Thread Alitalia dal 13 luglio 09


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Nuova Alitalia, caos e ritardi vecchi​





Siamo ormai in piena estate e a ricordarcelo non sono solo il caldo, il sole, le spiagge affollate da corpi statuari abbronzatissimi ma anche i consueti e ricorrenti inconvenienti della bella stagione. È già caos negli aeroporti pugliesi con ritardi e cancellazioni di voli sia in partenze che in arrivo. Nella sola mattinata di ieri si registravano 8 voli con un ritardo di un´ora per ciascuno, nel migliore dei casi. Roma, Milano e Venezia in testa. Passeggeri orami esausti per le quasi due ore di attesa quando ormai erano pronti da tempo per imbarcarsi.

Problemi che arrivano dopo un semestre che ha visto comunque aumentare il traffico negli scali pugliesi del 5, 24 per cento. Ritardi, ma anche disservizi e guasti contribuiscono in questi giorni a creare un clima di sfiducia in particolare nella nuova Alitalia-Airone. Proprio nei confronti di quest´ultima, infatti, l´Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) ha mandato un richiamo ufficiale teso a migliorare l´efficienza dei servizi offerti. Secondo un rilevamento di Eurocontrol la compagnia si distinguerebbe per il 28% di puntualità che riesce a raggiungere sul totale dei suoi voli.

Ciò significa che per il 72% dei casi gli aerei Alitalia sono in ritardo. E a conferma di ciò i fatti e le testimonianze dei passeggeri. Il volo è quello da Roma Fiumicino a Brindisi. La chiusura del gate per l´imbarco è prevista per le ore 15.30, ma dopo un´ora i passeggeri sono ancora nella sala d´attesa, all´uscita A33. Quando però alle 17 l´imbarco è finalmente compiuto l´aereo non parte. Ancora mezz´ora nella carlinga senza aria condizionata (non può essere tenuta accesa a lungo) e poi, alle insistenti e giustificate domande dei passeggeri, la voce del comandante che risponde imbarazzato: «Non si trova ancora chi deve allontanare la scala da dove siamo saliti; con quella attaccata l´aeromobile non può spingere, sono mortificato».
«Volare con Alitalia-AirOne è ormai un terno al lotto: ritardi e cancellazioni sono costanti, con perdite di appuntamenti e coincidenze» è ciò che dicono molti passeggeri in aeroporto.
«Sono riuscito ad arrivare in tempo al concerto, non ci avrei mai creduto» racconta stupito un ragazzo, che riponeva tutte le sue speranze nel famoso volo che lo avrebbe condotto dal suo beniamino. Quella che si può definire l´eccezione che conferma la regola. «I ritardi e le cancellazioni sui primi voli del mattino sono una vergogna. Senza parlare delle tariffe monopolistiche. Perché AdP e ENAC non intervengono?» grida una donna. Numerose le cause dei disservizi: i ritardi di ieri e la cancellazione di un volo per Milano sono da imputarsi - secondo fonti della società Aeroporti di Puglia - non agli aeroporti pugliesi ma a problemi avvenuti negli scali di provenienza degli aerei.

Non vanno tanto meglio le cose per i voli delle compagnie low cost che, anche se in modo meno plateale, riescono a farsi notare grazie ai consueti ritardi "fisiologici" di un quarto d´ora. Tra business e low cost non c´è differenza. Imbarchi lenti, gates che aprono più tardi del previsto, bus navette che - data l´assenza dei finger - arrivano lentamente all´aereo o all´aeroporto cariche di gente. Oltre che nastri su cui le valigie raggiungono con calma i loro proprietari in attesa che qualche "volontario" le carichi in tempo utile: per favorire quanti prima di andare in vacanza passano per un punto di transito che talvolta sembra essere un lungo e definitivo approdo. L´aeroporto. È proprio in estate che l´affluenza degli spostamenti, anziché determinare una più efficiente organizzazione, manda in tilt e coglie alla sprovvista Alitalia-Airone e le altre.


fonte: LaRepubblica.
 
