Thread Malpensa e Linate da febbraio 2014


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SEA, MALPENSA CARGO CRESCE TRAFFICO E SI AGGIUDICA TERZO POSTO AL MONDO Malpensa Cargo si è aggiudicata il terzo posto nella sua categoria (aeroporti europei da 300.000 a 999.000 tonnellate annue di traffico) secondo il sondaggio tra gli operatori del settore svolto da una delle più prestigiose riviste specializzate in air Cargo, che ha redatto una graduatoria di tutti gli aeroporti del mondo. Malpensa è l'unico aeroporto italiano presente nelle prime posizioni della classifica, affermandosi migliore di molti competitor ritenuti da sempre più forti e con un punteggio di 104 punti, supera l'aeroporto di Londra Heathrow, Parigi C. De Gaulle e si attesta molto vicino a Francoforte. Anche rispetto ai grandi aeroporti americani quali New York, Los Angeles, Chicago e Miami, Malpensa si è posizionata di gran lunga meglio.Un punteggio che tiene conto di 4 parametri: performance, qualità, mezzi/attrezzature e attività e che, proprio nella categoria che comprende anche le procedure doganali, registra ottimi giudizi per Malpensa. Un risultato confermato dal buon andamento del cargo di Malpensa che, da luglio 2013, sta crescendo molto più della media europea con un +3,5% di merci nel 2013 rispetto al 2012 (a fronte di una crescita media degli altri aeroporti europei del +1,5%). Anche primi tre mesi del 2014 questa tendenza è confermata. Marzo 2014 su marzo 2013 ha registrato un +15% con 43.399 tonnellate trasportate e il primo trimestre del 2014 sul 2013 un +10.6%: nessun aeroporto europeo cresce così tanto. (Omnimilano.it)(17 Aprile 2014 ore 12:22)

http://milano.repubblica.it/dettaglio-news/-/13995
 
mi sembra una buona notizia.

C'è anche da dire che, per quello che vale, MXP è stato il primo aeroporto a richiedere (ed ottenere) l'introduzione della carta servizi merci, a tutela della propria clientela e della qualità del servizio offerto. I risultati qui evidenziati mi sembra vadano in quella direzione.
 
Boom di passeggeri atteso a Pasqua negli aeroporti di Milano con un +27% dopo un marzo in crescita
Venerdì, 18 aprile 2014 - 12:55:00

TUTTE LE NOVITÀ DELLA SUMMER 2014

Marzo è stato un mese di segni positivi per gli aeroporti di Milano: Linate ha registrato 722.543 passeggeri con una crescita dello 0,3% rispetto lo stesso mese del 2013, mentre Malpensa chiude con 1.473.151 passeggeri che corrisponde a un +2,2%.

In crescita anche le previsioni di traffico per il periodo Pasquale, complici i ponti ravvicinati del 25 aprile e del 1° maggio. Nel periodo dal 18 al 24 aprile si prevedono circa 600.000 passeggeri su entrambi gli aeroporti milanesi che fanno registrare un +27% rispetto alla Pasqua dello scorso anno. Il trend positivo di Malpensa, dovuto al notevole incremento del traffico leisure, si attesta a +33% con 410.000 passeggeri, mentre a Linate si prevedono 190.000 passeggeri con un +14%.

Le giornate picco delle partenze dei milanesi sono venerdì 18 e giovedì 24 aprile entrambe con circa 45.000 passeggeri. In concomitanza alla vicinanza del ponte del 25 aprile anche il week successivo a Pasqua registra buoni risultati. Tra il 25 e il 28 aprile nei due scali di Milano transiteranno circa 350.000 passeggeri (+7%). Le giornate di picco sono il 25 aprile con 80.000 passeggeri, il 27 con 85.000 passeggeri e il 28 con 89.000 passeggeri. La giornata con più partenze si registra il 25 aprile con 42.000 passeggeri, mentre i rientri maggiori sono il 27 aprile con 47.000 passeggeri e il 28 con circa 50.000 passeggeri.

