Il "Piano Rutelli":"MALPENSA TALLONE DI ACHILLE"


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molto meglio e piu' efficiente eliminare la dogana

Scusate l'ignoranza:
ma eliminando la dogana l'unico beneficio è eliminare i voli extra-schengen (Londra in primis) oppure crei anche dei vincoli a raggiungere destinazioni finali extra-schengen passando per un aeroporto schengen? Voglio dire, se elimini la dogana i passeggeri potranno sempre fare LIN-FRA-JFK? Il controllo passaporti è a FRA, ma a LINfanno qualche controllo sui bagagli?

[:304][:304][:304][:304][:304][:304][:304][:304][:304][:304][:304]

stavo giusto per postare gli stessi dubbi....
 
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molto meglio e piu' efficiente eliminare la dogana

Scusate l'ignoranza:
ma eliminando la dogana l'unico beneficio è eliminare i voli extra-schengen (Londra in primis) oppure crei anche dei vincoli a raggiungere destinazioni finali extra-schengen passando per un aeroporto schengen? Voglio dire, se elimini la dogana i passeggeri potranno sempre fare LIN-FRA-JFK? Il controllo passaporti è a FRA, ma a LINfanno qualche controllo sui bagagli?

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stavo giusto per postare gli stessi dubbi....
Vuol dire che non puoi imbarcare un bagaglio a LIN e ritirarlo a JFK. Lo devi ritirare a FRA rifare il check in e ritirarlo al JFK...insomma uno sbatti
 
Dal Secolo XIX di oggi (fornito da goafan) un parere di Burlando, il padre del miglior decreto fin'ora concepito e purtroppo irripetibile per LIN.

«Ho lanciato Malpensa e non me ne pento. L'ingegnere? Un manager che non si discute»

Burlando, lei che è considerato il "padre" di Malpensa?
«Padre? Non esageriamo. Quando mi nominarono ministro dei Trasporti l'aeroporto era già in costruzione».
Lei che firmò il decreto-Malpensa, oggi è ancora convinto di avere fatto la scelta giusta?
«Perchè non dovrei esserlo? La decisione di creare un grande hub nel nord del Paese non fu mica improvvisata. Io stesso, prima di varare quel decreto, mi documentai per lungo tempo, studiando i precedenti in Europa, verificando la fattibilità del progetto, considerando ogni possibile conseguenza. Un lavoro infinito».
Ecco, a proposito di conseguenze: non ha mai pensato che un giorno potesse esplodere una guerra a distanza fra Roma e Milano?
«Sapevamo di correre quel rischio. Ma il problema era oggettivo, e lo è ancora oggi: l'Italia è l'unico Paese europeo ad avere una capitale politica, Roma, ed una capitale economica, Milano».
Quindi?
«Quindi Fiumicino era, e resta, un hub al quale l'Italia non può rinunciare. Ma senza un aeroporto internazionale il nord del Paese rischiava di essere seriamente penalizzato, per non dire emarginato».
Il ragionamento è valido ancora oggi?
«Non vedo alternative al doppio hub».
Il vice presidente del Consiglio, Rutelli, non è esattamente di questo avviso.
«Se possiamo evitare queste polemiche...».
Se è un appello, arriva un po' tardi.
«Allora dico questo: ridurre la questione a un dualismo Roma-Milano è profondamente sbagliato. Chiunque ne sia l'artefice».
Il "partito di Fiumicino" sostiene che per anni la politica dei trasporti è stata sbilanciata a favore di Malpensa, oltretutto con risultati disastrosi. E' vero?
«E' una sciocchezza. Quando si lancia un nuovo hub è normale che inizialmente alcuni aeroporti lamentino conseguenze negative. E' successo a Parigi con il Charles de Gaulle, si è ripetuto in Italia con Malpensa. Ma nessuno ha mai pensato di danneggiare Fiumicino: sarebbe stato un suicidio».
Parliamo di Alitalia: da ex ministro come sta vivendo le ultime vicende?
«Con grande preoccupazione. Mi faccia ricordare, però, che quando il ministro era Burlando i conti della compagna erano a posto. E che l'idea della partnership con Klm fu del sottoscritto. Aggiungo: se dovessi scegliere, più che ad Air France oggi mi rivolgerei al mercato asiatico».
Alla guida di Alitalia c'è Cimoli, che lei conosce benissimo.
«L'ingegner Cimoli risanò il bilancio delle Ferrovie, coprendo un buco da 4.000 miliardi di lire. Oggi lo rimpiangono: l'azienda è in rosso di 2 miliardi di euro. Come manager, per quanto mi riguarda, non si discute».