Alitalia, un volo su due è in ritardo​




ROMA (14 luglio) - La ciliegina (avvelenata) sulla torta l’ha messa a mezzogiorno di ieri, dinanzi all’ennesimo ritardo del Roma-Palermo, il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo: ha dato mandato all’Avvocatura dell’ente di avviare un’azione risarcitoria nei confronti della Cai, la nuova Alitalia. E Lombardo viene ben dopo il capogruppo della Lega alla Camera, Roberto Cota (che rivela: «a Cagliari, in un giorno di luglio, tutti i voli in ritardo, un flop del 100 per cento»), ma soprattutto ben dopo le migliaia di passeggeri che, leggendo queste righe, avrebbero ognuno una storia da raccontare, un’odissea da rivivere, un piccolo grande incubo da rimuovere.

La nuova Alitalia accumula ritardi, è un fatto acclarato. Lo dicono i viaggiatori esasperati, lo dicono i politici (chiedete a Fassino: sei ore in un colpo solo), lo ammette la Cai stessa ai massimi vertici, da Colannino e Sabelli in giù. Ma che dimensioni ha questo disagio? Si può risolvere in tempi brevi o è destinato a marchiare a fuoco la vita della neonata compagnia? Lo si saprà ufficialmente fra 48 ore, alle 11 del mattino di giovedi, all’apertura della riunione che il nostro Enac (l’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile) ha convocato con i vertici di Cai e di Aeroporti di Roma, la società che gestisce Fiumicino, lo scalo più importante del paese.

Non è un segreto per nessuno che l’Enac presenterà un conto salato proprio alla nuova Alitalia, dopo averla ammonita nei mesi scorsi , dopo aver monitorato i ritardi a uno a uno. Ma quanto sarà salato questo conto? La verità è che nel dossier Enac, il dossier che verrà messo sul tavolo, ci sono cifre da brividi. La performance di puntualità di Cai, nel primo semestre di quest’anno è valutata al 52,4 per cento, il che vuol dire che secondo l’Enac un volo su due è in ritardo. Mette paura anche la performance di puntualità di Fiumicino nel suo complesso, nello stesso arco di tempo: 73,7 per cento, venti punti in più abbondanti di Cai.

Senza questo scarto -calcolano ufficiosamente gli esperti dell’Enac- Fiumicino potrebbe riguadagnare almeno quattro-cinque posizioni nella classifica degli aeroporti di tutto il mondo. Desta grande preccupazione anche la puntualità in partenza da Fiumicino- e parliamo sempre del primo semestre 2009- che è del 62,9 per cento. Vuol dire che quattro aerei su dieci partono già ritardo, già zavorrati di questo peso per le rotte successive. Choccante, poi , il paragone con le altre compagnie: secondo gli stessi dati Enac, nel mese di giugno la puntualita di Alitalia è stata del 52,2 per cento (ancora peggio Air One: 43,9), a fronte dell’ 86,9 di Klm, dell’84,2 di Air France, del 73,4 di Lufthansa, del 67,9 di British e del 65,2 di Iberia.

Se questi sono i dati che l’Enac dovrebbe presentare a Cai, è vero anche che la Compagnia ha le sue cifre, le sue rilevazioni, e che sicuramente cercherà di farle valere giovedì mattina. Fanno alcune considerazioni di quadro alla nuova Alitalia: che hanno ereditato un «malato terminale» e lo stanno facendo rivivere, che hanno dovuto gestire il “de-hubbing” di Malpensa e non è stato affatto semplice , che si sono trovati di fronte una serie di avvenimenti eccezionali per ogni scalo del mondo (finale Champions con 170 charter e G8 tanto per fare i primi due esempi), che hanno siglato un accordo sindacale senza un giorno di sciopero. Giancarlo Schisano, direttore operativo di Alitalia, non nasconde le difficoltà e spiega: «Ereditiamo una situazione difficile, a luglio c’è poi un congestionamento generale degli aeroporti, con un maggior numero di clienti e bagagli. Difficoltà tipiche di tutti gli hub».

