Thread Linate & Malpensa dal 20 aprile


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Tagli al personale e meno voli
A Malpensa un effetto-deserto

di Maria Sorbi - 05 novembre 2011, 08:00

«Scusi, ma c'è sciopero?». I passeggeri vagano con i loro trolley tra i check-in di Malpensa in cerca di qualcuno a cui chiedere informazioni. «Non c'è nessuno. C'è per caso qualche protesta dei sindacati?» chiede un manager in partenza per San Pietroburgo. Non c'è nessuna protesta. L'effetto sciopero è ordinaria amministrazione, soprattutto nel mezzo del pomeriggio, dalle 14 alle 16, quando i voli a decollare sono pochi. «Pazzesco - è stupito un altro passeggero - non ci sono nemmeno le transenne al check-in e ci siamo dovuti mettere in fila da soli. Può immaginare il caos». «È sempre così di pomeriggio - rispondono i dipendenti Sea - in particolar modo al terminal 1». Al di là del traffico ridotto, in uno degli orari più tranquilli della giornata, c'è da tenere in considerazione anche un altro fattore: i tagli al personale. Nasce da qui la sensazione di trovarsi in mezzo al deserto, in balia delle informazioni di qualche tabellone e senza imbattersi nemmeno in un'hostess di terra. «Negli ultimi due anni - spiegano i sindacalisti della Cgil a Malpensa - sono state tagliate 450 persone». Ad oggi, su un totale di 3.500 dipendenti di Sea spa e Sea handling, i lavoratori in cassa integrazione sono 250. E poi bisogna contare i mancati rinnovi di contratto agli stagionali. I tagli sono dovuti in gran parte al ridimensionamento dello scalo: il colpo dell'abbandono di Alitalia ha portato a dover rivedere i numeri del personale e ad accompagnare alla pensione i dipendenti con più anzianità. Con tutti gli ammortizzatori del caso ma senza nuove assunzioni. O almeno, non abbastanza da poter garantire il turn over. Per di più, l'addio più recente di Lufthansa e di Air France ha fatto il resto. A rivitalizzare un po' lo scalo ci penserà Livingston che dall'anno prossimo tornerà ad operare su Malpensa dopo un breve divorzio durato poco più di un anno. Ovviamente l'area più vitale dell'aeroporto è quella del terminal 2, grazie ai voli low cost di Easy jet: qui è difficile trovarsi nel deserto e non imbattersi in qualche addetto Sea. I sindacati rilevano che, a fronte di un taglio significativo del personale nel settore passeggeri, si registra un vero boom di traffico e di assunzioni nel reparto merci. Il settore Cargo sembra andare benone e registra un incremento del 30 per cento rispetto all'anno scorso. I dati sono in crescita e salvano lo scalo. Ma ovviamente i passeggeri non si accorgono dei movimenti sul settore Cargo. Si limitano a rilevare l'effetto deserto in certe ore del giorno.

http://www.ilgiornale.it/milano/tag...-11-2011/articolo-id=555398-page=0-comments=1
 
Ultima modifica:
Stando all'oracolo di Stromboli e' tutto OK, tutto programmato per crescere alla grande e tornare ad un grande hub. E se lo dice lui, che aveva azzeccato che LH non andava via, si può' stare tranquilli.
 
Stando all'oracolo di Stromboli

L'attività stromboliana, così chiamata dallo Stromboli (vulcano nelle isole Eolie) è caratterizzata da esplosioni singole a condotto aperto, separate da intervalli che vanno da pochi decimi di secondo ad ore, che possono generare anche piccole colonne eruttive.

