Prestito ponte da 300 milioni di euro ad AZ


Dal CORRIERE DELLA SERA
Il retroscena

Cavaliere-Lega: gelo sul commissariamento
Caso Alitalia: Berlusconi non può accettare la linea del Carroccio che punta a salvare solo Malpensa

Alitalia non deve fallire. Già immagino cosa potrebbe accadere quel giorno: gli aeroporti paralizzati, la gente infuriata, i lavoratori davanti a Palazzo Chigi», e la luna di miele con il Paese interrotta ancor prima di iniziare.

Ecco cosa teme Berlusconi, ecco perché sulle sorti della compagnia di bandiera ha scelto un profilo diverso da quello tenuto nei giorni di campagna elettorale. Come sull'emergenza rifiuti, è consapevole che «dopo un mese quei sacchetti di immondizia non raccolti saranno colpa mia». Stessa sorte gli toccherebbe con la chiusura di Alitalia. Perciò non può accettare la linea della Lega, favorevole al commissariamento e convinta così di rilanciare Malpensa. La strategia dei dirigenti del Carroccio punterebbe infatti a liberare completamente lo scalo lombardo da «Az», in modo da garantire quegli slot ad altre compagnie di bandiera, in vista di Expo 2015. Il «caso Malpensa» brucia, non c'è dubbio. Confalonieri una settimana fa ha confidato a un amico che «lo schiaffo per noi lombardi è insopportabile. E non si tratta solo di orgoglio», ha proseguito il presidente di Mediaset: «Giorni fa, per andare a Pechino sono dovuto passare dalla Germania... Così si perde tempo. E il tempo è danaro».

Sarà, ma per quanto gli possa stare a cuore il destino di Malpensa, il Cavaliere non intende firmare il commissariamento di Alitalia. È pronto a cedere posti nell'esecutivo con la Lega, offrendo a Castelli il ruolo di vice ministro per le Infrastrutture e la delega per l'Expo. È disposto persino a mettersi in contrasto con l'area ciellina che milita dentro Forza Italia, e che puntava a quel ruolo governativo per la gestione dell'evento internazionale. Ma su Alitalia non ci sente. Ormai il dossier è suo. Prodi ieri gliel'ha lasciato sulla scrivania di palazzo Chigi, non prima di averlo additato — insieme ai sindacati — come responsabile del fallimento della trattativa con Air France. Di più, il Professore ha rilevato con malizia che la cordata prospettata da Berlusconi al momento non c'è, e ha ipotizzato un triste finale: «Temo si vada verso il commissariamento ». Berlusconi confida di smentirlo, sebbene Ermolli — l'uomo a cui ha affidato la missione — abbia fatto presente come già l'avvio dell'operazione evidenzi tratti «molto complessi» per la difficoltà di acquisire notizie sui conti di Alitalia. Sembrerà paradossale, ma uno degli esperti chiamati da Ermolli a collaborare per la costituzione della cordata, raccontava ieri che «le informazioni più puntuali le abbiamo ottenute da Parigi». Se fosse vero, vorrebbe dire che Air France avrebbe offerto un supporto tecnico maggiore dei dirigenti di «Az».

Tutto è possibile in questa partita dove nessuno ha svelato le proprie carte. Raccontano, per esempio, che Berlusconi nel suo colloquio in Sardegna con Putin avrebbe sollecitato la presa di posizione di Aeroflot per garantirsi un po' di tempo in più e consentire al governo in carica di varare il prestito ponte per Alitalia. Di più. La compagnia russa — secondo fonti molto autorevoli — farebbe al momento solo da schermo a un gruppo di investitori moscoviti, pronti a entrare nella «compagine» a momento debito. Nel frattempo Ermolli tenta di mettere insieme il puzzle, e si è dato una scadenza: la prima settimana di maggio, in coincidenza con l'avvento di Berlusconi a palazzo Chigi. Ma il tempo scarseggia, scandito dai soldi del prestito ponte. È vero che il Cavaliere ha ottenuto 300 milioni, invece dei 100 ipotizzati in un primo momento, ma è altrettanto vero che Ermolli è stato chiamato all'opera solo di recente. Fino all'altra settimana, infatti, non c'era nulla di concreto. Lo fece capire Gianni Letta a un interlocutore: «Diciamo che per ora Berlusconi sta affrontando la questione sotto l'aspetto politico». Un modo elegante per spiegare che era concentrato sulla campagna elettorale. Ora che le urne si sono chiuse, il Cavaliere non vorrebbe chiudere «Az». A rischio c'è più della sua luna di miele con il Paese. Il leader Pdl «Già immagino cosa potrebbe accadere quel giorno: aeroporti paralizzati, gente inferocita, i lavoratori a Palazzo Chigi».
 