Ma come far fronte ai disagi crescenti? «Stiamo integrando due organizzazioni complesse e diverse, Alitalia e AirOne, un’operazione difficile che è partita solo a fine giugno. A inizio luglio abbiamo messo insieme i sistemi informatici e di biglietteria delle due compagnie, per offrire un servizio migliore. Così speriamo di ridurre file e ritardi». Schisano annuncia che, per far fronte al picco estivo di viaggiatori, «verranno assunti 150 addetti da destinare alle rampe e alla movimentazione bagagli e ai servizi per i passeggeri. Stiamo studiando anche la realizzazione di un nuovo centro di controllo sui voli da rendere operativo nelle prossime settimane».

Poi la Cai snocciola le sue cifre. Ricorda che in aprile dall’Enac gli venne riconosciuta una performance di puntualità del 70 per cento (la media europea è dell’80, qundi anche Fiumicino nel suo complesso resta sotto), che sul Roma-Milano, la rotta business più affollata d’Europa, questa puntualità, a oggi, è addirittura dell’83-84 per cento, che l’indice di «regolarità» è del 99 per cento perché in media solo sei voli al giorno su 720 vengono cancellati. Giovedì mattina sarà un match infuocato. I poveri viaggiatori staranno lì a seguirlo con molta apprensione: tra fine luglio e inizio agosto, appunto, vorrebbero partire in massa, possibilmente in vacanza, possibilmente in orario.


fonte: IlMessaggero
 
Alitalia non decolla tra ritardi e pagamenti mancati​

ROMA - "Alitalia sta facendo il suo lavoro ed è in linea con quanto ci aspettavamo". E' questa la dichiarazione rilasciata ieri da Roberto Colaninno, il neo presidente della compagnia Alitalia. Tuttavia le cose sono ben diverse per chi è costretto a prendere l'aereo per lavoro o per chi ha deciso di raggiungere le mete ambite per le vacanze volando con la compagnia di bandiera.

La stagione estiva, si sa, incrementa notevolmente il traffico dei passeggeri, ma per Alitalia ritardi e disservizi sono ormai all'ordine del giorno. Non sono serviti nemmeno i solleciti da parte dell'Enac, l'Ente Nazionale Aviazione Civile, che aveva avvertito già da tempo la neo compagnia a migliorare i servizi offerti, e così per il 16 luglio il presidente Vito Riggio ha convocato i vertici di Alitalia e Aeroporti di Roma per discutere l'annoso problema dei ritardi, che al momento rappresenterebbero almeno il 70% dei voli, stando al rilevamento di Eurocontrol, l'organizzazione Europea per la sicurezza della navigazione aerea. Arrivano anche i dati del traffico passeggeri, l'AEA, l’associazione tra le compagnie europee, secondo la quale la compagnia di bandiera avrebbe trasportato nel mese di maggio circa due milioni di passeggeri, esattamente, 1.987.000, con un coefficiente di riempimento pari al 62,8%, dieci punti in meno rispetto agli altri vettori europei.

Non è servito nemmeno unificare il sistema di prenotazione e vendita dei biglietti Alitalia con Air One, che a operazione conclusa avrebbe dovuto consentire una serie di vantaggi per i passeggeri a partire dal check-in. Invece ai gate d'imbarco la rabbia dei passeggeri è diventata una costante per i ritardi che la compagnia registra, specialmente negli scali nazionali più soggetti al traffico vacanziero, per non parlare di quelli annunciati a imbarco terminato, dove spesso i passeggeri più irascibili inveiscono rabbiosamente con i poveri assistenti di volo accusandoli addirittura di sequestro di persona.

