La nuova era di ITA Airways nel gruppo LH


Sono allo studio alcune opzioni come appunto riportato.

La coesistenza dei brand significa che nel caso fosse scelta questa opzione rimarrebbero entrambi in essere. Alitalia (sto facendo degli esempi ovviamente) potrebbe divenire il nome della Prima Classe di Ita o potrebbe essere brandizzata col logo AZ la flotta di lungo raggio (quella di medio resterebbe brandizzata Ita) o viceversa.
Sono appunto ipotesi allo studio.
La scelta non e' facile. In alcuni mercati Alitalia e' associata a sprechi ed inefficienze. In altri e' unanimamente piu' conosciuta.

L'altra, la cosiddetta fusione, vorrebbe l'unione letterale dei due brand con la seguente formula: al ITA lia.

Sono notizie tra l'altro gia' riportate da precedenti interventi dello stesso CEO.

Mi auguro aver chiarito i tuoi dubbi.
I miei dubbi non sono legati alla sostanza della questione, ma all'articolo di TTG. Articolo che getta il sasso ma non menziona quello che tu hai citato sopra.
 
I miei dubbi non sono legati alla sostanza della questione, ma all'articolo di TTG. Articolo che getta il sasso ma non menziona quello che tu hai citato sopra.

Io credo stiano decidendo cosa fare e non hanno ancora preso una decisione. E se posso dire la mia non mi sembra affatto facile.

Avevo letto in una precedente intervista del CEO che la denominazione al ITA lia era stata suggerita (tra le altre opzioni naturalmente) da uno studio marketing di Milano a cui Ita avrebbe chiesto consulenza.

Ripeto: sono notizie di stampa.
 
ITA Airways e United Airlines annunciano l'avvio di un nuovo accordo di codeshare per aumentare la connettività tra Italia e Stati Uniti, garantendo maggiori opzioni di viaggio per i loro passeggeri. I biglietti in codeshare sono in vendita da oggi per volare a partire dal 15 settembre.

L'accordo contribuisce alla strategia di ampliamento del network della Compagnia italiana, che prevede la crescita delle connessioni di lungo raggio e l'espansione delle destinazioni intercontinentali raggiungibili dall'hub di Roma Fiumicino, al fine di cogliere le opportunità offerte dai mercati in crescita e rispondere alla domanda di una clientela sempre più internazionale. Il codeshare con United Airlines, dunque, si inserisce coerentemente nel piano di ITA Airways di incrementare la propria offerta in Nord America.

"L'accordo di codeshare con United Airlines rappresenta per ITA Airways un passo significativo nella sua strategia di espansione del network verso nuove destinazioni intercontinentali. - ha dichiarato Joerg Eberhart, CEO e Direttore Generale di ITA Airways. - Grazie a questa partnership consolidiamo la nostra presenza sul mercato statunitense - il secondo per importanza dopo quello nazionale - offrendo ai passeggeri la possibilità di raggiungere ulteriori mete negli Stati Uniti attraverso i collegamenti offerti dal nostro nuovo Partner, United Airlines, e saremo felici di trasportare passeggeri americani sui nostri voli da Roma Fiumicino verso destinazioni italiane e internazionali. L'iniziativa si inserisce in un più ampio percorso di crescita sui mercati internazionali, che culminerà con l'ingresso di ITA Airways in Star Alliance, previsto per il 2026, a seguito dell'integrazione nel Gruppo Lufthansa. Siamo orgogliosi di poter ampliare l'offerta di viaggio per i nostri clienti grazie alla sinergia con United Airlines."


"United serve l'Italia da oltre 33 anni e oggi offre servizi diretti da Roma, Milano, Napoli, Venezia e Palermo verso gli Stati Uniti," ha dichiarato Patrick Quayle, Senior Vice President, Global Network Planning and Alliances di United Airlines. "ITA Airways e United condividono l'impegno di offrire ai nostri clienti più scelte, più destinazioni e maggiori opportunità di esplorare - e con questa nuova collaborazione in ambito loyalty e codeshare, i nostri clienti beneficeranno di una connettività ancora maggiore e di un'esperienza di viaggio più fluida viaggiando sulle reti reciproche."

Questa collaborazione offre numerosi privilegi ai passeggeri ITA Airways, fra cui la possibilità di acquistare un biglietto unico per raggiungere la propria meta finale attraverso voli in connessione con la Compagnia statunitense, a cui verrà aggiunto il codice AZ. Allo stesso modo, i clienti United Airlines potranno godere degli stessi vantaggi quando in viaggio con ITA Airways, ai cui voli verrà applicato il codice UA.

