Questo Topic ha attirato la mia attenzione, sia per i contenuti talvolta capziosi e dissonanti della lettera del Sig. AVVOCATO, ma soprattutto per i commenti intelligenti e intuitivi di tanti di voi che, probabilmente, avete colto il nocciolo della situazione.
SUPPONIAMO che i fatti si siano svolti in questo modo: Il Signore in questione richiede assistenza in aeroporto per il padre. Lo staff aeroportuale provvede a notificare all’equipaggio numero UNA assistenza in partenza. L’equipaggio provvede a riservare il posto 32/a all’assistenza e, tuttavia, per precauzione e gentilezza blocca l’intera fila di tre posti per eventuali accompagnatori. (Notare che in alcuni aeroporti gli accompagnatori devono procedere all’imbarco con gli altri passeggeri e non sono ammessi nell'’ambulift, vedi Bri; Bds etc).
Quando la cabina è pronta all’imbarco l’ambulift non è ancora arrivato e l’equipaggio procede con l’imbarco dei passeggeri da entrambi i portelloni, anteriore e posteriore. Quando arriva l’ambulift i passeggeri non sono ancora stati tutti imbarcati, tuttavia, l’assistente di volo non può aprire il portellone destro posteriore perché la procedura di sicurezza impone che non si possono aprire entrambe le porte in fase di imbarco.
L’assistente di volo, a questo punto, aspetta che tutti i rimanenti passeggeri in coda sulle scale salgano sull’aereo. L’imbarco si conclude in meno di 10 minuti e a questo punto la porta sinistra viene chiusa e la porta destra viene aperta per far entrare l’assistenza.
Quando l’assistente di volo apre il portellone si trova davanti il Sig. AVVOCATO che grida e inveisce contro lo staff per l’assistenza sostenendo d’aver aspettato 30 minuti nell’ambulift (..l’ambulift è una cabina al coperto non è una pedana da carico all’aperto) prima di essere imbarcato. Il personale di bordo non è al corrente di quando esattamente i Sigg. siano stati fatti salire nell’ambulift, sa solo che fuori dall’aereo non hanno aspettato più di 10 minuti.
Quando ho letto il seguente passo della lettera: “i rumori assordanti dei motori terrorizzavano il mio bambino.. Cit.” ho pensato.. Ma caspita questi di Ryanair sono davvero pessimi! Imbarcano con i motori accesi e non conoscono neanche l’ APU??? :astonished: Poi leggo: “L’incapacità del comandante a gestire una situazione caotica.. Cit.” Mi metto paura! :sconfortato: Vivevo nella convinzione che i piloti sono addestrati a gestire situazioni di emergenza che vanno molto oltre il diverbio con un passeggero! Poi ci penso bene… La risposta arriva da sé, a me come a voi.
Per proseguire nella mia supposizione.. I Sigg. giungono dunque in cabina e il Sig. AVVOCATO si rende conto che sono stati riservati per loro SOLO 3 posti. Questi posti erano stati precedente occupati da passeggeri che con grande nonchalance hanno sollevato i tavolini e rimosso le cinture per bloccarli. Purtroppo un assistente di volo era impegnato con il controllo delle carte d’imbarco, l’altro era sommerso dai bagagli da sistemare, e non avendo il dono dell’ubiquità si sono accorti dell’inconveniente solo dopo che i passeggeri si erano comodamente accomodati. Ad ogni modo quando l’assistenza arriva a bordo, la situazione è risolta e i posti sono già completamente liberi.
Buonsenso vuole che il Sig. AVVOCATO si adatti a occupare un posto poco distante. Lui non accetta e inizia a sbraitare e inveire contro l’equipaggio e la compagnia. La moglie chiede, inoltre, di tenere il figlio che ha due anni compiuti in grembo ma l’assistente le spiega che questo non sarà possibile in fase di decollo e atterraggio. Un rifiuto ai disabili? Apriti cielo!
Supponiamo ancora, la VITTIMA in questione non ha chiesto di interloquire (…questa terminologia fa morire dal ridere anche me..) con il comandante, ma il comandante è dovuto intervenire nel tentativo di placarlo. Tuttavia, l’AVVOCATO non riserva trattamento migliore neppure a lui.. Anzi! Si rivolge a lui con toni nella lettera così descritti: “Con comprensibile veemenza, senza tuttavia trasmodare nella contumelia.. Cit.”, ripeto, così da lui descritti perché forse, nel linguaggio italiano hanno un'altra dicitura, che un avvocato conosce bene. Forse il suo linguaggio si è spinto oltre la “comprensibile veemenza” e il Vaff.. che alcuni di voi hanno supposto. E se così fosse.. sono differenze linguistiche che potrebbe captare chiunque, dalla persona più colta a quella più ignorante, come l’assistente di volo improvvisata.. (che chissà... magari ha una laurea quanto la sua e 5000 ore di volo di esperienza). Il tutto, magari, accompagnato da un Body Language tutt’ altro che rassicurante per chi deve chiudere le porte e trascorrere oltre un ora con te a 18000 piedi d’altezza.. :doubt:
Il passeggero viene invitato a calmarsi e a seguire le procedure di sicurezza, altrimenti renderebbe necessario un intervento delle forze dell’ordine. Niente. Viene invitato con calma e professionalità diverse volte. Niente. Beh insomma.. non è che con la laurea in giurisprudenza ti consegnano la pergamena e il diritto a fare quello che vuoi nella vita! :no:
Adesso basta. Intervengono le forze dell’ordine (descritte come esempio di professionalità) che, pur sapendo che il comandante ha piena giurisdizione sull’aereo, impiegano oltre un ora a far sbarcare il passeggero. In questo lasso di tempo il resto dei passeggeri non si sente male ma, giustamente, perde la pazienza.
La famiglia dell’avvocato viene diverse volte invitata a restare. Se fosse capitato a me, visto che ormai il danno l’avevo fatto, noncurante delle conseguenze, avrei perlomeno cercato di arrecare ai miei famigliari il minor disagio possibile, nel rispetto dei disabili tanto ostentato, e li avrei invitati a partire disponendo per loro un taxi che li avrebbe condotti fino a casa. Ma cavolo! Così facendo.. a che cosa avrei potuto appigliarmi? Quale risarcimento avrei potuto chiedere….. Mmmmm ci penso bene!
Ora, se le cose fossero andate così, come vi sareste comportati voi nei panni del comandante e dell’equipaggio?
Grazie per la vostra attenzione e Happy landings!!!