Francesco Ferrari
 
Burlando ha fatto un solo errore: doveva capire che il fronte compatto non avrebbe retto a lungo e avrebbe dovuto prevedere che era il caso di chiudere Linate per sempre! Ai tempi aveva il consenso...potev farcela!
 
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@ Kernel

chiuderlo del tutto? lasciarvi la Lin-Fco era la cosa più praticabile, ma portarvi le ruspe per raderlo al suolo ed allargare il parco dell'Idroscalo non so se era fattibile già allora...

Albertini era sostanzialmente daccordo, AZ non l'avrebbe presa benissimo ma si sarebbe adattata. Si sarebbe avuto tanto di quel fuoco al sedere che oggi avremmo 3 piste e il trenino da centrale. Si chiudeva Linate e si mandavano le ruspe, MXP così come era non avrebbe retto l'impatto per cui sarebbe partita una sequela di lavori di miglioria che sono stati spalmati su 10 anni. Se si fossero tenuti i tempi di allora il trenino da centrale lo avremmo avuto nel 2002, l'ultimo terzo in quegli anni e ora il terzo satellite. L'italia funziona solo in condizioni di emergenza, lui non capì che doveva creare una emergenza da cui non si poteva tornare indietro e da cui nell'arco di 5 anni se ne sarebbe venuti fuori con uno scalo da 30ml di pax e passa, con una alleanza con KLM e 4 treni da Milano.
Non staremmo qui certo a parlare di AZ che perde quote di mercato, ma ve la immaginate una AP relegata a Orio senza più possibilità di rientrare a MXP?!! AZ avrebbe fatto affari d'oro altro che svendita...
 
Dal Corriere di oggi il consueto articolo della Baccaro: la sostanza è che Cimoli è commissariato, e per due o tre mesi non si prenderanno decisioni di alcun tipo. Evitiamo quindi di dar credito a tutte le bufale più o meno interessate che da qui a Natale daranno come imminenti i più svariati cambiamenti, salvo essere smentite dalle balle dell'indomani.

Cimoli da Prodi, il manager resiste
Colloquio a Palazzo Chigi: si è parlato di alleanze e strategie

ROMA—Giancarlo Cimoli dovrebbe restare alla guida di Alitalia occupandosi di alleanze. La riserva del manager dovrebbe essere definitivamente sciolta nel consiglio di amministrazione di Alitalia, previsto per domani. Ma nel primo incontro con il premier Romano Prodi, durato un’ora e mezzo, al manager sarebbe stata prospettato di continuare a collaborare con il governo. Il brevissimo comunicato di Palazzo Chigi si limita a spiegare che si è parlato della «situazione dell’azienda e delle opzioni strategiche che si prospettano, anche nel campo delle alleanze ».
Tanta prudenza potrebbe essere legata proprio a un’eventuale riserva di Cimoli. Il vertice non è stato rituale: Prodi e il manager avrebbero chiarito i rispettivi punti di vista che, più di una volta, sono apparsi divergenti, prima condizione per avviare concretamente il lavoro dei prossimi mesi. Anche se, come avrebbe sottolineato il premier, il piano non è cosa che si risolva «in una riunione». La precedenza comunque sarebbe stata data ai contenuti: «Prima bisogna definire le strategie e le alleanze poi, eventualmente, si parlerà dei vertici» avrebbe fatto intendere Prodi. Il manager, a sua volta, si sarebbe presentato con le linee di piano su cui ha lavorato negli ultimi tempi, e che offrirebbero un ruolo tanto a Fiumicino quanto a Malpensa.
Ma dal premier sarebbe arrivato l’invito a bloccare ulteriori interventi sull’azienda e a concentrarsi solo sulle possibili alleanze: prima di tutto su Air France. È probabile che Prodi abbia prospettato a Cimoli la necessità di tastare il terreno con l’alleato transalpino per capire una volta per tutte a quali condizioni sarebbe disposta a una fusione con Alitalia. Solo in un secondo momento, appurata la disponibilità, Prodi potrebbe entrare in campo per fare leva su altre partite strategiche per entrambi i Paesi, e ottenere le migliori condizioni. I partner esotici, e in particolare di quelli asiatici che nelle ultime settimane il vicepremier Francesco Rutelli ha indicato come i più interessanti per Alitalia, passerebbero in secondo piano.
Rutelli ieri, incontrando il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati (Ds), ha fortemente ridimensionato la polemica sul ruolo di Malpensa dopo le polemiche sollevate dal centrosinistra, compreso il suo stesso partito (la Margherita), in Lombardia. Mentre secondo il presidente della Regione, Roberto Formigoni (FI), Rutelli con il suo intervento di ieri sul Corriere avrebbe fornito «Una netta smentita del documento elaborato dal Dipartimento del Turismo» (quello che marginalizzava Malpensa ndr). Ma la sfida sotterranea tra Prodi e il vicepremier su Alitalia è continuata anche ieri. Mentre l’incontro a Palazzo Chigi era ancora in corso, si sono diffuse voci di un affiancamento a Cimoli di un nuovo ad: quel Maurizio Basile, oggi amministratore delegato di Aeroporti di Roma, che in molti considerano il candidato di Rutelli.
Nel frattempo dall’Udeur e dai Verdi venivano chieste le dimissioni di Cimoli. Insomma anche ieri un fronte eterogeneo all’interno della maggioranza avrebbe tentato di giocare la propria partita. Prodi da ieri ha cominciato a mettere il silenziatore alla vicenda Alitalia per creare le condizioni migliori per lavorare nei prossimi tre mesi senza subire ulteriori pressioni. Al termine dell’incontro il premier ha incontrato il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa (azionista di Alitalia). Domani, il consiglio di amministrazione di Alitalia si occuperà anche delle «deliberazioni sul piano industriale 2007-2009».

