Thread sistema aeroportuale di Roma 2015


Stato
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e aggiungerei anche, chi ha autorizzato a mettere un pinguino per raffreddare un quadro elettrico (o non si sa bene cosa)?!

nessuno, alla fine la colpa sara' di una minuscola e sconosciuta Srl che aveva il subappalto del subappalto dell'appalto dei lavori, la quale dichiarerà' bancarotta non potendo risarcire alcunche'...
 
Sensazione personale, ma lo scoperchiamento del vaso di Pandora credo sia solo all'inizio.
 
In questo quadro desolante, arriva una buona notizia. Sono entrati in servizio 2 dei 5 nuovi treni che espleteranno il Leonardo Express.

Articolo ed altre foto qui: http://www.ferrovie.it/portale/leggi.php?id=991

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Fiumicino, nell'aeroporto dei veleni che tiene tutti col fiato sospeso


Il reportage. Viaggio nello scalo diventato la metafora delle tante impasse di Roma e del Paese
di FRANCESCO MERLO

09 luglio 2015


FIUMICINO (ROMA) - Se Roma rischia di chiudere per goffaggine davanti alla mafia, Fiumicino rischia di chiudere per goffaggine davanti alla diossina. Ma peggio sarebbe se l'aeroporto più grande d'Italia, 40 mila dipendenti e 40 milioni di passeggeri l'anno, restasse com'è adesso, grottescamente semichiuso. Dunque lunedì prossimo, 13 luglio, la Asl numero 7 di Roma e l'Istituto superiore di sanità valuteranno la bonifica delle dieci porte dotate di finger (su un totale di 36) sequestrate nel molo D, dove non c'è stato l'incendio. E poi il giudice Gianfranco Amendola, per la prima volta al mondo, deciderà se l'aeroporto "è ambiente di vita", come ha detto in Senato Loredana Musmeci dell'Istituto superiore della sanità, o se è "ambiente di lavoro" come sostengono tutti gli altri. Sentiti i periti ma non vincolato ad essi (il giudice, si dice, è peritus peritorum) il procuratore Amendola stabilirà se Fiumicino è come una piazza dove l'aria deve essere pulita il più possibile, con una tolleranza massima di un 0,1 picogrammo, vale a dire lo 0,1 di un milionesimo di milionesimo di grammo di veleno per metro cubo, o se invece è un luogo industriale dove la sporcizia dell'aria è ammessa entro il limite di 10 milionesimi di milionesimi di grammo. Quale che sia la sua decisione, si tratterà in ogni caso di Giurisprudenza creativa perché non esistono (ancora) norme sull'aria degli aeroporti (e delle stazioni), e non solo in Italia. È ancora magistratura o è già politica?

Insomma nessuno sa se il giudice riaprirà quelle dieci porte che per Roma sono diventate più sante della porta che il Papa smurerà l'8 dicembre prossimo dando inizio al Giubileo. "L'aeroporto dovrà essere o tutto aperto o tutto chiuso durante l'esodo per le vacanze che comincerà il 28 luglio prossimo" dice da settimane Vito Riggio che è il presidente dell'Ente di controllo dell'aviazione civile (Enac). E se il magistrato non libera le sedici porte? "Non so cosa diventerebbe l'aeroporto di Fiumicino con il traffico ridotto del 50 per cento. Probabilmente dovremmo indirizzare i passeggeri intercontinentali a Malpensa". E cosa dice l'Alitalia che di Fiumicino vive? "Mi hanno risposto: a Malpensa mandaci tutti i nostri concorrenti".

