Volo per Milano, si tenta l'accordo
La scure della Finanziaria rallenta la ripresa del volo su Linate
ANCONA - La Regione Marche sta valutando come riattivare un collegamento tra l’Aeroporto delle Marche e Milano. Lo ha detto l’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Viventi, rispondendo a un’interrogazione del portavoce della coalizione di centro destra Erminio Marinelli (Per le Marche), nel corso del consiglio regionale di ieri.
Viventi ha ricordato che dal 1999 non c'è più un volo diretto per Milano Linate a causa dei limiti di legge, che prevedono una base di 350.000 passeggeri per attivare il collegamento con il capoluogo lombardo che ha grande importanza specie per l’utenza business.
Fino al 2009 - ha aggiunto l’assessore - c’e stato un aerotaxi privato per 19 passeggeri su Milano Malpensa (“uno scalo comunque più scomodo e decentrato” ha rilevato l’assessore) che però ha cessato il servizio a causa della mancanza di reddività.
Ora Aerdorica sta pensando di attivare un volo con Bergamo, ma c'è anche la proposta di una società privata con sede legale ad Ancona per un aerotaxi da 30 posti su Linate, con il supporto di un contributo pubblico.
“Stiamo valutando la situazione - ha spiegato l’assessore Viventi - se riusciamo a trovare delle risorse, potremmo dare un servizio necessario alle piccole imprese marchigiane. Ma dobbiamo fare i conti con la manovra”. Senza la quale - ha aggiunto poi fuori dall’aula - “oggi avrei fatto un annuncio diverso”.
Nella replica Marinelli ha ricordato che le Marche, la regione con il più alto numero di piccole imprese in Italia, si trovano in una situazione “di isolamento ed è assurdo che l'unico aeroporto non abbia un collegamento con il nord Italia, a parte i voli con Monaco. Ci sono difficoltà enormi - ha ammesso -, ma un impegno forte della Regione significherebbe dare un sostegno forte alle piccole imprese locali e riempire di contenuto le tante parole che noi tutti diciamo. L’aeroporto di Ancona ha registrato un aumento di passeggeri, ma si tratta di turismo e voli low cost, non di business”.
Fonte: Corriere Adriatico
La scure della Finanziaria rallenta la ripresa del volo su Linate
ANCONA - La Regione Marche sta valutando come riattivare un collegamento tra l’Aeroporto delle Marche e Milano. Lo ha detto l’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Viventi, rispondendo a un’interrogazione del portavoce della coalizione di centro destra Erminio Marinelli (Per le Marche), nel corso del consiglio regionale di ieri.
Viventi ha ricordato che dal 1999 non c'è più un volo diretto per Milano Linate a causa dei limiti di legge, che prevedono una base di 350.000 passeggeri per attivare il collegamento con il capoluogo lombardo che ha grande importanza specie per l’utenza business.
Fino al 2009 - ha aggiunto l’assessore - c’e stato un aerotaxi privato per 19 passeggeri su Milano Malpensa (“uno scalo comunque più scomodo e decentrato” ha rilevato l’assessore) che però ha cessato il servizio a causa della mancanza di reddività.
Ora Aerdorica sta pensando di attivare un volo con Bergamo, ma c'è anche la proposta di una società privata con sede legale ad Ancona per un aerotaxi da 30 posti su Linate, con il supporto di un contributo pubblico.
“Stiamo valutando la situazione - ha spiegato l’assessore Viventi - se riusciamo a trovare delle risorse, potremmo dare un servizio necessario alle piccole imprese marchigiane. Ma dobbiamo fare i conti con la manovra”. Senza la quale - ha aggiunto poi fuori dall’aula - “oggi avrei fatto un annuncio diverso”.
Nella replica Marinelli ha ricordato che le Marche, la regione con il più alto numero di piccole imprese in Italia, si trovano in una situazione “di isolamento ed è assurdo che l'unico aeroporto non abbia un collegamento con il nord Italia, a parte i voli con Monaco. Ci sono difficoltà enormi - ha ammesso -, ma un impegno forte della Regione significherebbe dare un sostegno forte alle piccole imprese locali e riempire di contenuto le tante parole che noi tutti diciamo. L’aeroporto di Ancona ha registrato un aumento di passeggeri, ma si tratta di turismo e voli low cost, non di business”.
Fonte: Corriere Adriatico