Si sta chiarendo il futuro del personale di terra.
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E' il numero degli occupati dell'Eas, la handling del gruppo Cai (ex Airone) che tra un decina di giorni potrebbero essere assorbiti dalla Sogeaal
SOGEAAL, 70 NUOVI DIPENDENTI
ALGHERO – Tutte le società di handling degli scali periferici, sono interessate ad assorbimento attività. Questa notizia, passata a margine di un incontro sindacale del 12 marzo, potrebbe cambiare il volto dell’aeroporto di Alghero. Pare ormai certo, infatti, che l'intenzione della “Cai”, la società sorta da pochi mesi dalle ceneri dell’Alitalia, sia quella di cedere a terzi il servizio a terra e stipulare contratti di assistenza a lungo termine, minimo un decennio.
Nel caso algherese, la società di handling è l’“Eas”, mentre i “terzi” è la “Sogeaal”, la società che gestisce lo scalo locale. Ma le domande che si ripetono nei corridoi riguardano l’impatto finanziario che l’assorbimento dei circa settanta dipendenti Eas con un contratto a tempo indeterminato dovrebbe avere sui conti Sogeaal. Conti già ampiamente in rosso e che richiedono periodiche ricapitalizzazione da parte degli Enti Istituzionali che detengono le percentuali sociali. Da un primo sommario conto, i nuovi ingressi comporterebbero spese mensili che si aggirano attorno ai duecentomila euro, una cifra sicuramente deleteria per una società con problemi economici evidenti e che solo due mesi fa, ha avuto già difficoltà ad effettuare i pagamenti degli emolumenti dei dipendenti già in organico.
La speranza è che questa nuova operazione non porti una società già in crisi al completo tracollo finanziario, con conseguenti cassa integrazioni. Oltretutto, la firma tra Sogeaal ed Eas, che dovrebbe essere posta il 24 marzo, arriverebbe in un momento in cui la società non ha un Consiglio d’Amministrazione attivo e con un presidente dimissionario. Una situazione non semplice e che, probabilmente, dovrebbe essere rivista in un’ottica di prospettiva più ampia.
La base “RyanAir” ad Alghero sarebbe un paliativo abbastanza relativo, visto che la compagnia irlandese “si porterebbe” dall’Irlanda sia gli equipaggi che una mezza dozzina di tecnici addetti alla manutenzione dei velivoli. Inoltre, pare ormai certo che da dopo l’estate, spariranno anche i check-in per i voli low-cost, sostituiti dall’opzione on-line, che eliminerebbe la possibilità di alcuni posti di lavoro “fisici”.
Il 4 marzo scorso, i rappresentanti dell’“Alitalia” e quelli dei sindacati “Filt Cgil”, “Fit-Cisl”, “UilTrasporti” ed “UglTrasporti”, si erano incontrati a Roma per discutere, tra l’altro, dei rapporti con gli scali periferici. Nell’occasione, l’Alitalia aveva ribadito l’esistenza e la prosecuzione di confronti negoziali con società di gestione aeroportuale ed operatori di handling su specifici scali, come Genova e Venezia, con particolare riferimento al servizio di biglietteria. Inoltre, era in discussione una valutazione sull’aeroporto di Napoli-Capodichino, considerando le specificità dell’attività, dell’operativo e della coopresenza di Alitalia ed “AirOne”.
I sindacati, avevano quindi ribadito la necessità di prevedere nel percorso negoziale con i soggetti interessati, l’applicazione della clausola sociale a garanzia dell’occupazione. Al termine dell’incontro, l’Alitalia aveva dunque dichiarato la propria disponibilità per continuare i confronti sui diversi temi preventivamente calendarizzati, prevedendo anche specifici incontri, come richiesto dai sindacati, sul tema “Handling Fiumicino”, comprensivo delle prospettive di “Eas-European Avia Service” ed integrazione Alitalia AirOne, previsto per oggi, mercoledì 18 marzo. Il giorno successivo, giovedì 19 marzo, dalle ore 13 alle ore 15.30, i sindacati incontreranno i lavoratori Eas dell’aeroporto di Alghero, per un’assemblea di tutto il personale, che vede, come Ordine del Giorno, la discussione sulle problematiche aziendali.
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