Dopo l'incendio che ha devastato mille metri quadri nel Terminal tre, ben seimila metri quadri di aeroporto sono stati sigillati (si fa per dire) per ordine del procuratore Amendola, 73 anni, uno dei padri nobili dell'ambientalismo italiano ma anche della confusione dei ruoli, visto che è stato pretore d'assalto antismog negli anni 70, e poi politico, capo di gabinetto del primo ministro dell'ambiente Achille Corona nel 1973, parlamentare europeo per cinque anni, candidato per i Verdi a sindaco di Roma; e infine è tornato a fare il giudice. Oggi è anche titolare di un blog ambientalista sul Fatto quotidiano. Certo, per tutta la vita si è occupato di combustioni, bruciatori, discariche a cielo aperto, appalti criminali per riciclare rifiuti, ecomafia, mare inquinato... Ma se da politico pareva un magistrato, tornato magistrato - suo malgrado - pare un politico: "Le esigenze economiche della produzione e del profitto prevalgono sempre sul diritto all'ambiente e alla salute" è la sola cosa che mi dice e sembra un manifesto programmatico. "Dell'inchiesta in corso non posso parlarle".

Sicuramente è roba da serie televisiva americana - Ncis - l'estetica della bonifica che ancora domina il Terminal 3. Grandi schermi di cartongesso fissati con nastro adesivo raggrinzito hanno impedito di entrare a tutti tranne, ahimé, agli idrocarburi policiclici aromatici e alla polvere inquinante che, al di là della controversia sulla concentrazione, si è spostata e si è depositata dovunque, infischiandosene dei cartelli di divieto. Non ci sono negozi, è andato in fumo il gulag dei consumi, niente più cosmetici, saponi, vestiti, scarpe, profumi, liquori e macchine fotografiche. Solo Feltrinelli ha riaperto: tutto in fiamme tranne i libri. Visto così, sembra il contrario di Fahrenheit.

Gli agenti speciali della ditta Belfor lavorano con scafandri, plastica, guanti, sacchi e poi i polimeri, i prodotti delle aziende biomedicali, i grandi camion. Secondo loro finalmente adesso "tutto il bruciato è stato sigillato", tenuto insieme non dalla sua struttura ma dalla sua pelle di cartongesso e resina isolante, una bolla radioattiva che abbiamo accanto ma che non ci contagia più e aspetta solo di essere presa di peso e buttata chissà dove. Ho parlato con un normale addetto alle pulizie, di quelli con lo straccio e con la scopa, e mi ha raccontato di avere ricevuto l'ordine di controllare la polvere persino passando, mattina e sera, il dito sopra tutte le superfici, pavimento compreso: "Mai l'aeroporto è stato così pulito e al tempo stesso così sporco". Passo il dito sul corrimano della scala mobile: è nero.

Sono invece bianche le mascherine che molti tengono sulla fronte o sul braccio e persino come cavigliera, quasi mai sulla bocca. Una hostess mi dice: "La mascherina mi fa tossire, se me la levo respiro molto meglio". È magica la sciatteria romana: "E che te devo dì, ce semo abituati pure alla disossina". Lo corregge il sigillatore di bagagli: "Diossina, se chiama diossina".
L'incendio, probabilmente dovuto a un cortocircuito dell'impianto dell'aria condizionata, che era sovraccarico e inadeguato, è divampato in quel controsoffitto che in tutti gli edifici pubblici (scuole comprese), come ha mostrato la Biennale di Venezia dello scorso anno, è ormai un canyon di condutture, cavi, isolanti, funi, schiuma di vetro... Non c'era l'amianto come qualcuno ha scritto, ma il comandante provinciale dei vigili del fuoco Marco Ghimenti ha trovato un impianto "non integralmente conforme alle norme applicabili di prevenzione incendi". E poiché l'aria condizionata, con i suoi recettori nascosti, unisce gli edifici che l'architettura separa, il comandante ha dettato all'azienda i dieci comandamenti da applicare a tutto l'aeroporto. Non li elenco, ma mi limito a notare che ogni comandamento comincia con un diverso verbo all'infinito, qualcuno sconosciuto: ripristinare, adeguare, implementare, rimuovere, delocalizzare, ubicare, predisporre, separare, compartimentare, integrare. Amen. Come si vede, qui non c'entrano più la diossina e gli idrocarburi aromatici che, comunque, non seguono il percorso erratico imposto dal giudice ai passeggeri per aggirare i luoghi inquinati e arrivare alle porte di imbarco del molo C: le svolte, le salite e le discese sugli autobus, i cambi di direzione improvvisi garantiscono il disorientamento. Ma come dicevo, le polveri non si curano dei sigilli e arrivano prima di me passando attraverso i vecchi corridoi ora chiusi agli umani che qui chiamano destinazioni o pipette. Ormai, come fosse un'ossessione, passo il dito dovunque, muri, vetri, nastri: è sempre nero.

