AZ: decreto legge ad hoc e nuovo coinvolgimento di Intesa


Direi che la preoccupazione viene più.

Non so cosa ci sia da invidiare o salvare del "livello manageriale" di AZ.

No, la preoccupazione verrà meno perchè il top management della NewCo sarà completamente rinnovato su scelta del nuovo proprietario (banche ed investitori)
 
chi è che diceva che l'europa bocciava il prestito?

ALITALIA: CASERO, ORIENTAMENTO POSITIVO DELLA UE SU PRESTITO
05/06/2008 10:54

(ASCA) - Roma, 5 giu - Il decreto legge su Alitalia, con le nuove norme sulla trasformazione del prestito ponte in patrimonio e sulla privatizzazione dovrebbe ricevere il via libera da Bruxellex. Lo ha riferito il sottosegretario all'economia, Luigi Casero, intervenuto ieri in Commissione politiche Ue alla Camera. ''Da contatti assunti a livello informale - ha spiegato Casero - sembrerebbe esservi un orientamento positivo della Commissione europea. Il nuovo testo del decreto consentira' di superare le obiezioni emerse in ordine alla natura di aiuto di stato, poiche' rendera' piu' agevole la vendita della compagnia e permettera' quindi, a seguito della sua cessione a privati, la restituzione del debito''.
copyright @ 2008 ASCA
 
io.
sembrerebbe è modo "condizionale".
mi pare prematuro tirare fuori le trombette e le stelle filanti.

faccio il tifo perchè passi, ma resto perplesso sulle modalità.
 
chi è che diceva che l'europa bocciava il prestito?

ALITALIA: CASERO, ORIENTAMENTO POSITIVO DELLA UE SU PRESTITO
05/06/2008 10:54

(ASCA) - Roma, 5 giu - Il decreto legge su Alitalia, con le nuove norme sulla trasformazione del prestito ponte in patrimonio e sulla privatizzazione dovrebbe ricevere il via libera da Bruxellex. Lo ha riferito il sottosegretario all'economia, Luigi Casero, intervenuto ieri in Commissione politiche Ue alla Camera. ''Da contatti assunti a livello informale - ha spiegato Casero - sembrerebbe esservi un orientamento positivo della Commissione europea. Il nuovo testo del decreto consentira' di superare le obiezioni emerse in ordine alla natura di aiuto di stato, poiche' rendera' piu' agevole la vendita della compagnia e permettera' quindi, a seguito della sua cessione a privati, la restituzione del debito''.
copyright @ 2008 ASCA

da La Stampa.it
ALITALIA:Procedura contro il prestito
Bruxelles avverte: «Aiuti di Stato»
Clienti in fuga, traffico giù del 27%

ROMA
La partita per Alitalia si gioca su due tavoli. Mentre alla Camera i lavori sul decreto legge proseguono a rilento- dopo una mattinata di votazioni rese difficili dall’ostruzionismo dell’Italia dei Valori, nel pomeriggio, è stata sfiorata la mancanza del numero legale per l’assenza di gran parte dei parlamentari dell’opposizione- da Bruxelles fonti della Comunità europea avvertono che la Commissione aprirà una procedura di infrazione per il prestito da 300 milioni concesso dallo Stato, prestito che- secondo i calcoli del Tesoro- dovrebbe consentire di tenere in vita per un anno la compagnia. La misura del governo sarebbe stata considerata «incompatibile con le norme sugli aiuti di Stato». All'Italia, tuttavia, verranno concessi circa quattro mesi per trovare una cordata in grado di rilevare l'azienda. «La procedura era inevitabile» spiegano le fonti comunitarie, «l'aspetto importante è che all'Italia viene dato il tempo per organizzarsi». Nei giorni scorsi, intanto, si era scatenata la battaglia delle altre compagnie, che considerano il prestito illegittimo. Gli uffici dell'ex commissario per i Trasporti Barrot, in una lettera dai toni piuttosto rigidi, avevano chiesto al governo di sospendere il provvedimento.

