Thread sistema aeroportuale di Roma 2015


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facendo una riflessione obiettiva e oggettiva senza voler scatenare l'ennesima guerra FCO-MXP io l'idea non la trovo così irrealistica nel lungo periodo, anche perchè una soluzione va trovata dato che dalle notizie circolate la cosa andrà per le lunghe e non diciamo che così com'è fco può reggere perchè è follia...
Per cui in caso FCO rimanga azzoppato per parecchio tempo quali sono le soluzioni possibili?

-a) spostare l'hub su MXP?
-b) accelerare per la consegna e messa in funzione del nuovo molo e avancorpo?
-c) tendostrutture di emergenza?

-d) mantenere lo status quo, tirare avanti e accettare i disagi vivendo la giornata....
 
Per la summer attuale non si può certo pensare ad un trasferimento, la winter la regge bene FCO, dalla prossima summer immagino che eventualmente sarà pronto il nuovo molo, accelerando i lavori in un anno si finisce una struttura del genere.
Spostare un hub con relativi feed e ripensare tutto per AZ, chiusura di LIN compresa, vuol dire un lavoro immane e almeno 12 mesi, quindi direi che la soluzione la troveranno a FCO.
 
Innanzitutto bisognerebbe sapere in dettaglio quali lavori sono indispensabili e il tempo necessario ad effettuarli.
Passato il picco estivo, il traffico cala sempre di più e al netto delle 2 settimane di Natale/Capodanno, dovrebbe rimanere relativamente moderato fino ad Aprile/Maggio del prossimo anno. Non sparirebbero i disagi, ma diciamo che sarebbe sostenibile.
Se ci saranno da fare lavori di una certa importanza che comunque richiedano un periodo entro 8-9 mesi, probabilmente ci si organizzerà a FCO.
Qualora emergesse l'esigenza di lavori ancora più lunghi e approfonditi, il problema di un trasferimento si potrebbe porre. Ma imho è un'ipotesi molto remota. Anche se ho l'impressione che nella situazione attuale nessuno metterà delle firme su certificazioni varie se non avrà il cuxo ben parato da lavori effettuati a regola d'arte.

sinceramente mi è capitato di passare per FCO a metà giugno per un volo nazionale (quindi in valore di transito pax "normale") con molo D chiuso e ti dico che la situazione era già da terzo mondo soprattutto in area imbarchi B non c'era neanche posto a sedere la gente era accampata per terra, file ai bar, file ai bagni e non ti dico che pulizia... Agli imbarchi C non c'era neanche spazio per muoversi tanto la gente era accalcata. Non so se questo accade giornalmente o se ho beccato io un orario di punta ma spero che una soluzione si trovi al più presto...
 
-d) mantenere lo status quo, tirare avanti e accettare i disagi vivendo la giornata....

è proprio quello che temo... :sconfortato:

Ma l'accesso al nuovo molo non sarebbe proprio dalla parte di T3 che s'é svampata?

dovrebbe essere utile per bypassare la zona bruciata

Per la summer attuale non si può certo pensare ad un trasferimento, la winter la regge bene FCO, dalla prossima summer immagino che eventualmente sarà pronto il nuovo molo, accelerando i lavori in un anno si finisce una struttura del genere.
Spostare un hub con relativi feed e ripensare tutto per AZ, chiusura di LIN compresa, vuol dire un lavoro immane e almeno 12 mesi, quindi direi che la soluzione la troveranno a FCO.

confidiamo nel nuovo molo :D
 
Innanzitutto bisognerebbe sapere in dettaglio quali lavori sono indispensabili e il tempo necessario ad effettuarli.
Passato il picco estivo, il traffico cala sempre di più e al netto delle 2 settimane di Natale/Capodanno, dovrebbe rimanere relativamente moderato fino ad Aprile/Maggio del prossimo anno. Non sparirebbero i disagi, ma diciamo che sarebbe sostenibile.
Se ci saranno da fare lavori di una certa importanza che comunque richiedano un periodo entro 8-9 mesi, probabilmente ci si organizzerà a FCO.
Qualora emergesse l'esigenza di lavori ancora più lunghi e approfonditi, il problema di un trasferimento si potrebbe porre. Ma imho è un'ipotesi molto remota. Anche se ho l'impressione che nella situazione attuale nessuno metterà delle firme su certificazioni varie se non avrà il cuxo ben parato da lavori effettuati a regola d'arte.
c'è anche il giubileo a fine anno...

