ehm....tralasciando il treno che comunque è anch'esso un mezzo di locomozione utile per gli spostamenti, direi che comunque i fattori, geografici e socio-economici che distinguono le due isole maggiori sono abbastanza evidenti, e non credo nessun sardo abbia posto il "treno" come motivo principale: tant'è la prendo come una considerazione scherzosa perchè ho sempre individuato nella tua persona una delle figure più importanti e coerenti della community.....
La posizione geografica, che si voglia o no, è comunque determinante per la Sardegna e più a favore della Sicilia, la vicinanza alla terraferma se non altro "addolcisce" il problema "trasporti" in tutti i settori, persone e merci.
Vorrei solo far presente che la Sardegna e la Sicilia hanno in comune ben poco, forse solo ed esclusivamente la superficie: 24.090 km² la prima, e 25.710 km² la seconda; restando in tema di trasporto di persone direi che una popolazione di 1.659.443 persone (Sardegna) genera molto meno traffico di una popolazione di 5.016.861 persone (Sicilia): il problema principale forse sta proprio nel garantire a quelle poche persone almeno i minimi spostamenti negli aeroporti principali, ogni giorno e in tempi ragionevolmente brevi, cercando sempre di lasciare quanta più disponibilità possibile per il "residente", gli stessi "spostamenti" che altrimenti nessuna compagnia si sognerebbe di effettuare, quantomeno nel periodo più "buio", ovvero da Ottobre ad Aprile.
Quindi è vero che la Sicilia è li a dimostrare che il suo mercato è senza nessun vincolo e obbligo, ma è altrettanto vero che la Sardegna non potrà mai godere di quel mercato 365 giorni all'anno, ne usufruirebbe praticamente solo 3 mesi all'anno;
E' anche vero che in Italia vi sono delle leggi e diversi ambiti di riferimento dei servizi di continuità territoriale che non riguardano solo ed esclusivamente la Sardegna:
1) Articolo 36 della legge 144 del 17 Maggio 1999:
Sardegna e isole minori della Sicilia dotate di scali aeroportuali e gli aeroporti nazionali;
2) Art.135 e 136 della legge n°388 del 23.12.2000 (è previsto un cofinanziamento regionale non inferiore al 50% del contributo statale):
Scali aeroportuali della Sicilia e i principali aeroporti nazionali e tra gli scali aeroportuali della Sicilia e quelli delle isole minori siciliane;
3) Art. 52, comma 35 della Legge n° 448 del 28 dicembre 2001:
Crotone e i principali aeroporti nazionali;
4) Articolo 82, comma 1 della Legge n° 289 del 27 dicembre 2002:
Albenga, Cuneo, Taranto, Trapani, Crotone, Bolzano e Aosta e per le isole di Pantelleria e Lampedusa;
5) Art. 206 della Legge n° 350 del 24 dicembre 2003:
Reggio Calabria/Messina e Foggia verso i principali aeroporti nazionali;
Fonte: analisi CERTeT su informazioni da Gazzette Ufficiali italiane
Ora, partiamo dal fatto che ormai con la nuova CT gli aeroporti solo rimasti soltanto due, che vanno anche bene, non riesco a capire dove sta il problema se di queste rotte se ne fa carico la Regione Sardegna che in un qualche modo dovrà pur garantire gli spostamenti dei suoi abitanti....dei suoi pochi abitanti...
saluti!