ma solo a me ricorda una funzione del corpo umano :D :D
 
Martedì 08 Novembre 2011 14:35

SEA: PATTO GAMBERALE-BONOMI, PRESIDENTE IN PISTA ALTRI 4 ANNI

Scritto da Agenord Daniele Bonecchi

(AGENORD) - Milano, 8 nov. - Il bando per la cessione di quote delle partecipate del comune di Milano è in preparazione. I tempi sono stretti perchè la procedura dovrebbe essere ultimata per fine anno. Ma improvvisamente, dopo aver messo a gara inutilmente le quote Serravalle, il comune sembra orientato ad accelerare la vendita di Sea, sicuramente più interessante. La prima offerta sulla Sea, in realtà, è venuta dal fondo F2i di Vito Gamberale, che ha proposto al comune di acquisire sia il 18,6% di Serravalle che il 20% di Sea. E proprio nella offerta di acquisto del 28 ottobre, inviata al sindaco, accanto alle proposte economiche, ormai note, vengono puntualizzate una serie di condizioni sulla “Corporate governance” che somigliano molto ad un patto sindacale. Cda di 7 membri, 2 dei quali a F2i. La sorpresa arriva a pagina 12 dove, dopo aver definito la costituzione di un Comitato Strategico, fortemente presidiato da F2i, si legge: “l’attuale Presidente e Direttore Generale rimarrà in carica fino al 4° anniversario della data della compravendita della Partecipazione Sea (previa stipulazione di apposito accordo di stabilità).” Sicuramente al gruppo F2i sta a cuore la stabilità dell’azienda per sostenere, fino al termine del mandato di Pisapia, Giuseppe Bonomi, ma l’insieme del documento può sembrare il frutto di una complessa negoziazione. Certo, solo in apparenza. Sta di fatto che ora, il comune di Milano è disposto a vendere un terzo della Sea, anche perché la quotazione in Borsa sembra sempre più lontana. Ora in consiglio comunale c’è viva attesa per vedere la stesura definitiva del bando che dovrebbe mettere in corsa tutti i gruppi interessati. Obiettivo, risanare il bilancio del comune.

http://www.agenparl.it/articoli/new...erale-bonomi-presidente-in-pista-altri-4-anni
 
Il fatto che il comune si trovi sostanzialmente in una condizione di necessità non lo mette in condizioni tali di potere tirare sul prezzo e sulle condizioni. Da buon contribuente milanese, mi auguro sia una vendita e non una svendita. Ormai, sulla strategia ho perso le speranze.
 
Certo che leggere certe condizioni fa pensare che la battaglia portata avanti dall'IDV per un ripensamento sulla guida di SEA e sul bando di vendita che sostenevano fosse stato dettato dal futuro acquirente... mi sa che aveva ragione il vecchio Giulio nazionale...
 
IL CASO

Sea, Pisapia dà il via libera al blitz
azzerato il cda, Bonomi dimezzato


Il diktat del centrosinistra: "Via i manager che furono indacati dalla Moratti e da Formigoni"
Il manager potrà mantenere l'incarico di direttore generale, ma perderà la presidenza dell'ente

di ALESSIA GALLIONE

Finora era sempre sembrata intoccabile, la stanza dei bottoni di Sea. Lontana dalla rivoluzione arancione che stava ridisegnando — anche al femminile — la governance delle società controllate da Palazzo Marino. Ma la certezza della poltrona di presidente di Giuseppe Bonomi è crollata con la richiesta presentata in consiglio comunale da tutti i gruppi di centrosinistra: un ordine del giorno per invitare il sindaco a revocare l’attuale cda della società aeroportuale. «Pur mantenendo», è specificato con un’aggiunta scritta a penna, «la continuità gestionale». Traduzione: Bonomi rimarrà direttore generale di Sea, ma il consiglio sarà cambiato.

Una richiesta che non troverebbe contrario Giuliano Pisapia. Lui, per ora, si limita a dire: «Se il consiglio comunale mi darà le motivazioni io le valuterò». Ma il problema sarebbe quando farlo: fino alla fine del mese, infatti, il sindaco ha la possibilità di revocare anche «senza motivazioni» i board. È quello che è successo per altre partecipate. La data, però, arriverebbe proprio nel mezzo della pubblicazione del bando di vendita delle quote di Sea e da Palazzo Marino non si ritiene opportuno creare nessun tipo di scossone. Scaduti quei termini, però, per rinnovare le figure serviranno motivazioni. Ed è per questo che la strada più probabile sarebbe quella di una moral suasion da parte del Comune, per convincere i consiglieri a presentare le dimissioni.

La svolta ha preso corpo nell’ultima riunione di maggioranza che, la scorsa settimana, ha affrontato la questione della vendita di Sea e Serravalle. È a quel tavolo che i partiti hanno riproposto il nodo della governance. Finora, a premere sul tasto della discontinuità era stato soprattutto l’Idv. Ma adesso anche il Pd con il capogruppo Carmela Rozza dice: «Lo spoils system è del tutto legittimo e un’amministrazione di centrosinistra non può avere il cda di una società così importante completamente gestito dal centrodestra e da uomini rappresentativi del Pdl».

