''Cacciato dall'aereo insieme a due disabili''


Non lo pratica più? In ogni caso è un aspetto secondario, visto che il numero di pax è noto alla chiusura dei termini del check-in online, e una volta rimasto solo quello in apt è facile controllare i pax "in eccesso".

DaV

No, ma comunque come l'hai detto tu è ancora più corretto.
Nel senso che comunque con qualsiasi compagnia si fa check-in, non è un autobus urbano :D
 
di solito in questi casi il pax viene sbarcato perchè appena entra comincia a sbraitare caz...mazzi...trallazzi...e non sapete che sono io e io qui e io di su e io di giù andatevene a fanc....compagnia di merd....ora siedo in fila uno e zitto.
 
OT: Ultimamente con FR ho visto un bambino in lacrime che avrà avuto poco più di 2 anni essere preso in braccio dalla mamma poco prima della fase di atterraggio perché piangeva. Al segnale delle cinture la mamma ha provato a farlo sedere ma dopo diversi tentativi inutili il bimbo continuava ad urlare impaurito e la mamma ce l'aveva ancora in braccio durante l'atterraggio.
Le hostess erano passate un paio di volte per controllare, diciamo, che la mamma ci stesse almeno provando ma alla fine hanno "chiuso un occhio", nel senso che al "cabin crew please be seated" si sono sedute e basta.
Devo dire che nonostante la minore sicurezza ho apprezzato.

in topic invece:
mi viene da pensare che il passeggero volesse 2 coppie di posti vicini.
Non è un requisito legale che accanto ad ogni disabile non autosufficiente ci sia un adulto accompagnatore, uno per ogni disabile?

Poi vorrei aggiungere che mi sembra più che normale che casi del genere succedano molto più frequentemente con le low cost visto che il loro LF medio è molto più alto di quello delle major e quindi hanno maggiore difficoltà nel reperire posti liberi.
Per non tirare in ballo poi il fatto che non c'è l'assegnazione del posto

Certo posso capire la situazione, non è piacevole sentire sbraiatare un bimbo in decollo/atterraggio, come è istinto per la madre di prenderlo in braccio. Tanti colleghi chiudono un occhio. Ma ai fini assicurativi se succede minimamente qualcosa al bimbo (un bernoccolo perchè sbatte la testa al tavolino) passa in torto immediatamente l'assistente di volo che non ha disposto durante la preparazione cabina che il bimbo sia seduto correttamente e cinturato.
 
un padre e' un padre anche se e' avvocato sono d'accordo !!
sarebbe pero' opportuno a controllorsi un po' di piu ' in queste occasioni noi italiani , senza sbraitare e inveire perche quello che a noi italiani puo' sembrare tollerabile e comprensibile , in altri contesti puo' essere considerato un comportamento inopportuno e per talune nazionalita' addirittura pericoloso .
 
