SEA: Bonomi Presidente e D'Alessando a.d.


goafan

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Questo è Roberto D'Alessandro... un giovanotto... :D

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CIAO
_goa
 
Mi sorge un dubbio: chi ha più anni tra lui e Bencini ?!?!?!

Il signore ha avuto una folgorante carriera nelle partecipazioni statali nell'epoca del massimo splendore del Craxismo (Agusta), sindaco di Portofino (amico di conti e contesse famose) ed in seguito è stato anche al timone del Porto di Genova ...
... non riesco a trovare un biografia completa e decente.
 
Spero che al nuovo presidente e AD venga affidato un solo compito da eseguire in fretta: limitare fortemente Linate;)
 
... ancora una volta il forum si è dimostrato malato di "Sebastianismo", ormai per ogni poltrona traballante viene dato per favorito ... e badate che non ce l'ho con chi pensate perché è l'unico che ha smentito (a modo suo) con una risata ;)
 
Citazione:Messaggio inserito da FlyIce

Mi sorge un dubbio: chi ha più anni tra lui e Bencini ?!?!?!

Il signore ha avuto una folgorante carriera nelle partecipazioni statali nell'epoca del massimo splendore del Craxismo (Agusta), sindaco di Portofino (amico di conti e contesse famose) ed in seguito è stato anche al timone del Porto di Genova ...
... non riesco a trovare un biografia completa e decente.
lascia perdere francesco che è meglio ancora una volta ha prevalso il sistema clientelare sulla meritocrazia,adesso mi ricordo dove l'ho conosciuto,non mi sembrò stà gran cima come manager.
 
tratto da sito web francese l'humanité un articolo del 1993:
"Enfin, Roberto d’Alessandro, président de la société publique Agusta Spa (hélicoptères) a été arrêté pour « corruption présumée ». Il aurait touché un pot-de-vin de 2,5 milliards de lires à l’occasion de la vente d’hélicoptères anti-incendie à la Sécurité civile italienne. Président d’Agusta depuis quatre ans, Roberto d’Alessandro avait auparavant été président du consortium autonome du port de Gênes et conseiller de la société d’assurances Generali ; sans parler des fonctions diverses qu’il a exercées dans des groupes comme Zanussi, Pirelli ou Fiat...

A quanto pare sembra che questo signore sia stato anche in carcere!
 

Da sindaco di Portofino alla lotta con i camalli, D’Alessandro ha nel passato anche Fiat e Pirelli

Roberto, l’amico di Craxi e Moratti riportato in alto dalla lobby ligure

MASSIMO MINELLA
DUE volte caduto nella polvere, due volte risorto. E ora chiamato addirittura a risistemare il cielo sopra Milano. Roberto D’Alessandro, il manager genovese che Bettino Craxi volle a Genova negli anni Ottanta per rilanciare un porto svuotato di navi, che finì travolto nel 93 e nel ‘94 dallo scandalo di Tangentopoli uscendone entrambe le volte assolto, occupa da ieri la poltrona di amministratore delegato della Sea. A volerlo è stato il sindaco Letizia Moratti, che da nubile si chiamava Brichetto e che, come D’Alessandro, ha origini genovesi. Trai due un’amicizia di lunga data e l’apprezzamento della Moratti per quel manager che per cinque anni fu anche presidente dell’aeroporto di Genova. Proprio quell’esperienza alla guida del piccolo scalo genovese che venne inaugurato con una scenografica discesa in terra di Bettino Craxi dall’elicottero, pare essere stato l’elemento in più che ha indotto la Moratti a puntare su D’Alessandro. Che ora a settant’anni compiuti inizia la sua nuova avventura.

Figlio di un generale dei carabinieri, nato e cresciuto a Genova, D’Alessandro si laurea a ventidue anni in Legge. Subito assunto dall’Italsider, viene spedito a Beirut a vendere acciaio. E così costretto a interrompere la sua carriera di pallanotista, portiere scudettato della Pro Recco, ma si consola prendendo casa a Portofino, che elegge a sua residenza e di cui sarà sindaco per dieci anni filati fra l’85 e il 95. A 29 anni la Zanussi gli affida la direzione commerciale. Poi tocca alla Pirelli, 11 anni ai Pneumatici, prima direttore commerciale e poi direttore generale, fino all’ingresso in Fiat, nell’82, alla guida del comparto editoriale (amministratore delegato della Fratelli Fabbri e della Publikompass). Nell’84 Craxi, presidente del Consiglio, lo chiama a Roma e gli indica la sua nuova missione: la guida del porto di Genova, fiaccato dalle lotte sulle banchine e dentro al quale, nel giorno di Capodanno, non ha suonato nemmeno una sirena. D’Alessandro prende in mano il Consorzio autonomo del porto, rovescia logiche cristallizzate da tempo e inventa i “Libri Blu” che per la prima volta introducono la logica della privatizzazione in banchina. E una rivoluzione che costa cara al porto e alla città, attonita di fronte all’epico scontro tra il manager craxiano e lo storico capo dei camalli, Paride Batini. D’Alessandro introduce elementi di forte innovazione, sfila l’aeroporto al Consorzio ma la guerra finisce solo con l’intervento del cardinale-principe di Genova Giuseppe Siri che sgrida il manager: «Guardi che anche loro devono mangiare».