Insieme al nuovo accordo di codeshare viene annunciata anche un' importante novità per i clienti di entrambe le compagnie, i quali potranno accumulare e utilizzare punti nei rispettivi programmi frequent flyer, Volare per ITA Airways e MileagePlus per United Airlines. I passeggeri dei rispettivi programmi fedeltà avranno facoltà di accedere alle Lounge a seconda del tier di appartenenza.

I passeggeri ITA Airways potranno raggiungere nuove emozionanti destinazioni nel continente americano tramite le sinergie con il vettore statunitense, come Dallas (DFW), Denver (DEN), Honolulu (HNL), Houston (IAH) e Newark (EWR), in aggiunta alle rotte già operate dalla Compagnia italiana di riferimento che, nell'attuale stagione Summer 2025, vola a Boston (BOS), Chicago (ORD), Los Angeles (LAX), Miami (MIA), New York (JFK), San Francisco (SFO), Washington (IAD). Contemporaneamente, i passeggeri United Airlines vedranno amplificate le loro opportunità di viaggio non solo nel Bel Paese - dove potranno usufruire dei voli in connessione per visitare alcune tra le più popolari mete nazionali, come Bari (BRI), Bologna (BLQ), Firenze (FLR), Catania (CTA), Torino (TRN) - ma anche in Europa e oltre - tra cui luoghi unici come, per esempio, Atene (ATH), Amsterdam (AMS), Malta (MLA), Monaco (MUC).

Comunicato stampa ITA Airways - 09 settembre 2025​

 
"L'iniziativa si inserisce in un più ampio percorso di crescita sui mercati internazionali, che culminerà con l'ingresso di ITA Airways in Star Alliance, previsto per il 2026, a seguito dell'integrazione nel Gruppo Lufthansa."

Ma quindi vuol dire che prima LH salirà al 90 % di ITA e poi ITA entrerà in SA?

Mi sembra il contrario come passaggi logici

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Ita Airways, il piano industriale non piace ai sindacati che minacciano lo sciopero

I sindacati minacciano lo sciopero dei lavoratori di Ita Airways per contestare un piano industriale 2026-2030 che definiscono poco ambizioso e senza crescita, e per chiedere il rinnovo di un contratto d’impiego scaduto ormai a dicembre 2024. L’incontro di lunedì 8 settembre tra i vertici dell’azienda (al 59% del ministero dell’Economia italiano e al 41% di Lufthansa) non ha avvicinato le parti. E il giorno successivo le sigle hanno comunicato l’apertura della procedura di raffreddamento, cercando una conciliazione che secondo loro può arrivare soltanto a fronte di una maggiore crescita per i prossimi anni.

Il piano industriale 2026-2030 di Ita Airways prevede l’ingresso di un aereo di lungo raggio ogni anno, così da aumentare le rotte intercontinentali, quelle più redditizie. La flotta dovrebbe attestarsi attorno ai 100 velivoli alla fine. Ma secondo le sigle si tratta di un «piano di crescita decisamente insufficiente rispetto a quanto sarebbe necessario per cogliere tutte le opportunità offerte dal mercato del trasporto aereo in continua espansione», esordisce la comunicazione a Ita, agli azionisti del vettore, al ministero del Lavoro e a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, oltre che alla Commissione Garanzia Sciopero.

I sindacati, in una separata comunicazione agli iscritti, sostengono che servirebbe «un piano più coraggioso e ambizioso», con «maggiori investimenti in flotta da parte degli azionisti» e ritengono «debole» la strategia di sviluppo della rete di collegamenti. A questo si aggiunge anche il fatto che «le condizioni contrattuali vigenti del personale navigante e di terra, figlie di un contratto scaduto il 31 dicembre 2024, non sono più oggettivamente sostenibili».

Frizioni che in qualche modo il ceo di Ita, Joerg Eberhart, si aspettava già la passata primavera. Durante un’intervista con il Corriere, il manager aveva avvisato che prima bisogna «raggiungere il pareggio di bilancio in un modo sostenibile» (e oggi Ita è ancora in perdita), al netto cioè di prezzi bassi del cherosene (è accaduto nel 2024 e prosegue ancora oggi) o di cambi favorevoli euro-dollaro (com’è successo nel primo semestre di quest’anno). Insomma prima la messa in sicurezza dei conti e della produttività, poi la crescita e l’espansione.

lberberi@corriere.it


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Ita Airways, il piano industriale non piace ai sindacati che minacciano lo sciopero

I sindacati minacciano lo sciopero dei lavoratori di Ita Airways per contestare un piano industriale 2026-2030 che definiscono poco ambizioso e senza crescita, e per chiedere il rinnovo di un contratto d’impiego scaduto ormai a dicembre 2024. L’incontro di lunedì 8 settembre tra i vertici dell’azienda (al 59% del ministero dell’Economia italiano e al 41% di Lufthansa) non ha avvicinato le parti. E il giorno successivo le sigle hanno comunicato l’apertura della procedura di raffreddamento, cercando una conciliazione che secondo loro può arrivare soltanto a fronte di una maggiore crescita per i prossimi anni.