Il turbinio di notizie sul futuro della compagnia di bandiera mette in fuga i clienti. Dalle rilevazione diffuse dall'Aea, Alitalia- rispetto all'aprile del 2007- avrebbe perso oltre il 27 percento del traffico. I numeri segnano un netto peggioramento: la compagnia italiana è la maglia nera fra le 32 aziende rappresentate dall'organizzazione.


sarebbe da aprire un sondaggio per capire se ha portato più sfiga il tuo intervento qui sul forum o quello di Casero in commissione
 
da La Stampa.it
ALITALIA:Procedura contro il prestito
Bruxelles avverte: «Aiuti di Stato»
Clienti in fuga, traffico giù del 27%

ROMA
La partita per Alitalia si gioca su due tavoli. Mentre alla Camera i lavori sul decreto legge proseguono a rilento- dopo una mattinata di votazioni rese difficili dall’ostruzionismo dell’Italia dei Valori, nel pomeriggio, è stata sfiorata la mancanza del numero legale per l’assenza di gran parte dei parlamentari dell’opposizione- da Bruxelles fonti della Comunità europea avvertono che la Commissione aprirà una procedura di infrazione per il prestito da 300 milioni concesso dallo Stato, prestito che- secondo i calcoli del Tesoro- dovrebbe consentire di tenere in vita per un anno la compagnia. La misura del governo sarebbe stata considerata «incompatibile con le norme sugli aiuti di Stato». All'Italia, tuttavia, verranno concessi circa quattro mesi per trovare una cordata in grado di rilevare l'azienda. «La procedura era inevitabile» spiegano le fonti comunitarie, «l'aspetto importante è che all'Italia viene dato il tempo per organizzarsi». Nei giorni scorsi, intanto, si era scatenata la battaglia delle altre compagnie, che considerano il prestito illegittimo. Gli uffici dell'ex commissario per i Trasporti Barrot, in una lettera dai toni piuttosto rigidi, avevano chiesto al governo di sospendere il provvedimento.

Il turbinio di notizie sul futuro della compagnia di bandiera mette in fuga i clienti. Dalle rilevazione diffuse dall'Aea, Alitalia- rispetto all'aprile del 2007- avrebbe perso oltre il 27 percento del traffico. I numeri segnano un netto peggioramento: la compagnia italiana è la maglia nera fra le 32 aziende rappresentate dall'organizzazione.


sarebbe da aprire un sondaggio per capire se ha portato più sfiga il tuo intervento qui sul forum o quello di Casero in commissione

di procedure di infrazione non e' mai morto nessuno....una in piu' una in meno....

sbaglio o qualcuno diceva che se l'europa avesse bocciato il prestito AZ avrebbe dovuto restituire i 300 mil?
mi sembra di aver letto non prima di 4 mesi.....:D
 
di procedure di infrazione non e' mai morto nessuno....una in piu' una in meno....

sbaglio o qualcuno diceva che se l'europa avesse bocciato il prestito AZ avrebbe dovuto restituire i 300 mil?
mi sembra di aver letto non prima di 4 mesi.....:D

forse di procedure non si muore....di multe ci si impoverisce un po' e se ai 300 mil aggiungiamoo anche una multa...diciamo che qualcuno vola a spese di tutti... e tra l'altro la multa la pagano sempre gli azionisti occulti (neppure troppo occulti, diciamo silenziosi e senza possibilità di voto), cioè gli stessi che hanno messo assieme i 300 mil:!:(
 
La notizia della procedura Ue contro il prestito ponte Az ha acceso ieri un intenso dibattito alla Camera, dove era in corso la votazione del decreto sul prestito ponte da 300 milioni. I lavori sono stati sospesi poco dopo la notizia della procedura, per convocare una conferenza dei capigruppo. La seduta riprenderà martedì prossimo con l'esame degli emendamenti e la votazione finale. L'inchiesta potrebbe durare fino ad un massimo di 18 mesi: l'Italia avrebbe dunque il tempo per presentare le sue osservazioni e spiegare perché ritiene che l'intervento attuato non debba essere considerato un aiuto di Stato illegale. L'Ue non sarebbe tuttavia orientata a seguire la strada di un'ingiunzione immediata all'Italia finalizzata alla sospensione dell'aiuto erogato ad Az, azione prevista dalle procedure ma mai applicata.