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Vueling e Ryanair non han di questi problemi perché han meno aerei da spostare, non fanno transiti ed operando mezzi più piccoli li han portati a Ciampino ( dove ryan peraltro già opera) a pochi km di distanza non qualche centinaio..

Vueling gestisce i transiti quindi ne risentirebbe quasi quanto Alitalia.

Ryanair transiti non ne fa ma operando a FCO ha carpito una certa fetta di clientela che preferisce spezzare i viaggi con prenotazioni separate. Qui sono tantissime infatti le lamentele dei passeggeri che a causa del dirottamento programmato a CIA "perdono" le proprie "coincidenze" a FCO. Ho visto gente organizzare piccole navette da CIA a FCO, pensa un po'.

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sinceramente mi è capitato di passare per FCO a metà giugno per un volo nazionale (quindi in valore di transito pax "normale") con molo D chiuso e ti dico che la situazione era già da terzo mondo soprattutto in area imbarchi B non c'era neanche posto a sedere la gente era accampata per terra, file ai bar, file ai bagni e non ti dico che pulizia... Agli imbarchi C non c'era neanche spazio per muoversi tanto la gente era accalcata. Non so se questo accade giornalmente o se ho beccato io un orario di punta ma spero che una soluzione si trovi al più presto...

con molta fortuna (e tanti auguri) una soluzione si può trovare in 12 mesi. ma ci tengo a fare notare che:
- il sito e' contaminato da diossina, una roba che non si fa sparire in poco tempo, a causa della dio hanno fatto quasi chiudere l'ILVA a Taranto figurati se mollano per un aeroporto, anche perché' se solo uno si sente male sono grane serie! In Italia non si va in galera per nulla se non per la sicurezza sul posto di lavoro.
- Al momento nessuno ha iniziato la stima dei danni, sia perché' non e' facile appaltare il lavoro (non e' un appalto di emergenza ergo passa secondo la procedura normale) sia perché' vorrei proprio vedere chi avrebbe il coraggio di andare in loco con gli apparati radiografici a stimare i danni.
- Quando poi si potra' procedere alla verifica strutturale potrebbero volerci mesi
- Non mi sembra di avere sentito parlare di alcun progetto di bonifica, che,a sua volta deve andare in procedura contraddittoria con l'ARPA etc.. etc... sapete già come funziona con le bonifiche, soprattutto ora in cui i funzionari si c@@@no in mano solo per rimuovere una copertura di argilla su un vecchio deposito di laterizi immaginate voi cosa vuol dire avere a che fare con la diox
- E sebbene si riesca a capire cosa si deve fare ed in che modo si deve iniziare a farlo, prima appaltare i lavori, poi eseguire una difficile bonifica in presenza di inquinanti gravi e ogni male possibile, poi eseguire la demolizione delle strutture ammalare, la rimozione dei tamponamenti e la ricostruzione di tutto quanto ... io non credo che ce la possano fare in poco tempo.
- Il quarto molo e' fermo da molto tempo, talaltro non hanno nemmeno completato la ripavimentazione in calcestruzzo dell'area delle piazzole (una cosetta che richiede un mese di maturazione prima di scasserare e muove la cassaforma alla piazzola successiva .... ) come possono pensare di terminarlo a tempo di record, impianti inclusi? Inoltre non e' detto sia accessibile visto che l'area bruciata doveva essere l'edificio di raccordo.
- unica vera grande fortuna e' che il nuovo BHS si sia salvato dalla combustione, ma in che condizioni versa?
 