Nel frattempo è scontro anche sul pagamento della rata che la Cai avrebbe dovuto versare per l'acquisto dei beni e degli aerei della vecchia Alitalia che ammontano complessivamente a 327milioni di euro. Secondo le dichiarazioni dello stesso commissario straordinario Augusto Fantozzi, dei 170 milioni previsti come seconda tranche ne sarebbero arrivati solo 70. Corrono voci di spese improvvise che la cordata avrebbe dovuto anticipare per la manutenzione della flotta, ma c'è chi avanza l'ipotesi che la Cai non voglia onorare gli impegni economici presi. Insomma se già la regalia del governo alla Cai non è stato sufficiente si prevede un ennesimo braccio di ferro con il commissario, almeno in base a quanto era stato pattuito nella compra vendita.
Roberto Colaninno, presdiente della nuova Alitalia

Insomma la nuova Alitalia pilotata dal gruppo di imprenditori della Cai non sembra voler decollare come si erano auspicati i loro acquirenti e lo stesso governo che li ha sostenuti assieme ad alcuni sindacati compiacenti. Utenza inferocita per i disservizi, personale ridotto all'osso e quindi insufficiente per far fronte all'operativo, e ciliegina sulla torta centinaia di persone imbufalite, come gli obbligazionisti e azionisti beffati che in cambio della loro somma di denaro investita avranno in cambio dei titoli di stato senza interessi e vincolati fino al 2012. Per non parlare poi dei cassa integrati e delle persone che sono rimaste completamente fuori dal ciclo produttivo.

Non va dimenticato che nel registro degli indagati dell'inchiesta che sta conducendo la procura di Roma per bancarotta fraudolenta con l'ipotesi di distrazione e dissipazione di denaro, riferita alla vecchia gestione Alitalia, sarebbero stati iscritti gli ex presidenti Fausto Cerreti , Giuseppe Bonomi, Berardino Libonati, gli amministratori delegati Domenico Cempella, Francesco Mengozzi, Marco Zanichelli e per finire Gianfranco Cimoli, l'uomo che guadagnava oltre 6mila euro al giorno mentre la compagnia affondava sempre più nei debiti. Insomma se il passato di questa azienda è stato disastroso e privo di piani industriali, se l'attuale momento non fa presagire nulla di buono, è indubbio che il futuro per Alitalia resti ancora un'incognita.
 
Alitalia, Cai invia i documenti sul pagamento della prima rata​

ROMA (14 luglio) - Il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, comunica con una nota di «aver ricevuto sabato scorso, 11 luglio, alle 18,17, la documentazione relativa al pagamento della prima rata del prezzo della cessione dei beni e dei rapporti giuridici alla nuova Alitalia nonché i dati relativi al risultato economico della gestione intercorsa tra il 1 dicembre 2008 ed il 12 gennaio 2009 elaborati dalla nuova Alitalia».

Fantozzi - prosegue la nota - ha «consegnato tale documentazione ai propri consulenti ai fini delle verifiche numeriche e documentali previste dal contratto».


fonte Il Messaggero.
 
Alitalia: su pagamenti duello tra Cai e Fantozzi (Corsera)​


Sarebbe arrivato venerdi' sera al commissario di Alitalia, Augusto Fantozzi, il pagamento della rata che Cai si era impegnata versare per l'acquisto dei beni e degli aerei della vecchia Alitalia. Lo scrive oggi il Corriere della Sera, spiegando che si tratterebbe del primo dei due pagamenti, per un totale di 327 mln, pattuiti lo scorso novembre. Ma la cifra versata da Cai sarebbe inferiore, meno della meta': si tratterebbe di 70 mln, rispetto a una previsione di 170 mln di euro.

