Questi invece sono pronti per una "battaglia di democrazia"!
«Quel piano di Passera va bloccato»
LO SCENARIO. I deputati Alberto Giorgetti del Pdl e Gianni Dal Moro del Pd concordano sul prossimo obiettivo
L'ex sottosegretario: «Con l'assessore Chisso già disegnata la strategia» «No alle accelerazioni»
Alberto Giorgetti, Pdl
Su un punto la politica veronese ora si trova concorde: la proposta di riordino degli aeroporti su scala nazionale lanciata dal ministro uscente Corrado Passera e che individua 31 aeroporti da tenere in vita, tra i quali il Catullo (ma in fascia B), escludendo dai giochi lo scalo di Montichiari, va respinta. Fermata. Bocciata. È questo l'obiettivo sia dei deputati Alberto Giorgetti (Pdl) e Gianni Dal Moro (Pd). «Il piano aeroportuale proposto dal ministro Passera», dice il coordinatore veneto del Pdl Giorgetti, «colpisce pesantemente il nostro sistema aeroportuale decretando di fatto la fine operativa dell'aeroporto di Montichiari, fatto grave che va bloccato. Essendo inviato il provvedimento alla Conferenza delle Regioni per la necessaria intesa prima dell'emissione del decreto del presidente della Repubblica che sarebbe la pietra tombale sul futuro sviluppo dell'aeroporto di Brescia, in qualità di coordinatore regionale del Pdl ho immediatamente contattato l'assessore alle infrastrutture Renato Chisso che ha condiviso alcuni obiettivi di modifica del Piano». Questa la strategia messa a punto con la Regione: «Inserimento dell'aeroporto Catullo tra quelli considerati strategici Core Network e Ten-t (fascia A), poiché inserito nell'area del Quadrante Europa crocevia dei due corridoi europei infrastrutturali 1 e 5, oltre a servire il comprensorio turistico al quarto posto in Italia per presenze; eliminazione contestuale da quell'elenco dell'aeroporto di Orio al Serio che non possiede caratteristiche simili». Inoltre, «inserimento dell'aeroporto di Brescia Montichiari negli altri aeroporti di interesse nazionale quantomeno alla pari di Salerno e Rimini come scalo di decongestione del Catullo e sviluppo della vocazione al cargo internazionale». E poi, «recupero degli aeroporti di Verona e Brescia ad una visione di sistema aeroportuale del Garda su cui insiste una normativa proposta dal sottoscritto e varata dal Senato che prevede la possibilità di scontare in tariffa gli investimenti di rafforzamento infrastrutturale come avviene per gli hub nazionali. Infine, la Regione Veneto si impegna a non concedere l'intesa in caso di mancato accoglimento delle suddette modifiche». Secondo Dal Moro, poi, quanto sta avvenendo attorno a Montichiari «è la conclusione della fine di un tragico film, che dal 2010 ho pubblicamente denunciato». Un disegno che punta a tagliar fuori Verona: «È in atto un'azione seria di trasferire l'aeroporto di Brescia sotto il controllo lombardo attraverso l'ingresso di privati non industriali ma finanziari nella proprietà e nella gestione dell'aeroporto di Montichiari. Questo sarebbe il primo step di una fase aggressiva commerciale nei confronti dell'aeroporto di Verona, che si troverebbe stretto ad ovest dall'asse lombardo aeroportuale Milano-Bergamo e Brescia e dall'altro dall'asse Venezia e Treviso. La conclusione sarebbe anche questa volta amaramente prevedibile». Per Dal Moro è anche «inaccettabile» il trattamento «che viene riservato a Verona e al suo aeroporto: non viene riconosciuta l'importanza della città». Il piano inoltre sta procedento in fretta e senza passare dalle commissioni parlamentari, a Governo scaduto per arrivare al decreto prima dell'insediamento del nuovo Governo. «Non lasceremo spazio e faremo di tutto affinchè questa decisione venga assunta dal nuovo Governo dopo un confronto con il nuovo Parlamento. Mi auguro che su questa battaglia di democrazia ci si possa ritrovare tutti».
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