Destinazioni Pasqua 2014

Le mete esotiche come Maldive e Caraibi rimangono tra le destinazioni preferite dai turisti, per chi sogna il mare ma non vuole allontanarsi troppo la scelta ricade su Spagna con le Canarie, Egitto e Turchia.

Tutto esaurito per le città del Nord America: presi d’assalto i voli per New York e ottimi risultati anche con il Miami di American Airlines.

Trend positivo anche per Tel Aviv, sempre più apprezzata per il mare e i divertimenti, così come per i collaudati Emirati Arabi, con Dubai e Abu Dhabi.

Ottima anche l’offerta leisure per l’Africa: Capo Verde, Kenya, Tanzania, Madagascar e Mauritius, oltre a tutta l’Africa sub sahariana raggiungibile da Addis Abeba attraverso il network capillare di Ethiopian Airlines.

Intramontabili le capitali europee come Parigi, Londra, Barcellona, Lisbona, Amsterdam e Madrid e sempre gettonate anche le città del Sud Italia come Napoli, Bari, Catania, Palermo e la Sardegna.

Novità Summer 2014

La stagione estiva si apre con novità importanti per l’aeroporto di Milano Malpensa. Prime tra tutte Air Canada, con il nuovo volo diretto per Toronto, il cui start up è previsto per il prossimo 18 giugno con cinque frequenze settimanali.

Sempre in ambito di connettività sul lungo raggio, Air China, il vettore di bandiera cinese, incrementa le frequenze sulla rotta Milano-Pechino, con cinque voli alla settimana, oltre a confermare l’aumento stagionale della Shanghai con il volo giornaliero estivo. Singapore Airlines torna anch’essa ad operare il volo giornaliero su Singapore incrementando da cinque a sette le frequenze su Malpensa dal prossimo 16 giugno. Upgrade di servizio anche per i collegamenti sulla capitale nipponica, che verrà servita quest’anno da entrambi gli aeroporti grazie al collegamento di Alitalia su Narita, appena passato da quatto a cinque voli settimanali, e a quello di Jal su Haneda. Si intensificano infine anche i collegamenti con gli Stati Uniti con il volo su Atlanta di Delta, da fine maggio a metà settembre, e con il collegamento giornaliero su Miami di American Airlines.

In ambito europeo poi, alle recenti attivazioni di easyJet su Tel Aviv e Amburgo, si aggiunge quella prevista per settembre su Tenerife. LOT potenzia la rotta su Varsavia con un incremento di tre frequenze settimanali, le stesse che FlyNiki aggiunge all’operativo su Vienna, TAP aumenta di una frequenza giornaliera il volo su Lisbona, così come FlyBe su Birmingham.
 
Milano-Malpensa, il Far West dei taxi: 6 su 10 non applicano la tariffa fissa di 90 euro
Quattro clienti in incognito ingaggiati dalla Regione Lombardia hanno verificato sul campo il comportamento dei conducenti. Che spesso si giustificano dicendo di aver scelto un percorso alternativo

Da Malpensa a Milano (e viceversa) 90 euro. Non uno di più, non uno di meno. E' questo l'accordo siglato fra i tassisti e Regione Lombardia. Ma solo quattro taxi su dieci lo rispettano. Lo certifica il cliente in incognito ingaggiato dal Pirellone per valutare la qualità del servizio pubblico. E lo sanno anche quelli (molti) a cui capita spesso di dover ricordare a chi guida che dagli aeroporti alla città c’è un forfait fisso e il tassametro dovrebbe restare spento. Ma non tutte le auto bianche si attengono. «Inaccettabile», dicono dal Pirellone, che sulla vicenda intende andare a fondo.

A Malpensa, in particolare, la certezza del prezzo fisso non c’è. Lo testimonia il documento che rileva come molti tassisti tentino ancora di aggirare le regole. Lo redige mister X: quattro persone inviate a sorpresa dalla società di ricerca e statistica Eupolis su commissione dello stesso Pirellone, dal 17 ottobre al 28 novembre 2013, su 200 taxi che servono il bacino aeroportuale lombardo. Milano soprattutto, ma anche Varese e Bergamo. Nel 60 per cento dei casi, scrivono gli ispettori nella relazione, «contrariamente a quanto previsto non è stata applicata la tariffa predeterminata ma a quella a tassametro».