Antonella Baccaro
 
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@ Kernel

chiuderlo del tutto? lasciarvi la Lin-Fco era la cosa più praticabile, ma portarvi le ruspe per raderlo al suolo ed allargare il parco dell'Idroscalo non so se era fattibile già allora...

Albertini era sostanzialmente daccordo, AZ non l'avrebbe presa benissimo ma si sarebbe adattata. Si sarebbe avuto tanto di quel fuoco al sedere che oggi avremmo 3 piste e il trenino da centrale. Si chiudeva Linate e si mandavano le ruspe, MXP così come era non avrebbe retto l'impatto per cui sarebbe partita una sequela di lavori di miglioria che sono stati spalmati su 10 anni. Se si fossero tenuti i tempi di allora il trenino da centrale lo avremmo avuto nel 2002, l'ultimo terzo in quegli anni e ora il terzo satellite. L'italia funziona solo in condizioni di emergenza, lui non capì che doveva creare una emergenza da cui non si poteva tornare indietro e da cui nell'arco di 5 anni se ne sarebbe venuti fuori con uno scalo da 30ml di pax e passa, con una alleanza con KLM e 4 treni da Milano.
Non staremmo qui certo a parlare di AZ che perde quote di mercato, ma ve la immaginate una AP relegata a Orio senza più possibilità di rientrare a MXP?!! AZ avrebbe fatto affari d'oro altro che svendita...

Con KLM e i suoi B747 Malpensa altro che 30mln di pax, perdipiù senza Linate.
Vabbè torniamo alla realtà [:301]
 
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"I partner esotici, e in particolare di quelli asiatici che nelle ultime settimane il vicepremier Francesco Rutelli ha indicato come i più interessanti per Alitalia, passerebbero in secondo piano."

Traduzione: "piu it in the trash...!":D

già....resta solo quella m..di AF [:307][:307][:307][:307][:307]
 
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Citazione:Messaggio inserito da AZ680

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"I partner esotici, e in particolare di quelli asiatici che nelle ultime settimane il vicepremier Francesco Rutelli ha indicato come i più interessanti per Alitalia, passerebbero in secondo piano."

