da Varesenews.it 2' puntata di Alinord
Gallarate - Malpensa - Il sindaco di Gallarate lancia una provocatoria proposta: coinvolgere imprenditori, finanza e mondo del credito coordinati dalla Regione per incentivare Malpensa
Mucci: «Alitalia in crisi irreversibile, facciamo la compagnia del Nord»
«Alitalia è in una crisi irreversibile, fare battaglie per la sua salvezza non ha più senso». Nicola Mucci, sindaco di Gallarate, entra a gamba tesa sul dibattito in corso sulla crisi della compagnia di bandiera e sul futuro di Malpensa. Sotto la lente d’ingrandimento del primo cittadino gallaratese la situazione dei tanti lavoratori dipendenti di Sea, società che gestisce gli scali milanesi, e degli altrettanti lavoratori dell’indotto: «In città l’ansia per una crisi in corso è concreta – spiega Mucci -. Penso che sia superfluo discutere sulla diatriba tra i due hub, Malpensa o Fiumicino, quando Alitalia è sull’orlo del fallimento e non si vedono vie d’uscita: perde un milione di euro al giorno, più vola più perde, strutturalmente non si vedono prospettive, ha costi di gestione elevatissimi e un debito non più sanabile con aiuti di Stato, perché l’Unione Europea ha chiuso questa porta. Anche le possibilità di allearsi con un partner forte non hanno futuro: Air France ha un grosso hub nel Sud Europa, a Lione, e Malpensa sarebbe fagocitata, le asiatiche non fanno alleanza, assorbirebbero Alitalia, facendola sparire. La mia sensazione è che nel Governo ci sia la volontà di abbandonare Malpensa per trasferire il vettore a Roma».
Mucci analizza poi gli scenari futuri anche in ottica Sea, criticando pesantemente la gestione dei vertici della società: «Il 50 per cento degli introiti di Sea arriva da Alitalia – spiega il sindaco di Gallarate -, i velivoli a Malpensa della compagnia di bandiera sono circa 180. Sea non ha gestito bene lo sviluppo di Malpensa, non ha garantito i rapporti con il territorio, non ha chiarito il ruolo di Linate e quello di Malpensa, non si è battuta per risolvere il deficit infrastrutturale. Se poi pensiamo che per il progetto di terza pista, non ancora presentato e tantomeno ufficiale, Sea è riuscita a raccogliere contro di sé tutti gli enti locali e le istituzioni, piemontesi, alto milanesi, varesini, senza contare il Parco del Ticino, si capisce le carenze di una gestione che non tiene conto del cambiamento delle situazioni: dalla nascita di Malpensa 2000 non c’è più solo Milano, la rappresentanza nel consiglio d’amministrazione deve comprendere anche i territori coinvolti, al contrario ad oggi sempre ignorati».
Dopo tutte queste valutazioni, Mucci lancia una provocatoria proposta, che non mancherà di creare dibattito non solo a Gallarate e in provincia di Varese: «L’obiettivo a questo punto deve essere quello di creare un vettore del Nord con base a Malpensa – prosegue Mucci -. Bisogna sfruttare le qualità manageriali esistenti sul territorio, con il coordinamento e l’aiuto delle istituzioni locali, a partire dalla Regione Lombardia, creare un tavolo dove coinvolgere il mondo imprenditoriale, della finanza e del credito: sono certo che l’interesse ci sarebbe. Dovrà essere una compagnia essenzialmente privatistica». Il cammino non sarà facile, Mucci lo sa bene: «Far nascere una compagnia aerea dal nulla in poco tempo è impossibile – spiega -. Per ciò bisogna accordarsi con Alitalia perché lasci gli slot (diritti di atterraggio e decollo, ndr) a Malpensa, perché non trasferisca tutti gli aerei Fiumicino, ma ne lasci 60/80 a Malpensa e perché trasferiscano alla nuova compagnia il personale Alitalia di stanza a Malpensa. Tutto ciò sarebbe positivo per tutti: per Sea, che perderebbe un partner forte, ma ne troverebbe in tempi brevi un altro, per il territorio (Gallarate in primis) che avrebbe prospettive di sviluppo locali interessanti, per Alitalia, che decurterebbe i costi di gestione lasciando Malpensa».
«Il ruolo del sindaco di Gallarate dovrà in questa partita essere di stimolo – spiega Mucci -. Da subito sono a disposizione per discutere della proposta, incontrando prima di tutto Massimo Buscemi e Raffaele Cattaneo, poi eventualmente lo stesso Formigoni. La Regione dovrà fare da coordinatore e capofila, per una compagnia che, una volta creata, dovrà servire le rotte internazionali interessanti per l’economia del Nord. Dobbiamo lavorarci, serve realismo e impegno».