Thread Alitalia da Settembre 2013


Stato
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Su un forum privato qualche giorno fa lessi di un piano in cui il medio raggio sarebbe stato passato in gran parte alla SC , il lungo raggio sarebbe stato operato da AZ solo su le due jfk- nrt - eze - e gru, mentre il resto del lungo sarebbe stato operato da metallo AF con un AV cai a bordo.
Tutto questo ovviamente se AF avesse preso in mano la situazione. Onestamente mi sembrava uno scenario irreallizabile,anche se chi riportava questa news sembrava ben addentrato.

Ora con la possibilita' che AF prenda il controllo e con l'ammissione della stessa AF della necessita' di realizzare un nuovo piano ( con esuberi in AF) per riportare in paro il suo medio raggio ... Beh non vi nascondo che un brivido ( e non solo) mi e' venuto!!!
 
Secondo i dati dell'Enac relativi a 38 scali aperti al traffico civile, il rallentamento mese di luglio è stato dell'1,9 per cento rispetto allo stesso mese del 2012. "L'andamento dei mesi estivi è stato nel complesso regolare, ma - sottolinea Vito Riggio, commissario straordinario dell'Enac - il quadro generale continua a essere recessivo".

Il commissario straordinario definisce inoltre "oggettivamente difficile" la situazione di Alitalia e Meridiana. "L'estate ha mostrato il recupero delle due principali compagnie nostrane, ma - conferma - il sistema industriale italiano continua a mostrare segni di debolezza". Uniche realtà saldamente in crescita sono invece rappresentate dalle compagnie del Golfo. "Il futuro - sostiene Riggio - è lo sviluppo del traffico intercontinentale. Se non apriamo le direttrici del Golfo sarà difficile pianificare una crescita".

(TTGItalia.com)
 
Alitalia: fonti, 23/9 cda Air France-Klm su acquisizione
Per decidere su quota controllo allo scadere del lock up
ROMA
(ANSA) - ROMA, 19 SET - Il cda di Air France-Klm si riunirà il 23 settembre prossimo per decidere se presentare un'offerta per il controllo di Alitalia allo scadere del vincolo di lock up (il 28 ottobre). Lo riferisce l'agenzia Bloomberg citando fonti vicine al dossier. Air France è primo azionista della compagnia italiana con il 25% delle azioni. Il gruppo franco-olandese, interpellato dall'Ansa, non ha però commenti da fare né sull'indiscrezione né sul dossier Alitalia. (ANSA).
 
Una domanda. Nessuna notizia dei nuovi voli AZ da LIN-TLL e LIN-HEL.
Erano stati annunciati, insieme ad altri, come imminenti, visto la questione Easy Jet su Roma.
 
Il piano Etihad per Alitalia: basi a Roma e Abu Dhabi


Paolo Stefanato - Ven, 20/09/2013 - 07:30

Sabato, domani, potrebbe essere un giorno chiave per Alitalia: l'ad Gabriele Del Torchio - secondo fonti bene informate - dovrebbe volare ad Abu Dhabi per incontrare i vertici di Etihad, la compagnia araba con la quale sono in corso colloqui per un ingresso nell'azionariato.