Perché i tassisti disobbediscono? «Adducono la motivazione di aver optato per un percorso alternativo — spiegano i clienti in incognito — spesso preferendo l’autostrada. In questi casi il tassista, oltre ad applicare una più onerosa tariffa a tassametro, ha richiesto anche un corrispettivo per il relativo pedaggio. Importo non previsto: la tariffa predeterminata dovrebbe essere comprensiva di tutti i costi». Una violazione delle regole che penalizza il cliente. A meno che non debba andare in zona Certosa e dintorni, il tassametro arriva fino a 100-110 euro anche se il traffico è meno scorrevole. Ma anche di più se c’è coda.

Già a ottobre dell’anno scorso scattò un boicottaggio dei prezzi fissi a Varese. Una protesta, che ancora va avanti, contro «la Regione in combutta con i colleghi di Milano che ha approvato una tariffa che penalizza solo chi lavora a Malpensa». E il Pirellone che aveva invitato i clienti a «denunciare questi tassisti alle autorità di vigilanza e alla polizia locale». Oggi le cose non sono cambiate. E le tariffe fisse introdotte sette anni fa, poi ritoccate negli anni, non tutti le rispettano. In particolare i 90 euro da Malpensa a qualsiasi punto di Milano, ma anche i 105 tra Linate e Malpensa e i 55 da Linate alla Fiera di Rho-Pero.

I tassisti si difendono prendendosela anche Sea, il gestore degli scali milanesi, che due anni fa ha introdotto la sbarra nello scalo varesino con un euro di pedaggio per le auto bianche come strumento antiabusivi e pro legalità. «Hanno preteso un euro da ogni tassista per ogni corsa, ma non fanno i controlli che devono — denuncia Giovanni Maggiolo, sindacalista di Unica-Cgil — Lo scalo è preda dell’illegalità. Dovevano mettere i facilitatori, per evitare truffe, ma non sta funzionando». Un passo indietro. La figura del facilitatore, un addetto che aiuti il cliente a salire sul taxi e lo informi anche delle tariffe fisse, è stata introdotta un paio i settimane fa. Un addetto antitruffa, specie per gli stranieri: «Guardi, signora, c’è il taxi: se va in centro non deve spendere piu di 90 euro».

Secondo il racconto di alcuni operatori aeroportuali e di tassisti, però, sarebbero stati minacciati dagli stessi autisti che non vogliono applicare le tariffe fisse. E quindi il servizio fatica a decollare. Un posto non proprio tranquillo, il “polmone” dei taxi allo scalo varesino, dove in tanti neanche si fermano più e i diverbi, verbali e non tra tassisti e autisti di noleggio con conducenti sono all’ordine del giorno. L’indagine sul campo, 200 viaggi, il 40 per cento prenotati, gli altri presi direttamente nei posteggi, è stata introdotta l’anno scorso «come sistema di indicatori da utilizzare per l’adeguamento delle tariffe per gli anni 2014-2016».

Aumenti che scatteranno da luglio, intorno al 2 per cento. Il cliente in incognito, come prima missione, deve anzitutto verificare quanti hanno il pos per il bancomat, oltre alla corretta applicazione del percorso. Tradotto: se il tassista ha fatto la strada più conveniente per il cliente, calcolata con Via Michelin, Tuttocittà e Google maps. Un’indagine da cui emerge che solo un tassista su tre consente di pagare col bancomat e la metà nemmeno ce l’ha. E le vetrofanie con i prezzi sono esposte solo nel 70 per cento dei casi.

http://milano.repubblica.it/cronaca...plicano_la_tariffa_fissa_di_90_euro-83972046/
 
Che gli aerei inquinano (così come gli scarichi dei veicoli terrestri a motore, le caldaie etc) si sa, ma ovviamente in tutto il mondo gli aerei che partono e atterrano nei vari aeroporti producono, a differenza di quelli che decollano da Malpensa, essenza di pino e gelso (vedi l'Arlanda di Stoccolma situato praticamente in mezzo ad una foresta di conifere, per fare un esempio)....Idem gli aerei che partono e arrivano a Linate. Tutta salute per le migliaia di persone che ci vivono nelle immediate vicinanze!
 
