La C dedicata non è un prodotto standard nel gruppo, quindi se ne va? Sono sorpreso da quello che dice sul 330, mi sembra che Air Brussels e Eurowings li abbiano in flotta.
Pare che in settimana siano arrivati 4 nuovi motori racimolati dal gruppo LH.
I-ITYE invece dovrebbe arrivare il 26 del mese.
Non mi sembrano proprio pretese, direi piuttosto richieste. A parte questa piccola disquisizione lessicale, me lo chiedo anch'io.Ma come fa P&W a non andare in Ch.11 con tutte queste pretese di indennizzo?
P&W è parte di un gruppo con un free cash flow trimestrale di 4 miliardi di dollari. Probabilmente le cause per risarcimento sono in una nota a piè di pagina nella sezione “risks” del bilancio consolidatoCMa come fa P&W a non andare in Ch.11 con tutte queste pretese di indennizzo?
Fossi cliente azzoppato dall’epic fail dei motori, glieli porterei via tutti e 4!P&W è parte di un gruppo con un free cash flow trimestrale di 4 miliardi di dollari. Probabilmente le cause per risarcimento sono in una nota a piè di pagina nella sezione “risks” del bilancio consolidato
e quindi l’aggiornamento, che ha fermato la macchina per circa 45 giorni
Non ho letto l'articolo, quindi scusatemi se la domanda è stupida...
A cosa si riferisce questi 45 giorni?
Ho letto l'articolo, e il barbuto autore penso voglia far capire che ITA abbia tenuto fermo un A321 per 45gg per un cambio fodere, senza pero' sistemare altri articoli INOP in cabina.
La realta' dei fatti, immagino, sia che quell'A321 sia andato a fare un qualche scheduled check, e durante quel check hanno cambiato le fodere. Alcuni lavori in cabina sono stati ADD per mancanza di pezzi, cosa che - come sai - sarebbe meglio se non succede ma che purtroppo capita.
45 giorni per cambio foderine dei sedili è completamente fuori di ogni logica![]()
Ricorrerà al Wet Lease sicuramente!ITA Airways, flotta in ginocchio: 22 aerei a terra. E la compagnia prepara la causa contro Pratt & Whitney
Crisi dei motori GTF: un terzo della flotta ITA è a terra. Perdite in aumento e stop ai piani di sviluppo
ITA Airways si ritrova nel mezzo di una delle crisi di flotta più pesanti d’Europa, e non per colpe proprie. Il problema arriva da oltreoceano, da quei motori GTF – Geared Turbofan di Pratt & Whitney che avrebbero dovuto rivoluzionare l’aviazione civile. I GTF sono motori di nuova generazione progettati con un ingranaggio riduttore (gearbox) che permette alla ventola anteriore di ruotare più lentamente rispetto al compressore e alla turbina, migliorando l’efficienza, riducendo i consumi e abbassando il rumore. In teoria, un salto tecnologico. In pratica, per ITA, un incubo industriale.
Oggi, infatti, proprio quei motori stanno inchiodando la compagnia italiana a una realtà ben diversa: 22 aerei fermi, quasi un terzo della flotta totale. Una situazione che non solo prosciuga risorse ma congela piani industriali, crescita e persino le ore di volo dei piloti.
Al centro del disastro c’è un difetto tanto inatteso quanto banale nella sua origine: polveri metalliche contaminate, utilizzate tra il 2015 e il 2021 per produrre componenti della turbina e del compressore ad alta pressione. Un problema di qualità che si è trasformato in un terremoto globale. Le autorità aeronautiche hanno imposto ispezioni approfondite, e ogni verifica può tenere un motore lontano dall’ala per mesi.
In tutta Europa e nel mondo le compagnie che operano Airbus A220, A320neo e A321neo stanno pagando pegno. Ma per ITA la questione è più grave che altrove: la sua flotta, giovane e costruita quasi tutta su velivoli strettamente dipendenti dai GTF, non ha margini di manovra. Il risultato è un cortocircuito: meno aerei, meno rotte, meno produttività e un buco che rischia di diventare voragine. Le perdite attese superano i 150 milioni nei prossimi cinque anni, senza contare i danni indiretti sul mercato.
Pratt & Whitney assicura che sta aumentando la capacità dei centri di revisione e che offrirà ristori economici ai vettori colpiti. Ma sul campo la sensazione è un’altra: il peggio non è ancora passato. Gli analisti parlano di un ritorno alla normalità non prima del 2026, quando gli engine shop potrebbero finalmente smaltire la montagna di interventi accumulati.
ITA, intanto, non sembra più disposta a incassare senza reagire. Ha fatto capire in modo piuttosto chiaro che porterà RTX–Pratt & Whitney in tribunale, chiedendo un risarcimento proporzionato al disastro operativo subito negli ultimi mesi. Una mossa inevitabile, anche per mandare un segnale: l’azienda non può restare ostaggio di un difetto industriale che sta minando la sua stessa capacità di stare sul mercato. La domanda ora è semplice, ma inquietante: quante estati così potrà ancora reggere ITA Airways?
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ITA Airways, flotta in ginocchio: 22 aerei a terra. E la compagnia prepara la causa contro Pratt & Whitney
ITA Airways si ritrova nel mezzo di una delle crisi di flotta più pesanti d’Europa, e non per colpe proprie. Il problema arriva da oltreoceano,...www.affaritaliani.it