La differenza potrebbe essere stata causata da una serie di spese anticipate dalla Cai, come il recupero di interventi di manutenzione effettuati su alcuni aerei dalla stessa Cai. La mossa della compagnia guidata da Colaninno e Sabelli potrebbe quindi testimoniare una sorta di sconto che Cai potrebbe considerare tenendo conto delle spese sostenute, o potrebbe essere il preludio a un nuovo braccio di ferro tra la cordata Colaninno-Sabelli e Fantozzi.


fonte: BorsaItaliana.it
 
Acquisto Alitalia: il giallo della seconda rata di CAI​

Augusto Fantozzi non sa nulla dell'ammontare della seconda rata che CAI gli deve versare per l'acquisto della vecchia Alitalia. È lo stesso commissario straordinario a dirlo - anzi, a scriverlo - in risposta ad un articolo apparso ieri sul Messaggero. Secondo il quotidiano romano CAI, che ha da tempo assunto il nome Alitalia acquistato dall'amministrazione straordinaria, intenderebbe versare solo 70 dei 175 milioni di euro previsti dal contratto. «Tali illazioni, se confermate, non possono che essere attribuite a chi tali dati ha confezionato. Nello stigmatizzare con forza la scorrettezza, il commissario si augura che essa non celi l'intenzione di non onorare gli impegni contrattuali assunti.» La notizia è giunta insieme ai dati di maggio di AEA, l'associazione tra le compagnie europee, secondo la quale in maggio Alitalia avrebbe trasportato poco meno di due milioni di passeggeri - per l'esattezza 1.987.100 - con un coefficiente di riempimento del 62,8%,circa quattro punti in meno del livello di pareggio teorico ma anche cinque in più della media dei primi cinque mesi dell'anno. Che è stato difficile per tutti, con un calo di traffico del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2008. Le 33 compagnie AEA hanno registrato un riempimento medio del 73,2% in maggio, dieci punti in più della nuova Alitalia. Che la società guidata da Roberto Colaninno e Rocco Sabelli intendesse rivedere al ribasso l'ammontare della rata alla luce delle spese anticipate durante la trattativa era in verità stato riferito da tempo dalla stampa. La novità consisterebbe dunque nell'ammontare della riduzione chiesta (pari a un terzo del saldo in contanti) e nella sua diffusione non concordata. Secondo il Messaggero, implicitamente smentito da Fantozzi, Alitalia-CAI avrebbe addirittura consegnato la cifra al vice commissario Franco Paparella. In questo caso, prosegue il resoconto del giornale, l'amministrazione straordinaria avrebbe 15 giorni lavorativi per formulare
le proprie obiezioni. In caso di mancato accordo scatterebbe quindi l'arbitrato. Al momento, nonostante si parli di un incontro Sabelli-Fantozzi, tutto questo resta ufficioso.
Intanto i sindacati hanno aggiornato la situazione di 468 lavoratori precari. Di questi, 152 non vedranno rinnovato il contratto a termine stipulato il 12 gennaio e sono, pertanto, in cassa integrazione; 160 avranno una proroga di tre.sei mesi, coincidente in pratica con la stagione estiva; 144 avranno un contratto a tempo indeterminato e 12 restano nel limbo.

fonte DedaloNews
 
CAI "La Compagnia Aerea Italiana"

"Passeggeri, denunciate la compagnia aerea"

L'offensiva della Lega contro la società​



«Cambiare rotta». Sei mesi dopo la nascita della nuova Alitalia, la Lega va all’attacco della compagnia di bandiera italiana. «La situazione è insostenibile. Stiamo pensando di mettere i gazebo a Torino Caselle e nei principali aeroporti del Nord per convincere i viaggiatori a denunciare Alitalia per i continui ritardi», annuncia Roberto Cota, capogruppo della Lega alla Camera e segretario del partito in Piemonte. I dati sugli aerei che non partono o non arrivano mai - dal Nord al Sud - sono quelli che sono. Il Roma-Cagliari ha il 100% dei ritardi. Due voli su dieci non rispettano l’orario. Per non parlare dei posti che rimangono vuoti sugli aerei e dei velivoli che rimangono incustoditi a Roma Fiumicino, in attesa di essere venduti. Il cahier de doleances aperto dalla Lega è lungo così. Una settimana fa sulla Padania era uscita una pagina dal titolo inequivocabile: «Dopo sei mesi di volo, Cai è già in picchiata». Sei mesi - tanto è bastato al partito di Umberto Bossi - per arrivare al redde rationem. In cima ai mugugni della Lega ci sono le scelte strategiche fatte da Cai, che avrebbero dovuto rilanciare la vecchia Alitalia al collasso. Alla Lega non è andata giù la scelta di Air France come partner di Cai piuttosto di Lufthansa. E figuriamoci il resto, a partire dal trasferimento delle rotte strategiche da Milano Malpensa giù a Roma Fiumicino. A far traboccare il vaso, le recenti dichiarazioni del presidente di Cai Roberto Colaninno sulla tratta Milano-Roma «non strategica per Alitalia».