Che pena. Ma il mezzo forum che chiede ogni fonte e inchieste parlamentare ogni volta che si da una notizia positiva su mxp dov'è quando si leggono queste cazzate?

Inviato dal mio LG-D802 utilizzando Tapatalk
 
Che pena. Ma il mezzo forum che chiede ogni fonte e inchieste parlamentare ogni volta che si da una notizia positiva su mxp dov'è quando si leggono queste cazzate?

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quel simpaticone di xxxxxxxxxx ha lucrato per anni sui voli che la sua agenzia di viaggi xxxxxxxxxx vendeva in partenza da Malpensa! Vergogna!


EDIT AMMINISTRAZIONE
 
Ultima modifica da un moderatore:
quel simpaticone di xxxxxxxxxx ha lucrato per anni sui voli che la sua agenzia di viaggi xxxxxxxxxx vendeva in partenza da Malpensa! Vergogna!

mi sembra un tipico caso di attaccamento morboso al denaro che puo' essere generato da ogni possibile opzione, incluse attivita' commerciali, cavilli legali, approfittamento del tuo prossimo, etc.
 
Ultima modifica da un moderatore:
Ultimatum europeo: «Malpensa inquina»

Non c'è solo la trattativa tra Alitalia ed Etihad complicare il futuro di Malpensa. Nuove nubi arrivano sul fronte della tutela ambientale con un ultimatum della Commissione europea a Regione Lombardia e ministero dell'Ambiente affinchè attivino entro due mesi, azioni per ridurre l'impatto ambientale dell'aeroporto. In caso contrario verrà avviato un procedimento presso la Corte Europea di Giustizia. Il caso si trascina da oltre 10 anni e vede l'aeroporto di Malpensa al centro di una causa di degrado ambientale che ha portato nel tempo alla morte di ben oltre 100mila alberi. Al centro della vicenda c'è l'area denominata Brughiera del Dosso, 200 ettari di proprietà dell'imprenditore milanese Umberto Quintavalle, situati all'interno del Parco del Ticino, nella quale, dal 1999 prese il via una moria di piante che raggiunse ben presto le 100mila unità. Le perizie e le analisi hanno dimostrato che responsabili del disastro sono stati gli scarichi dei velivoli in partenza e arrivo da Malpensa. L'imprenditore fece causa alla Sea e al ministero dei Trasporti ed entrambi vennero condannati in primo grado e in secondo ad un risarcimento danni pari a 8 milioni di euro. Ora, a poche settimane dalla possibile sentenza della Corte di Cassazione, arriva il documento della Comunità Europea alle autorità italiane «per non aver adottato le opportune misure per evitare il degrado e per la conservazione di un territorio compreso nel Parco del Ticino, sito d'interesse comunitario». La Commissione Europea si dice «non convinta» che le misure proposte dalle autorità italiane vadano nella giusta direzione per ridurre l'impatto ambientale. Da qui l'ultimatum prima di portare la vicenda davanti alla Corte Europea di Giustizia del Lussemburgo.

http://www.ilgiornale.it/news/milano/ultimatum-europeo-malpensa-inquina-1013125.html
 
Milano-Malpensa, il Far West dei taxi: 6 su 10 non applicano la tariffa fissa di 90 euro
Quattro clienti in incognito ingaggiati dalla Regione Lombardia hanno verificato sul campo il comportamento dei conducenti. Che spesso si giustificano dicendo di aver scelto un percorso alternativo

Da Malpensa a Milano (e viceversa) 90 euro. Non uno di più, non uno di meno. E' questo l'accordo siglato fra i tassisti e Regione Lombardia. Ma solo quattro taxi su dieci lo rispettano. Lo certifica il cliente in incognito ingaggiato dal Pirellone per valutare la qualità del servizio pubblico. E lo sanno anche quelli (molti) a cui capita spesso di dover ricordare a chi guida che dagli aeroporti alla città c’è un forfait fisso e il tassametro dovrebbe restare spento. Ma non tutte le auto bianche si attengono. «Inaccettabile», dicono dal Pirellone, che sulla vicenda intende andare a fondo.

