Citazione:Messaggio inserito da Teosky_90
Questo era l'articolo che volevo postare l'altro giorno...
2008-03-28
RIDOLFI FA RIMA con sviluppo, ricchezza, posti di lavoro. Non c’è operatore economico che reciti una liturgia diversa. Tutte le indagini concordano: gli aerei che atterrano e ripartono sono simboli di denaro in viaggio. Le stime fatte anche di recente la dicono lunga: se lo scalo passasse dai 708 mila passeggeri del 2007 a 2 milioni (traguardo fissato per il 2010, raggiungibile solo se Ryanair porterà qua la sua base operativa)) il giro d’affari innescato sarebbe dell’ordine di 45-70 milioni di euro. E dagli attuali 400 occupati che ruotano attorno alle attività aeroportuali si salirebbe a 1200, che potrebbero arrivare a 4 mila, considerando l’indotto. Seaf riceverà entro aprile un’altra ricerca sull’impatto economico dello scalo, si attende che le nuove statistiche confermino la necessità di battersi per l’incremento del traffico aeroportuale.
TRASPORTI, NEGOZI, bar, ristoranti, alberghi, stabilimenti termali, agriturismi: in teoria tutti possono trarre vantaggi dai più numerosi arrivi. «Le ricadute economiche sono su tre livelli — dice Massimo Bucci, presidente della Seaf — . Il primo è all’interno dell’aeroporto, dove abbiamo un grande margine di sviluppo nel settore non aviation. Si costruirà un grande self service che possa essere frequentato anche da tutto il polo aeronautico, poi negozi, caffetterie e parcheggi. Il secondo è l’indotto negli immediati paraggi: basta guardare Bergamo, il suo aeroporto è diventato un enorme centro commerciale. Infine ci sono i vantaggi per tutto il territorio, che beneficia dei turisti che provengono dal Nord Europa o dalla Russia».
E’ interessante a questo punto capire dove sono diretti i passeggeri che atterrano al Ridolfi. Una recente ricerca commissionata dalla Società Promozione e Turismo indica che il 35% circa resta in Romagna. Rimini è la destinazione più attrattiva (12%), la meta finale è Forlì per il 6%, Ravenna viene poco dietro, le città della costa a seguire. In assoluto, è Bologna a catalizzare il maggior numero dei passeggeri, col 24% del totale.
Quale motivo spinge i passeggeri dalle nostre parti? Nella stessa indagine si legge che oltre il 50% si muovono per vacanze e turismo. Tra le mete preferite da chi parte dal Ridolfi ci sono Londra (30%), quindi Catania (15%) e Barcellona (13%).
Nel complesso, su 100 persone che transitano nel terminal forlivese, 73 sono italiani e 26 stranieri. «Questi risultati ci lasciano pensare che l’aeroporto abbia prospettive di crescita molto ampie — dice Maurizio Fussi, presidente della società Promozione e Turismo — . Il fatto che la metà abbondante scenda qua per ragioni turistiche conferma che il Ridolfi è un aeroporto che serve l’intera Romagna. Il nostro ruolo è di facilitare l’opera delle aziende di promozione turistica e dei comuni. Non ci vogliamo sostituire a loro».
LA RECENTE USCITA dell’assessore regionale alle attività produttive, Duccio Campagnoli, secondo il quale quattro scali in Emilia-Romagna sono troppi, non è certo piaciuta al mondo imprenditoriale forlivese. Alberto Zambianchi, direttore provinciale di Confindustria, non ha dubbi nel sostenere lo sviluppo aeroportuale a spada tratta: «Il mercato aereo crescerà al ritmo del 10-15% annuo per il prossimo decennio. Forlì non può restare esclusa. E i forlivesi che hanno provato a volare da Bologna, Roma o Milano sanno benissimo che si rischia sempre di perdere l’aereo. Volare dal Ridolfi è tutta un’altra cosa».
GUAI A IMMAGINARE un Ridolfi ai minimi termini anche a chi si occupa di trasporti. Il servizio Aerobus attivato da Atr è risultato subito un successo. E il Comune due anni fa ha concesso sei nuove licenze ai taxi (passate da 22 a 28) con l’esplicito motivo delle esigenze aeroportuali. «L’incremento dei viaggi da e per lo scalo è notevole, soprattutto in estate — dice Alvaro Attiani, presidente provinciale Cna e tassista — . Chi scende al Ridolfi è diretto in riviera, oppure a Bologna per lavoro o a Forlì per eventi fieristici. Non vanno poi dimenticati gli studenti che ora grazie ai voli low cost girano l’Europa con pochi soldi».
A parte le considerazioni economiche, c’è un ultimo dato. Il Ridolfi non è solo una pista; attorno c’è la scuola Enav dei controllori di volo, la facoltà di ingegneria aerospaziale, l’istituto tecnico aeronautico, la società di servizi Isaers, l’Aeroclub, una serie di piccole compagnie private di aerotaxi e altre realtà ancora. In una parola: il polo aeronautico.
Fonte:Il Resto del Carlino Forlì