Traduzione: "piu it in the trash...!":D

già....resta solo quella m..di AF [:307][:307][:307][:307][:307]

Il fatto di andar verso compagnie asiatiche era solo una perdita di tempo, piuttosto ci si concentri qui in Europa, io un incontro con quelli di One World fossi in Cimoli lo chiederei...

lo so...ma il cinghialone ja'a fà ? ( come si dice a Roma ):)
 
Da "Il Secolo XIX" di oggi:

[...]
Tuttavia, stando ad alcune voci raccolte a margine del vertice di ieri sera, il governo starebbe pensando anche ad altri partner da affiancare ai francesi. Si parla di un possibile accordo con British Airways per il settore cargo che potrebbe avere come base Malpensa. Lo scalo milanese, inoltre, avrebbe come mission le tratte passeggeri del Nord Europa, mentre Fiumicino resterebbe l'unico hub internazionale di Alitalia, privilegiando le rotte intercontinentali, specie quelle verso l'Estremo Oriente.
In questo quadro, si starebbe facendo strada l'ipotesi di un'alleanza con la Japan Airlines, considerata tra i possibili partner orientali, la più conveniente, ovvero la meno onnivora nei confronti di Alitalia.
[...]

Paolo Fantini

CIAO
_goa
 
La replica di Formigoni alle precisazioni di ieri di Rutelli.

Formigoni: caro Rutelli sbagli, Malpensa deve crescere ancora

Caro Direttore,
leggo da varie parti che non avrebbe senso riproporre lo scontro tra Milano e Roma in tema di aeroporti. Ma allora perché qualcuno periodicamente lo evoca, attaccando Malpensa? C'è da rimanere allibiti per la gara a ritirare la mano dopo aver lanciato il sasso. Voglio ricordare che né io mai, né alcun altro da queste parti, ha sollevato polemiche su Fiumicino, anzi abbiamo sottolineato più volte l'esigenza dell'intero Paese di avere un sistema di trasporto aereo funzionante. E comunque leggo le parole del Ministro Rutelli come la sconfessione del piano del Dipartimento del Turismo pubblicato domenica sulla stampa nazionale. Viene spesso osservato che Alitalia non sarebbe in grado di supportare contemporaneamente due hub. Allora la questione diventa quale hub tenere in vita, se quello più attrattivo e più in grado di generare valore o l'altro. L'hub più competitivo è al Nord e lo dimostrano i dati, anche se Malpensa ha bisogno di infrastrutture che lo colleghino al territorio. Oltre il 70% dei biglietti di Alitalia viene venduto in questa parte del Paese. Linate e Malpensa rappresentano insieme il 48% del traffico della Compagnia e ad essi fa riferimento un bacino di utenza di 30 milioni di abitanti e 3 milioni di imprese. Ma la domanda è ancora superiore a quella che Alitalia soddisfa, tanto è vero che 11.500 passeggeri al giorno sono costretti a spostarsi su altri hub europei per raggiungere destinazioni intercontinentali. Faccio inoltre osservare al Ministro Rutelli che è sbagliato contrapporre il sistema hub con il «point to point»: essi invece si integrano e convivono. Sulle tratte ricche è utile il «point to point», sulle tratte più deboli si può agire solo con la strategia di concentrazione sull'hub. E' poi del tutto sbagliato contrapporre a Malpensa gli aeroporti di Linate e Orio al Serio. La loro crescita evidenzia ancora una domanda in aumento che non ha potuto essere soddisfatta da Malpensa a causa dei mancati investimenti da parte di Alitalia. In generale il sistema aeroportuale milanese dal 1997 al 2006 è cresciuto del 72%, e nel solo 2006 Malpensa è cresciuta dell'11,1%. Sottolineo ancora che i 13.000 voli mensili operati da Alitalia su Malpensa impiegano il 5% del personale della Compagnia di bandiera, mentre a Fiumicino su 10.000 voli è impegnato il 95% del personale. E Alitalia non ha mai costruito la base operativa a Milano e non ha mai trasferito i 1.400 dipendenti come si era già impegnata a fare nel 2002. Ecco perché insisto nel dire che se Alitalia vuole vivere deve crescere su Malpensa,e a quel punto si potrà anche rivedere la distribuzione dei voli all'interno del sistema lombardo. Concludo sottolineando che nella finanziaria non c'è traccia della quota annuale di 330 milioni per l'infrastrutturazione di Malpensa, impegno assunto fin dal 1998. E' sul complesso di tali questioni che ho chiesto e insisto a chiedere un urgente confronto con il governo nazionale.

Corriere della Sera
 
@ Kernel

Io mi ricordo tutto il casino in sede comunitaria pre apertura Mxp 2000, con Neil Kinnock, l'allora ministro UE dei trasporti "amico di BA", che cercava in ogni modo di boicottarne l'apertura, tutti i vettori europei non volevano mollare di un volo Linate, ma Burlando seppe giocare le sue carte...però non so quanta effettiva volontà ci fosse allora di chiudere del tutto lo scalo, ok Albertini, ma gli altri...[?]