con molta fortuna (e tanti auguri) una soluzione si può trovare in 12 mesi. ma ci tengo a fare notare che:
- il sito e' contaminato da diossina, una roba che non si fa sparire in poco tempo, a causa della dio hanno fatto quasi chiudere l'ILVA a Taranto figurati se mollano per un aeroporto, anche perché' se solo uno si sente male sono grane serie! In Italia non si va in galera per nulla se non per la sicurezza sul posto di lavoro.
- Al momento nessuno ha iniziato la stima dei danni, sia perché' non e' facile appaltare il lavoro (non e' un appalto di emergenza ergo passa secondo la procedura normale) sia perché' vorrei proprio vedere chi avrebbe il coraggio di andare in loco con gli apparati radiografici a stimare i danni.
- Quando poi si potra' procedere alla verifica strutturale potrebbero volerci mesi
- Non mi sembra di avere sentito parlare di alcun progetto di bonifica, che,a sua volta deve andare in procedura contraddittoria con l'ARPA etc.. etc... sapete già come funziona con le bonifiche, soprattutto ora in cui i funzionari si c@@@no in mano solo per rimuovere una copertura di argilla su un vecchio deposito di laterizi immaginate voi cosa vuol dire avere a che fare con la diox
- E sebbene si riesca a capire cosa si deve fare ed in che modo si deve iniziare a farlo, prima appaltare i lavori, poi eseguire una difficile bonifica in presenza di inquinanti gravi e ogni male possibile, poi eseguire la demolizione delle strutture ammalare, la rimozione dei tamponamenti e la ricostruzione di tutto quanto ... io non credo che ce la possano fare in poco tempo.
- Il quarto molo e' fermo da molto tempo, talaltro non hanno nemmeno completato la ripavimentazione in calcestruzzo dell'area delle piazzole (una cosetta che richiede un mese di maturazione prima di scasserare e muove la cassaforma alla piazzola successiva .... ) come possono pensare di terminarlo a tempo di record, impianti inclusi? Inoltre non e' detto sia accessibile visto che l'area bruciata doveva essere l'edificio di raccordo.
- unica vera grande fortuna e' che il nuovo BHS si sia salvato dalla combustione, ma in che condizioni versa?

sono parzialmente d'accordo con te, quel che dici è tutto vero ma in caso di emergenza il governo può intervenire tramite decreti legge. Direi che qui siamo in caso di emergenza trattandosi del principale scalo d'Italia hub della compagnia di bandiera e principale porta del paese. Volendo si potrebbe lavorare giorno e notte per accelerare i lavori del nuovo molo e avancorpo come è stato fatto per Expo e per il terremoto dell'Aquila a suo tempo... Purtroppo temo che come dici tu la situazione rimarrà così per parecchio tempo senza soluzioni e con FCO azzoppato, immagino in AZ quanto siano contenti! Tra l'altro non ho capito se gli alti valori di diossina sono presenti solo nel molo D oppure in tutto il terminal 3 (vecchio B e C?).
 
A questo punto, fanno prima a costruirne uno nuovo. I cinesi a casa loro lo avrebbero già realizzato n due mesi :)
 
Al di là delle battute, la situazione a FCO potrebbe essere molto seria. Infatti il problema non è il molo bruciato, ma l'intero complesso costruito quando le normative erano diverse. E' un attimo che un giudice (ex pretore d'assalto) decida di mettere tutto sotto sequestro e poi iniziare a valutare ogni singolo metro quadro.
Spero che AZ (in quanto più esposta) e a seguire le altre compagnie che operano a FCO abbiano pronto un contingency plan che prevede anche il caso più catastrofico (cioè la chiusura dell'apt). Non voglio fare la Cassandra, ma conoscendo la magistratura italiana il caso non è così impossibile.
 
Buongiorno all,
tutto a posto. ahahahahahaah!

Da corriere.it di stamane.