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Cavaliere

In campagna elettorale era stao detto dal Cav. che non avrebbe messo di sicuro le mani in tasca agli italiani. Ieri mi sono sentito improvvisamente alleggerito anche più del previsto. Mi sembra che si comincia bene. Ma mi chiedo perche società come Alpi Eagles, Volare e via di seguito non debbano sono esonerate dal metterci le mani in tasca ed AZ si. Forse perchè le aziende di stato possono buttare i soldi senza rischiare niente tanto paghiamo noi.
A proposito c'è qualcuno che mi può spiegare perchè Volare prende aerei in wet lease ed AZ tiene i suoi al prato. Forse il Com. Berti, noto stratega forse distratto dai grandi progetti del trasporto aereo, avrà la risposta.
 
Bruxelles, l'Italia prende i Trasporti

L'Italia conquista a Bruxelles la poltrona dei Trasporti cedendo alla Francia quella degli Interni e Giustizia. «Abbiamo acchiappato il pezzo grosso» ha commentato Franco Frattini le cui prossime dimissioni dalla Commissione europea hanno favorito lo scambio di portafoglio con il francese Jacques Barrot, che ne ha già assunto l'interim durante il congedo elettorale.
Questo in concreto significa che il rappresentante italiano alla Commissione europea, che ne sarà anche vice-presidente come Frattini, avrà competenza su trasporti aerei, concorrenza e aiuti di Stato compresi, in poche parole sull'emergenza Alitalia, prestito-ponte incluso visto che, una volta che sarà stato notificato, la decisione Ue prenderà per motivi tecnici qualche settimana. Sui trasporti ferroviari, stradali e marittimi, quindi anche sulle grandi reti transeuropee (Ten), bilancio 8 miliardi da qui al 2013, a cominciare dalla Torino-Lione per passare dal Brennero fino al ponte di Messina. Su Galileo, il sistema di navigazione satellitare che dovrebbe essere operativo dal 2013, per il quale si aprono le gare d'appalto con Finmeccanica in pole position.
Sulla decisione Ue ha espresso però «il proprio profondo disappunto» Romano Prodi, irritato «per aver appreso questo pomeriggio dalle agenzie di stampa dell'intenzione del Presidente della Commissione Europea». La dura nota ufficiale di Palazo Chigi ha sottolineato come «ferme restando le prerogative del Presidente della Commissione previste dal Trattato Ue in tema di attribuzioni di portafogli, le decisioni in materia siano sempre prese in consultazione con il Governo in carica nel paese membro considerato». La decisione – ha replicato il portavoce della Commissione Ue, Johannes Laitenberger – «spetta al presidente della Commissione Ue»; essa è stata assunta «in un contesto appropriato».
Adducendo ragioni di «coerenza, efficacia e continuità», ieri Barroso in un colpo solo ha fatto bingo: ha accontentato la Francia di Sarkozy che delle politiche europee sulla sicurezza vuole fare una delle priorità della sua imminente presidenza europea (dal 1 luglio), ha fatto un favore all'Italia che, tra crisi Alitalia e Tav in alto mare, ha nelle infrastrutture di trasporto uno delle grandi priorità del nuovo Governo Berlusconi. E infine ha remato anche per se stesso, per la propria riconferma alla guida della Commissione anche nel prossimo quinquiennio.
«Anche se avevamo già incassato il consenso di Schultz nell'europarlamento, il portafoglio economico invece di quello su sicurezza e diritti umani non pone pregiudiziali di nessun tipo» commenta Frattini, co-artefice dietro le quinte della quadratura del cerchio che soddisfa tutti. Anche Antonio Tajani che, salvo imprevisti tutti italo-italiani, sarà il suo successore a Bruxelles, in questo modo vede facilitato l'esito dell'esame a Strasburgo. La cessione del portafoglio Interni e Giustizia d'altra parte comporta la rinuncia a poteri più di facciata che di sostanza. Anche se l'entrata in vigore, quando ci sarà, del Trattato di Lisbona, aumenterà un po'le competenze di Bruxelles, le politiche di sicurezza comuni resteranno grosse grane ma essenzialemente una prerogativa nazionale.
Tutto bene quel che finisce bene? Si direbbe di sì. Anche se ieri mattina sussurri e grida di liberali e verdi contro la candidatura Tajani come i borbottii socialisti sembravano già destinati all'archivio. Tirava aria di ritirata degli obiettori a Strasburgo per una questione di rapporti di forza: l'accordo tra popolari e socialisti per spartirsi la guida della prossima legislatura (la seconda metà al socialista Martin Schultz e l'altra al popolare polacco Jerzy Buzec o italiano Mario Mauro) di fatto legava le mani agli altri gruppi.
Pur di realizzare la sua ambizione personale, il capogruppo del Pse era disposto a tutto, anche a sfidare parte della sue "truppe" riluttanti (con però tedeschi, francesi, spagnoli e in parte italiani dalla sua). Non a caso ieri Schultz aveva attaccato duro tanto Graham Watson quanto Monica Frassoni, i leader dei liberali e dei verdi che nei giorni scorsi avevano espresso forti perplessità sul nome di Tajani. «Se per la Frassoni Tajani non va bene perché troppo legato a Berlusconi è una sua opinione. Anche Frattini lo conosceva bene, visto che è stato il suo ministro degli Esteri ma questo non gli ha impedito di svolgere bene il lavoro a Bruxelles. Forse la Frassoni pensa alle urne per diventare presidente dei verdi». Storia passata: il valzer dei portafogli ha tolto le castagne dal fuoco anche all'europarlamento e ai suoi residui dubbi.