GV
 
La notizia della procedura Ue contro il prestito ponte Az ha acceso ieri un intenso dibattito alla Camera, dove era in corso la votazione del decreto sul prestito ponte da 300 milioni. I lavori sono stati sospesi poco dopo la notizia della procedura, per convocare una conferenza dei capigruppo. La seduta riprenderà martedì prossimo con l'esame degli emendamenti e la votazione finale. L'inchiesta potrebbe durare fino ad un massimo di 18 mesi: l'Italia avrebbe dunque il tempo per presentare le sue osservazioni e spiegare perché ritiene che l'intervento attuato non debba essere considerato un aiuto di Stato illegale. L'Ue non sarebbe tuttavia orientata a seguire la strada di un'ingiunzione immediata all'Italia finalizzata alla sospensione dell'aiuto erogato ad Az, azione prevista dalle procedure ma mai applicata.

GV

occhio che porta male...
 
ALITALIA: UE, NORME NO AIUTI STATO SE PIANO PRIVATIZZAZIONE
(ANSA) - ROMA, 4 GIU - La Commissione europea ''avrebbe preannunciato di poter considerare il prestito alla stregua di un'operazione a condizioni di mercato, diversa quindi da un aiuto di Stato, solo in presenza di un piano credibile di privatizzazione''. E' quanto si legge in una sintesi ad opera del Servizio Studi della Camera dei deputati che riguarda il decreto legge fiscale (nel quale era contenuto una misura relativa alla Compagnia di bandiera) e che spiega di utilizzare ''fonti informali''. Nel testo un capitolo e' dedicato alla compatibilita' comunitaria del decreto legge e in particolare all'esame del provvedimento da parte della Commissione europea. Capitolo che - si legge - e' a cura dell'Ufficio rapporti con l'Unione europea. Il ragionamento di Bruxelles sarebbe stato svolto nel corso della richiesta all'Italia di fornire entro la fine dello scorso mese ''chiarimenti in merito alla natura del decreto legge'' sul prestito ponte. (ANSA).
 
La UE apre indagine prestito ponte ad AZ

Dall'Ue primo sì all'indagine sul prestito-ponte Alitalia
L'inchiesta può durare fino a 18 mesi

La Ue apre la procedura di indagine sul prestito ponte ad Alitalia. E' infatti arrivato il primo via libera da Bruxelles alla procedura d'indagine per aiuti di Stato sul prestito ponte. Il prestito ponte da 300 milioni di euro a sostegno della compagnia di bandiera italiana potrebbe configurarsi come "incompatibile con il mercato interno". L'inchiesta può durare fino a 18 mesi.
Guidaviaggi
 
ALITALIA: UE, NORME NO AIUTI STATO SE PIANO PRIVATIZZAZIONE
(ANSA) - ROMA, 4 GIU - La Commissione europea ''avrebbe preannunciato di poter considerare il prestito alla stregua di un'operazione a condizioni di mercato, diversa quindi da un aiuto di Stato, solo in presenza di un piano credibile di privatizzazione''. E' quanto si legge in una sintesi ad opera del Servizio Studi della Camera dei deputati che riguarda il decreto legge fiscale (nel quale era contenuto una misura relativa alla Compagnia di bandiera) e che spiega di utilizzare ''fonti informali''. Nel testo un capitolo e' dedicato alla compatibilita' comunitaria del decreto legge e in particolare all'esame del provvedimento da parte della Commissione europea. Capitolo che - si legge - e' a cura dell'Ufficio rapporti con l'Unione europea. Il ragionamento di Bruxelles sarebbe stato svolto nel corso della richiesta all'Italia di fornire entro la fine dello scorso mese ''chiarimenti in merito alla natura del decreto legge'' sul prestito ponte. (ANSA).