Da Palazzo Marino fanno capire come il problema, proprio con le dismissioni, sia diventato urgente. È lo scenario a essere cambiato: la Sea non dovrà più affrontare una quotazione in Borsa, gestita finora da Bonomi, e con la vendita lo stesso cda cambierà, passando da cinque a sette componenti con due innesti nominati dall’eventuale compratore. L’amministrazione come potrebbe garantire il controllo? Il primo firmatario dell’ordine del giorno è il consigliere Raffaele Grassi (Idv). Servono «nuovi amministratori attraverso un nuovo bando basato sul cosiddetto merit system», la motivazione. E servono adesso, quando ancora Pisapia può revocare il consiglio. Ma la volontà del sindaco, appunto, sarebbe quella di non forzare durante il mese in cui un altro bando sarà aperto, quello per la vendita di Sea e Serravalle.

I tecnici del Comune sono al lavoro per valutare le ipotesi, ma chissà che una motivazione possa essere rappresentata proprio dall’ordine del giorno del consiglio. Lo stesso che, naturalmente, è stato letto come un atto ostile dal centrodestra. Verso il manager di fede leghista, ma anche verso uomini come Raffaele Cattaneo, che siede in cda. «Niente di personale ma è un uomo del Pdl che risponde a Roberto Formigoni», dice Carmela Rozza. Inevitabili le barricate alzate dal capogruppo del Carroccio, Matteo Salvini: «La sinistra scherza col fuoco: chiedere di revocare il cda di una società alla vigilia della pubblicazione di un bando per la sua vendita è come cambiare allenatore tra il primo e secondo tempo di un derby. È una scelta folle». Che già ha preparato il contrattacco: presenterà un emendamento per chiedere che «la continuità gestionale» di Bonomi sia rappresentata non solo dal ruolo di direttore generale, ma anche da quello di amministratore delegato. Segno che il manager non farà facilmente passi indietro.
(15 novembre 2011)

http://milano.repubblica.it/cronaca...tz_azzerato_il_cda_bonomi_dimezzato-25016330/
 
Consiglio comunale - base d’asta fissata a 385 milioni di euro

Vendita Sea, approvata la delibera
La lunga notte, discussioni e bagarre


Il nuovo bando per la cessione della società aeroportuale è passato dopo 27 ore di dibattito. Il Pdl minaccia ricorso

MILANO - Il consiglio comunale ha approvato, poco dopo le 17 di martedì, la delibera sul bando di vendita delle quote di Sea e Serravalle. Il provvedimento ha così lasciato l’aula di palazzo Marino dopo 27 ore di discussione, oltre alle 4 di dibattito di venerdì scorso. Hanno votato a favore 29 consiglieri della maggioranza compreso il sindaco Giuliano Pisapia, astenuto il radicale Marco Cappato, con l’opposizione presente non votante. Ma sul provvedimento grava la spada di Damocle di un possibile ricorso al Tar e di uno alla Corte dei Conti che il centrodestra, dopo aver fatto ostruzionismo in assemblea, minaccia di intentare per la presunta violazione delle proprie prerogative di eletti e un sospetto di danno erariale.
E' stata di durata record (anche se nel marzo 2003 si raggiunsero le 48 ore consecutive di seduta sullo scandalo emendamenti in bianco) la seduta-fiume del consiglio comunale. I lavori d'aula sono iniziati lunedì pomeriggio alle 14.30 e sono continuati per tutta la notte alla presenza del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che si è allontanato solo pochi minuti martedì all'ora di pranzo. La deliberazione prevede due opzioni di vendita alternative, ma con uguale base d’asta fissata a 385 milioni di euro: la cessione del 20% delle quote di Sea e del 18,6% di Serravalle o quella del 29,75% della sola società aeroportuale. Da mercoledì sarà formalmente aperto il bando che darà avvio alle procedure di gara per l’assegnazione delle quote azionarie. Le operazioni di assegnazione e vendita dovranno necessariamente concludersi entro la metà di dicembre, al fine di garantire all’Amministrazione comunale tutte le risorse economiche necessarie al rispetto dei vincoli di bilancio imposti dal Patto di Stabilità.

