Passera e il famoso piano nazionale aeroporti


Questi invece sono pronti per una "battaglia di democrazia"!

«Quel piano di Passera va bloccato»

LO SCENARIO. I deputati Alberto Giorgetti del Pdl e Gianni Dal Moro del Pd concordano sul prossimo obiettivo
L'ex sottosegretario: «Con l'assessore Chisso già disegnata la strategia» «No alle accelerazioni»
Alberto Giorgetti, Pdl

Su un punto la politica veronese ora si trova concorde: la proposta di riordino degli aeroporti su scala nazionale lanciata dal ministro uscente Corrado Passera e che individua 31 aeroporti da tenere in vita, tra i quali il Catullo (ma in fascia B), escludendo dai giochi lo scalo di Montichiari, va respinta. Fermata. Bocciata. È questo l'obiettivo sia dei deputati Alberto Giorgetti (Pdl) e Gianni Dal Moro (Pd). «Il piano aeroportuale proposto dal ministro Passera», dice il coordinatore veneto del Pdl Giorgetti, «colpisce pesantemente il nostro sistema aeroportuale decretando di fatto la fine operativa dell'aeroporto di Montichiari, fatto grave che va bloccato. Essendo inviato il provvedimento alla Conferenza delle Regioni per la necessaria intesa prima dell'emissione del decreto del presidente della Repubblica che sarebbe la pietra tombale sul futuro sviluppo dell'aeroporto di Brescia, in qualità di coordinatore regionale del Pdl ho immediatamente contattato l'assessore alle infrastrutture Renato Chisso che ha condiviso alcuni obiettivi di modifica del Piano». Questa la strategia messa a punto con la Regione: «Inserimento dell'aeroporto Catullo tra quelli considerati strategici Core Network e Ten-t (fascia A), poiché inserito nell'area del Quadrante Europa crocevia dei due corridoi europei infrastrutturali 1 e 5, oltre a servire il comprensorio turistico al quarto posto in Italia per presenze; eliminazione contestuale da quell'elenco dell'aeroporto di Orio al Serio che non possiede caratteristiche simili». Inoltre, «inserimento dell'aeroporto di Brescia Montichiari negli altri aeroporti di interesse nazionale quantomeno alla pari di Salerno e Rimini come scalo di decongestione del Catullo e sviluppo della vocazione al cargo internazionale». E poi, «recupero degli aeroporti di Verona e Brescia ad una visione di sistema aeroportuale del Garda su cui insiste una normativa proposta dal sottoscritto e varata dal Senato che prevede la possibilità di scontare in tariffa gli investimenti di rafforzamento infrastrutturale come avviene per gli hub nazionali. Infine, la Regione Veneto si impegna a non concedere l'intesa in caso di mancato accoglimento delle suddette modifiche». Secondo Dal Moro, poi, quanto sta avvenendo attorno a Montichiari «è la conclusione della fine di un tragico film, che dal 2010 ho pubblicamente denunciato». Un disegno che punta a tagliar fuori Verona: «È in atto un'azione seria di trasferire l'aeroporto di Brescia sotto il controllo lombardo attraverso l'ingresso di privati non industriali ma finanziari nella proprietà e nella gestione dell'aeroporto di Montichiari. Questo sarebbe il primo step di una fase aggressiva commerciale nei confronti dell'aeroporto di Verona, che si troverebbe stretto ad ovest dall'asse lombardo aeroportuale Milano-Bergamo e Brescia e dall'altro dall'asse Venezia e Treviso. La conclusione sarebbe anche questa volta amaramente prevedibile». Per Dal Moro è anche «inaccettabile» il trattamento «che viene riservato a Verona e al suo aeroporto: non viene riconosciuta l'importanza della città». Il piano inoltre sta procedento in fretta e senza passare dalle commissioni parlamentari, a Governo scaduto per arrivare al decreto prima dell'insediamento del nuovo Governo. «Non lasceremo spazio e faremo di tutto affinchè questa decisione venga assunta dal nuovo Governo dopo un confronto con il nuovo Parlamento. Mi auguro che su questa battaglia di democrazia ci si possa ritrovare tutti».

http://www.larena.it/stories/Cronaca/462263_quel_piano_di_passera_va_bloccato/
 
Questi sono "avviliti":