Il piano industriale 2026-2030 di Ita Airways prevede l’ingresso di un aereo di lungo raggio ogni anno, così da aumentare le rotte intercontinentali, quelle più redditizie. La flotta dovrebbe attestarsi attorno ai 100 velivoli alla fine. Ma secondo le sigle si tratta di un «piano di crescita decisamente insufficiente rispetto a quanto sarebbe necessario per cogliere tutte le opportunità offerte dal mercato del trasporto aereo in continua espansione», esordisce la comunicazione a Ita, agli azionisti del vettore, al ministero del Lavoro e a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, oltre che alla Commissione Garanzia Sciopero.

I sindacati, in una separata comunicazione agli iscritti, sostengono che servirebbe «un piano più coraggioso e ambizioso», con «maggiori investimenti in flotta da parte degli azionisti» e ritengono «debole» la strategia di sviluppo della rete di collegamenti. A questo si aggiunge anche il fatto che «le condizioni contrattuali vigenti del personale navigante e di terra, figlie di un contratto scaduto il 31 dicembre 2024, non sono più oggettivamente sostenibili».

Frizioni che in qualche modo il ceo di Ita, Joerg Eberhart, si aspettava già la passata primavera. Durante un’intervista con il Corriere, il manager aveva avvisato che prima bisogna «raggiungere il pareggio di bilancio in un modo sostenibile» (e oggi Ita è ancora in perdita), al netto cioè di prezzi bassi del cherosene (è accaduto nel 2024 e prosegue ancora oggi) o di cambi favorevoli euro-dollaro (com’è successo nel primo semestre di quest’anno). Insomma prima la messa in sicurezza dei conti e della produttività, poi la crescita e l’espansione.

lberberi@corriere.it


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Ma sbaglio o Az aveva una collaborazione con continental in passato e addirittura c'era un aereo con doppia livrea?
Non sbagli, CO è stata membro di SkyTeam tra il 2004 e il 2009, se non erro, e la split livery era applicata su un DC-10
 
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Ma sbaglio o Az aveva una collaborazione con continental in passato e addirittura c'era un aereo con doppia livrea?
Ci ho volato…la cosa strana era che quando l’aereo manovrava in Apron se lo perdevi di vista un minuto pensavi di essertelo perso, dal momento che un lato era CO e l’altro AZ; spesso andavano in confusione anche i marshal sul tarmac!
L’aereo era CO e Alitalia aveva un Seat hard block per circa la metà dei posti
 
Le ambizioni di Ita Airways secondo Joerg Eberhart

...
Il manager, intervenuto alla 82esima Mostra del Cinema di Venezia (di cui il Ita Airways è stata sponsor ufficiale) ha inoltre tracciato il bilancio della stagione estiva. “È stata positiva, in linea con le attese – ha spiegato – anche se la ridotta disponibilità di aeromobili, dovuta alle riparazioni dei motori Pratt & Whitney e a interventi di manutenzione, ci ha costretto a cancellazioni non previste. Mi scuso con i passeggeri coinvolti e li ringrazio per la comprensione”.

Nonostante gli imprevisti, Eberhart ha evidenziato comunque i risultati incoraggianti per la stagione che volge al termine. “È la prima estate vissuta con le sinergie del Gruppo Lufthansa – ha sottolineato –, che ci hanno permesso di offrire oltre 100 nuovi collegamenti in codeshare e di rafforzare la connettività sia europea che intercontinentale”.

Le rotte lungo raggio si confermano trainanti: “Hanno registrato performance eccellenti e anche i voli stagionali hanno avuto ottimi risultati, con Grecia, Spagna e isole italiane tra le mete più richieste”. Ora lo sguardo è già sull’inverno: “Dal 7 novembre avvieremo la nuova rotta Roma–Mauritius con due frequenze settimanali”.
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Ita Airways, Lufthansa e Mef al lavoro per far salire i tedeschi al 90%. Il ceo Spohr: «Contenti dei primi risultati»

Il gruppo Lufthansa si dice finora soddisfatto dell’investimento in Ita Airways, la compagnia italiana di cui detiene il 41%. Per questo sull’asse Francoforte-Roma si lavora per far salire il colosso europeo al 90% il prossimo giugno, accelerando il processo di integrazione in una realtà che include Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Discover, Air Dolomiti, il cargo, la manutenzione. È quanto apprende il Corriere da due fonti a conoscenza delle discussioni.