Una affermazione dettata dal successo delle linee ad Alta Velocità delle Ferrovie. Una affermazione che rischia di essere l’ennesimo schiaffo al Nord che non vuole rinunciare ai suoi aeroporti anche in vista di Expo 2015, la Fiera mondiale che si aprirà a Milano tra sei anni, 29 milioni di passeggeri previsti, 4 punti di Pil del bilancio dello Stato. Il coro di quelli che non vogliono vedere ridimensionato il sistema aeroportuale del Nord si fa sempre più ampio e trasversale ai partiti. Il Governatore della Lombardia Roberto Formigoni è stato tra i primi a dire che abbandonare Malpensa sarebbe stata una disgrazia per i bilanci della compagnia. Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino si batte perché Alitalia rispetti gli orari su Caselle: «Siamo di fronte a un malfunzionamento scandaloso. L’aeroporto ha potenzialità ben maggiori rispetto all’attuale utilizzo».

Roberto Cota guarda agli aeroporti di tutto il Nord: «Se gli aerei arrivano in ritardo è ovvio che è meglio prendere il treno. Ma a questo punto sarebbe necessario liberalizzare al più presto le rotte. Ci sono compagnie che possono offrire un servizio migliore. Gli aerei di Lufthansa non hanno i ritardi di Alitalia. Rinunciare al Nord è sbagliato sia dal punto vista politico che da quello delle scelte industriali». Se fosse la solita guerra di campanile Nord contro Sud, non ci sarebbe nulla di nuovo. Ma quanto sia delicata la situazione lo fanno capire anche i vertici dell’Enac, l’ente per l’aviazione civile. Il 16 luglio a Roma davanti al presidente Vito Riggio, dovranno andare i vertici dell’Alitalia e di Roma Fiumicino. Per loro non sarà una passeggiata. Vito Riggio vuole capire, ma soprattutto è pronto a intervenire: «Il problema dei ritardi si sta acuendo. Mi aspetto che siano prese immediate misure prima del picco del 28 luglio, in assenza delle quali vedremo quali provvedimenti prendere». L’incubo di Alitalia e di tutto il sistema aeroportuale italiano è che non siano in grado di gestire l’inevitabile aumento del traffico di passeggeri nei mesi estivi. In ballo ci sono le rotte, la tenuta di Alitalia e i posti di lavoro dei dipendenti. A giorni scadono 486 contratti ad altrettanti lavoratori che nella vecchia Alitalia erano assunti a tempo indeterminato. Per 152 contratti, 72 solo nel settore manutenzione, non ci sarà rinnovo. Dalla Lega arriva un’altra scossa: «Alitalia deve rivedere le sue scelte, si deve muovere in una logica di mercato». L’annuncio che da ieri a Torino Caselle i banchi del check in di Alitalia e di Air One siano stati unificati sembra davvero troppo poco.


fonte: LaStampa.
 
Alitalia-Cai: per aria la fusione con AirOne​


Qualcosa non funziona per gli ‘eroi’ di Berlusconi.


Roberto Colaninno, in merito al possibilità che le strategie Alitalia non prevedano più la fusione della compagnia con AirOne ha detto: “È troppo presto per dirlo”, aprendo più di un dubbio sulla situazione in cui si trova la ‘cordata ex patriottica’.