Piano aeroporti, PdL: "40 milioni spesi per questo risultato"

Il nuovo piano degli aeroporti varato dal ministro Corrado Passera, che esclude Forlì e salva in extremis Rimini scatena le proteste del PdL e della Lega Nord
di Redazione - 30 gennaio 2013

Il nuovo piano degli aeroporti varato dal ministro Corrado Passera, che esclude Forlì e salva in extremis Rimini dagli scali su cui investire a livello nazionale, scatena le proteste del PdL e della Lega Nord. In un'interrogazione di Stefano Gagliardi, Capogruppo PDL,Gianluca Zanoni, Lega Nord, Valerio Roccalbegni (PDL) e Vittorio Dall'amore (PDL) attaccano: "L'assenza di Forlì è ancora più avvilente se si considerano gli ingentissimi investimenti posti a carico della collettività negli ultimi anni (terminal, pista e torre di controllo) per consentire al Ridolfi di essere a norma, a differenza degli ingentissimi investimenti che dovrà affrontare Rimini".

E ancora: "Quanto accaduto l'ennesima dimostrazione di scarsa capacità politica di chi governa il territorio a tutti i livelli, dal Comune alla Provincia, nonchè la conferma dei dissidi e degli sgambetti tutti interni al PD fra Forlì, Cesena, Rimini e la Regione, che riescono a parlare di politiche comuni e di Area Vasta solo per le politiche sanitarie, che evidentemente sono le sole a riscuotere interesse da parte della Regione, (vedi il diktat della fusione delle ASL). L'aeroporto dal 2004 al 2012 costerà ai forlivesi circa 40 milioni di euro per ottenere questo risultato". Si chiede quindi di richiedere un incontro urgente al Presidente della Conferenza Stato - Regioni, ovvero Errani.

http://www.forlitoday.it/cronaca/piano-aeroporti-pdl-40-milioni-spesi-per-questo-risultato.html
 
Pure a Perugia chiedono l'interesse nazionale!!!!

Umbria: Bastioli (Psi), grave esclusione aeroporto Perugia
31 Gennaio 2013 - 15:43
(ASCA) - Perugia, 31 gen - ''La candidatura congiunta di Perugia e Assisi a Capitale europea della cultura per il 2019, rischia di ricevere una drammatica battuta d'arresto con la scelta di escludere l'aeroporto San Francesco da opere di ammodernamento, comunque, necessarie a gestire l'eventuale auspicabile mole di turisti che verrebbero a visitare le nostre ricchezze naturali ed artistiche''. E' quanto il capogruppo socialista in Consiglio provinciale di Perugia, Enrico Bastioli sottolinea in un'interrogazione rivolta al presidente dell'ente, Marco Vinicio Guasticchi, nella quale chiede quali sono le iniziative che la Provincia, insieme a Regione Umbria, enti locali e forze economiche e sociali del territorio, intende mettere in campo, affinche' il Governo modifichi il piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale, inserendo lo scalo San Francesco d'Assisi di Perugia tra quelli che manterranno la concessione nazionale e saranno oggetti di interventi di ammodernamento e di infrastrutturazione. Nell'atto per la definizione del piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale emanato al ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, infatti, sono stati individuati i 31 scali che manterranno la concessione nazionale e saranno oggetti di interventi di ammodernamento e infrastrutturazione a carico dello stato, mentre il San Francesco d'Assisi di Perugia e' risultato escluso. Il consigliere provinciale ricorda come ''solo cinque mesi fa abbiamo assistito all'inaugurazione della nuova stazione aeroportuale, che sembrava aprire le porte ad una nuova stagione nella travagliata vicenda dell'isolamento infrastrutturale umbro. Questa esclusione, fatta tra l'altro da un governo in carica solo per atti di ordinaria amministrazione, rischia di compromettere tutti gli sforzi messi in campo in questi anni dalla regione Umbria e dagli enti locali, per dotare la nostra regione di una efficiente rete di trasporti e renderla sempre piu' attrattiva da un punto di vista turistico e degli investimenti''.

pg/mpd

http://www.asca.it/newsregioni-Umbr...ve_esclusione_aeroporto_Perugia-1244253-.html
 
E figurarsi se a Cuneo non se ne stavano zitti:

POLITICA | giovedì 31 gennaio 2013, 17:57

Il Consigliere regionale Tullio Ponso in difesa dell’aeroporto di Cuneo-Levaldigi

“E’ ora di fare nuovamente squadra tutti insieme – conclude Ponso – per salvare un presidio indispensabile per la ripresa dell’economia della Granda.”