Le bonifiche al Molo D sono terminate: l’aeroporto di Fiumicino si riprende «le ali». La riapertura dello scalo romano è attesa ormai a giorni, a oltre due mesi – precisamente 66 giorni - dal rogo che il 7 maggio devastò il Terminal 3 del «Leonardo Da Vinci»: a breve l’hub recupererà quindi la piena operatività. Le operazioni di decontaminazione effettuate dalla «Belfor», ditta di «disaster recovery», si sono infatti concluse sabato nell’area imbarchi da oltre un mese oggetto di polemiche. Il Molo D, zona a ridosso del T3, era stato riaperto il 18 maggio da AdR ma, meno di una settimana dopo (il 26 maggio), la Procura di Civitavecchia ne aveva disposto il sequestro. Sigilli scattati per garantire le condizioni di salubrità e sicurezza della zona, dopo le analisi delle autorità sanitarie che rilevavano alti livelli di diossine nell’aria.
I dati anomali
A preoccupare i magistrati, anche il numero di lavoratori ricorsi alle cure mediche per i malesseri. Erano state così aumentate le misure di sicurezza per i dipendenti (mascherine e turni dimezzati) ma anche i soggetti coinvolti nei campionamenti. L’Istituto Superiore di Sanità, sceso in campo, ha confermato nelle relazioni la presenza di diossine in concentrazioni superiori anche di 30 volte i limiti dettati dall’Oms: dati che hanno fatto scattare l’allarme generale. Incluso quello di Vito Riggio, presidente Enac che, con lo scalo «dimezzato» (operativo al 60%) ha chiesto più volte - e polemicamente - chiarezza agli enti sanitari.
Le nuove analisi
L’Iss ha sempre rassicurato: «Incremento di rischio accettabile» per i lavoratori, ma pulizie totali per eliminare la «sorgente attiva della contaminazione». Ora, con le bonifiche concluse e l’«incapsulamento» dell’area incendiata, ci sono le premesse per il ripristino della normalità. Previo via libera delle istituzioni sanitarie. Asl e Istituto già domani posizioneranno i campionatori dell’aria allo scalo, in numero doppio rispetto al solito per «avere una situazione più rappresentativa possibile»: entro venerdì si potrebbero avere i risultati. «Dobbiamo vedere se si registra un trend in diminuzione dei livelli delle sostanze», spiega Loredana Musmeci, direttore del dipartimento Ambiente dell’Istituto capitolino.
Il rischio diossina
«Al momento, anche con questi livelli di contaminazione, c’è un incremento di rischio ma in un ambito di accettabilità. Per la diossina invece, sostanza cancerogena, deve esserne minimizzata l’esposizione nei luoghi lavoro». I livelli di diossine quindi vanno ancora monitorati. «Sono ancora un po’ elevati. Questo ci induce a dire: c’è un incremento di rischio accettabile ed è sempre meglio se si conclude la bonifica prima dell’apertura. Come, del resto, abbiamo sottolineato anche davanti alle commissioni parlamentari di Senato e Camera. Insomma, se il trend è in diminuzione siamo tranquilli».
La bonifica
L’obbiettivo dei sanitari che in questi mesi hanno monitorato Fiumicino è chiaro: l’incapsulamento della zona devastata dal rogo e la successiva bonifica del molo della discordia, dovrebbero aver garantito il raggiungimento dell’atteso «trend in diminuzione» delle sostanze tossiche. Fatto che fino a qualche giorno non sarebbe stato accertato. «Se questo accadrà diremo che il rischio è accettabile. Ma vorrei sottolineare che, al contrario di quanto si pensi, non siamo noi a decidere aperture o sequestri», precisa la Musmeci. «C’è un’indagine della magistratura, a noi spetta solo la rilevazione dei dati. Da quanto ho capito, comunque, i magistrati aspettano i nostri risultati».
 
Buongiorno all,
tutto a posto. ahahahahahaah!

Da corriere.it di stamane.
[omissis] Ma vorrei sottolineare che, al contrario di quanto si pensi, non siamo noi a decidere aperture o sequestri», precisa la Musmeci. «C’è un’indagine della magistratura, a noi spetta solo la rilevazione dei dati. Da quanto ho capito, comunque, i magistrati aspettano i nostri risultati».
Appunto, tutto dipende dal libero convincimento del magistrato.
 
sono parzialmente d'accordo con te, quel che dici è tutto vero ma in caso di emergenza il governo può intervenire tramite decreti legge. Direi che qui siamo in caso di emergenza trattandosi del principale scalo d'Italia hub della compagnia di bandiera e principale porta del paese. Volendo si potrebbe lavorare giorno e notte per accelerare i lavori del nuovo molo e avancorpo come è stato fatto per Expo e per il terremoto dell'Aquila a suo tempo... Purtroppo temo che come dici tu la situazione rimarrà così per parecchio tempo senza soluzioni e con FCO azzoppato, immagino in AZ quanto siano contenti! Tra l'altro non ho capito se gli alti valori di diossina sono presenti solo nel molo D oppure in tutto il terminal 3 (vecchio B e C?).