Per il presidente “Alitalia sta facendo il suo lavoro, che è in linea con quanto ci aspettavamo. È un lavoro molto impegnativo sul quale è impossibile pensare di accelerare i tempi, più di così non si può fare”.

Intanto, secondo ‘Il Corriere della Sera’ il pagamento della rata che Cai si era impegnata versare per l’acquisto dei beni e degli aerei della vecchia Alitalia sarebbe stato versato venerdì scorso al commissario di Alitalia, Augusto Fantozzi.

Si tratterebbe del primo dei due pagamenti, per un totale di 327 milioni, pattuiti lo scorso novembre. Ma la cifra sborsata da Cai sarebbe inferiore, meno della metà di quella prevista, 70 milioni rispetto a 170.

La differenza potrebbe essere stata causata da una serie di spese anticipate da Cai, come il recupero di interventi di manutenzione effettuati su alcuni aerei. La mossa della compagnia guidata da Colaninno e Sabelli potrebbe quindi testimoniare una sorta di sconto che i ‘capitani coraggiosi’ si sarebbero autoconcessi per alcune spese sostenute, o potrebbe essere il preludio a un nuovo braccio di ferro tra la cordata Colaninno-Sabelli e Fantozzi.

Il quotidiano milanese ha anche diffuso alcuni dati sul coefficiente di riempimento degli aerei. Si tratta di meno di 6 posti occupati ogni 10 offerti. Il dato percentuale è del 57,4 per cento e si riferisce al load factor dei primi cinque mesi dell’anno, ma che sale al 62,8 se si prende in considerazione il solo mese di maggio, in cui ci sono stati poco meno di 2 milioni di passeggeri trasportati.

Mentre sono sempre più forti i rumors che provengono dal personale di volo, che parlano di organico insufficiente, voli in ritardo, servizi a bordo scadenti, deficit nelle pulizie e risparmi da low cost, si è appreso che la Compagnia assumerà a tempo indeterminato solo 144 dei 468 precari a cui nei prossimi giorni scadrà il contratto a tempo determinato. I contratti a termine erano partiti nel gennaio scorso con la nuova gestione.

Sul fronte della scarsa puntualità, il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, a fronte dell’ennesimo ritardo del suo volo ha deciso di richiedere un rimborso.

“Dopo i disagi registrati e denunciati nei mesi scorsi -si legge in una nota della Regione- la lettera inviata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro dei trasporti Altero Matteoli, il presidente della Regione siciliana [...] ha dato mandato all’avvocatura della Regione di avviare un’azione risarcitoria nei confronti della Cai”.

Nonostante le rassicurazioni, i ritardi e le cancellazioni inspiegabili dei voli della Cai dall’aeroporto di Roma per la Sicilia, ha insistito Lombardo, “si susseguono con cadenza quasi quotidiana creando difficoltà ai cittadini siciliani che si vedono costretti a lunghe attese e a disagi intollerabili in un Paese civile. Per tale motivo non accetteremo più scuse e rassicurazioni”.


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Non capisco il ripensamento riguardante la fusione.
Quindi come procederanno?
Avverto tanta confusione.Evidenti dietrofront.
Forse LH aveva ragione.Dove sta il piano industriale?
 
Non capisco il ripensamento riguardante la fusione.
Quindi come procederanno?
Avverto tanta confusione.Evidenti dietrofront.
Forse LH aveva ragione.Dove sta il piano industriale?
Secondo me SB gli aveva promesso tranquillità a livello di concorrenza, poi la Lega ha cominciato a tuonare e fare pressione sul governo visto che AZ non era andata a LH come voleva la Lega.
SB a più riprese li ha rassicurati, in fondo sono quasi tutti suoi "amici" e se CAI affonda con inevitabile vendita ai francesi prima di 5 anni SB perde la faccia.
In CAI si sono fatti due conti e in fondo la fusione non è mica necessaria, specialmente se perderà interesse il LIN-FCO, a questo punto meglio tenere "viva" AirOne da poter cedere all'occorrenza con la sua vecchia flotta di 737 che comunque dovranno essere dismessi.
Alla fine AirOne non sarebbe in grado di fargli concorrenza, magari la cedono pure ad un "amico" e salterebbe ogni discussione sulla concorrenza ed intanto si sono beccati un po' di soldini.
 
