Thread Alitalia / Etihad - Parte II
- Autore Discussione DusCgn
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Vabbè che è il primo maggio, ma questo l'hai scritto tu al post 199, mica io: "....ma una compagnia di bandiera con pieno supporto del governo."
Pertanto, il mio post mi sembra pertinente poichè esiste (e non solo), il supporto morale, normativo e finanziario. In quest'ultimo eventuale caso ribadisco che mi pare corretto escano due conti.
Ma si sta parlando della posizione di AF e perché Francesi, tedeschi ecc si sono svegliati ora e non per le acquisizioni in Air Berlin e altre compagnie europee.
Poi si può discutere di tutto, ma non è pertinente con il discorso, anche perché non ci sono numeri da discutere e si rischia un flame su quantificare le scelte strategiche.
Poi si può discutere di tutto, ma non è pertinente con il discorso, anche perché non ci sono numeri da discutere e si rischia un flame su quantificare le scelte strategiche.
"Supporto" non l'ho scritto io. In quella frase ti riferivi agli emiri che porterebbero a casa una compagnia supportata dal governo. A quale categoria di supporto ti riferivi?
Qualunque sia il discorso (perchè AF si è svegliata ora, questo o quell'altro), non cambia nulla. Io ho scritto solo che penso che qualora esso sia supporto finanziario (diretto o indiretto), il contribuente ha diritto di vedere due conti. Del resto c'è anche il Dlgs. 33/2013 sulla trasparenza nella PA.
Ultima modifica:
Il CEO di AF-KL ieri ha dichiarato che nelle prox settimane sarà siglato un importante accordo di codeshare con AB.
Dubito che possa essere compatibile una cosa del genere con un'affossamento dietro le quinte di Etihad (che di fatto è la mente della seconda compagnia tedesca) da parte dei francolandesi.
Penso piuttosto potrebbe, eventualmente, avere qualche vago interesse BA a spalleggiare LH.
invece dall'articolo della Baccaro su Corriere Economia sembrerebbe di no,
è il primo articolo dove appare un ruolo di AF: non credo di essere l'unico di AC a pensare che non se ne stiano con le mani in mano.
AF nuota sott'acqua, e non dimenticatevi che ha uomini in AZ più vicino a lei che agli interessi nazionali, o più semplicemente di AZ.
Attenti, che se non può impedire l'ingresso di EY......c'è davvero il rischio che si allei,ritorni in auge e ne prenda una quota, stritolando AZ in un abbraccio mortale
non è che quello che scrive la sig.ra Baccaro è per forza la verità assoluta.
Di articoli se ne leggono sempre su tutte le questioni, ognuno (dei giornalisti) dice la sua ed essendo spesso tesi contrastanti tra loro qualcuno per forza di cose dice cose inesatte.
Il tempo come sempre è galante e dirà la verità.
hai, ragione, nessun giornalista scrive verità assolute.
tuttavia, a causa dell'alta stima che ho nel management AF, io mi rifiuto di credere che siano dormendo.
stanno sicuramente agendo per rientrare in un secondo momento in qualche modo (rientrando direttamente nel caso di fallimento trattativa di AZ con EY, oppure, qualora vada a buon fine, alleandosi con un potenziale nemico per evitare di perdere le rendite attuali di posizione).
in conclusione. in AF non sono mica scemi
tuttavia, a causa dell'alta stima che ho nel management AF, io mi rifiuto di credere che siano dormendo.
stanno sicuramente agendo per rientrare in un secondo momento in qualche modo (rientrando direttamente nel caso di fallimento trattativa di AZ con EY, oppure, qualora vada a buon fine, alleandosi con un potenziale nemico per evitare di perdere le rendite attuali di posizione).
in conclusione. in AF non sono mica scemi
Tutto e' pienamente coerente: etihad nella propria lettera ha scritto che, in alternativa alla conversione del debito delle banche, vanno bene anche 300 mln di denaro fresco da parte di terzi. Air france ha quindi dichiarato che sta prendendo in seria considerazione l'ipotesi di metterli lei visto che le condizioni richieste da ey sono piu' o meno identiche a quelle a suo tempo pretese dai francesi.
si, tutto coerente: con il rischio di restar stritolati sia a est che a ovest....
Alitalia, Lupi: «Etihad non ha posto alcun aut-aut»
Il ministro: «La trattativa con Abu Dhabi corre sui binari giusti. Alla compagnia serve un partner forte».
Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi butta acqua sul fuoco sul caso Etihad. La compagnia aerea araba, nella trattavia per Alitalia, secondo quanto ha dichirato Lupi in un'intevista alla Stampa «non ha posto alcun aut aut».
«Da quello che mi ha detto Del Torchio», ha spiegato il ministo, «la lettera recapitata da Abu Dhabi non è un prendere o lasciare ma è una proposta seria. Il dialogo è in corso e sui giusti binari. Ora i soci italiani devono dare una risposta puntale alle richieste».
Lupi ha sottolineato anche che «la trattativa è tra due aziende private, il governo non c'entra. Noi siamo interessati al piano industriale, ad un'alleanza che rilanci Alitalia a livello internazionale. La mia preoccupazione è che Alitalia trovi un partner forte, cosa che non è successa finora».
«BILANCIO IN LINEA». Quanto ai conti della compagnia, «dopo i primi mesi dell'anno, il bilancio è in linea con il piano presentato da Del Torchio».