"L'azienda è pronta a fare qualsiasi cosa ci chiedano le autorità sanitarie e il giudice. Purché ce le chiedano, però" mi dice l'amministratore delegato della società Aeroporti di Roma Lorenzo Lo Presti, che a 61 anni ha l'aria rotonda e mite del galantuomo e appartiene alla ricca tradizione italiana degli ingegneri che non fanno gli ingegneri. "Per ora non rilascio interviste" premette. Figlio di un chimico, è stato sopraffatto dalla chimica. È indagato perché, subito dopo l'incendio, ha fatto lavorare i suoi dipendenti - è l'ipotesi di reato - senza "gli strumenti protettivi adeguati all'importanza dell'evento", costringendoli "a patire le conseguenze della combustione". L'azienda è difesa dall'avvocato Severino, un nome che aggiunge simboli ai simboli evocando, innanzitutto, la parola "sospensione" che ben si adatta anche a Fiumicino, a color che sono sospesi ma anche alla particelle sospese nell'aria. L'azienda aeroporti appartiene alla famiglia Benetton ed è presieduta da Fabrizio Palenzona, un'eternità democristiana di 1,90 di altezza e 150 chili di peso che ricopre un incredibile numero di cariche, da Unicredit alla lobby dei camionisti. Palenzona e Lo Presti sostengono di avere già programmato nel 2014 con i vigili del fuoco un piano di adeguamento di tutti gli impianti da completare entro il 2016. Poi l'incendio ha accelerato tutto: "Stiamo lavorando". Ma il giudice Amendola ha lanciato l'ultimatum: se non vi adeguate in sei mesi chiudo l'aeroporto. Quando il funzionario Chinni, per conto della Asl, disse (e firmò) che il molo D era a posto, Amendola lo incriminò per abuso d'ufficio. Ecco: in che dosaggio la diossina diventa corruzione? E in che dosaggio diventa ideologia? E quanto Fiumicino, città d'aria con un nome d'acqua, somiglia all'Ilva di Taranto?

La parola diossina, secondo Lo Presti, è come la parola colera. "Quand'ero bambino e scoppiò il colera a Napoli, noi vivevamo a Capo d'Orlando. Ma mia madre mi vietò di mangiare il gelato". È proprio così, gli dico, che comincia Il desiderio di essere come tutti di Francesco Piccolo, premio Strega 2014, un romanzo sul conformismo. La verità è che molto più degli idrocarburi policiclici aromatici, è la polvere della Roma di questi tempi, la polvere di goffaggine che ha invaso anche Fiumicino. British Airways ha spostato qualche volo a Napoli: "Vesuvio doesn't have diossina" hanno detto all'aeroporto di Manchester a una ragazza che aveva il biglietto per Roma e hanno aggiunto che almeno trecento lavoratori hanno marcato visita: secchezza delle fauci, occhi irritati, ma nessuna diagnosi di avvelenamento. I turni di lavoro sono ridotti a 4 ore al giorno. Con un sorriso di malizia, Vito Riggio aggiunge: "Nessun malessere tra i passeggeri". Cinquanta voli e 25 mila passeggeri al giorno sono stati trasferiti a Ciampino che a sua volta è diventato un contenitore dantesco. L'aria condizionata non sempre funziona. Nel fine settimana i ritardi sono estenuanti. Spesso i piloti sono costretti a lunghi giri in aria prima del permesso di atterrare; quello dell'Air Berlin giovedì ha commentato all'altoparlante: "Fiumicino is so crazy".