“Ancora una volta ci troviamo a dover difendere un presidio importante del nostro territorio, come se la possibilità di muoversi in aereo non fosse un diritto dei nostri cittadini”. Così il Consigliere regionale Tullio Ponso a margine della notizia che l’aeroporto di Cuneo-Levaldigi è stato declassato da nazionale a regionale.

“Tocca ora alla Regione decidere se chiuderlo o finanziarlo, poiché dallo Stato non arriverà più un centesimo. Auspico che dalla riunione della prossima settimana con i vertici Geac possano emergere soluzioni positive per il nostro aeroporto e che, nell’arco del suo iter, il provvedimento cambi. Certo è che, ancora una volta, noi cuneesi ci troviamo a dover combattere per non restare fuori dal mondo. Lo abbiamo fatto con le autostrade, lo stiamo facendo con i treni e con l’aeroporto di Levaldigi. Lotte di anni, nel caso dell’Asti-Cuneo di decenni, per ottenere semplici servizi che in un paese civile dovrebbero essere scontati. Tutte battaglie che ci hanno permesso di essere raggiunti da un numero sempre maggiore di turisti e che, in un caso come quello della chiusura di Levaldigi, risulterebbero vane e colpirebbero in maniera pesante l’economia della Granda. Inoltre butteremmo in fumo anni di spese, visto che negli ultimi tempi la situazione è decisamente migliorata grazie all’incremento delle tratte e del numero dei voli”.

“E’ ora di fare nuovamente squadra tutti insieme – conclude Ponso – per salvare un presidio indispensabile per la ripresa dell’economia della Granda”.

http://www.targatocn.it/2013/01/31/...eroporto-di-cuneo-levaldigi.html#.UQrX6BG9KK0
 
Chiudo questa mia breve rassegna con Albenga, si avete capito bene Albenga! E mi ritiro a vomitare in silenzio.

Sanremo: l'importanza dell'aeroporto di Albenga, Baggioli "Chiedo un impegno concreto dai candidati"

"Auspico, quindi, un vero e proprio interessamento da parte di coloro che oggi concorrono per una poltrona al Parlamento con un intervento mirato, puntuale ma, soprattutto, concreto" - spiega il consigliere.

"In questi giorni ho letto che quello di Albenga non è stato inserito tra i 31 aeroporti di interesse nazionale. Questo, a mio avviso, è un problema che solo la politica può risolvere". Parole del consigliere comunale di maggioranza Simone Baggioli che di fronte alla notizia riguardante l'aeroporto, di importanza strategica anche per la provincia di Imperia, ha voluto chiedere un impegno concreto alla politica.

"Chiedo a gran voce un impegno da parte dei candidati liguri, in primis quelli della mia fazione politica, di attivarsi velocemente affinchè non avvenga una nuova chiusura della struttura, importante per il comparto turistico dell'estremo ponente ligure. - spiega Baggioli - E' altresì evidente intervenire sulle tratte, ben venga Albenga - Roma, ma l'obbiettivo sarebbe anche una netta implementazione dei voli".

"Oggi siamo in un periodo di grave crisi economica e noi amministratori dobbiamo tentare, con tutte le nostre forze, di contrastare questa situazione, aggrappandoci ad ogni questione che possa portare bene alla nostra terra, ai nostri concittadini ricordando che il turismo è per noi alla base dell'economia. - chiosa il consigliere - Concludo auspicando, quindi, un vero e proprio interessamento da parte di coloro che oggi concorrono per una poltrona al Parlamento con un intervento mirato, puntuale ma, soprattutto, concreto. Ora non ci resta che attendere!"

http://www.sanremonews.it/2013/01/3...egno-concreto-dai-candidati.html#.UQrY5xG9KK0
 
Questo è stato pure ministro dei trasporti!!!