Del Torchio punta a ottenere una lettera d'intenti da portare al cda di giovedì 26 per spianare la strada a nuovi finanziamenti. Di individuare nuove linee di credito è stata incaricata, come advisor, Leonardo & Co, ma il suo non facile compito sarebbe fortemente agevolato dalla concreta prospettiva dell'ingresso di un socio con un forte progetto industriale. Il punto è proprio questo.
All'Alitalia servono 350-400 milioni per riprendere fiato; ma se questo denaro non sarà al servizio di una credibile strategia, il rischio è che tutto sia ancora una volta bruciato dall'ordinaria amministrazione. Ricordiamo che giovedì prossimo il cda approverà i conti semestrali che, secondo quanto trapela, sono ancora pessimi, con una perdita di oltre 200 milioni; significa più di 1 milione al giorno, numeri in linea dell'Alitalia statale a suo tempo fallita. La partita si gioca dunque in buona parte sui contenuti industriali. Al di là del piano triennale presentato in luglio da Del Torchio - che presuppone un'Alitalia indipendente, cosa che appare sempre più dubbia - una forte partnership dovrebbe disegnare un ruolo che possa rilanciare la compagnia, permettendo ai suoi conti di reggere da soli. I discorsi con Etihad, da quanto è possibile apprendere, vertono su un ingresso nel capitale con una quota significativa (ma di minoranza) e un progetto che verterebbe su due hub: uno ad Abu Dhabi per l'Est del mondo, e uno a Roma, per l'Ovest, alimentando l'attività dall'Italia anche con la flotta Etihad.
Ma qualunque discorso italo-arabo deve rimbalzare da Parigi: senza il consenso di Air France non si fa nulla. E questa è una bella incognita, perché, secondo altre tesi, il disegno potrebbe allargarsi a un'intesa estesa anche ai francesi, ma in questo caso Alitalia resterebbe schiacciata tra gli altri due partner; gli hub sarebbero Abu Dhabi e Parigi e alla compagnia italiana non resterebbe che fare del «fideraggio», un po' di qua e un po' di là, al servizio dei suoi azionisti. Ruolo che toccherebbe anche alla giovane compagnia tedesca Air Berlin, a sua volta partecipata da Etihad e molto attiva da Düsseldorf anche su tratte intercontinentali.
Il ruolo di Air France, in questo momento - alla vigilia dello scadere della propria prelazione sulle quote di Alitalia - appare spuntato per una crisi finanziaria ancora lontana dal risolversi, e che ha prodotto proprio in questi giorni l'annuncio di 2.800 esuberi. Lunedì a Parigi è convocato un cda ed è intuibile che uno dei temi sarà proprio Alitalia. Se Air France non ha soldi, il vero vantaggio di Etihad è di essere forte e ricca; oggi per Alitalia qualunque alleanza deve passare per un aumento di capitale, perché è di denaro che c'è bisogno; uno scambio di azioni, per intenderci, non avrebbe alcun effetto sullo stato di salute della compagnia.
Al cda di giovedì prossimo i temi saranno importanti e delicati: i conti, l'alleanza, i finanziamenti. Tra gli azionisti c'è una certa irritazione verso quelli - compreso il vicepresidente Salvatore Mancuso - che non hanno finora versato la propria quota del bond convertibile: restano ancora scoperti 55 milioni.


http://www.ilgiornale.it/news/economia/piano-etihad-alitalia-basi-roma-e-abu-dhabi-951661.html
 
Il titolo dell'articolo appare come un sogno irrealizzabile.

A mio avviso Air France non permetterà mai una relazione AZ-EY che bypassi l'hub di CDG, polarizzando i voli verso ovest su Fiumicino e quelli verso est su Abu Dhabi. Peraltro dovremmo eventualmente parlare di voli verso sud ovest, visto che il Nord America è in regime di JV, ed in ogni caso AZ avrebbe le mani legate (salvo fantasticare l'uscita di AZ dalla JV, ma qui entreremmo nella fase di 'sogno delirante').
Air France sta facendo la preziosa per pagare di meno, pur mantenedo il controllo indiretto della compagnia. Ha il coltello dalla parte del manico, poiché i rapporti commerciali tra AF ed EY sono troppo avanzati e coprono più tavoli, ognuno dei quali ha obiettivi importanti, che non possono esser messi in discussione per un'Alitalia qualsiasi.
Il sogno del titolo dell'articolo potrebbe forse realizzarsi solo se Etihad avesse la possibilità di arrivare al 51% di AZ, facendo mantenere però ad Alitalia lo status di compagnia UE. Ma anche questo è impossibile.
Insomma, la coperta è corta. Dovunque la tiri, resti scoperto su un lato.

Eccoci: ci siamo svegliati, ed il sogno si trasforma in un incubo. Alitalia mantiene come socio forte Air France che continua ad utilizzarla come aspirapolvere, senza darle possibilità di reale sviluppo sul lungo raggio, ed Etihad che si limita (forse) ad entrare nel capitale per esercitare anch'essa una certa influenza, e non solo all'interno della compagnia italiana, ma più in generale sugli interessi che gli Emirati Arabi hanno in Italia.
E la nostra compagnia che farà? Boh. Auguriamoci che almeno crescano le sinergie con i due player suddetti, in modo che i conti non siano più in un rosso oramai endemico. Ma attenzione: 'fare sinergie' significherà tendenzialmente che acquisti e servizi saranno decisi e si concretizzeranno altrove, con buona pace della nostra italietta (con la i minuscola), che perderà ulteriore possibilità di generare ricchezza nel nostro sempre più piccolo paese (anche qui con la p minuscola).
 
