2009-01-13 10:29 (ANSA)
Il volo del debutto fra scommesse e speranze
di Lara Sirignano
ROMA - A vincere la scommessa è un palermitano emigrato in Venezuela mezzo secolo fa. Un pessimismo consolidato in 48 anni di viavai tra i due continenti, valigie smarrite, lunghe attese ai terminal, gli fanno dire, senza esitazione, che, anche oggi, giorno del debutto della nuova Alitalia, l'aereo partità in ritardo. Più ottimisti gli altri passeggeri che, assonnati, ammazzano l'attesa dell'imbarco sul Palermo-Roma, volo inaugurale della neonata compagnia di bandiera, con previsioni sul decollo. Alla fine, seppur non di molto, avrà ragione lui. Alle 6.30, venti minuti dopo l'orario previsto, l'Airbus 320 lascia il capoluogo siciliano. Sulla fusoliera, grande, la scritta Airone, società a cui sono andati l'onore e l'onere del primo volo nazionale della nuova era Alitalia. Battesimo in contemporanea con il Malpensa-San Paolo (in questo caso colori Alitalia). Chi attende annunci storici dalla cabina di pilotaggio, oggi, resta deluso. Il comandante del Palermo-Roma, Massimiliano Canterini, 41 anni, da 9 alle dipendenze della società fondata da Toto, si limita ad un "Benvenuti sull'AP 2853 Alitalia-Airone diretto a Fiumicino". "Sono emozionato - dice - anche se questo primato mi è toccato per caso. E' un po' come quando, nei fumetti, entri in un negozio e ti comunicano che sei il milionesimo cliente e hai vinto un premio. Oggi, la sorte ha voluto che qui ci fossi io".
Un low -profile, quello del comandante, che, però, lascia intravedere una sorta si sfida ai colleghi della ex Alitalia. "Da loro, a volte, venivamo considerati piloti di serie B - dice - Ora staremo a vedere " Seimila ore di volo, una lunga gavetta in tutte le compagnie private italiane e un grande ottimismo sul futuro della nuova compagnia, Canterini è certo che "quando si mettono insieme esperienze come quelle consolidate da Airone e Alitalia e si può contare su un personale che ha una forte motivazione, il futuro non può che essere positivo". Ma quella che per il comandante è una certezza , per molti passeggeri, almeno quelli del Palermo-Roma, è solo un auspicio. "Mi auguro - dice Carmelo Rampolla, manager della multinazionale Compass Group - che si possa chiudere con i disservizi del passato. Ho volato Alitalia per una vita, ma negli ultimi mesi era diventato un inferno. Per principio credo nelle privatizzazioni e, poi, l'ingresso nella società di un partner internazionale come Air France mi rassicura. Speriamo bene". Più cauta Maria Caliri, docente universitaria palermitana in viaggio per New York. "Se il buon giorno si vede dal mattino - dice - non c'é molto da stare allegri. Sarei dovuta partire alle 7.20 col volo Alitalia che, però, è stato soppresso. Mi hanno comunicato solo ieri che mi avevano riprenotato sull'Airone delle 6.10. Una differenza considerevole che mi costringerà a un'attesa di oltre tre ore, a Fiumicino". Una vecchia questione, quella dei tagli dei voli per il Continente in partenza dalla Sicilia denunciata dai sindacati e ribadita oggi dai passeggeri, ma non solo. Tra quelli che faranno maggiormente le spese della riduzione delle tratte coperte dalla Nuova Alitalia ci sono i politici che, fino alla scorsa settimana, affollavano il Palermo-Roma delle 7.20, ormai cancellato, della vecchia Alitalia. All'aeroporto Falcone-Borsellino lo chiamavano la 'navetta dei parlamentari''.
"Ora - dice il senatore del Pd Costantino Garraffa, tra i passeggeri- se vogliamo essere a Roma in un orario compatibile con gli impegni di lavoro saremo costretti a levatacce assurde". Meno preoccupato per la sveglia all'alba, ma critico sul futuro della nuova compagnia e sull'operazione di salvataggio della compagnia di bandiera voluta dal Governo è Leoluca Orlando, portavoce di Italia dei Valori. "Sarà fallimentare - commenta - e gli italiani pagheranno presto il regalo che Berlusconi ha voluto fare ad una cordata di imprenditori amici". In difesa della scelta dell'esecutivo si schiera, accorato, l'emigrato venezuelano che, solo, aveva previsto il ritardo nel decollo. "Berlusconi ha fatto bene - dice - L'italianità della compagnia di bandiera andava difesa. Per noi emigranti viaggiare su un aereo col tricolore è un'emozione".