Lupi ha riflettuto anche sul taglio di dipendenti: «Il problema non sono gli esuberi, ma se esiste un piano industriale credibile, se si vuole investire, fare sinergie, aprire nuove rotte. L'occupazione si crea e si difende creando sviluppo. Noi siamo rimasti al piano Del Torchio, cioè alla riduzione di 118 milioni di euro sul costo del lavoro».
LA DIFESA DI MALPENSA. Ha rassicurato quindi sul futuro di Malpensa: «Rimarrà un aeroporto importante come Linate e Fiumicino. Non ho visto nei piani il ridimensionamento di Malpensa».
Quanto ai collegamenti ad alta velocità tra gli scali e le città, condizione richiesta dalla compagnia di Abu Dhabi, ha detto: «Noi facciamo i collegamenti dell'alta velocità come previsto dal mio piano nazionale per gli aeroporti. Finora non si è fatto perché si è ragionato per settori. Io rispondo di quello che abbiamo fatto e faremo. Sapendo che», avverte Lupi, «o si cambia o si muore».
Giovedì, 01 Maggio 2014
Il ministro: «La trattativa con Abu Dhabi corre sui binari giusti. Alla compagnia serve un partner forte».
Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi butta acqua sul fuoco sul caso Etihad. La compagnia aerea araba, nella trattavia per Alitalia, secondo quanto ha dichirato Lupi in un'intevista alla Stampa «non ha posto alcun aut aut».
«Da quello che mi ha detto Del Torchio», ha spiegato il ministo, «la lettera recapitata da Abu Dhabi non è un prendere o lasciare ma è una proposta seria. Il dialogo è in corso e sui giusti binari. Ora i soci italiani devono dare una risposta puntale alle richieste».
Lupi ha sottolineato anche che «la trattativa è tra due aziende private, il governo non c'entra. Noi siamo interessati al piano industriale, ad un'alleanza che rilanci Alitalia a livello internazionale. La mia preoccupazione è che Alitalia trovi un partner forte, cosa che non è successa finora».
«BILANCIO IN LINEA». Quanto ai conti della compagnia, «dopo i primi mesi dell'anno, il bilancio è in linea con il piano presentato da Del Torchio».
Lupi ha riflettuto anche sul taglio di dipendenti: «Il problema non sono gli esuberi, ma se esiste un piano industriale credibile, se si vuole investire, fare sinergie, aprire nuove rotte. L'occupazione si crea e si difende creando sviluppo. Noi siamo rimasti al piano Del Torchio, cioè alla riduzione di 118 milioni di euro sul costo del lavoro».
LA DIFESA DI MALPENSA. Ha rassicurato quindi sul futuro di Malpensa: «Rimarrà un aeroporto importante come Linate e Fiumicino. Non ho visto nei piani il ridimensionamento di Malpensa».
Quanto ai collegamenti ad alta velocità tra gli scali e le città, condizione richiesta dalla compagnia di Abu Dhabi, ha detto: «Noi facciamo i collegamenti dell'alta velocità come previsto dal mio piano nazionale per gli aeroporti. Finora non si è fatto perché si è ragionato per settori. Io rispondo di quello che abbiamo fatto e faremo. Sapendo che», avverte Lupi, «o si cambia o si muore».
Giovedì, 01 Maggio 2014
Vogliamo scommettere che alla fine saltera' fuori dal cilindro qualche soggetto (italiano) che tirera' fuori i 300 mln richiesti da ey?
Gruppo FS? si parla tanto di AV negli aeroporti...
Comunque scherzo, secondo me finira' che i soldi li mettono le banche sotto forma di conversione in quote azionarie degli attuali crediti che vantano verso Alitalia (il paragone con il gruppo Fiat citato da Paolo sembra un buon precedente, anche li le banche all'inizio non ci credevano mica tanto...).
Ti ripeto che non c'entra con il discorso AF.
Poi se vuoi allargare il discorso si può fare,ma poi finisce sicuramente in flame. inoltre bisogna che porti i numeri del supporto finanziario diretto ed indiretto (questo lo citi tu) perché non abbiamo numeri né certezze a riguardo e quindi parliamo di sogni o incubi di ognuno.
Un supporto che gli emiri possono trovare in AZ dal governo italiano e non in Germania i Spagna è dovuto al fatto che in Italia non c'è un fratello maggiore come IB o LH, questo può permettere una attenzione su bilaterali, difesa dalle low cost, infrastrutture, ecc...
AF sa che non può bloccare gli emiri, quello che vuole è essere loro partner almeno alla pari per dettare una linea favorevole ai suoi interessi. Questo collide con gli interessi degli emiri che possono fare tranquillamente da soli, ecco perché AF fa accordi di code share con gli emiri poi, come leggiamo nell'articolo riportato nel thread LIN-MXP (poi magari il giornalista ha inventato), opera per porre ulteriori vincoli all'ingresso (come il superare il vincolo del minore del 49% passando a qualcosa di discrezionale in mano ai governi più influenti) perché vuole evitare che gli emiri facciano da soli e quindi siano costretti a scendere a patto con loro. Anche perché AF è delle 3 big probabilmente quella più fragile visto il difficile percorso di ristrutturazione interna in atto e che BA ed in parte LH hanno già effettuato.
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