E intanto, circondate da un alone di proibito ed evitate come i bagagli abbandonati, sgraziate centraline con tozze antenne misurano il radiello e il benzopirene. Finora non c'è stata una sola rilevazione uguale a un'altra. La scienza a Fiumicino è gergale e misteriosa. Nascosti qua e là ci sono gli occhi di tutti gli acronimi del sapere depositato: l'Arpa, l'Iss, l'Asl e il Cnr misurano Mac, Tlv e Pg rifacendosi all'Oms, al Who, alle Pcdd/Pcdf... L'azienda, che tutti chiamano Adr, ha commissionato controrelazioni scientifiche a Hsi. Sono stati ingaggiati i professori Lepore della Lumsa, Romano della Ssscvd e Cecchetti, beata chiarezza, della Carlo Bo di Urbino. L'ultima relazione, consegnata ieri mattina, è di Bonamin, il chimico delle Wtc (le Torri gemelle). Ho letto testi che impauriscono e altri che fanno quasi venir voglia di infarinarsi di diossina, di respirarla a pieni polmoni, di prenderla in compresse effervescenti contro il mal di gola.

Alla fine, con il pensiero impolverato, anche Lo Presti capisce che è andata bruciata la riconosciuta efficienza internazionale del suo aeroporto e adesso la polvere di goffaggine, che è appunto la polvere di Roma, avvolge tutto e tutti, penetra pure nei polmoni dell'Istituto superiore della Sanità e si accumula sotto le unghie del ministro della salute Beatrice Lorenzin che inutilmente, da ben sessantatre giorni, si lava le mani. Come Ponzio Pilato

http://www.repubblica.it/cronaca/2015/07/09/news/la_polvere_nera_che_soffoca_fiumicino-118675486/?ref=HREC1-2
 
Fiumicino, nell'aeroporto dei veleni che tiene tutti col fiato sospeso

Articolo bellissimo di Francesco Merlo, davvero ben scritto. A tratti ironico, tagliente e sagace, descrive con precisione lo stato dell'arte a Fiumicino, e le posizioni dei vari attori.
 
Riggio: nuovo molo a Fiumicino consegnato entro novembre 2016
Il presidente di Enac ha fatto il punto sugli investimenti del settore: «se ritardi nei lavori via alle sanzioni previste dalla convenzione»


«Fiumicino ha confermato che il nuovo molo sarà consegnato a novembre 2016, al massimo entro Natale». Lo ha assicurato Vito Riggio presidente Enac al termine dell’incontro con gli amministratori delegati dei più importanti aeroporti italiani sulla procedura di verifica degli investimenti che si è svolto oggi nella sede di Enac. Il presidente dell’ente nazionale aviazione civile ha anche precisato gli investimenti in corso nel settore aeronautico, annunciando sanzioni in caso di mancato rispetto del cronoprogramma. «Abbiamo chiesto a tutti di accelerare sugli investimenti: due miliardi in tutta Italia totalmente a carico delle società di gestione. Abbiamo fatto un protocollo con delle sanzioni per ogni giorno di ritardo. - ha detto Riggio - In caso di inadempienza persistente, si procede alla revoca della convenzione. Per ora sono abbastanza in linea con i tempi, gli scostamenti sono di mesi».
Sanzioni per i ritardi
Per quanto riguarda l’aeroporto di Fiumicino (interessato negli ultimi mesi da caos e disagi dopo il rogo divampato il 7 maggio), in caso di ritardi nei lavori «le sanzioni previste dalla convenzione - spiega Riggio - sono il 2 per cento del fatturato complessivo, esclusi i negozi, per ogni giorno di ritardo». Il 9 luglio, in merito alle polemiche legate alle condizioni di salubrità dei terminal, la commissione Trasporti della Camera ascolterà dalle 13.30 i rappresentanti dell’Istituto superiore di Sanità e dell’Asl Roma D sulla situazione dell’Aeroporto di Fiumicino.