MATTEOLI: PIANO AEROPORTI? SOLO SPOT, MA CREA ALLARME

“Il nuovo piano degli aeroporti italiani e’ solo uno spot propagandistico di un governo dimissionario e senza reali poteri. Invece di generare allarme in varie citta’ come Pisa, Firenze, Catania, Lamezia Terme il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avrebbe potuto evitarci quest’ultima inutile prova di presunta efficienza in limine mortis, lasciando direttamente al prossimo governo che per fortuna sara’ politico il compito di assumere decisioni cosi’ importanti”. Lo dice il senatore del Popolo della Liberta’ Altero Matteoli, ex ministro dei Trasporti.

“Anche in tale occasione il governo- aggiunge Matteoli- ha mostrato insensibilita’ politica ed assenza di rapporti con le realta’ locali e con le citta’ in cui ricadono gli scali aeroportuali. Aver voluto distinguere tra aeroporti di presunta serie A e presunta serie B ha generato giustificato allarme, proteste e malcontento che comprendiamo e che potevano essere evitati alla luce del fatto che tale distinzione e’ piu’ formale che sostanziale.

C’e’ pero’ – osserva- la decisione del Ministero di non realizzare piu’ il nuovo scalo di Viterbo che avrebbe dovuto decongestionare Fiumicino e sostituire Ciampino e di penalizzare in prospettiva realta’ come Pisa, Firenze, Catania, Lamezia in crescente sviluppo. Sono scelte cervellotiche e senza alcuna logica politica.

Desidero comunque tranquillizzare quanti stanno protestando che ogni decisione sul piano degli aeroporti verra’ assunta dal nuovo governo e dal nuovo Parlamento di comune accordo con la Conferenza Stato-Regioni. Resta – conclude- la poca affidabilita’ del governo dei tecnici che anche in tale circostanza ha toppato”. (Dire)

http://www.meridianamagazine.org/20...porti-solo-spot-ma-crea-allarme/#.UQrb1BG9KK0

Nel 2010 quando era ministro invece la pensava così:

24/08/2010 21:00
Matteoli: "Troppi 106 aeroporti, ma difficile chiuderli"
DI LINO VUOTTO

La cifra di 106 aeroporti in Italia "è assolutamente sproporzionata e ha creato disagi" ma è difficile chiuderli in "un Paese dove ognuno vuole il suo forno". È quanto ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, intervenendo ad un convegno al meeting di Cl in corso a Rimini. Lo stesso ministro ha fatto presente che la crisi della compagnia di bandiera "ha anche questa motivazione". Dicendosi d'accordo con le dichiarazioni dell'amministratore delegato delle Fs, Mauro Moretti, Matteoli ha fatto poi notare che "è un tema che va approfondito". "Ma cosa faccio? - ha aggiunto - Propongo di chiudere aeroporti o porti in un Paese dove ognuno vuole il suo forno? Bisogna bloccare questa deriva ma è difficile intervenire". Nel corso del convegno Moretti ha infatti posto il problema che in Italia ci sono troppe infrastrutture inutili nel sistema della mobilita'. "In Italia - ha sottolineato il top manager - ci sono troppi porti, troppi aeroporti e troppi centri merci. Un 15% di infrastrutture è inutile".

http://www.ttgitalia.com/stories/tr..._troppi_106_aeroporti_ma_difficile_chiuderli/
 
"Macelleria sociale" a Crotone!

Esclusione aeroporto di Crotone dal Piano nazionale, sindaco Vallone: ''Operazione di macelleria sociale''
Giovedì 31 Gennaio 2013 19:00