I numeri
Resta il tema dell’indebitamento dell’azienda italiana — quello finanziario netto, al 31 dicembre 2024, era di 2,4 miliardi di euro — che dovrebbe ridursi con l’attuale gestione, a Fiumicino, del ceo Joerg Eberhart. Lufthansa — che a gennaio, dopo aver versato 325 milioni di euro, ha espresso due membri su cinque del cda — sta ragionando con il Mef di esercitare l’opzione per salire al 90% il 30 giugno 2026, proseguono le fonti, che sottolineano la natura «preliminare» delle discussioni.

Cosa prevede l’intesa
Secondo gli accordi, i tedeschi pagheranno altri 325 milioni per l’ulteriore 49%, più 100 milioni di «earn out» al raggiungimento di alcuni obiettivi da parte di Ita. È uno dei nodo, questo del bonus, tra quelli da sciogliere.
L’intenzione di salire al 90% comporterebbe un aggiornamento del board, con quattro consiglieri su cinque scelti da Lufthansa, anche se la casella della presidenza — oggi in capo al Mef — potrebbe restare italiana. Una decisione finale è attesa tra aprile e maggio.

La notifica all’Antitrust Ue
Dopo il 30 giugno Lufthansa e Mef dovranno tornare all’Antitrust Ue per notificare la mossa che comporterebbe un cambio di gestione, da quella attuale (congiunta) a una a guida tedesca. Ma in questo caso, stando alle fonti, non dovrebbe consumarsi lo psicodramma che ha caratterizzato l’investimento iniziale, con l’imposizione di sacrifici agli italo-tedeschi come la cessione di un importante pacchetto di slot (i diritti di decollo e atterraggio) a Milano Linate a easyJet, Air France-Klm e British Airways-Iberia, la consegna di alcune frequenze su una decina di collegamenti intra-europei e la sottoscrizione di accordi con i rivali per garantire un minimo di concorrenza sulle rotte transatlantiche.

Le parole del capo di Lufthansa
Entro il 2033 il gigante dell’aviazione potrà prendersi il restante 10% (per 79 milioni), anche se a Francoforte ritengono importante la presenza dello Stato italiano nel vettore tricolore. Lufthansa e Mef non commentano. Il ceo del gruppo, Carsten Spohr, a margine di un evento ristretto a Francoforte, ha detto al Corriere che «i progressi su Ita sono migliori di quelli pianificati e lo stesso si può dire anche dal punto di vista finanziario». «L’integrazione sta procedendo speditamente», ha confermato. Certo, «Ita non è ancora al punto di avere un margine di redditività sufficiente — ha precisato —, ma lo sapevamo che ci sarebbe voluto più di un anno per vedere dei risultati solidi. Posso però dire di essere felice del punto in cui siamo con l’investimento».


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Ita Airways, Lufthansa e Mef al lavoro per far salire i tedeschi al 90%. Il ceo Spohr: «Contenti dei primi risultati»

Il gruppo Lufthansa si dice finora soddisfatto dell’investimento in Ita Airways, la compagnia italiana di cui detiene il 41%. Per questo sull’asse Francoforte-Roma si lavora per far salire il colosso europeo al 90% il prossimo giugno, accelerando il processo di integrazione in una realtà che include Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Discover, Air Dolomiti, il cargo, la manutenzione. È quanto apprende il Corriere da due fonti a conoscenza delle discussioni.

I numeri
Resta il tema dell’indebitamento dell’azienda italiana — quello finanziario netto, al 31 dicembre 2024, era di 2,4 miliardi di euro — che dovrebbe ridursi con l’attuale gestione, a Fiumicino, del ceo Joerg Eberhart. Lufthansa — che a gennaio, dopo aver versato 325 milioni di euro, ha espresso due membri su cinque del cda — sta ragionando con il Mef di esercitare l’opzione per salire al 90% il 30 giugno 2026, proseguono le fonti, che sottolineano la natura «preliminare» delle discussioni.