http://roma.corriere.it/notizie/cro...16-1b24674a-259e-11e5-85c7-ee55c78b3bf9.shtml
 
Adr: Riggio, cosi' com'e' Fiumicino non regge picco estate
11:25 ROMA (MF-DJ)--"Ritengo che con questa ferita, con una capacita' ridotta al 60%, la situazione sara' insostenibile dal prossimo 28 luglio, quando arrivera' il picco del traffico con 150.000 passeggeri al giorno contro gli attuali 130.000". Lo ha detto il presidente dell'Enac, Vito Riggio, parlando della situazione dell'aeroporto di Fiumicino. Riggio ha aggiunto che "Alitalia e Adr hanno fatto miracoli, sono arrivati a gestire un volume di traffico di 130.000 passeggeri al giorno, con qualche disagio ma nessuno e' rimasto a terra. Il vero problema ci sara' dal 28 luglio". Tuttavia, ha proseguito il presidente dell'Enac, "in linea teorica per il 28 luglio ce la potrebbero fare: l'11 si dovrebbero concludere i lavori di bonifica, poi saranno attivate le centraline per il monitoraggio della qualita' dell'aria e nel giro di una settimana si dovrebbe sapere se l'aeroporto puo' tornare agibile. Quindi teoricamente dal 18 luglio si puo' tornare all'apertura totale del molo D" e quindi dell'intero scalo. "Se entro il 28 non sara' tutto in ordine - ha concluso - sara' meglio ridurre" l'operativita' dell'aeroporto.

Adr: Delrio, accelerare al massimo operazioni Fiumicino
13:02 ROMA (MF-DJ)--"Parleremo delle misure per accelerare al massimo tutte le operazioni" in modo da far tornare alla normalita' l'aeroporto di Fiumicino. Commentando le dichiarazioni del presidente dell'Enac, secondo il quale lo scalo romano rischia di non poter far fronte al picco di passeggeri, alla fine di luglio, Delrio ha detto che "il grido di allarme di Riggio deve essere seguito da azioni".
 
Come se i passeggeri dei voli intercontinentali fossero tutti romani... O vogliono fargli fare 2 scali.... Magari un bel Pmo-Fco-Mxp-jfk
 
Perche' i voli si spostano da un aeroporto a un'altro come se si trattasse di scatoloni. :) Mamma mia!
Appunto. ..
Aerei.. equipaggi. . Personale di terra. . Attrezzature. .
Uno spostamento in blocco di un hub di compagnia (per quanto piccolo) è un operazione immane.. non da "buongiorno e buonasera"... è mai stato fatto??
 
P
Appunto. ..
Aerei.. equipaggi. . Personale di terra. . Attrezzature. .
Uno spostamento in blocco di un hub di compagnia (per quanto piccolo) è un operazione immane.. non da "buongiorno e buonasera"... è mai stato fatto??
Spostare l'hub no, però anche qualche volo sarebbe impossibile? sopratutto se questa situazione continuerà per tutta l'estate bisogna trovare una soluzione, perchè non sò se siete passari da fiumicino negli ultimi giorni ma è uno schifo. Però alitalia non ha di questi problemi, perchè se è vero che l'aeroporto sta operando al 60% mi chiedo come mai non abbia cancellato nè spostato voli come hanno fatto ryanair o vueling.
 