non essendoci rischio imminente (il palazzo non sta cascando sulla testa dei passeggeri e, a quanto dicono, fortunatamente l'avvelenamento e' contenuto, a meno di non andarlo a spargere in giro) per la vita delle persone non siamo in stato di emergenza, e neanche in stato di calamita', inoltre questo stato deve essere proclamato o da DPC o dal governatore e prevede sempre la nomina di un commissario, credo che, per fortuna, siamo molto lontani da questa situazione. Chiaro e' che la situazione non possa rimanere quale e' ora e che qualcosa vada fatto per scaricare l'aeroporto da flussi che non puo gestire. se il problema sono solo i gate e non le piazzole si potrebbe anche creare una tensostruttura con gate provvisori tra il T3 ed il T5, visto che il T3 vecchio (quello di Morandi) non ha avuto danni.
Se, per lavori EXPO, ti riferisci a quanto e' stato fatto a Malpensa non siamo nella stessa situazione, a MXP tutta la scatola per contenere l'estensione del terminal era stata gia completata da anni, mentre in silezio l'allestimento del terminal e la ristrutturazione e riprogettazione di tutte le infrastrutture telematiche procedeva sotto traccia impiegando anni.
Non sono stato sul posto, ma dalle immagini che provengono si vede subito che la situazione sia abbastanza grave, se poi c'e' la conclamata presenza di TCDD (e a altre ceneri da combustione di materie plastiche come il PVC) vedo le cose molto difficili anche sul piano progettuale: puoi anche, sburocraticizzare quello che vuoi, ma un poveraccio davanti ad un foglio di carta che faccia un minimo di progetto di bonifica ce lo dovrai sempre mettere, e quel poveraccio ha bisogno del suo tempo, di fare i suoi rilievi, studiare, sperimentare e prendere delle decisioni.
Per quel che riguarda il nuovo molo, se, a ragion veduta (e quelli di ADR non sono ne pazzi ne paraculi), hanno deciso di chiudere il molo del terminal B (partenze D, se non sbaglio) a causa del fatto che il transito e la permanenza dei passeggeri e dei lavoratori fosse troppo a contatto con l'area inquinata, non vedo come potrebbero procedere a cuor leggero al completamento del nuovo molo e dell''estensione del terminal (tralaltro, se non sbaglio era prevista la costruzione di un grosso edificio a lato sinistro del terminal di Morandi per raccordarsi al molo) a cuore leggero senza rischi per i lavoratori.
Tenente presente che in tutto il mondo ci sono edifici bruciati che non si riesce a toccare per decenni a causa dell'inquinamento generato e della presenza di sostanze tossiche.
 
A questo punto, fanno prima a costruirne uno nuovo. I cinesi a casa loro lo avrebbero già realizzato n due mesi :)

Al di là delle battute, la situazione a FCO potrebbe essere molto seria. Infatti il problema non è il molo bruciato, ma l'intero complesso costruito quando le normative erano diverse. E' un attimo che un giudice (ex pretore d'assalto) decida di mettere tutto sotto sequestro e poi iniziare a valutare ogni singolo metro quadro.
Spero che AZ (in quanto più esposta) e a seguire le altre compagnie che operano a FCO abbiano pronto un contingency plan che prevede anche il caso più catastrofico (cioè la chiusura dell'apt). Non voglio fare la Cassandra, ma conoscendo la magistratura italiana il caso non è così impossibile.

Appunto, tutto dipende dal libero convincimento del magistrato.

L'ho detto io: buttare giù tutto il terminal 3 al limite salvando il vecchio B :D:D:D
 
A questo punto, fanno prima a costruirne uno nuovo. I cinesi a casa loro lo avrebbero già realizzato n due mesi :)

Al di là delle battute, la situazione a FCO potrebbe essere molto seria. Infatti il problema non è il molo bruciato, ma l'intero complesso costruito quando le normative erano diverse. E' un attimo che un giudice (ex pretore d'assalto) decida di mettere tutto sotto sequestro e poi iniziare a valutare ogni singolo metro quadro.
Spero che AZ (in quanto più esposta) e a seguire le altre compagnie che operano a FCO abbiano pronto un contingency plan che prevede anche il caso più catastrofico (cioè la chiusura dell'apt). Non voglio fare la Cassandra, ma conoscendo la magistratura italiana il caso non è così impossibile.

