Rientro per tentare di spiegare (senza presunzione, ma con molta modestia - serve anche a me per capire se ho ben compreso i vostri punti di vista) cosa sta dividendo le due "scuole di pensiero".
Per capire se l'aeroporto ha o meno dei numeri per stare in piedi da solo, si dovrebbe operare una distinzione di numeri tra traffico "normale" e tratte soggette ad oneri di continuità territoriale. I numeri, secondo quanto sostiene Pilota (ipotesi che anche io condivido), andrebbero ponderati anche in funzione della capacità degli aeromobili impiegati, in quanto la semplice media di n. passeggeri per volo non fotografa bene la realtà, perchè "carica" indistintamente su ogni tratta lo stesso numero di pax: la corretta analisi, invece, dovrebbe proprio seguire una media per tratta servita.
esattamente. oppure se prorprio non si e´in grado di arrivare a quel livelloo di granularita´dei dati, avere perlomeno la media passeggeri rapportata alla capienza media degli aeromobili utilizzati. che non e´altro che una semplice espressione algebrica che sanno risolvere i bambini gia´in quinta elementare.
se su 468 movimenti il 60% sono fatti con aerei da 50 o 70 posti, il valore sul quale si deve proiettare il rapporto pax/movimenti cambia:
se fossero tutti B737-800 il valore sarebbe 180. e 57 su 180 sarebbe disastroso.
ma se invece si fa una media pesata dei posti da riempire 240 aerei da 70 posti e 160 aerei da 180 posti danno una disponibilta´media di posti per movimento pari a: 114 posti.
e senza nemmeno prendersi la briga di scorporare i voli di riposizionamento e quello VUOTO per BRI che ottusamente viene imposto il valore di febbraio di 55 passeggeri a volo assume tutto un altro significato.
questa e´la seconda scuola di pensiero intervenuta per rispondere alle considerazioni (pienamente legittime ma poco supportate dall´algebra) di pilota75
Per capirci, un A320 pieno per, ipotizzo, Bari, compenserebbe un ATR42 vuoto per, ipotizzo, Pantelleria. E' il discorso del mezzo pollo che facevo ieri: per la statistica, siamo sazi in due, ma la realtà è che uno muore di fame, e l'altro è bulimico probabilmente. Se il nostro obiettivo è capire chi è sazio e chi bulimico, il mezzo pollo non va bene.
Però, adesso, fate la pace
qui invece va precisato. non e´una questione di bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno: quei numeri non sono nemmeno gli exitte-polle. ma sono rilevamenti riepilogativi sul totale (passeggeri / movimenti)
e la scuola di pensiero mia e´che non possono essere utilizzati a cappella per definire la redditivita´o meno, o per dire se uno scalo ha i numeri per giustifacare o meno la sua ragion d´essere.
possono esserlo su aeroporti che superano una soglia di traffico tale che il numeri complessivi non vengano alterati.
faccio un esempio: tra TPS e PMO viaggia VUOTO un aereo da 50 passeggeri. lo fa per motivi di riposizionamento.
significa 60 movimenti mensili con lo 0% di LF per un totale di 3000 potenziali pax che non risulteranno nel computo, ma che nel sommario mensile pesano. come posti vuoti.
a TPS questi 3000 posti vuoti su 60 movimenti pesano sui numeri di febbraio di piu´del 10%!! che non sono calia e mancu simenza. sono numeri grossi. e mi meraviglio che Airgest non metta in evidenza questi aspetti, nelle note che ogni societa´produce a commento dei dati mensili.
significa che i 24000 passeggeri di febbraio andrebbero ddivisi per 428 invece che per 468
il che darebbe 5 passeggeri in piu´per volo ... il 10%
se lo stesso numero viene scorporato dai numeri di PMO...su quello scalo cio´incide di meno di 1%.
e tutto questo senza dovere scomodare Platone o Aristotele. ma solo usando la calcolatrice.
Però, adesso, fate la pace
saggio invito ...
va pero´ detto che l´unico litigio serio riscontrato finora e´l´avversita´del buon pilota75 ad usare la calcolatrice, che e´invece lo strumento strategico in questa lettura di numeri