Questo Topic ha attirato la mia attenzione, sia per i contenuti talvolta capziosi e dissonanti della lettera del Sig. AVVOCATO, ma soprattutto per i commenti intelligenti e intuitivi di tanti di voi che, probabilmente, avete colto il nocciolo della situazione.
SUPPONIAMO che i fatti si siano svolti in questo modo: Il Signore in questione richiede assistenza in aeroporto per il padre. Lo staff aeroportuale provvede a notificare all’equipaggio numero UNA assistenza in partenza. L’equipaggio provvede a riservare il posto 32/a all’assistenza e, tuttavia, per precauzione e gentilezza blocca l’intera fila di tre posti per eventuali accompagnatori. (Notare che in alcuni aeroporti gli accompagnatori devono procedere all’imbarco con gli altri passeggeri e non sono ammessi nell'’ambulift, vedi Bri; Bds etc).
Quando la cabina è pronta all’imbarco l’ambulift non è ancora arrivato e l’equipaggio procede con l’imbarco dei passeggeri da entrambi i portelloni, anteriore e posteriore. Quando arriva l’ambulift i passeggeri non sono ancora stati tutti imbarcati, tuttavia, l’assistente di volo non può aprire il portellone destro posteriore perché la procedura di sicurezza impone che non si possono aprire entrambe le porte in fase di imbarco.
L’assistente di volo, a questo punto, aspetta che tutti i rimanenti passeggeri in coda sulle scale salgano sull’aereo. L’imbarco si conclude in meno di 10 minuti e a questo punto la porta sinistra viene chiusa e la porta destra viene aperta per far entrare l’assistenza.
Quando l’assistente di volo apre il portellone si trova davanti il Sig. AVVOCATO che grida e inveisce contro lo staff per l’assistenza sostenendo d’aver aspettato 30 minuti nell’ambulift (..l’ambulift è una cabina al coperto non è una pedana da carico all’aperto) prima di essere imbarcato. Il personale di bordo non è al corrente di quando esattamente i Sigg. siano stati fatti salire nell’ambulift, sa solo che fuori dall’aereo non hanno aspettato più di 10 minuti.
Quando ho letto il seguente passo della lettera: “i rumori assordanti dei motori terrorizzavano il mio bambino.. Cit.” ho pensato.. Ma caspita questi di Ryanair sono davvero pessimi! Imbarcano con i motori accesi e non conoscono neanche l’ APU??? :astonished: Poi leggo: “L’incapacità del comandante a gestire una situazione caotica.. Cit.” Mi metto paura! :sconfortato: Vivevo nella convinzione che i piloti sono addestrati a gestire situazioni di emergenza che vanno molto oltre il diverbio con un passeggero! Poi ci penso bene… La risposta arriva da sé, a me come a voi.
Per proseguire nella mia supposizione.. I Sigg. giungono dunque in cabina e il Sig. AVVOCATO si rende conto che sono stati riservati per loro SOLO 3 posti. Questi posti erano stati precedente occupati da passeggeri che con grande nonchalance hanno sollevato i tavolini e rimosso le cinture per bloccarli. Purtroppo un assistente di volo era impegnato con il controllo delle carte d’imbarco, l’altro era sommerso dai bagagli da sistemare, e non avendo il dono dell’ubiquità si sono accorti dell’inconveniente solo dopo che i passeggeri si erano comodamente accomodati. Ad ogni modo quando l’assistenza arriva a bordo, la situazione è risolta e i posti sono già completamente liberi.
Buonsenso vuole che il Sig. AVVOCATO si adatti a occupare un posto poco distante. Lui non accetta e inizia a sbraitare e inveire contro l’equipaggio e la compagnia. La moglie chiede, inoltre, di tenere il figlio che ha due anni compiuti in grembo ma l’assistente le spiega che questo non sarà possibile in fase di decollo e atterraggio. Un rifiuto ai disabili? Apriti cielo!
Supponiamo ancora, la VITTIMA in questione non ha chiesto di interloquire (…questa terminologia fa morire dal ridere anche me..) con il comandante, ma il comandante è dovuto intervenire nel tentativo di placarlo. Tuttavia, l’AVVOCATO non riserva trattamento migliore neppure a lui.. Anzi! Si rivolge a lui con toni nella lettera così descritti: “Con comprensibile veemenza, senza tuttavia trasmodare nella contumelia.. Cit.”, ripeto, così da lui descritti perché forse, nel linguaggio italiano hanno un'altra dicitura, che un avvocato conosce bene. Forse il suo linguaggio si è spinto oltre la “comprensibile veemenza” e il Vaff.. che alcuni di voi hanno supposto. E se così fosse.. sono differenze linguistiche che potrebbe captare chiunque, dalla persona più colta a quella più ignorante, come l’assistente di volo improvvisata.. (che chissà... magari ha una laurea quanto la sua e 5000 ore di volo di esperienza). Il tutto, magari, accompagnato da un Body Language tutt’ altro che rassicurante per chi deve chiudere le porte e trascorrere oltre un ora con te a 18000 piedi d’altezza.. :doubt:

Il passeggero viene invitato a calmarsi e a seguire le procedure di sicurezza, altrimenti renderebbe necessario un intervento delle forze dell’ordine. Niente. Viene invitato con calma e professionalità diverse volte. Niente. Beh insomma.. non è che con la laurea in giurisprudenza ti consegnano la pergamena e il diritto a fare quello che vuoi nella vita! :no:
Adesso basta. Intervengono le forze dell’ordine (descritte come esempio di professionalità) che, pur sapendo che il comandante ha piena giurisdizione sull’aereo, impiegano oltre un ora a far sbarcare il passeggero. In questo lasso di tempo il resto dei passeggeri non si sente male ma, giustamente, perde la pazienza.
La famiglia dell’avvocato viene diverse volte invitata a restare. Se fosse capitato a me, visto che ormai il danno l’avevo fatto, noncurante delle conseguenze, avrei perlomeno cercato di arrecare ai miei famigliari il minor disagio possibile, nel rispetto dei disabili tanto ostentato, e li avrei invitati a partire disponendo per loro un taxi che li avrebbe condotti fino a casa. Ma cavolo! Così facendo.. a che cosa avrei potuto appigliarmi? Quale risarcimento avrei potuto chiedere….. Mmmmm ci penso bene!
Ora, se le cose fossero andate così, come vi sareste comportati voi nei panni del comandante e dell’equipaggio?
Grazie per la vostra attenzione e Happy landings!!! :)
 
"io con i bagagli, tra il freddo e i rumori assordanti dei motori che terrorizzavano il mio bambino stretto tra le braccia di mia moglie"


I motori non vengono accesi fino al pushback
 
Questo Topic ha attirato la mia attenzione, sia per i contenuti talvolta capziosi e dissonanti della lettera del Sig. AVVOCATO, ma soprattutto per i commenti intelligenti e intuitivi di tanti di voi che, probabilmente, avete colto il nocciolo della situazione.
SUPPONIAMO che i fatti si siano svolti in questo modo: Il Signore in questione richiede assistenza in aeroporto per il padre. Lo staff aeroportuale provvede a notificare all’equipaggio numero UNA assistenza in partenza. L’equipaggio provvede a riservare il posto 32/a all’assistenza e, tuttavia, per precauzione e gentilezza blocca l’intera fila di tre posti per eventuali accompagnatori. (Notare che in alcuni aeroporti gli accompagnatori devono procedere all’imbarco con gli altri passeggeri e non sono ammessi nell'’ambulift, vedi Bri; Bds etc).
Quando la cabina è pronta all’imbarco l’ambulift non è ancora arrivato e l’equipaggio procede con l’imbarco dei passeggeri da entrambi i portelloni, anteriore e posteriore. Quando arriva l’ambulift i passeggeri non sono ancora stati tutti imbarcati, tuttavia, l’assistente di volo non può aprire il portellone destro posteriore perché la procedura di sicurezza impone che non si possono aprire entrambe le porte in fase di imbarco.
L’assistente di volo, a questo punto, aspetta che tutti i rimanenti passeggeri in coda sulle scale salgano sull’aereo. L’imbarco si conclude in meno di 10 minuti e a questo punto la porta sinistra viene chiusa e la porta destra viene aperta per far entrare l’assistenza.
Quando l’assistente di volo apre il portellone si trova davanti il Sig. AVVOCATO che grida e inveisce contro lo staff per l’assistenza sostenendo d’aver aspettato 30 minuti nell’ambulift (..l’ambulift è una cabina al coperto non è una pedana da carico all’aperto) prima di essere imbarcato. Il personale di bordo non è al corrente di quando esattamente i Sigg. siano stati fatti salire nell’ambulift, sa solo che fuori dall’aereo non hanno aspettato più di 10 minuti.
Quando ho letto il seguente passo della lettera: “i rumori assordanti dei motori terrorizzavano il mio bambino.. Cit.” ho pensato.. Ma caspita questi di Ryanair sono davvero pessimi! Imbarcano con i motori accesi e non conoscono neanche l’ APU??? :astonished: Poi leggo: “L’incapacità del comandante a gestire una situazione caotica.. Cit.” Mi metto paura! :sconfortato: Vivevo nella convinzione che i piloti sono addestrati a gestire situazioni di emergenza che vanno molto oltre il diverbio con un passeggero! Poi ci penso bene… La risposta arriva da sé, a me come a voi.
Per proseguire nella mia supposizione.. I Sigg. giungono dunque in cabina e il Sig. AVVOCATO si rende conto che sono stati riservati per loro SOLO 3 posti. Questi posti erano stati precedente occupati da passeggeri che con grande nonchalance hanno sollevato i tavolini e rimosso le cinture per bloccarli. Purtroppo un assistente di volo era impegnato con il controllo delle carte d’imbarco, l’altro era sommerso dai bagagli da sistemare, e non avendo il dono dell’ubiquità si sono accorti dell’inconveniente solo dopo che i passeggeri si erano comodamente accomodati. Ad ogni modo quando l’assistenza arriva a bordo, la situazione è risolta e i posti sono già completamente liberi.
Buonsenso vuole che il Sig. AVVOCATO si adatti a occupare un posto poco distante. Lui non accetta e inizia a sbraitare e inveire contro l’equipaggio e la compagnia. La moglie chiede, inoltre, di tenere il figlio che ha due anni compiuti in grembo ma l’assistente le spiega che questo non sarà possibile in fase di decollo e atterraggio. Un rifiuto ai disabili? Apriti cielo!
Supponiamo ancora, la VITTIMA in questione non ha chiesto di interloquire (…questa terminologia fa morire dal ridere anche me..) con il comandante, ma il comandante è dovuto intervenire nel tentativo di placarlo. Tuttavia, l’AVVOCATO non riserva trattamento migliore neppure a lui.. Anzi! Si rivolge a lui con toni nella lettera così descritti: “Con comprensibile veemenza, senza tuttavia trasmodare nella contumelia.. Cit.”, ripeto, così da lui descritti perché forse, nel linguaggio italiano hanno un'altra dicitura, che un avvocato conosce bene. Forse il suo linguaggio si è spinto oltre la “comprensibile veemenza” e il Vaff.. che alcuni di voi hanno supposto. E se così fosse.. sono differenze linguistiche che potrebbe captare chiunque, dalla persona più colta a quella più ignorante, come l’assistente di volo improvvisata.. (che chissà... magari ha una laurea quanto la sua e 5000 ore di volo di esperienza). Il tutto, magari, accompagnato da un Body Language tutt’ altro che rassicurante per chi deve chiudere le porte e trascorrere oltre un ora con te a 18000 piedi d’altezza.. :doubt:

Il passeggero viene invitato a calmarsi e a seguire le procedure di sicurezza, altrimenti renderebbe necessario un intervento delle forze dell’ordine. Niente. Viene invitato con calma e professionalità diverse volte. Niente. Beh insomma.. non è che con la laurea in giurisprudenza ti consegnano la pergamena e il diritto a fare quello che vuoi nella vita! :no:
Adesso basta. Intervengono le forze dell’ordine (descritte come esempio di professionalità) che, pur sapendo che il comandante ha piena giurisdizione sull’aereo, impiegano oltre un ora a far sbarcare il passeggero. In questo lasso di tempo il resto dei passeggeri non si sente male ma, giustamente, perde la pazienza.
La famiglia dell’avvocato viene diverse volte invitata a restare. Se fosse capitato a me, visto che ormai il danno l’avevo fatto, noncurante delle conseguenze, avrei perlomeno cercato di arrecare ai miei famigliari il minor disagio possibile, nel rispetto dei disabili tanto ostentato, e li avrei invitati a partire disponendo per loro un taxi che li avrebbe condotti fino a casa. Ma cavolo! Così facendo.. a che cosa avrei potuto appigliarmi? Quale risarcimento avrei potuto chiedere….. Mmmmm ci penso bene!
Ora, se le cose fossero andate così, come vi sareste comportati voi nei panni del comandante e dell’equipaggio?
Grazie per la vostra attenzione e Happy landings!!! :)
Mi sembra evidente che conosci come sono andate le cose!! Ma ovviamente per i passeggeri la colpa è sempre di RYANAIR!! Era successa una cosa simile a Girona un anno fa, a quanto pare essere PRM con tutto il rispetto per i PRM ma a volte sono veramente insopportabili, arrivano in ambulift 1prm e 4 familiari pretendono di doversi sedere tutti assieme! Poi allo sbarco ti ringraziano e se ne vanno dalla scaletta :O , se la prendono se li imbarchi da dietro e per ultimi quando sono le procedure!! Ma si sa, it's always ryanair fault!! Questo signore non aveva booked l'assistenza, già tanto lo abbiano portato a bordo, poi il dispatcher magari non era informato e quindi non ha informato il N1 e quando il signore è arrivato a bordo l'equipaggio si è trovato con aereo pieno e PRM da sedere in 32!! Per chi le vive quasi tutti i giorni capisce, per gli altri.. Happy Landings!
 
