il periodo contrattuale.

Il nuovo piano tariffario definito con il documento stipulato oggi entrerà in vigore, secondo i termini di legge, dopo sessanta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto del presidente del Consiglio dei ministri che approva il contratto.

"La firma del contratto di programma con Sea –afferma il direttore generale dell’Enac Alessio Quaranta a conclusione dell’incontro per la sottoscrizione- rappresenta un importante risultato perché, in attuazione di una legge in deroga appositamente emanata per rivitalizzare gli investimenti negli aeroporti italiani, viene finalmente riequilibrato il sistema tariffario fermo da lungo tempo. Si dà così garanzia delle entrate che permetteranno alla Sea il rispetto degli impegni previsti per le opere infrastrutturali nei due scali lombardi e per accrescere la qualità dei servizi ai passeggeri. La finalizzazione del contratto di programma arriva al termine di una lunga e complessa istruttoria diventata quanto mai urgente in prospettiva dell’atteso incremento della domanda del trasporto aereo sul sistema nazionale dell’aviazione civile".

"La firma del contratto di programma è il coronamento di un lungo lavoro condotto con molta professionalità da Enac, Sea e dai mnisteri competenti sulla materia –ha dichiarato Giuseppe Bonomi, presidente di Sea. – È un importante segnale per il nostro sistema aeroportuale perché garantisce regole certe relative al sistema tariffario per un lungo periodo di tempo. Con il contratto di programma viene tra l’altro ridotto il gap di circa il 40% delle tariffe italiane rispetto alla media delle tariffe europee. Questo è un passo importante per i nostri aeroporti e per il piano di investimenti infrastrutturali su Malpensa e Linate che Sea dovrà affrontare nei prossimi anni per rispondere alla crescente domanda di traffico aereo".

Il presidente dell’Enac Vito Riggio esprime compiacimento per il fondamentale obiettivo raggiunto ed evidenzia: "Oggi si avvia una stagione di nuove certezze per lo sviluppo degli aeroporti milanesi e per gli strumenti che l’Enac potrà utilizzare al fine di verificare, con cadenza programmata, il rispetto degli impegni gestionali assunti dalla società. Mi auguro che analogo risultato possa essere raggiunto al più presto anche per gli scali romani con la collaborazione di Aeroporti di Roma e per l’aeroporto di Venezia con la collaborazione della Save. Tra poco, infatti, saranno inoltrati ai ministeri competenti gli schemi contrattuali con AdR e Save, valutati positivamente dal consiglio di amministrazione dell’Enac. La firma dei contratti di programma è un passaggio fondamentale, soprattutto in questo momento, ai fini del rilancio del sistema Paese". (Avionews)
 
Infatti. Io firmerei col sangue per avere qui un unico aeroporto, ma decente. Grande. Senza hub ma anche senza tumori. Sano. Come Manchester, come Dusseldorf, in parte come Barcellona e Ginevra. Qui invece giochiamo a scimmiottare Heathrow. Sprezzanti del senso del ridicolo.

Quante volte ho sentito deliri del tipo: "Tutte le grandi città hanno più aeroporti, Londra, Parigi, New York...perché mai non dovremmo averceli noi?". Già solo poter pensare di paragonare Milano con le 3 città di cui sopra è una bestemmia. La nostra spocchiosità ci sta uccidendo.

parole sante.

quando ti candidi presidente della regione? o sindaco, o almeno presidente di circoscrizione....
 
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