Il titolo dell'articolo appare come un sogno irrealizzabile.

A mio avviso Air France non permetterà mai una relazione AZ-EY che bypassi l'hub di CDG, polarizzando i voli verso ovest su Fiumicino e quelli verso est su Abu Dhabi. Peraltro dovremmo eventualmente parlare di voli verso sud ovest, visto che il Nord America è in regime di JV, ed in ogni caso AZ avrebbe le mani legate (salvo fantasticare l'uscita di AZ dalla JV, ma qui entreremmo nella fase di 'sogno delirante').
Air France sta facendo la preziosa per pagare di meno, pur mantenedo il controllo indiretto della compagnia. Ha il coltello dalla parte del manico, poiché i rapporti commerciali tra AF ed EY sono troppo avanzati e coprono più tavoli, ognuno dei quali ha obiettivi importanti, che non possono esser messi in discussione per un'Alitalia qualsiasi.
Il sogno del titolo dell'articolo potrebbe forse realizzarsi solo se Etihad avesse la possibilità di arrivare al 51% di AZ, facendo mantenere però ad Alitalia lo status di compagnia UE. Ma anche questo è impossibile.
Insomma, la coperta è corta. Dovunque la tiri, resti scoperto su un lato.

Eccoci: ci siamo svegliati, ed il sogno si trasforma in un incubo. Alitalia mantiene come socio forte Air France che continua ad utilizzarla come aspirapolvere, senza darle possibilità di reale sviluppo sul lungo raggio, ed Etihad che si limita (forse) ad entrare nel capitale per esercitare anch'essa una certa influenza, e non solo all'interno della compagnia italiana, ma più in generale sugli interessi che gli Emirati Arabi hanno in Italia.
E la nostra compagnia che farà? Boh. Auguriamoci che almeno crescano le sinergie con i due player suddetti, in modo che i conti non siano più in un rosso oramai endemico. Ma attenzione: 'fare sinergie' significherà tendenzialmente che acquisti e servizi saranno decisi e si concretizzeranno altrove, con buona pace della nostra italietta (con la i minuscola), che perderà ulteriore possibilità di generare ricchezza nel nostro sempre più piccolo paese (anche qui con la p minuscola).

...certo che un aspirapolvere da 1mld al quadriennio, e' roba da ricchi
 
Il titolo dell'articolo appare come un sogno irrealizzabile.

A mio avviso Air France non permetterà mai una relazione AZ-EY che bypassi l'hub di CDG, polarizzando i voli verso ovest su Fiumicino e quelli verso est su Abu Dhabi. Peraltro dovremmo eventualmente parlare di voli verso sud ovest, visto che il Nord America è in regime di JV, ed in ogni caso AZ avrebbe le mani legate (salvo fantasticare l'uscita di AZ dalla JV, ma qui entreremmo nella fase di 'sogno delirante').
Air France sta facendo la preziosa per pagare di meno, pur mantenedo il controllo indiretto della compagnia. Ha il coltello dalla parte del manico, poiché i rapporti commerciali tra AF ed EY sono troppo avanzati e coprono più tavoli, ognuno dei quali ha obiettivi importanti, che non possono esser messi in discussione per un'Alitalia qualsiasi.
Il sogno del titolo dell'articolo potrebbe forse realizzarsi solo se Etihad avesse la possibilità di arrivare al 51% di AZ, facendo mantenere però ad Alitalia lo status di compagnia UE. Ma anche questo è impossibile.
Insomma, la coperta è corta. Dovunque la tiri, resti scoperto su un lato.