(ilsole24ore.com)
 
L' ultimo prestito ponte ad AZ è stato regolarmente rimborsato, quindi è stato un vero prestito ponte.

Forse non sono stato chiaro o non ho compreso bene.
Il "ponte" dovrebbe essere in attesa di un prestito erogato da una banca.
Quale banca ha deliberato questo finanziamento ad AZ?
 
In campagna elettorale era stao detto dal Cav. che non avrebbe messo di sicuro le mani in tasca agli italiani. Ieri mi sono sentito improvvisamente alleggerito anche più del previsto. Mi sembra che si comincia bene. Ma mi chiedo perche società come Alpi Eagles, Volare e via di seguito non debbano sono esonerate dal metterci le mani in tasca ed AZ si. Forse perchè le aziende di stato possono buttare i soldi senza rischiare niente tanto paghiamo noi.
A proposito c'è qualcuno che mi può spiegare perchè Volare prende aerei in wet lease ed AZ tiene i suoi al prato. Forse il Com. Berti, noto stratega forse distratto dai grandi progetti del trasporto aereo, avrà la risposta.

Infatti non è stato il cav, ma il governo prodi, nessuno gli ha puntato una pistola alla tempia, come nessuno gli avrebbe vietato di dire subito si ad AF.

Non si vogliono prendere le responsabilità tutto qui.

In realtà i dipendenti AZ dovrebbero andare tutti, uno ad uno, a ringraziare Berlusconi per avergli fatto avere 300 mln e non solo 100.

Il motivo è semplice e si chiama ballottaggio a Roma.
 
Alitalia, offerta cordata italiana con dolorosi tagli-Berlusconi
mercoledì, 23 aprile 2008 9.06
Versione per stampa

ROMA (Reuters) - Silvio Berlusconi conferma l'interesse per Alitalia di una cordata italiana formata da imprenditori italiani, banche e compagnie aeree che avrà fino a cinque settimane di tempo per la due diligence necessaria a presentare un'offerta "con dolorosi tagli di personale".

Parlando a Nuova spazio radio il futuro presidente del Consiglio ha accolto con favore la decisione del governo uscente di concedere un prestito ponte da 300 milioni di euro di Alitalia per evitare il commissariamento della compagnia aerea in crisi dopo il ritiro dell'offerta da parte di Air France-Klm.