Questo Topic ha attirato la mia attenzione, sia per i contenuti talvolta capziosi e dissonanti della lettera del Sig. AVVOCATO,

Premesso che non sono un avvocato, ne ho parenti o amici intimi avvocati, questo continuo sottolineare la professione del tizio quasi fosse un aggravante non mi piace affatto.
 
Premesso che non sono un avvocato, ne ho parenti o amici intimi avvocati, questo continuo sottolineare la professione del tizio quasi fosse un aggravante non mi piace affatto.

Il mio sottolineare AVVOCATO è ironico. Si riferisce solo al fatto che lui sottolinea d'essere un avvocato, ci tiene proprio al titolo e allora glielo dò!
Secondo me avrebbe fatto più bella figura se si fosse presentato come padre, non come avvocato. Tutto quà.
 
Il titolo dovrebbe essere usato quando si viene presentati, mai per presentarsi.
Salvo ovviamente quando strettamente neccessario, per motivi legati all'esercizio della professione.
 
Questo Topic ha attirato la mia attenzione, sia per i contenuti talvolta capziosi e dissonanti della lettera del Sig. AVVOCATO, ma soprattutto per i commenti intelligenti e intuitivi di tanti di voi che, probabilmente, avete colto il nocciolo della situazione.
SUPPONIAMO che i fatti si siano svolti in questo modo: Il Signore in questione richiede assistenza in aeroporto per il padre. Lo staff aeroportuale provvede a notificare all’equipaggio numero UNA assistenza in partenza. L’equipaggio provvede a riservare il posto 32/a all’assistenza e, tuttavia, per precauzione e gentilezza blocca l’intera fila di tre posti per eventuali accompagnatori. (Notare che in alcuni aeroporti gli accompagnatori devono procedere all’imbarco con gli altri passeggeri e non sono ammessi nell'’ambulift, vedi Bri; Bds etc).
Quando la cabina è pronta all’imbarco l’ambulift non è ancora arrivato e l’equipaggio procede con l’imbarco dei passeggeri da entrambi i portelloni, anteriore e posteriore. Quando arriva l’ambulift i passeggeri non sono ancora stati tutti imbarcati, tuttavia, l’assistente di volo non può aprire il portellone destro posteriore perché la procedura di sicurezza impone che non si possono aprire entrambe le porte in fase di imbarco.
L’assistente di volo, a questo punto, aspetta che tutti i rimanenti passeggeri in coda sulle scale salgano sull’aereo. L’imbarco si conclude in meno di 10 minuti e a questo punto la porta sinistra viene chiusa e la porta destra viene aperta per far entrare l’assistenza.
Quando l’assistente di volo apre il portellone si trova davanti il Sig. AVVOCATO che grida e inveisce contro lo staff per l’assistenza sostenendo d’aver aspettato 30 minuti nell’ambulift (..l’ambulift è una cabina al coperto non è una pedana da carico all’aperto) prima di essere imbarcato. Il personale di bordo non è al corrente di quando esattamente i Sigg. siano stati fatti salire nell’ambulift, sa solo che fuori dall’aereo non hanno aspettato più di 10 minuti.
Quando ho letto il seguente passo della lettera: “i rumori assordanti dei motori terrorizzavano il mio bambino.. Cit.” ho pensato.. Ma caspita questi di Ryanair sono davvero pessimi! Imbarcano con i motori accesi e non conoscono neanche l’ APU??? :astonished: Poi leggo: “L’incapacità del comandante a gestire una situazione caotica.. Cit.” Mi metto paura! :sconfortato: Vivevo nella convinzione che i piloti sono addestrati a gestire situazioni di emergenza che vanno molto oltre il diverbio con un passeggero! Poi ci penso bene… La risposta arriva da sé, a me come a voi.
Per proseguire nella mia supposizione.. I Sigg. giungono dunque in cabina e il Sig. AVVOCATO si rende conto che sono stati riservati per loro SOLO 3 posti. Questi posti erano stati precedente occupati da passeggeri che con grande nonchalance hanno sollevato i tavolini e rimosso le cinture per bloccarli. Purtroppo un assistente di volo era impegnato con il controllo delle carte d’imbarco, l’altro era sommerso dai bagagli da sistemare, e non avendo il dono dell’ubiquità si sono accorti dell’inconveniente solo dopo che i passeggeri si erano comodamente accomodati. Ad ogni modo quando l’assistenza arriva a bordo, la situazione è risolta e i posti sono già completamente liberi.
Buonsenso vuole che il Sig. AVVOCATO si adatti a occupare un posto poco distante. Lui non accetta e inizia a sbraitare e inveire contro l’equipaggio e la compagnia. La moglie chiede, inoltre, di tenere il figlio che ha due anni compiuti in grembo ma l’assistente le spiega che questo non sarà possibile in fase di decollo e atterraggio. Un rifiuto ai disabili? Apriti cielo!
Supponiamo ancora, la VITTIMA in questione non ha chiesto di interloquire (…questa terminologia fa morire dal ridere anche me..) con il comandante, ma il comandante è dovuto intervenire nel tentativo di placarlo. Tuttavia, l’AVVOCATO non riserva trattamento migliore neppure a lui.. Anzi! Si rivolge a lui con toni nella lettera così descritti: “Con comprensibile veemenza, senza tuttavia trasmodare nella contumelia.. Cit.”, ripeto, così da lui descritti perché forse, nel linguaggio italiano hanno un'altra dicitura, che un avvocato conosce bene. Forse il suo linguaggio si è spinto oltre la “comprensibile veemenza” e il Vaff.. che alcuni di voi hanno supposto. E se così fosse.. sono differenze linguistiche che potrebbe captare chiunque, dalla persona più colta a quella più ignorante, come l’assistente di volo improvvisata.. (che chissà... magari ha una laurea quanto la sua e 5000 ore di volo di esperienza). Il tutto, magari, accompagnato da un Body Language tutt’ altro che rassicurante per chi deve chiudere le porte e trascorrere oltre un ora con te a 18000 piedi d’altezza.. :doubt:

Il passeggero viene invitato a calmarsi e a seguire le procedure di sicurezza, altrimenti renderebbe necessario un intervento delle forze dell’ordine. Niente. Viene invitato con calma e professionalità diverse volte. Niente. Beh insomma.. non è che con la laurea in giurisprudenza ti consegnano la pergamena e il diritto a fare quello che vuoi nella vita! :no:
Adesso basta. Intervengono le forze dell’ordine (descritte come esempio di professionalità) che, pur sapendo che il comandante ha piena giurisdizione sull’aereo, impiegano oltre un ora a far sbarcare il passeggero. In questo lasso di tempo il resto dei passeggeri non si sente male ma, giustamente, perde la pazienza.
La famiglia dell’avvocato viene diverse volte invitata a restare. Se fosse capitato a me, visto che ormai il danno l’avevo fatto, noncurante delle conseguenze, avrei perlomeno cercato di arrecare ai miei famigliari il minor disagio possibile, nel rispetto dei disabili tanto ostentato, e li avrei invitati a partire disponendo per loro un taxi che li avrebbe condotti fino a casa. Ma cavolo! Così facendo.. a che cosa avrei potuto appigliarmi? Quale risarcimento avrei potuto chiedere….. Mmmmm ci penso bene!
Ora, se le cose fossero andate così, come vi sareste comportati voi nei panni del comandante e dell’equipaggio?
Grazie per la vostra attenzione e Happy landings!!! :)


Vorrei spiegassi meglio il pensiero che esprimi con questa frase: "Intervengono le forze dell’ordine (descritte come esempio di professionalità) che, pur sapendo che il comandante ha piena giurisdizione sull’aereo, impiegano oltre un ora a far sbarcare il passeggero."

Cosa intendi dire? che dovevano prendere a forza il passeggero e portarlo via?
e se davvero il il comandante ha piena giurisdizione sull’aereo, perchè non sbarca personalmente i non graditi a bordo? su quell'aereo c'è bandiera irlandese non italiana.
 
segnalo che e`ora possibile, al momento della prenotazione, scegliere (gratuitamente) l'opzione che permette di richiedere l' assistenza speciale.

"Please check box to reserve special assistance at the airport for members of your party. Failure to prebook special assistance may result in the service being unavailable"