Eccoci: ci siamo svegliati, ed il sogno si trasforma in un incubo. Alitalia mantiene come socio forte Air France che continua ad utilizzarla come aspirapolvere, senza darle possibilità di reale sviluppo sul lungo raggio, ed Etihad che si limita (forse) ad entrare nel capitale per esercitare anch'essa una certa influenza, e non solo all'interno della compagnia italiana, ma più in generale sugli interessi che gli Emirati Arabi hanno in Italia.
E la nostra compagnia che farà? Boh. Auguriamoci che almeno crescano le sinergie con i due player suddetti, in modo che i conti non siano più in un rosso oramai endemico. Ma attenzione: 'fare sinergie' significherà tendenzialmente che acquisti e servizi saranno decisi e si concretizzeranno altrove, con buona pace della nostra italietta (con la i minuscola), che perderà ulteriore possibilità di generare ricchezza nel nostro sempre più piccolo paese (anche qui con la p minuscola).
La tua analisi è corretta, ma resta il fatto che il 75% del capitale è comunque in mano agli italiani, che evidentemente stanno cercando di alzare in modo sostanziale il prezzo della cessione del comando in casa AZ.
La mia impressione è che nulla sia ancora deciso; non penso che DT stia cercando il colpo di mano.
A questo punto non resta che aspettare una settimana e vedere.
 
Scenario 1)
EY caccia i 350 mio di cui sopra. Il 26 in CdA grande festa, ricchi premi e cotillon per tutti. Lupi parte per Parigi per spiegare al collega francese il significato del termine "pernacchia". AF si incazza ma fa buon viso a cattivo gioco e pensa a come far diventare una regional EY.
Scenario 2)
EY non caccia i 300 mio. Il 26 CdA molto mesto che analizza le perdite del semestre. Lupi parte per Parigi con il cappello in mano e le brache calate ad altezza ginocchio. AF prende la scatoletta della "piccola cassa" e tira fuori 4 spicci per rilevare il 100% di AZ.
Scenario 3)
Boh
 
Per come la vedo io AF non ha i soldi per prendersi tutta la baracca , ma non si può permettere che dopo anni di corteggiamento arrivi EY e si prenda tutto. Sarebbe illogico. Ogni operazione , anche l’eventuale ingresso di EY passa secondo me per Parigi (io credo sia inevitabile) . Se cifra e percentuale sono confermate (30%) non è inverosimile pensare che possa salire al 30% anche AF con un investimento tutto sommato minore che le consentirebbe di essere al pari di EY.
 
Scenario 1)
EY caccia i 350 mio di cui sopra. Il 26 in CdA grande festa, ricchi premi e cotillon per tutti. Lupi parte per Parigi per spiegare al collega francese il significato del termine "pernacchia". AF si incazza ma fa buon viso a cattivo gioco e pensa a come far diventare una regional EY.
Scenario 2)
EY non caccia i 300 mio. Il 26 CdA molto mesto che analizza le perdite del semestre. Lupi parte per Parigi con il cappello in mano e le brache calate ad altezza ginocchio. AF prende la scatoletta della "piccola cassa" e tira fuori 4 spicci per rilevare il 100% di AZ.
Scenario 3)
Boh

Scenario 3) AF e EY si mettono d'accordo; EY entra con il 30% ed AF sale al 30%. Lupi va a Parigi a farsi un giro e parlare soprattutto di TAV. Il 26 in CdA grande festa, ricchi premi e cotillon per tutti.

Aho, che c'avete 'na tartina anche perr me? :cool:
 
Scenario 3) AF e EY si mettono d'accordo; EY entra con il 30% ed AF sale al 30%. Lupi va a Parigi a farsi un giro e parlare soprattutto di TAV. Il 26 in CdA grande festa, ricchi premi e cotillon per tutti.

Aho, che c'avete 'na tartina anche perr me? :cool:

Sono personalmente convinto che sarà così, poi chissà
 
Scenario 3) AF e EY si mettono d'accordo; EY entra con il 30% ed AF sale al 30%. Lupi va a Parigi a farsi un giro e parlare soprattutto di TAV. Il 26 in CdA grande festa, ricchi premi e cotillon per tutti.

Aho, che c'avete 'na tartina anche perr me? :cool:

Penso anch'io che andrá a finire cosi ma a mio avviso sará AF-KL al 30% ed EY al 25%.
 
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