Berlusconi ha attribuito al veto dei sindacati la rinuncia della compagnia francese
 
Bruxelles, l'Italia prende i Trasporti
L'Italia conquista a Bruxelles la poltrona dei Trasporti cedendo alla Francia quella degli Interni e Giustizia. «Abbiamo acchiappato il pezzo grosso» ha commentato Franco Frattini le cui prossime dimissioni dalla Commissione europea hanno favorito lo scambio di portafoglio con il francese Jacques Barrot, che ne ha già assunto l'interim durante il congedo elettorale. (ilsole24ore.com)

Azz... che colpaccio! chissà che botto! Abbiamo portato in dote la nostra esperienza nel settore?
Potremo proporre la nascita di un vettore europeo gestito dalla Commissione Europea (si ritroverebbero con un ottima compagnia per i trasporti dei vari membri) dove i colori unitari saranno riassunti dal verde-bianco-rosso e che si chiamerà AliEuropa?
E' un'idea che mi è venuta stamane quando mi sono svegliato.
Il francese nuovo commissario degli interni e giustizia potrà invece portare la propria esperienza nazionale per sedare i problemi di ordine pubblico che attanagliano la banlieu aeroportuale e che ci hanno costretti al prestito ponte (non è che Castelli pensa ora di affidare il progetto di quel ponte alla Rocksoil?)
 
Azz... che colpaccio! chissà che botto! Abbiamo portato in dote la nostra esperienza nel settore?
Non abbiamo grande esperienza da vantare, si spera almeno in un riequilibrio visto che ex commissari tipo Kinnock hanno anteposto gli interessi altrui (particolari, non collettivi) a quelli italiani.
 
Infatti non è stato il cav, ma il governo prodi, nessuno gli ha puntato una pistola alla tempia, come nessuno gli avrebbe vietato di dire subito si ad AF.
Non si vogliono prendere le responsabilità tutto qui.

In effetti nessuno se la prenderà. Tranquilli.

Prodi ha detto che su forte sollecitazione di Berlusconi.... (e avrà anche detto..'grazie Cavaliere per questa domanda'), quindi come dire "non è roba mia".
Berlusconi ha ringraziato per "l'aiutino" (come nei quiz televisivi) e per il pacchetto di milioni (non suoi ma di cui ne avrà beneficio e che gli fa guadagnare tempo per essere lui a trattare.
Prodi dovrà però scrivere la cifra in uscita nei "suoi" bilanci.
Berlusconi spera che qualcuno poi rimborsi il prestito e se così succederà iscriverà l'incasso nei "suoi" bilanci.
Se non succederà nulla, sarà colpa del fato o di chissà che, e magari spererà anche che qualcuno se ne dimentichi...o abbia dei ricordi vaghi su cosa successo il 22 aprile 2008
 
Ponte, credo, nel senso che verrà rimborsato da altri dopo una ricapitalizzazione, in vista di un "traghettamento"

Ponte, nel senso che stiamo prendendo in giro gli italiani (a cui piace molto questa pratica).

Tale prestito non è assistito da alcuna garanzia, non v'è certezza che nessuno possa rimborsare....
 
Mercoledì 23 Aprile 2008, 11:16
[FONT=arial,elvetica]Alitalia: Marrazzo, 'No all' Alipadania del Pdl[/FONT]

Roma, 23 apr. - (Adnkronos) - "Da domani sara' affisso un manifesto, a firma mia, sul caso Alitalia. Ho sentito il bisogno di farlo per i lavoratori e le lavoratrici della compagnia aerea. Ci sara' scritto 'Alitalia si', Alipadania no: giu' le mani da Fiumicino'. Noi abbiamo sempre detto che il mercato aiuta Fiumicino: se giudica il mercato Fiumicino e' un aeroporto da 50 milioni di passeggeri e se l'Alitalia potra' fare da qui rotte intercontinentali, tornera' una grande compagnia. Su questo Alemanno deve essere chiaro". Lo dichiara il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, in un'intervista a 'La Repubblica'.
"Deve dire alla citta' - continua Marrazzo - se i suoi alleati di governo, la Lega di Bossi e Maroni, gli permetteranno mai di stare dalla parte di Fiumicino e dei lavoratori. Lui e' alleato di chi vuole colpire Fiumicino, mentre noi non abbiamo mai parlato contro Malpensa".
 
Mercoledì 23 Aprile 2008, 11:02

[FONT=arial,elvetica]Alitalia: Bonanni, soluzione migliore e' cordata italiana alleata con Lufthansa[/FONT]

Roma, 23 apr. (Adnkronos) - La soluzione migliore per Alitalia sarebbe l'intervento di una cordata italiana alleata con la tedesca Lufthansa. E' in sintesi l'opinione del leader della Cisl Raffaele Bonanni intervistato a ''Panorama del giorno'' su Canale 5. ''A me convince molto la soluzione con i Tedeschi perche' loro hanno uno schema di lavoro identico a quello che serve all' Italia'', ha detto Bonanni che si e' detto piu' favorevole al ''sistema tedesco, integrato appunto con imprenditori e cordate italiane e banche italiane. In questo modo possiamo fare una cosa solida''.

