News da Forlì sulla questione Ryanair


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E’ interessante a questo punto capire dove sono diretti i passeggeri che atterrano al Ridolfi. Una recente ricerca commissionata dalla Società Promozione e Turismo indica che il 35% circa resta in Romagna. Rimini è la destinazione più attrattiva (12%), la meta finale è Forlì per il 6%, Ravenna viene poco dietro, le città della costa a seguire. In assoluto, è Bologna a catalizzare il maggior numero dei passeggeri, col 24% del totale.
Quale motivo spinge i passeggeri dalle nostre parti? Nella stessa indagine si legge che oltre il 50% si muovono per vacanze e turismo. Tra le mete preferite da chi parte dal Ridolfi ci sono Londra (30%), quindi Catania (15%) e Barcellona (13%).
Nel complesso, su 100 persone che transitano nel terminal forlivese, 73 sono italiani e 26 stranieri.

i forlivesi che hanno provato a volare da Bologna, Roma o Milano sanno benissimo che si rischia sempre di perdere l’aereo. Volare dal Ridolfi è tutta un’altra cosa».

questi dati parlano da soli:

-destinazione finale Forlì: 6%
-pax che rimangono in romagna: 35% il resto per forza di cose va in Emilia e nelle Marche
-passeggeri incoming esteri: 26% (1 si perde in volo...)
-utenza affari: molto inferiore al 50%
-mete gettonate: Londra e Barcellona di FR spesso scontatissime e Catania di WindJet

Come si può alla luce di questo sostenere che FRL sia un buon investimento da 16 milioni e passa di €?

Non dico di chiuderlo, ma certamente non si può pensare di comprare altri pax FR all'infinito...

per quanto riguarda il livello di nuovi posti di lavoro sbandierati certamente ci sono errori di stampa... se solo SEA recentemente ha messo più di 800 persone in cassa integrazione per la partita di Alitalia su MXP... come si possono equiparare il 70% di voli AZ a una dozzina di voli FR?

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Il servizio Aerobus attivato da Atr è risultato subito un successo.

un servizio così di successo che in media dai dati pubblicati trasporta una decina di persone a transito...
 
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Questo era l'articolo che volevo postare l'altro giorno...
2008-03-28
RIDOLFI FA RIMA con sviluppo, ricchezza, posti di lavoro. Non c’è operatore economico che reciti una liturgia diversa. Tutte le indagini concordano: gli aerei che atterrano e ripartono sono simboli di denaro in viaggio. Le stime fatte anche di recente la dicono lunga: se lo scalo passasse dai 708 mila passeggeri del 2007 a 2 milioni (traguardo fissato per il 2010, raggiungibile solo se Ryanair porterà qua la sua base operativa)) il giro d’affari innescato sarebbe dell’ordine di 45-70 milioni di euro. E dagli attuali 400 occupati che ruotano attorno alle attività aeroportuali si salirebbe a 1200, che potrebbero arrivare a 4 mila, considerando l’indotto. Seaf riceverà entro aprile un’altra ricerca sull’impatto economico dello scalo, si attende che le nuove statistiche confermino la necessità di battersi per l’incremento del traffico aeroportuale.

TRASPORTI, NEGOZI, bar, ristoranti, alberghi, stabilimenti termali, agriturismi: in teoria tutti possono trarre vantaggi dai più numerosi arrivi. «Le ricadute economiche sono su tre livelli — dice Massimo Bucci, presidente della Seaf — . Il primo è all’interno dell’aeroporto, dove abbiamo un grande margine di sviluppo nel settore non aviation. Si costruirà un grande self service che possa essere frequentato anche da tutto il polo aeronautico, poi negozi, caffetterie e parcheggi. Il secondo è l’indotto negli immediati paraggi: basta guardare Bergamo, il suo aeroporto è diventato un enorme centro commerciale. Infine ci sono i vantaggi per tutto il territorio, che beneficia dei turisti che provengono dal Nord Europa o dalla Russia».
E’ interessante a questo punto capire dove sono diretti i passeggeri che atterrano al Ridolfi. Una recente ricerca commissionata dalla Società Promozione e Turismo indica che il 35% circa resta in Romagna. Rimini è la destinazione più attrattiva (12%), la meta finale è Forlì per il 6%, Ravenna viene poco dietro, le città della costa a seguire. In assoluto, è Bologna a catalizzare il maggior numero dei passeggeri, col 24% del totale.
Quale motivo spinge i passeggeri dalle nostre parti? Nella stessa indagine si legge che oltre il 50% si muovono per vacanze e turismo. Tra le mete preferite da chi parte dal Ridolfi ci sono Londra (30%), quindi Catania (15%) e Barcellona (13%).

Nel complesso, su 100 persone che transitano nel terminal forlivese, 73 sono italiani e 26 stranieri. «Questi risultati ci lasciano pensare che l’aeroporto abbia prospettive di crescita molto ampie — dice Maurizio Fussi, presidente della società Promozione e Turismo — . Il fatto che la metà abbondante scenda qua per ragioni turistiche conferma che il Ridolfi è un aeroporto che serve l’intera Romagna. Il nostro ruolo è di facilitare l’opera delle aziende di promozione turistica e dei comuni. Non ci vogliamo sostituire a loro».