Mò salta fuori pure JAL, mi vien da ridere...sotto a chi tocca! la prossima? Garuda Indonesia o Cebu Air Pacific?[:308]
 
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... E' poi del tutto sbagliato contrapporre a Malpensa gli aeroporti di Linate e Orio al Serio... Ecco perché insisto nel dire che se Alitalia vuole vivere deve crescere su Malpensa,e a quel punto si potrà anche rivedere la distribuzione dei voli all'interno del sistema lombardo...

Quindi? per adesso vuole mantenere Linate così com'è?
 
Beh AZ e JAL hanno già voli in codeshare, ma non saprei veramente come possano organizzare quest'alleanza. Cioè che tipo di alleanza potrà essere una extra-SkyTeam?

PS: fino a ieri sera, come vettore asiatico, avrei optato per uno cinese, non avrei mai pensato che potesse saltar fuori il nome di JAL...
 
Citazione:Messaggio inserito da Boeing747

La replica di Formigoni alle precisazioni di ieri di Rutelli.

Formigoni: caro Rutelli sbagli, Malpensa deve crescere ancora

Caro Direttore,
leggo da varie parti che non avrebbe senso riproporre lo scontro tra Milano e Roma in tema di aeroporti. Ma allora perché qualcuno periodicamente lo evoca, attaccando Malpensa? C'è da rimanere allibiti per la gara a ritirare la mano dopo aver lanciato il sasso. Voglio ricordare che né io mai, né alcun altro da queste parti, ha sollevato polemiche su Fiumicino, anzi abbiamo sottolineato più volte l'esigenza dell'intero Paese di avere un sistema di trasporto aereo funzionante. E comunque leggo le parole del Ministro Rutelli come la sconfessione del piano del Dipartimento del Turismo pubblicato domenica sulla stampa nazionale. Viene spesso osservato che Alitalia non sarebbe in grado di supportare contemporaneamente due hub. Allora la questione diventa quale hub tenere in vita, se quello più attrattivo e più in grado di generare valore o l'altro. L'hub più competitivo è al Nord e lo dimostrano i dati, anche se Malpensa ha bisogno di infrastrutture che lo colleghino al territorio. Oltre il 70% dei biglietti di Alitalia viene venduto in questa parte del Paese. Linate e Malpensa rappresentano insieme il 48% del traffico della Compagnia e ad essi fa riferimento un bacino di utenza di 30 milioni di abitanti e 3 milioni di imprese. Ma la domanda è ancora superiore a quella che Alitalia soddisfa, tanto è vero che 11.500 passeggeri al giorno sono costretti a spostarsi su altri hub europei per raggiungere destinazioni intercontinentali. Faccio inoltre osservare al Ministro Rutelli che è sbagliato contrapporre il sistema hub con il «point to point»: essi invece si integrano e convivono. Sulle tratte ricche è utile il «point to point», sulle tratte più deboli si può agire solo con la strategia di concentrazione sull'hub. E' poi del tutto sbagliato contrapporre a Malpensa gli aeroporti di Linate e Orio al Serio. La loro crescita evidenzia ancora una domanda in aumento che non ha potuto essere soddisfatta da Malpensa a causa dei mancati investimenti da parte di Alitalia. In generale il sistema aeroportuale milanese dal 1997 al 2006 è cresciuto del 72%, e nel solo 2006 Malpensa è cresciuta dell'11,1%. Sottolineo ancora che i 13.000 voli mensili operati da Alitalia su Malpensa impiegano il 5% del personale della Compagnia di bandiera, mentre a Fiumicino su 10.000 voli è impegnato il 95% del personale. E Alitalia non ha mai costruito la base operativa a Milano e non ha mai trasferito i 1.400 dipendenti come si era già impegnata a fare nel 2002. Ecco perché insisto nel dire che se Alitalia vuole vivere deve crescere su Malpensa,e a quel punto si potrà anche rivedere la distribuzione dei voli all'interno del sistema lombardo. Concludo sottolineando che nella finanziaria non c'è traccia della quota annuale di 330 milioni per l'infrastrutturazione di Malpensa, impegno assunto fin dal 1998. E' sul complesso di tali questioni che ho chiesto e insisto a chiedere un urgente confronto con il governo nazionale.