Finito il suo mandato in porto, è ancora Craxi che lo indica alla presidenza dell’Agusta. Ma è qui che, negli anni Novanta, il ciclone Tangentopoli lo abbatte per due volte: nell’aprile del ‘93 viene arrestato nella sua villa di Portofino con l’accusa di aver pagato una tangente di due miliardi e mezzo di lire per vincere una supercommessa di elicotteri alla Protezione civile. Scarcerato, viene nuovamente arrestato nel 94 per violazione della legge sul finanziamento ai partiti. Accuse da cui viene in seguito prosciolto. Nel ‘95 D’Alessandro riparte come consulente di aziende da ristrutturare, una nuova vita professionale che culmina, nel2001, con la nomina ad amministratore delegato della Necchi di Pavia. L’incarico termina nel 2003 e D’Alessandro rientra a Portofino, dove un anno dopo ritenta l’avventura politica e a capo di una lista civica sfida il sindaco uscente, Giorgio Devoto, detto “Il tigre”. Battuto per nove voti diventa il capo dell’opposizione. Tutto finito? Neanche per idea. D’Alessandro continua nella sua attività di consulente fino alla chiamata di Moratti. Già stamattina sarà nel suo nuovo ufficio alla Sea e la prima chiamata sarà a Sandro Carena, attuale presidente dell’aeroporto di Genova e suo braccio destro ai tempi del Consorzio.


Tratto da Repubblica, ed. Milano, del 21-11-06
 
Citazione:Messaggio inserito da kernel

Oggi c'era un bel trafiletto sul corriere sulla fantomatica alinord e sulla sua infattibilità.


Ecchilo...

Ma Alinord non decolla

Il Nord senza ali. La battaglia di bandiera la combattono i leghsti. I quali da tempo parlano di una AliNord che sostituisca Alitalia in caso di disimpegno di quest’ultima da Malpensa. Il capo gruppo in Regione Stefano Galli si è assai speso per inserire in un documento bipartisan il riferimento alla «costituzione di una compagnia aerea del Nord che possa finalmente operare in logica di mercato». Ma il tema non è folcloristico. Al punto che sia Sea sia la Regione hanno tentato di immaginare lo scenario di una Malpensa senza Alitalia. I risultati, tuttavia, non incoraggiano. Secondo Sea, i passeggeri che fanno di Malpensa un hub sono circa 6,6 milioni l’anno, un terzo del totale. Di questi, il 97% viaggia con Alitalia. In caso di disimpegno, Sea ritiene che tali viaggiatori potrebbero essere recuperati non prima di 5 anni. Con una strategia pont to point e non di hub: voli oggi plurigiornalieri come quelli per New York, potrebbero diventare, per esempio, trisettimanali, Non l’ideale, per il business. E soltanto qualora Alitalia cedesse senza colpo ferire sia gli slot (gli orari in cui è possibile impegnare la pista) che i diritti. La Regione ha invece messo in pista l’assessore ai Trasporti Raffaele Cattaneo. Che negli ultimi mesi ha incontrato i vertici dei vettori italiani per capire se fosse possibile metterli a fare squadra per alimentare l’hub varesino. Ma anche qui, la cosa è complicata, Le compagnie (Eurofly, AirOne, Alpi Eagles, Meridiana, Volare, Air ltaly, Blu Panorama, My Air) tra tutte assommano non più di una sessantina di aerei, quasi mai adatti — tranne in Eurofly — all’intercontinentale. Per capirsi, Alitalia ha 180 aerei e Lufthansa 420. Le compagnie sono inoltre assai diverse sia per operatività su pista» che per i contratti dei dipendenti. Ma Cattaneo avvisa: «Quel che è difficile oggi si potrà fare domani. E se Alitalia si ritirasse, il mercato riceverebbe una spinta formidabile: 10 milioni di biglietti che chiedono di essere venduti, Credo che a qualcuno possa interessare».
Marco Cremonesi


Tratto dal CdS, ed. Milano, del 21-11-06
 
Citazione:Messaggio inserito da I-TIGI

Citazione:Messaggio inserito da kernel

Oggi c'era un bel trafiletto sul corriere sulla fantomatica alinord e sulla sua infattibilità.

Essendo scritto dal Corriere di Romiti non puo' che essere considerata "ovviamente" infattibile, immagino che si saranno appoggiati a "noti" studi ed affidabilissime fonti...[:308]

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