Di seguito la nota diffusa dal sindaco Vallone: L’esclusione dell’aeroporto di Crotone dalla proposta di piano nazionale formulata dal Ministro Passera è una operazione di macelleria sociale.
Non trovo parole più adatte per definire la scelleratezza di una decisione che porterebbe all’isolamento del territorio. Una decisione che qualche ministro della Repubblica in visita di cortesia alla città definisce “coerente perché intervenuta per eliminare alcuni aspetti eccessivamente localistici”.
Una affermazione che parte da chi, fugacemente arrivato nel territorio e immediatamente e comodamente andato via, non ne conosce le difficoltà di collegamento con il resto della Calabria e del paese.
Situazione che, ancora di più, dimostra di non conoscere il ministro Passera, esponente di un governo che ormai non si può più definire tecnico, giunto agli sgoccioli, eppure ancora in grado di utilizzare l’accetta sacrificando questo territorio sull’altare di un presunto risparmio di spesa.
Singolare la decisione di un ministro che dei tre aeroporti nazionali che usufruiscono degli oneri di servizio penalizza proprio quello di Crotone.
Singolare che il piano del ministro Passera è stato proposto senza che contestualmente ci sia la relativa proposta un controllo dell’autorità dei trasporti che possa vigilare sull’equità delle tariffe, il che significa generare un mercato selvaggio che ancora di più penalizzerà gli aeroporti che come Crotone potrebbero essere classificati di seconda fascia.
Con la scusa della revisione della spesa pubblica è Crotone che paga duramente l’assenza di una politica di questo Governo per il Mezzogiorno e per la Calabria, in particolare modo, in tema di infrastrutture.
Tuttavia se è grave la proposta del Governo che sembra non conoscere la realtà di questo territorio molto più grave è che questa proposta è stata saluta con un sospiro di sollievo per la salvezza del “suo” aeroporto di Reggio Calabria da chi queste difficoltà di collegamento le conosce bene.
Il Presidente Scopelliti su questa proposta di esclusione ha gravissime responsabilità non avendo avuto l’autorevolezza per difendere un aeroporto che rappresenta strategicamente l’unica infrastruttura di collegamento con il paese per la provincia di Crotone.
Dal Presidente Scopelliti avremmo voluto sulla vicenda dell’aeroporto S. Anna non qualche banale e scontata parola di “cordoglio” ma una presa di posizione decisa rispetto al diritto costituzionalmente sancito del diritto alla mobilità di tutti i cittadini.
Nella proposta del Governo, dunque, l’aeroporto di Crotone è condannato alla sopravvivenza solo rispetto agli sforzi che gli enti pubblici potranno sostenere. Enti sui quali ricadrà anche il costo della eventuale ricapitalizzazione rispetto alle perdite.
Il Comune di Crotone ha sempre fatto tutto il possibile per salvaguardare questa struttura e produrrà ogni sforzo possibile per difenderlo così come ha fatto nel passato insieme agli altri enti locali e non ultimi, in ordine di importanza, grazie agli imprenditori che si sono fatti carico insieme a noi della difesa di questa struttura.
Per fortuna siamo comunque ancora davanti ad una proposta di un Governo ormai giunto all’epilogo che, tuttavia, tenta con questi ultimi colpi di coda di affossare il nostro territorio.
Il prossimo Governo che uscirà dalle urne dovrà farsi carico di un piano infrastrutturale che tenga soprattutto conto delle esigenze del meridione e del nostro territorio in particolare ma che soprattutto spazzi via la proposta del ministro Passera.
Per quanto ci riguarda saremo sempre pronti a difendere con le unghie la nostra principale infrastruttura.

Peppino Vallone
Sindaco di Crotone

http://www.strill.it/index.php?opti...macelleria-sociale&catid=46:crotone&Itemid=98
 
La Poli Bortone non riesce a capacitarsi dell'esclusione di Foggia...

Aeroporto di Foggia chiude, Poli Bortone: “governo fa solo danni”

FOGGIA – E’ ormai da tempo che ci occupiamo delle dis-avventure dell’aeroporto “Gino Lisa”, lo scalo foggiano da sempre al centro di ogni tipo di polemica e divenuto vera e propria ‘barzelletta’ dopo l’esclusione, per molti a ragione, dalla lista degli scali di rilevanza nazionale effettuata dal Ministero delle Infrastrutture.

