Vi butto li una tesi inconsueta che mi e' sovvenuta oggi, ma e' un argomento in piu'.
E' notizia del giorno che a Milano i livelli di tolleranza per le polveri sottili sono stati gia' superati 18 giorni su 26 a Gennaio (d'altronde tra le 88 maggiori città italiane nel 2009 sono 57 quelle che hanno superato i limiti di legge).
La Prestigiacomo, i vari amministratori locali, esperti, media, tutti a interrogarsi su quali potrebbero essere gli interventi per ridurre l'inquinamento, dato che le condizioni atmosferiche e la bassissima ventosita' della Pianura Padana rendono le cose molto piu' difficili che nel resto del mondo.
Ora, apprendo dalla letteratura che nel caso piu' ottimistico un aereoporto inquina almeno come un normale territorio cittadino di pari superficie (ma probabilmente un po' di piu', questa stima e' la tesi dei difensori degli aereoporti).
Intendiamoci, gli aereoporti sono essenziali come tutti gli altri servizi, il riscaldamento, i trasporti su gomma, l'industria..... non se ne puo' fare a meno.
Ma resta il fatto che se spostassimo il traffico di Linate dal fondo iperurbanizzato del catino padano al bordo del catino dalle parti della leggermente piu' ventosa brughiera, sarebbe almeno come se decentrassimo, di botto, un pezzo di citta' di circa 400 ettari (il sedime di Linate).
Non sono bruscolini....spannometricamente sono tanti punti percentuali di differenza. Probabilmente vale molto di piu' di tutte le targhe alterne del piffero.
Ovviamente questo vale se al posto di Linate non ci fanno lottizzazione selvaggia.
E poi come scritto piu' volte ridurre di molto il traffico aereo all'idroscalo, ma l'aereoporto lasciarlo, potrebbe essere la soluzione migliore...anche per quanto riguarda la produzione di PM10.