Alghero, in attesa della sentenza su Livingston parla il dg Sogeaal: "Grandi potenzialità ma servono certezze"
Occhi puntati sul Tar del Lazio, dove il 15 maggio si terrà l’udienza che deciderà le sorti della compagnia aerea New Livingston, cui la Regione aveva contestato il 29 aprile scorso gravi inadempienze: era seguita la revoca dell'affidamento della tratta Alghero-Roma, poi la sospensiva in via cautelare del Tar. Nel mezzo, il pasticcio delle doppie emissioni di biglietti (da parte della Livingston e della subentrante Alitalia), e il disagio transitorio per i passeggeri di uno scalo che ora reclama maggiori certezze per il futuro.
Abbiamo sentito Mario Peralda, direttore generale della Sogeaal, la società di gestione che gestisce l'aeroporto di Alghero. "Questo scalo è un elemento fondamentale del sistema aeroportuale sardo, che garantisce un servizio continuativo e costante per 12 mesi all’anno. Serviamo un bacino d’utenza medio di oltre 400 mila abitanti e da ottobre a maggio registriamo regolarmente 200 mila passeggeri in più rispetto a Olbia, che invece lavora sui picchi estivi". Eppure nonostante le sue potenzialità e il suo carattere strategico, l’aeroporto di Alghero oggi è in sofferenza. "Alghero reclama certezze, sia sul piano degli investimenti che su quello delle garanzie dei propri partners”, spiega Peralda. “Nessun pregiudizio nei confronti di New Livingston”, precisa il general manager della società: "Una compagnia giovane, volenterosa, con un buon servizio a bordo, puntuale. Ma che sconta un gap di capacità competitiva nell’interazione coi network delle altre compagnie". Limiti legati al trasbordo bagagli sui voli in prosecuzione, alle doppie prenotazioni, a episodi di cancellazione di voli, alla mancanza del servizio di check in on line (attivato, seppur tardivamente dalla compagnia ma a quanto pare non pienamente funzionante). "Tutte criticità che abbiamo puntualmente segnalato al Comitato di monitoraggio della Continuità Territoriale, di cui fa parte Enac".
Peralda non lo dice, ma Livingston risulta sostanzialmente insolvente sin dall’assunzione del servizio, nel mese di ottobre 2013, nei confronti della società di gestione dell’Aeroporto di Alghero per il pagamento dei diritti aeroportuali: tanto che la Sogeaal ha chiesto ed ottenuto il pignoramento dei crediti maturati per un importo di 2 milioni di euro. Le somme sono state riscosse in regione, attingendo direttamente dalle quote di compensazione che sarebbero spettate al vettore in virtù del regime di continuità territoriale.
Basterebbe allora l’arrivo di Alitalia (il condizionale è d’obbligo fino al 15 maggio) a restituire all’aeroporto condizioni di operatività ottimali? "Purtroppo no, anche se poter contare sulla continuità dei vettori è importante". Oggi la società di gestione si trova in difficoltà finanziarie, al punto di aver rinviato l’esame del bilancio al prossimo giugno, pur vantando crediti nel confronti sia della regione che della compagnia Livingston. Lo stesso assessore Deiana, in una recente audizione in commissione Trasporti, ha mostrato consapevolezza del problema dichiarando di voler evitare in ogni modo la crisi della società (di cui la regione è azionista di maggioranza) e il conseguente rischio di perdita dello scalo.
"Il punto è che negli ultimi anni la Regione non sarebbe riuscita ad essere conseguente agli accordi presi, mentre la Sogeaal sì". Spiega Peralda: "Dei fondi deliberati per lo sviluppo del traffico aereo nella legge 10 del 2010 si è visto poco, e in ritardo: un’attesa di oltre due anni per un’erogazione parziale che ci ha visto costretti ad anticipare gli investimenti con tempi di esposizione insostenibili. E’ ancora pendente la gran parte delle erogazioni per il 2013". A questo si aggiunge il mancato arrivo dei 18 milioni per il miglioramento delle infrastrutture portuali e della viabilità deliberati nella delibera Cipe 62 del 2011, anche questi mai arrivati.
La delibera 62 è quella, per intendersi, salita recentemente agli onori delle cronache per la vicenda delle mancate coperture sulle opere infrastrutturali legate ai trasporti e al settore idrico. Le opere, deliberate dalla giunta Cappellacci pur in presenza del "buco" sulle coperture, sono state riconfermate pochi giorni fa come "prioritarie e strategiche" dalla giunta Pigliaru.
"Quei 18 milioni ci erano stati garantiti tre anni fa ed erano alla base di un piano di risanamento che prevedeva il rilancio delle attività non aviation (gli spazi commerciali all’interno dell’aeroporto), che rappresentano il pilastro finanziario delle moderne società di gestione e che ad Alghero invece producono introiti inferiori del 10-15% rispetto alla media nazionale e internazionale”. Risultato: investimenti bloccati, servizi sottodimensionati. "Nonostante questo, negli ultimi quattro anni il trend di crescita dei flussi passeggeri è stato costante", sottolinea Peralda. "Ora, per decollare davvero, ribadisce l’ad, ad Alghero serve continuità e certezza".
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