LA RECENTE USCITA dell’assessore regionale alle attività produttive, Duccio Campagnoli, secondo il quale quattro scali in Emilia-Romagna sono troppi, non è certo piaciuta al mondo imprenditoriale forlivese. Alberto Zambianchi, direttore provinciale di Confindustria, non ha dubbi nel sostenere lo sviluppo aeroportuale a spada tratta: «Il mercato aereo crescerà al ritmo del 10-15% annuo per il prossimo decennio. Forlì non può restare esclusa. E i forlivesi che hanno provato a volare da Bologna, Roma o Milano sanno benissimo che si rischia sempre di perdere l’aereo. Volare dal Ridolfi è tutta un’altra cosa».

GUAI A IMMAGINARE un Ridolfi ai minimi termini anche a chi si occupa di trasporti. Il servizio Aerobus attivato da Atr è risultato subito un successo. E il Comune due anni fa ha concesso sei nuove licenze ai taxi (passate da 22 a 28) con l’esplicito motivo delle esigenze aeroportuali. «L’incremento dei viaggi da e per lo scalo è notevole, soprattutto in estate — dice Alvaro Attiani, presidente provinciale Cna e tassista — . Chi scende al Ridolfi è diretto in riviera, oppure a Bologna per lavoro o a Forlì per eventi fieristici. Non vanno poi dimenticati gli studenti che ora grazie ai voli low cost girano l’Europa con pochi soldi».
A parte le considerazioni economiche, c’è un ultimo dato. Il Ridolfi non è solo una pista; attorno c’è la scuola Enav dei controllori di volo, la facoltà di ingegneria aerospaziale, l’istituto tecnico aeronautico, la società di servizi Isaers, l’Aeroclub, una serie di piccole compagnie private di aerotaxi e altre realtà ancora. In una parola: il polo aeronautico.

Fonte:Il Resto del Carlino Forlì

Anch'io non capisco proprio l'entusiasmo per questi dati: 6% del traffico è di Forlì e il 24% è di Bologna e stiamo parlando dell'aeroporto di Forlì! E tenete presente che se Forlì può contare sulla Romagna, Bologna può contare sull'Emilia che è tre volte più popolosa.
4000 posti di lavoro compreso l'indotto! Vorrei vedere davvero che criteri che hanno usato per gli studi...
Inoltre qualcuno mi deve spiegare l'abbinamento tra i voli per Londra o Barcellona e le scuole di tipo aeronautico. A meno che non si voglia sostenere che gli allievi vengono a scuola in massa in aereo...
Anche le compagnie di aerotaxi non capisco cosa possano avere a che fare con FR.
Concordo sul fatto che imbarcarsi su un aereoporto più lontano esponga a maggiori rischi di imprevisti rispetto all'aeroporto sotto casa, ma questo è un discorso valido per tutti, non solo per i forlivesi: della serie mors tua, vita mea...
Per quanto riguarda il discorso che pretende di ancorare lo sviluppo turistico a quello dell'aeroporto, ha senz'altro un fondamento, ma non può essere così generalizzato. Quali motivazioni dovrebbero avere 2 milioni di persone(o anche una sola parte di loro), per soggiornare vari giorni a Forlì e dintorni? Ovviamente la risposta non può essere la riviera, sicuramente meglio servita da Rimini.
Uno sviluppo così impetuoso come quello previsto, avrebbe un senso se abbinato alla creazione di fortissime attrattive sul territorio (tipo ad esempio Eurodisney), che attirano forti flussi di "nuovi" turisti in zona. E a quel punto, ma solo allora, i voli sarebbero necessari. Il problema ovvimente è che creare strutture simili costa cifre folli.
Peraltro seguendo il ragionamento dell' articolo, i 700.000 passegeri del Ridolfi nel 2007, se comparati ai quasi zero di pochi anni fa, avrebbero dovuto saturare ogni albergo e ristorante della zona e sappiamo che così non è stato. Anche se un certo aumento del giro di affari probabilmente c'è stato.
A questo punto mi vengono spontanee due domande: la prima è se esiste un resoconto dettagliato costi/benefici per la città di Forlì relativo agli ultimi anni con la vorticosa crescita di passeggeri al Ridolfi (quest'anno dovrebbero essere circa 1.000.000).
In parole povere: cosa hanno portato queste persone alla città e quanto è costato alla città farle venire a Forlì.
In secondo luogo vorrei vedere gli studi di cui parla il giornale, sapere a chi sono stati commissionati e che criteri hanno usato.
E pensare che per dislocare i voli FR nell'aeroporto più "giusto", probabilmente esiste un sistema semplice ed economico: chiedere ai viggiatori FR che fanno scalo al Ridolfi, in quale aeroporto preferirebbero trovare l'aereo e correggere i risultati con opportuni modelli matematici.
Ciao
 
Ragazzi, io mica sono un veggente!!!:D
Vi posto solamente i dati che compaiono su Forlì e che ritengo interessanti!:D
Io nell'apt di FRL continuo a crederci!;)
Vedremo cosa succederà nei mesi prossimi, poi ne riparleremo con calma...ora sono tutte parole in più.[8D]