''Tra l' altro Berlusconi, futuro presidente del consiglio -ha aggiunto Bonanni- si e' speso molto su questo. Voglio ritenere che il suo primo atto di governo, perche' Alitalia sara' il suo primo atto di governo, sara' il suo primo banco di prova'' e ''vorra' appunto superarlo brillantemente''.
Bonanni e' convinto che ''ci voglia qualcosa che tenga l'Alitalia ancorata all' interesse italiano, al turismo italiano, al prestigio italiano, al traffico commerciale, ai passeggeri italiani e poi nello stesso tempo, pero', giocare un' alleanza forte e stretta, solida, con un patner internazionale. E Lufthansa e' un partner di primo piano''
 
in tutto questo, una nota positiva, che ancora tutte le famiglie dei dipendenti potranno mangiare.

A questo punto non era meglio utilizzare quei 300 milioni per qualcosa di utile e fornire un supporto vero alle famiglie toccate, offrendo degli ammortizzatori sociali e corsi di riqualificazione per aiutare i lavoratori a trovare un altro impiego.

Questo e' quel che si e' fatto in Svizzera dopo il fallimento Swissair.

ma ovviamente si preferisce far volare quotidianamente aerei vuoti o cmq che non sono economicamente produttivi, usando i soldi per pagare il petrolio alle stelle
 
...e a spese nostre... :D
ci tocca anche pagargliere, le razzate che sogna di notte...
Fammi capire...
Quindi tutti i manifesti pro MXP fatti dalla Lega anche qui in Piemonte pagati anche con i MIEI soldi (che non voto nè mai voterò Lega) erano per una giusta causa mentre quelli di Marazzo sono una "razzata"?
 
Berlusconi: caso Alitalia, «Air France ha detto no per il veto posto dai sindacati»
Il Cavaliere: «La gestione di Alitalia passerà attraverso dolorose riduzioni di personale»

ROMA - «Air France ha detto no in primo luogo per il veto posto dai sindacati». Lo ha detto il leader del Pdl e futuro premier Silvio Berlusconi a Nuova spazio radio riferendosi alla situazione di Alitalia. «Da un lato il governo non ha accettato le condizioni imperative poste da Air France - ha sottolineato Berlusconi -, tra cui il prezzo che non era ritenuto congruo e il fatto che si dovesse rinunciare al trasporto delle merci, ma la prima motivazione del ritiro di Air France è stato il fermo no dei sindacati sulla riduzione del personale. Per noi forse sarebbe stato meglio lasciare a questo governo la "patata bollente", ma riteniamo che l'interesse nazionale richieda che si mantenga una compagnia di bandiera».
Silvio Berlusconi con Bruno Vespa a «Porta a Porta» (Emblema)
«Ritengo sia bene che sia stato escluso il commissariamento di Alitalia» ha aggiunto Berlusconi commentando il prestito ponte deciso martedì dal governo Prodi. «Dopo una due diligence che durerà tra le quattro e le cinque settimane - ha sottolineato il leader del Pdl - sarà possibile per altri operatori un'offerta impegnativa e farsi carico della questione. Purtroppo bisognerà affrontare una dolorosa riduzione del personale cui si farà carico con gli strumenti offerti dalla legge».

CORDATA ITALIANA - Berlusconi ha rilanciato poi l'esistenza della cosidetta cordata italiana: «Adesso, chiusa la trattativa con la Francia, c'è modo che la compagine italiana, coordinata da Bruno Ermolli, si faccia avanti, faccia la due diligence dei conti di Alitalia e poi, in 3-4 settimane, faccia un'offerta impegnativa per la compagnia».

Fonte: corriere.it
 
Cavaliere-Lega: gelo sul commissariamento
Caso Alitalia: Berlusconi non può accettare la linea del Carroccio che punta a salvare solo Malpensa

Alitalia non deve fallire. Già immagino cosa potrebbe accadere quel giorno: gli aeroporti paralizzati, la gente infuriata, i lavoratori davanti a Palazzo Chigi», e la luna di miele con il Paese interrotta ancor prima di iniziare.