Corriere della Sera

Se fossimo non dico un paese serio, ma solamente un po' meno ridicolo, frutelli si farebbe da parte, dopo tutte le ciance con cui ha sommerso il Paese da qualche settimana ad oggi, in un crescendo continuo.
C'è un abisso tra Formigoni e il marito della giornalista.

Siamo sempre tutti qui a sparlar male dei politici e della loro competenza:
questa volta, abbiamo faccia a faccia IL MEGIO e IL PEGGIO,
ed il confronto diretto è oggettivamente ed inoppugnabilmente impari.
 
Citazione:Messaggio inserito da skyrobbie

@ Kernel

Io mi ricordo tutto il casino in sede comunitaria pre apertura Mxp 2000, con Neil Kinnock, l'allora ministro UE dei trasporti "amico di BA", che cercava in ogni modo di boicottarne l'apertura, tutti i vettori europei non volevano mollare di un volo Linate, ma Burlando seppe giocare le sue carte...però non so quanta effettiva volontà ci fosse allora di chiudere del tutto lo scalo, ok Albertini, ma gli altri...[?]

io ricordo anche che portarono tutto a mxp scale, trattorini, dipendenti trasferiti.. poi incominciarono con gli scioperi, con le manifestazioni etc etc
i politici invece di avere un po' di orgoglio nazionale trattarono la cosa come se fosse una questione esterna..
 
Citazione:Messaggio inserito da Fly forever

Citazione:Messaggio inserito da Boeing747
... E' poi del tutto sbagliato contrapporre a Malpensa gli aeroporti di Linate e Orio al Serio... Ecco perché insisto nel dire che se Alitalia vuole vivere deve crescere su Malpensa,e a quel punto si potrà anche rivedere la distribuzione dei voli all'interno del sistema lombardo...

Quindi? per adesso vuole mantenere Linate così com'è?

Se leggi bene l'articolo c'è anche scritto che se Alitalia vuole rimanere si potrà anche rivedere lo schema di ripartizione dei voli in Lombardia.
L'importante è che si arrivi a una condizione in cui AZ spinga, pena abbandono di Malpensa, a una revisione del traffico su Milano.
In caso contrario gli amministratori locali non prenderanno mai iniziative in questo senso in quanto hanno i passeggeri felici da Linate e lavoratori sea pagati a Malpensa. Il fatto che il sistema, così congegnato, faccia perdere soldi per ora non è un fatto loro.
Il problema si porrà quando i rubinetti si chiuderanno, il problema sarà come si chiuderanno. Se AZ finisce nella mani di Basile la questione è molto semplice. AZ fa pacchetti e bagagli e se ne torna a fiumicino. Purtroppo AZ ha tanti slot a Linate e tenterà di ampliare la propria offerta con gli slot Volare e convertendo slot sul Milano Roma con voli per altre destinazioni.
Questa situazione metterebbe in grave crisi i nostri amministratori in quanto da una parte avrebbero una impopolare chiusura di Linate e dall'altro la perdita in un solo giorno del 30% del traffico di Malpensa con possibili punte successive finoa al 40%. A questo punto il livello occupazionale crollerebbe con conseguenze pesanti a livello regionale. Se perdere il 40% del traffico vuol dire perdere il 40% dei posti di lavoro vuol dire perdere facilmente 10000 posti di lavoro in poco tempo.
La regione può anche sponsorizzare sostituti però nessuna compagnia full fare che faccia hubbing può sopportare una AZ che ha in pugno Linate. A questo punto la regione dovrebbe riuscire a tagliare la capacità di AZ di fregare il traffico alla sua controllata. A meno che la regione non voglia infilare soldi in un nuovo carrozzone statale che produca solo occupazione.
Come faceva notare B747 nei prossimi mesi non ci sarà nulla di nuovo quindi non credo che la Moratti o Formigoni andranno a fondo alla faccenda. Il tutto si concluderà con la fuga di AZ o la sua morte. Solo allora i nodi verranno al pettine e si potrà uscire dall'immobilismo.
Sempre che a quel punto qualcuno non riesca a imporre l'idea: "AZ se ne è andata, Malpensa ha fallito riapriamo Linate e torniamo al 98 che alla fine eravamo tutti felici e contenti". Questa posizione e più o meno quella di Pecoraro Scanio che per ora vale come il due di picche però...