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P
Spostare l'hub no, però anche qualche volo sarebbe impossibile? sopratutto se questa situazione continuerà per tutta l'estate bisogna trovare una soluzione, perchè non sò se siete passari da fiumicino negli ultimi giorni ma è uno schifo. Però alitalia non ha di questi problemi, perchè se è vero che l'aeroporto sta operando al 60% mi chiedo come mai non abbia cancellato nè spostato voli come hanno fatto ryanair o vueling.
Non è così facile...
Per prima cosa sballi le rotazioni dei velivoli.. non è detto che un mezzo faccia sempre avanti-indietro su una rotta..magari oggi va a New York, poi a Tokio,poi a Dubai ecc.. cosa fai, sposti tutte le tratte o riposizioni ogni volta l'aereo?? Son soldi..

Devi considerare che non tutti i pax del lungo raggio originano o devon arrivare a Roma, molti son transiti... quindi bisognerebbe spostare anche i voli corto raggio... però così vai a rompere ai pax che a Roma ci devono andare.. e via così..

Personale.. una cosa è avere x persone che fanno y voli da un apt e una cosa è farlo su due ... riposi, riserve, minimi in turno... trova le sistemazioni..

Magazzino ricambi idem..

E anche l'aeroporto deve organizzarsi.. mezzi , attrezzature e personale negli anni si son adeguati al numero di voli presenti.. un aumento importante in tempi brevi come lo gestisci?

È un incubo organizzativo ed economico.. può valere la pena solo in caso di trasferimento definitivo..


Vueling e Ryanair non han di questi problemi perché han meno aerei da spostare, non fanno transiti ed operando mezzi più piccoli li han portati a Ciampino ( dove ryan peraltro già opera) a pochi km di distanza non qualche centinaio..
 
Non credo ci sarà nessun trasferimento. Il sistema, pur a fronte di grossi disagi per i pax, sembra reggere.
Si tratta di tenere botta 7 settimane, con alcuni giorni campali per via dei picchi di traffico.
Secondo me è un tempo troppo breve per organizzare qualsiasi cosa in altri scali.
 
facendo una riflessione obiettiva e oggettiva senza voler scatenare l'ennesima guerra FCO-MXP io l'idea non la trovo così irrealistica nel lungo periodo, anche perchè una soluzione va trovata dato che dalle notizie circolate la cosa andrà per le lunghe e non diciamo che così com'è fco può reggere perchè è follia...
Per cui in caso FCO rimanga azzoppato per parecchio tempo quali sono le soluzioni possibili?

-a) spostare l'hub su MXP?
-b) accelerare per la consegna e messa in funzione del nuovo molo e avancorpo?
-c) tendostrutture di emergenza?
 
facendo una riflessione obiettiva e oggettiva senza voler scatenare l'ennesima guerra FCO-MXP io l'idea non la trovo così irrealistica nel lungo periodo, anche perchè una soluzione va trovata dato che dalle notizie circolate la cosa andrà per le lunghe e non diciamo che così com'è fco può reggere perchè è follia...
Per cui in caso FCO rimanga azzoppato per parecchio tempo quali sono le soluzioni possibili?

-a) spostare l'hub su MXP?
-b) accelerare per la consegna e messa in funzione del nuovo molo e avancorpo?
-c) tendostrutture di emergenza?
Innanzitutto bisognerebbe sapere in dettaglio quali lavori sono indispensabili e il tempo necessario ad effettuarli.
Passato il picco estivo, il traffico cala sempre di più e al netto delle 2 settimane di Natale/Capodanno, dovrebbe rimanere relativamente moderato fino ad Aprile/Maggio del prossimo anno. Non sparirebbero i disagi, ma diciamo che sarebbe sostenibile.
Se ci saranno da fare lavori di una certa importanza che comunque richiedano un periodo entro 8-9 mesi, probabilmente ci si organizzerà a FCO.
Qualora emergesse l'esigenza di lavori ancora più lunghi e approfonditi, il problema di un trasferimento si potrebbe porre. Ma imho è un'ipotesi molto remota. Anche se ho l'impressione che nella situazione attuale nessuno metterà delle firme su certificazioni varie se non avrà il cuxo ben parato da lavori effettuati a regola d'arte.
 
Stato
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