non essendoci rischio imminente (il palazzo non sta cascando sulla testa dei passeggeri e, a quanto dicono, fortunatamente l'avvelenamento e' contenuto, a meno di non andarlo a spargere in giro) per la vita delle persone non siamo in stato di emergenza, e neanche in stato di calamita', inoltre questo stato deve essere proclamato o da DPC o dal governatore e prevede sempre la nomina di un commissario, credo che, per fortuna, siamo molto lontani da questa situazione. Chiaro e' che la situazione non possa rimanere quale e' ora e che qualcosa vada fatto per scaricare l'aeroporto da flussi che non puo gestire. se il problema sono solo i gate e non le piazzole si potrebbe anche creare una tensostruttura con gate provvisori tra il T3 ed il T5, visto che il T3 vecchio (quello di Morandi) non ha avuto danni.
Se, per lavori EXPO, ti riferisci a quanto e' stato fatto a Malpensa non siamo nella stessa situazione, a MXP tutta la scatola per contenere l'estensione del terminal era stata gia completata da anni, mentre in silezio l'allestimento del terminal e la ristrutturazione e riprogettazione di tutte le infrastrutture telematiche procedeva sotto traccia impiegando anni.
Non sono stato sul posto, ma dalle immagini che provengono si vede subito che la situazione sia abbastanza grave, se poi c'e' la conclamata presenza di TCDD (e a altre ceneri da combustione di materie plastiche come il PVC) vedo le cose molto difficili anche sul piano progettuale: puoi anche, sburocraticizzare quello che vuoi, ma un poveraccio davanti ad un foglio di carta che faccia un minimo di progetto di bonifica ce lo dovrai sempre mettere, e quel poveraccio ha bisogno del suo tempo, di fare i suoi rilievi, studiare, sperimentare e prendere delle decisioni.
Per quel che riguarda il nuovo molo, se, a ragion veduta (e quelli di ADR non sono ne pazzi ne paraculi), hanno deciso di chiudere il molo del terminal B (partenze D, se non sbaglio) a causa del fatto che il transito e la permanenza dei passeggeri e dei lavoratori fosse troppo a contatto con l'area inquinata, non vedo come potrebbero procedere a cuor leggero al completamento del nuovo molo e dell''estensione del terminal (tralaltro, se non sbaglio era prevista la costruzione di un grosso edificio a lato sinistro del terminal di Morandi per raccordarsi al molo) a cuore leggero senza rischi per i lavoratori.
Tenente presente che in tutto il mondo ci sono edifici bruciati che non si riesce a toccare per decenni a causa dell'inquinamento generato e della presenza di sostanze tossiche.

L'avvelenamento è contenuto ma in pratica 2/3 dell'Aeroporto sono chiusi. Sarebbe da capire se almeno le aree check in siano utilizzabili, rimarrebbe quindi il problema dei gates che potrebbe essere implementati con strutture provvisorie come giustamente dicevi tu.
Se ipoteticamente si potesse avere a disposizione il nuovo avancorpo e il nuovo molo credo guardando i rendering che non una modesta modifica per l'accesso si possa bypassare l'area contaminata, anche per questo bisognerebbe lavorare giorno e notte... Da ultime notizie comunque la bonifica sembra essere terminata per cui vediamo ora cosa succede... Se non dovesse succedere nulla mi auspico il commissariamento che in Italia viene fatto per cose molto molto più stupide e di ordinaria routine (evidentemente qui non ci sono determinati interessi dietro se non la pubblica utilità dello scalo)... Ma è possibile che non si possa bonificare in maniera definita e sicura?
 
però anche i check in del terminal 3 sono tutti chiusi e sigillati...

L'avvelenamento è contenuto ma in pratica 2/3 dell'Aeroporto sono chiusi.

A me non risultano ne' l'una ne' l'altra delle tue asserzioni: al T3 si fa check-in regolarmente ed e' bloccato il solo accesso al varco Security Est per accedere ai gates C/D per cui si fanno i controlli accedendo dal T2/T1. Inoltre i 2/3 abbondanti dell'aeroporto, se non di piu', sono ampiamente operativi!
 
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