la notizia espressa con il condizionale, è sta messa in circolo da chi (=Parlamento) ha interesse addolcire la pillola, argomentando la cosa con "fonti informali".
Strano, perchè dovrebbero basarsi su fatti e non su voci di corriodoio, soprattutto su un argomento così delicato.
Sembra quasi più una "velina" che un vero e proprio studio.
Mettono in bocca (in modo assolutamente informale e non controllabile) all'UE il fatto che l'UE stessa potrebbe leggere la cosa in un certo modo, piuttosto che in un altro.
Cosa è? un suggerimento? un assist? "così noi manteniamo la nostras azione e voi dopo aver fatto la voce grossa non ci dite niente perchè avete interpretato la cosa in un modo (a noi) favorevole"?

Sono curioso di sapere cosa dirà l'UE di questa interpretazione ("per nome e conto..."?).
 
Ultima modifica:
Roma, 7 giu (Velino) - O con Air France o con Lufthansa. Questa la riserva di Roberto Colaninno - scrive il CORRIERE - per occuparsi di Alitalia. "Di un suo impegno diretto, patrimoniale e manageriale in Alitalia, Roberto Colaninno, parlerebbe volentieri con chi di dovere. Nelle stanze della politica, come ai piani alti della finanza italiana. Il condizionale resta d'obbligo perché, a tutte le parti presenti e future sedute al capezzale dell'avionica italiana, avrebbe posto una condizione vincolante per ora non assolta: che oltre all'italiano si parli una lingua europea. Tedesco o francese, tanto per essere chiari, perché solo Lufthansa e Air France risultano credibili come partner industriali dell'operazione che, finita l'analisi dei dati finanziari e industriali, Intesa Sanpaolo, di cui ieri si è riunito il consiglio di gestione, proverà a costruire. L'industriale mantovano condivide con l'advisor e i consulenti che lavorano al dossier un asserto fondamentale: il piano industriale è indispensabile per immaginare un impegno finanziario e una sua discesa in campo nel complicato ruolo del risanatore industriale. In tempi di petrolio record che sta falcidiando i profitti delle compagnie di mezzo mondo, Colaninno avrebbe espresso però un orientamento netto: non c'è spazio per immaginare un'autonomia, uno stand alone foss'anche temporaneo e transitorio, per Alitalia. In altre parole, l'ipotesi di fare un primo passaggio di risanamento e rilancio della Magliana per poi procedere a un ingresso straniero nel giro di un anno, non convincerebbe il patron di Piaggio. Che non si lascerebbe convincere neppure dall'ipotesi di un'aggregazione preventiva dell'AirOne di Carlo Toto in Alitalia che, a giudizio di Colaninno, avrebbe forse il vantaggio di ricostituire una quota di mercato complessiva degna di una compagnia nazionale, ma non potrebbe che posticipare l'alternativa fondamentale: la crisi irreversibile della Magliana, o la sua ‘salvezza’ all'interno di un percorso di consolidamento non dissimile a quello in corso nelle telecomunicazioni - che a fine percorso lascerà in piedi due o tre grandi compagnie europee in grado di competere nel mondo. Ed è da questa analisi industriale e della contingenza economica di medio periodo che l'imprenditore mantovano fa discendere la precondizione fondamentale: che Air France o Lufthansa scendano in campo in modo aperto, chiaro e significativo, coi loro investimenti diretti e mettendo in campo il network internazionale propri dei leader globali che sono. Se questo avverrà, lascia intendere chi lavora al dossier, Colaninno è disposto a un investimento che può arrivare fino a trecento milioni di euro, e all'impegno personale ai vertici della compagnia. Intanto, col top management di Piaggio, partirà lunedì per Cina e Vietnam, per proseguire nel percorso di crescita già intrapreso in Estremo Oriente. Aspettando, senza troppe ansie, che dall'Europa qualcuno si faccia vivo".