LE TENSIONI - La riunione del consiglio è stata caratterizzata da tensioni e bagarre tra maggioranza e opposizione. Per esempio, quando il capogruppo del Pd Carmela Rozza ha proposto una proroga fino alle 18, ci sono state urla e lanci di fogli dei consiglieri dell’opposizione, che hanno gridato in aula «Vergogna, vergogna». Il voto sull’ulteriore prosecuzione dell’assemblea è arrivato poco prima dello scadere del termine precedentemente stabilito, alle 15, orario che sembrava fissato come inderogabile dall’amministrazione. Il centrodestra ha minacciato di rivolgersi a prefettura e tribunale per tutelare le prerogative degli eletti. «Libertà, libertà, libertà», hanno iniziato a gridare i consiglieri di opposizione, quando, esaurite le due ore di diritto di intervento concesse avevano ancora emendamenti da discutere, senza il tempo per illustrarli. «Siamo davanti a una violazione clamorosa del regolamento - ha attaccato l'ex vicesindaco Riccardo De Corato - e delle prerogative dei consiglieri comunali. Ci rivolgeremo al Prefetto». «Nessun diritto dei consiglieri è stato violato», gli ha replicato la capogruppo del Pd Carmela Rozza.

GLI EMENDAMENTI - Approvati, tra gli emendamenti presentati dal Pd, quello che richiede il gradimento anche dell’azionista di maggioranza per la designazione del Chief Financial Officer o Direttore finanziario di Sea Spa da parte dell'aggiudicatario, e quello che chiede che la restante quota di 45 milioni di euro, oltre i 340 milioni di quota fissa, sia corrisposta entro 60 giorni dalla pubblicazione del Dpcm. Tra gli emendamenti presentati dall’Idv e approvati, il primo prevede che il Comune di Milano detenga una partecipazione nel capitale sociale di Sea Spa non inferiore al 50,1%; il secondo prevede il diritto di prelazione del Comune di Milano sulle azioni di Sea Spa cedute in esecuzione della delibera, in caso di successiva cessione da parte dell’aggiudicatario. Passato anche l'emendamento presentato dalla Lega che prevede il pagamento differito dei dividendi di spettanza del Comune di Milano (in totale 124,6 milioni di euro) per il 50% nel 2012 e per il rimanente 50% nel 2013. In caso di quotazione in Borsa, il pagamento di tale dividendo dovrà avvenire contestualmente al processo di quotazione.

Redazione Milano online

http://milano.corriere.it/milano/no...bre_15/sea-voto-bando-pdl-1902172116837.shtml
 
dolce o salato? tartina :-)

roger.jpg
 
La pagina del programma ViaMilano ha aggiunto la possibilità di cercare voli in homepage, in collaborazione col motore di ricerca per voli Dohop.

Questa la notizia dal blog di Dohop:

Malpensa airport flight search now powered by Dohop

SEA Aeroporti di Milano, operator of Malpensa and Linate airports in Milan, and flight search company Dohop announce the launch of a new flight search on ViaMilano website, www.flyviamilano.eu.

ViaMilanScreen.jpg


ViaMilano is a free service that allows you to reach hundreds of international destinations through Milan Malpensa Airport by combining different airlines routes, offered by either low cost or traditional carriers.

ViaMilano is powered by Dohop technology, known for finding superior flight connections, especially between low-cost and legacy airlines. As Malpensa is easyJet’s first European hub outside the United Kingdom, including a dedicated easyJet terminal, it is ideally suited for connecting Europe to the rest of the world.

“We are very happy with the final project. With the Dohop cooperation the ViaMilano website, designed to help travelers from all over the world find airline connections via Malpensa airport in Milan, now offers a faster search of all flights and a reliable service for all passengers.”
- Giulio De Metrio, Chief Operating Officer and Deputy CEO of SEA

“We are very pleased with the opportunity to work with SEA on this project. With our help, they have created an innovative and well thought-out product, allowing for pleasant transit experience in Milano.”
- Kristjan Bjarnason, Dohop CEO

Dohop already supply some airlines with connection searches (see for example Virgin Atlantic), and viaMilan is the second airport-specific flight search, the first being flyKlia for Kuala Lumpur airport.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.