Certo....ma io ho volato UA da lì il mio pensiero
Chissà se al TTG sveleranno qualche news
Molto probabile.....

Certo....ma io ho volato UA da lì il mio pensiero
Chissà se al TTG sveleranno qualche news
I miei dubbi non sono legati alla sostanza della questione, ma all'articolo di TTG. Articolo che getta il sasso ma non menziona quello che tu hai citato sopra.Sono allo studio alcune opzioni come appunto riportato.
La coesistenza dei brand significa che nel caso fosse scelta questa opzione rimarrebbero entrambi in essere. Alitalia (sto facendo degli esempi ovviamente) potrebbe divenire il nome della Prima Classe di Ita o potrebbe essere brandizzata col logo AZ la flotta di lungo raggio (quella di medio resterebbe brandizzata Ita) o viceversa.
Sono appunto ipotesi allo studio.
La scelta non e' facile. In alcuni mercati Alitalia e' associata a sprechi ed inefficienze. In altri e' unanimamente piu' conosciuta.
L'altra, la cosiddetta fusione, vorrebbe l'unione letterale dei due brand con la seguente formula: al ITA lia.
Sono notizie tra l'altro gia' riportate da precedenti interventi dello stesso CEO.
Mi auguro aver chiarito i tuoi dubbi.
I miei dubbi non sono legati alla sostanza della questione, ma all'articolo di TTG. Articolo che getta il sasso ma non menziona quello che tu hai citato sopra.
Ita Airways, il piano industriale non piace ai sindacati che minacciano lo sciopero
I sindacati minacciano lo sciopero dei lavoratori di Ita Airways per contestare un piano industriale 2026-2030 che definiscono poco ambizioso e senza crescita, e per chiedere il rinnovo di un contratto d’impiego scaduto ormai a dicembre 2024. L’incontro di lunedì 8 settembre tra i vertici dell’azienda (al 59% del ministero dell’Economia italiano e al 41% di Lufthansa) non ha avvicinato le parti. E il giorno successivo le sigle hanno comunicato l’apertura della procedura di raffreddamento, cercando una conciliazione che secondo loro può arrivare soltanto a fronte di una maggiore crescita per i prossimi anni.
Il piano industriale 2026-2030 di Ita Airways prevede l’ingresso di un aereo di lungo raggio ogni anno, così da aumentare le rotte intercontinentali, quelle più redditizie. La flotta dovrebbe attestarsi attorno ai 100 velivoli alla fine. Ma secondo le sigle si tratta di un «piano di crescita decisamente insufficiente rispetto a quanto sarebbe necessario per cogliere tutte le opportunità offerte dal mercato del trasporto aereo in continua espansione», esordisce la comunicazione a Ita, agli azionisti del vettore, al ministero del Lavoro e a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, oltre che alla Commissione Garanzia Sciopero.
I sindacati, in una separata comunicazione agli iscritti, sostengono che servirebbe «un piano più coraggioso e ambizioso», con «maggiori investimenti in flotta da parte degli azionisti» e ritengono «debole» la strategia di sviluppo della rete di collegamenti. A questo si aggiunge anche il fatto che «le condizioni contrattuali vigenti del personale navigante e di terra, figlie di un contratto scaduto il 31 dicembre 2024, non sono più oggettivamente sostenibili».
Frizioni che in qualche modo il ceo di Ita, Joerg Eberhart, si aspettava già la passata primavera. Durante un’intervista con il Corriere, il manager aveva avvisato che prima bisogna «raggiungere il pareggio di bilancio in un modo sostenibile» (e oggi Ita è ancora in perdita), al netto cioè di prezzi bassi del cherosene (è accaduto nel 2024 e prosegue ancora oggi) o di cambi favorevoli euro-dollaro (com’è successo nel primo semestre di quest’anno). Insomma prima la messa in sicurezza dei conti e della produttività, poi la crescita e l’espansione.
lberberi@corriere.it
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Mi vengono i brividi. Chi ci lavora in questo studio marketing, Fantozzi?denominazione al ITA lia era stata suggerita (tra le altre opzioni naturalmente) da uno studio marketing