Una posizione legittima per chi fa notare come la maggior parte dei cittadini di Capitanata si servano degli aeroporti di Bari e Pescara, utilizzandoli come prime opzioni a discapito proprio dello scalo di ‘casa’.
Ad alzare la voce e prendere le difese del Lisa sono state Colomba Mongiello, senatrice del Pd e candidata alla Camera in Puglia, e Adriana Poli Bortone, capolista di ‘Grande Sud’ al Senato in Puglia.
Quest’ultima, ieri in Capitanata, ci va giù pesante: “un altro bel regalo per Foggia: il governo tecnico, fortemente sostenuto soprattutto dal Pd e dal centro, non finisce di fare danni, in particolare al Mezzogiorno. Dire di finanziare da soli l’aeroporto è un provvedimento che di fatto porta alla chiusura di importanti scali come quello di Foggia, tagliando così le ali ad un’economia legata al turismo e non solo che avrebbe avuto invece bisogno di sostegno e attenzione”.
La conclusione è una bordata al governo: “meglio avrebbe fatto il governo Monti ad invitare il ministro Grilli all’annullamento del decreto ministeriale del 21 dicembre scorso con cui si danno 4 miliardi al malaffare del Monte dei Paschi di Siena, estorcendoli agli onesti cittadini italiani”.
Anche la Mongiello non le manda a dire: “il polo turistico più importante della Puglia e tra i più rilevanti e noti d’Italia non può essere penalizzato dalle scelte di un Governo ormai prossimo alla scadenza”.
Non manca anche la stoccata a chi ha preceduto Monti: “dobbiamo, purtroppo, prendere atto che la scelta del Governo Monti è frutto anche degli errori di programmazione commessi da Aeroporti di Puglia e dell’incapacità del Governo Berlusconi ad utilizzare i fondi per lo sviluppo delle infrastrutture al Sud”.
La senatrice ha anche sottolineato che “il primo punto da chiarire, ora, è l’effettiva disponibilità dei fondi a suo tempo stanziati per l’allungamento della pista e il potenziamento delle infrastrutture dello scalo, giacché il Piano prevede l’esclusivo impiego di risorse locali per aeroporti come quello di Foggia. Così come la Regione Puglia deve garantire, fin da ora, la funzionalità dello scalo ed il suo pieno inserimento nella rete aeroportuale regionale”.
Una precisazione dovuta anche perché l’11 settembre scorso è stato appunto approvato all’unanimità del consiglio comunale di Foggia il progetto di allungamento della pista dopo il finanziamento di 14 mln di euro stanziati dal Cipe.
Daniele Bottalico

http://foggia.ilquotidianoitaliano....oli-bortone-governo-fa-solo-danni-18664.html/
 
Lo specchio fedele dell'Italia: la difesa ad oltranza dell'esistente a prescindere. Situazioni incancrenite che non appena si tenta di toccarle, fanno gridare allo scandalo. Passera tra poco lascerà l'incarico e la patata bollente finirà in mani altrui. Ma si può star certi che la battaglia alla Conferenza Stato-Regioni sarà campale.
E i vari governatori non lasceranno nulla di intentato per far rientrare gli scali delle rispettive regioni tra quelli principali. Anche perchè se fallissero, probabilmente dovrebbero accollarsi i costi degli scali inutili presenti nei loro territori.
Probabilmente alla fine uscirà un piano dove gli aeroporti più importanti saranno dichiarati di interesse mondiale, un gradino sotto troveremo i più modesti scali intercontinentali e a chiudere la classifica, troveremo gli scali di interesse europeo. Con la rivolta da parte dei politici "padrini" di questi ultimi contro la posizione rifilata ai rispettivi scali prediletti.
 
i. Ma si può star certi che la battaglia alla Conferenza Stato-Regioni sarà campale

C'è anche l'abolizione delle piccole province, sapientemente fatta saltare con la caduta del Governo. Crotone, Foggia, Albenga... verranno fatti tutti contenti, in un modo o nell'altro.
 
Eccezionale la rassegna stampa sulla rivolta dei campanili. Mi stupisce come non si siano ancora fatti sentire gli abitanti del Nuovo Salario per chiedere la riapertura di Roma Urbe al traffico commerciale.

Il tutto lascia davvero senza parole ma è d'altronde lo specchio del paese.

Inutile sostenere che la politica sia diversa e lontana dal popolo: la politica, i politici ed i parlamentari sono degni rappresentanti di chi li ha eletti. Questo 3ad ne è la dimostrazione evidente. Più leggo (non solo i commenti dei politici, ma anche quelli di molti forumisti qui sopra) e mi più convinco che questo paese non abbia futuro.

Invece di guardare all'interesse generale (in un paese sostanzialmente fallito, che dovrebbe concentrare le proprie poche forze finanziarie su attività che generano reddito e non che lo mangiano) si continua a chiedere di tenere aperto l'aeroporto sotto casa quando magari è sostanzialmente inattivo o esistono già alternative di trasporto valide a poche decine di km (HSR, autostrada, altri apt).