Ecco cosa teme Berlusconi, ecco perché sulle sorti della compagnia di bandiera ha scelto un profilo diverso da quello tenuto nei giorni di campagna elettorale. Come sull'emergenza rifiuti, è consapevole che «dopo un mese quei sacchetti di immondizia non raccolti saranno colpa mia». Stessa sorte gli toccherebbe con la chiusura di Alitalia. Perciò non può accettare la linea della Lega, favorevole al commissariamento e convinta così di rilanciare Malpensa. La strategia dei dirigenti del Carroccio punterebbe infatti a liberare completamente lo scalo lombardo da «Az», in modo da garantire quegli slot ad altre compagnie di bandiera, in vista di Expo 2015. Il «caso Malpensa» brucia, non c'è dubbio. Confalonieri una settimana fa ha confidato a un amico che «lo schiaffo per noi lombardi è insopportabile. E non si tratta solo di orgoglio», ha proseguito il presidente di Mediaset: «Giorni fa, per andare a Pechino sono dovuto passare dalla Germania... Così si perde tempo. E il tempo è danaro».

Sarà, ma per quanto gli possa stare a cuore il destino di Malpensa, il Cavaliere non intende firmare il commissariamento di Alitalia. È pronto a cedere posti nell'esecutivo con la Lega, offrendo a Castelli il ruolo di vice ministro per le Infrastrutture e la delega per l'Expo. È disposto persino a mettersi in contrasto con l'area ciellina che milita dentro Forza Italia, e che puntava a quel ruolo governativo per la gestione dell'evento internazionale. Ma su Alitalia non ci sente. Ormai il dossier è suo. Prodi ieri gliel'ha lasciato sulla scrivania di palazzo Chigi, non prima di averlo additato — insieme ai sindacati — come responsabile del fallimento della trattativa con Air France. Di più, il Professore ha rilevato con malizia che la cordata prospettata da Berlusconi al momento non c'è, e ha ipotizzato un triste finale: «Temo si vada verso il commissariamento ». Berlusconi confida di smentirlo, sebbene Ermolli — l'uomo a cui ha affidato la missione — abbia fatto presente come già l'avvio dell'operazione evidenzi tratti «molto complessi» per la difficoltà di acquisire notizie sui conti di Alitalia. Sembrerà paradossale, ma uno degli esperti chiamati da Ermolli a collaborare per la costituzione della cordata, raccontava ieri che «le informazioni più puntuali le abbiamo ottenute da Parigi». Se fosse vero, vorrebbe dire che Air France avrebbe offerto un supporto tecnico maggiore dei dirigenti di «Az».

Tutto è possibile in questa partita dove nessuno ha svelato le proprie carte. Raccontano, per esempio, che Berlusconi nel suo colloquio in Sardegna con Putin avrebbe sollecitato la presa di posizione di Aeroflot per garantirsi un po' di tempo in più e consentire al governo in carica di varare il prestito ponte per Alitalia. Di più. La compagnia russa — secondo fonti molto autorevoli — farebbe al momento solo da schermo a un gruppo di investitori moscoviti, pronti a entrare nella «compagine» a momento debito. Nel frattempo Ermolli tenta di mettere insieme il puzzle, e si è dato una scadenza: la prima settimana di maggio, in coincidenza con l'avvento di Berlusconi a palazzo Chigi. Ma il tempo scarseggia, scandito dai soldi del prestito ponte. È vero che il Cavaliere ha ottenuto 300 milioni, invece dei 100 ipotizzati in un primo momento, ma è altrettanto vero che Ermolli è stato chiamato all'opera solo di recente. Fino all'altra settimana, infatti, non c'era nulla di concreto. Lo fece capire Gianni Letta a un interlocutore: «Diciamo che per ora Berlusconi sta affrontando la questione sotto l'aspetto politico». Un modo elegante per spiegare che era concentrato sulla campagna elettorale. Ora che le urne si sono chiuse, il Cavaliere non vorrebbe chiudere «Az». A rischio c'è più della sua luna di miele con il Paese. Il leader Pdl «Già immagino cosa potrebbe accadere quel giorno: aeroporti paralizzati, gente inferocita, i lavoratori a Palazzo Chigi».

Fonte:correre.it
 
Fammi capire...
Quindi tutti i manifesti pro MXP fatti dalla Lega anche qui in Piemonte pagati anche con i MIEI soldi (che non voto nè mai voterò Lega) erano per una giusta causa mentre quelli di Marazzo sono una "razzata"?

Se i manifesti sono della lega.. li avrà pagati la lega
Se i manifesti sono della regione lazio.. li paga il contribuente
Se sono manifesti del PD per la campagna elettorale.. se li pagheranno loro