Cosa prevede l’intesa
Secondo gli accordi, i tedeschi pagheranno altri 325 milioni per l’ulteriore 49%, più 100 milioni di «earn out» al raggiungimento di alcuni obiettivi da parte di Ita. È uno dei nodo, questo del bonus, tra quelli da sciogliere.
L’intenzione di salire al 90% comporterebbe un aggiornamento del board, con quattro consiglieri su cinque scelti da Lufthansa, anche se la casella della presidenza — oggi in capo al Mef — potrebbe restare italiana. Una decisione finale è attesa tra aprile e maggio.

La notifica all’Antitrust Ue
Dopo il 30 giugno Lufthansa e Mef dovranno tornare all’Antitrust Ue per notificare la mossa che comporterebbe un cambio di gestione, da quella attuale (congiunta) a una a guida tedesca. Ma in questo caso, stando alle fonti, non dovrebbe consumarsi lo psicodramma che ha caratterizzato l’investimento iniziale, con l’imposizione di sacrifici agli italo-tedeschi come la cessione di un importante pacchetto di slot (i diritti di decollo e atterraggio) a Milano Linate a easyJet, Air France-Klm e British Airways-Iberia, la consegna di alcune frequenze su una decina di collegamenti intra-europei e la sottoscrizione di accordi con i rivali per garantire un minimo di concorrenza sulle rotte transatlantiche.

Le parole del capo di Lufthansa
Entro il 2033 il gigante dell’aviazione potrà prendersi il restante 10% (per 79 milioni), anche se a Francoforte ritengono importante la presenza dello Stato italiano nel vettore tricolore. Lufthansa e Mef non commentano. Il ceo del gruppo, Carsten Spohr, a margine di un evento ristretto a Francoforte, ha detto al Corriere che «i progressi su Ita sono migliori di quelli pianificati e lo stesso si può dire anche dal punto di vista finanziario». «L’integrazione sta procedendo speditamente», ha confermato. Certo, «Ita non è ancora al punto di avere un margine di redditività sufficiente — ha precisato —, ma lo sapevamo che ci sarebbe voluto più di un anno per vedere dei risultati solidi. Posso però dire di essere felice del punto in cui siamo con l’investimento».


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Per me pure domattina: “Fare presto!” (Cit.)
 
Per quanto mi facciano piacere le parole di Spohr, inizio a trovare fastidioso che per tutte le compagnie di famiglia ci siano le trimestrali a certificarne i risultati, mentre per ITA, a 8 mesi dall'entrata nella compagnia italiana, LH non abbia avuto la decenza di comunicare uno straccio di EBIT trimestrale da confrontare con quello dell'anno precedente. E' vero che non era obbligata a farlo, ma sarebbe stato un graditissimo segno di trasparenza e di discontinuità rispetto ad un passato dove persino il bilancio era reso pubblico a malincuore.
 
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United Airlines




Gentile ,

siamo lieti di comunicarti che United Airlines, compagnia statunitense tra le più grandi a livello globale e parte dell’alleanza Star Alliance, è ora partner di Volare.

Scegliendo di viaggiare con United Airlines verso una delle oltre 380 destinazioni nazionali e internazionali, in qualità di compagnia aerea partner di Ita Airways, avrai infatti la possibilità di accumulare e redimere punti anche sui voli operati da United Airlines.

Per accumulare i punti Volare sarà sufficiente inserire il numero frequent flyer Volare in fase di prenotazione o di check-in.

I soci appartenenti al Club Premium e Club Executive potranno inoltre accedere alle Lounge di proprietà di United con un accompagnatore.
 
Per quanto mi facciano piacere le parole di Spohr, inizio a trovare fastidioso che per tutte le compagnie di famiglia ci siano le trimestrali a certificarne i risultati, mentre per ITA, a 8 mesi dall'entrata nella compagnia italiana, LH non abbia avuto la decenza di comunicare uno straccio di EBIT trimestrale da confrontare con quello dell'anno precedente. E' vero che non era obbligata a farlo, ma sarebbe stato un graditissimo segno di trasparenza e di discontinuità rispetto ad un passato dove persino il bilancio era reso pubblico a malincuore.

Credo che, essendo una partecipazione (e pure minoritaria, al momento), la scelta di pubblicare il documento spetti all'azionista di maggioranza, mentre LH si limita a riportare la quota di utili o perdite dell'investimento.
Se non ricordo male, Paolo61 aveva spiegato meglio come viene iscritta a bilancio da LH la partecipazione.
 
Sul sito di ITA "Amministrazione trasparente" ci sono solo i bilanci annuali. Immagino che le trimestrali non siano pubbliche, o almeno non lo sono di default.