Ciò detto, questo piano è uno scandalo non perchè chiude aeroporti, ma perchè NON ne chiude tanti altri sui quali si dovrebbe invece passare col lanciafiamme, a partire dal terzo scalo del paese.
 
Il piano ha (avrebbe) l'obiettivo di ridurre il numero di aeroporti.
Tutti d'accordo. A parole. Era ora! Grande idea! Riuciamo li sprechi!

Purché non si tocchi quello locale. Barricate, strali, ingiunzioni, interrogazioni, incatenamenti.

Ma questo è un paese normale secondo te?


No TW843 non è una paese normale....
io ho buttato giù la mia opinione, (giusto per capire con che parametri hanno stabilito quella lista di aeroporti) ma mi sa che ho sollevato una rivoluzione :) Poi non me ne voglia nessuno per l'esempio degli apt che ho fatto nn intendevo creare malumori, alla fine credo che tutti gli aeroporti italiani sono un grande bacino di voti il chè li rende intoccabili...
 
A volte penso che solo il federalismo (quello vero, modello USA o Svizzera) possa essere la soluzione per questo nostro scalcinato paese, dove in troppi cercano di campare a ufo. Infatti le dissennate dichiarazioni dei politici locali sono l'evidente specchio del fatto che le rispettive regioni non hanno alcuna intenzione di cacciare il grano per tenere in piedi strutture che definire inutili è riduttivo.
Poi penso ai danni che la politica locale è riuscita a fare al sistema aeroportuale milanese, e mi cascano le ...
 
I vari politici che si sono scagliati contro il piano nazionale aeroporti poichè il loro scalo non è inserito nei 30 di interesse nazionale devono sapere che in verità non è prevista per decreto la chiusura del loro scalo, ma semplicemente che i costi di gestione e i buchi di bilancio siano ripianati con i soldi del loro ente locale e non con quelli dello stato centrale. Se il loro ente ha sia i soldi per coprire i buchi di gestione dello scalo, sia quelli per permettere di far funzionare l'ente stesso e i servizi che deve erogare, il problema non sussiste. Quindi anzichè rilasciare rombanti dichiarazioni si muniscano di calcolatrice e facciano un pò di conti....
 
A volte penso che solo il federalismo (quello vero, modello USA o Svizzera) possa essere la soluzione per questo nostro scalcinato paese, dove in troppi cercano di campare a ufo. Infatti le dissennate dichiarazioni dei politici locali sono l'evidente specchio del fatto che le rispettive regioni non hanno alcuna intenzione di cacciare il grano per tenere in piedi strutture che definire inutili è riduttivo.
Poi penso ai danni che la politica locale è riuscita a fare al sistema aeroportuale milanese, e mi cascano le ...

Assolutamente d'accordo; aggiungo poi: ognuno* si faccia o si adegui il proprio aeroporto, con le risorse degli enti locali e/o dei privati interessati e poi si metta sul mercato. Questo dirà chi avrà futuro e chi no.
Tante chiacchere a vanvera cesserebbero all'istante, no?
(*: fatto salvo apt necessari per la continuità territoriale).
 
No TW843 non è una paese normale....
io ho buttato giù la mia opinione, (giusto per capire con che parametri hanno stabilito quella lista di aeroporti) ma mi sa che ho sollevato una rivoluzione :) Poi non me ne voglia nessuno per l'esempio degli apt che ho fatto nn intendevo creare malumori, alla fine credo che tutti gli aeroporti italiani sono un grande bacino di voti il chè li rende intoccabili...

La lista degli aeroporti tedeschie è più corta, escludendo quelli privi di aviazione commerciale (http://de.wikipedia.org/wiki/Liste_der_Verkehrsflughäfen_in_Deutschland#Verkehrsflugh.C3.A4fen) infatti sono:
- 16 internazionali
- 20 regionali

Il più piccolo degli internazionali ha 270.000 passeggeri/anno (Est Germania) e 453.000 (Ovest)

Per i regionali il più piccolo ha 11.000 passeggeri/anno (Est) e 32.000 (Ovest).

Quando hanno aperto il nuovo aeroporto di München hanno chiuso quelli cittadino. (mi ricorda il caso Linate...)

Buon lavoro e confronti.

Gbaru