Non capisco il ripensamento riguardante la fusione.
Quindi come procederanno?
Avverto tanta confusione.Evidenti dietrofront.
Forse LH aveva ragione.Dove sta il piano industriale?

Il Piano Industriale è una linea da seguire, poi le condizioni esterne possono indurre a rivedere alcune strategie. Mi sembra alquanto logico.
Secondo te LH aveva già previsto di mettere 25 aerei al prato? E BA aveva già previsto di lasciare a casa 4000 dipendenti?
Se non ci sono le condizioni necessarie affinchè la fusione possa essere fatta senza gravi perdite economiche (dal punto di vista societario, perchè dal punto di vista operativo ciò sta già avvenendo) allora sarà fatta, altrimenti si attenderà che la crisi allenti un pò la presa.
 
Non capisco il ripensamento riguardante la fusione.
Quindi come procederanno?
Avverto tanta confusione.Evidenti dietrofront.
Forse LH aveva ragione.Dove sta il piano industriale?

Io la interpreto come la scelta di non mettere tutti gli aa/mm sotto COA AZ e di lasciare sia i 737 che i CRJ sotto il COA attuale.

Scelta "tecnica" e di opportunità, dunque. Dov'è il problema?
 
Io la interpreto come la scelta di non mettere tutti gli aa/mm sotto COA AZ e di lasciare sia i 737 che i CRJ sotto il COA attuale.

Scelta "tecnica" e di opportunità, dunque. Dov'è il problema?
L'opportunità è dovuta al fatto che per ora la regolamentazione di LIN non è cambiata ed i COA multipli servono ad aggirarla.
 
Credo che il COA sia relativo...sulla LIN-FCO ci sono solo slots AZ ma i voli vengono operati da aa/mm sia con COA AZ che con quello AP...o no?

Il fatto che i voli siano targati AZ non credo sia un problema da quel punto di vista: la stessa cosa accade anche con XM.
 
L'opportunità è dovuta al fatto che per ora la regolamentazione di LIN non è cambiata ed i COA multipli servono ad aggirarla.

Credo che il COA sia relativo...sulla LIN-FCO ci sono solo slots AZ ma i voli vengono operati da aa/mm sia con COA AZ che con quello AP...o no?
Non ci sono restrizioni per la LIN-FCO. I COA multipli servono per tutto il resto.
 
Beh credo che Lufthansa e BA prevedessero operazioni simili.La situazione è peggiorata,i conti sono peggiorati,il traffico è diminuito.
Usando questa logica su AZ immagino i conti siano peggiorati,la situazione sia peggiorata e il traffico diminuito.
Quindi non credo siano in linea con molte cose.
COmunque mi chiedevo se tutti i 320 passeranno gradulmente in Az(con relativi equipaggi)sino a svuotare gradualmente AP rendendola una sorta di scatola vuota oppure se questa presa di posizione significa che per ora le cose si bloccano poi si vedrà.
Il problema in tutto questo è la contradditorietà delle dichiarazioni succedutesi nei mesi.Si affermano cose che vengono smentite il giorno dopo.Secondo me tutto questo contribuisce a creare sfiducia nei passeggeri e in chi è interessato a tutta la vicenda.Avete sentito parlare nuovamente degli investimenti tanto pubblicizzati a fiumicino?
Non vedo nulla di male in una fusione o nel fato che 4 compagnie operino su un network comune con procedure simili o uguali o quello che volete.
Insomma la crisi è assodata,le previsioni fatte,c'è solo da lavorare cercando di tirar fuori qualcosa di buono da tutto questo.Basta avere le idee chiare su cosa si vuole fare da grandi.
 
Stato
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