A Malpensa, in particolare, la certezza del prezzo fisso non c’è. Lo testimonia il documento che rileva come molti tassisti tentino ancora di aggirare le regole. Lo redige mister X: quattro persone inviate a sorpresa dalla società di ricerca e statistica Eupolis su commissione dello stesso Pirellone, dal 17 ottobre al 28 novembre 2013, su 200 taxi che servono il bacino aeroportuale lombardo. Milano soprattutto, ma anche Varese e Bergamo. Nel 60 per cento dei casi, scrivono gli ispettori nella relazione, «contrariamente a quanto previsto non è stata applicata la tariffa predeterminata ma a quella a tassametro».

Perché i tassisti disobbediscono? «Adducono la motivazione di aver optato per un percorso alternativo — spiegano i clienti in incognito — spesso preferendo l’autostrada. In questi casi il tassista, oltre ad applicare una più onerosa tariffa a tassametro, ha richiesto anche un corrispettivo per il relativo pedaggio. Importo non previsto: la tariffa predeterminata dovrebbe essere comprensiva di tutti i costi». Una violazione delle regole che penalizza il cliente. A meno che non debba andare in zona Certosa e dintorni, il tassametro arriva fino a 100-110 euro anche se il traffico è meno scorrevole. Ma anche di più se c’è coda.

Già a ottobre dell’anno scorso scattò un boicottaggio dei prezzi fissi a Varese. Una protesta, che ancora va avanti, contro «la Regione in combutta con i colleghi di Milano che ha approvato una tariffa che penalizza solo chi lavora a Malpensa». E il Pirellone che aveva invitato i clienti a «denunciare questi tassisti alle autorità di vigilanza e alla polizia locale». Oggi le cose non sono cambiate. E le tariffe fisse introdotte sette anni fa, poi ritoccate negli anni, non tutti le rispettano. In particolare i 90 euro da Malpensa a qualsiasi punto di Milano, ma anche i 105 tra Linate e Malpensa e i 55 da Linate alla Fiera di Rho-Pero.

I tassisti si difendono prendendosela anche Sea, il gestore degli scali milanesi, che due anni fa ha introdotto la sbarra nello scalo varesino con un euro di pedaggio per le auto bianche come strumento antiabusivi e pro legalità. «Hanno preteso un euro da ogni tassista per ogni corsa, ma non fanno i controlli che devono — denuncia Giovanni Maggiolo, sindacalista di Unica-Cgil — Lo scalo è preda dell’illegalità. Dovevano mettere i facilitatori, per evitare truffe, ma non sta funzionando». Un passo indietro. La figura del facilitatore, un addetto che aiuti il cliente a salire sul taxi e lo informi anche delle tariffe fisse, è stata introdotta un paio i settimane fa. Un addetto antitruffa, specie per gli stranieri: «Guardi, signora, c’è il taxi: se va in centro non deve spendere piu di 90 euro».

Secondo il racconto di alcuni operatori aeroportuali e di tassisti, però, sarebbero stati minacciati dagli stessi autisti che non vogliono applicare le tariffe fisse. E quindi il servizio fatica a decollare. Un posto non proprio tranquillo, il “polmone” dei taxi allo scalo varesino, dove in tanti neanche si fermano più e i diverbi, verbali e non tra tassisti e autisti di noleggio con conducenti sono all’ordine del giorno. L’indagine sul campo, 200 viaggi, il 40 per cento prenotati, gli altri presi direttamente nei posteggi, è stata introdotta l’anno scorso «come sistema di indicatori da utilizzare per l’adeguamento delle tariffe per gli anni 2014-2016».

Aumenti che scatteranno da luglio, intorno al 2 per cento. Il cliente in incognito, come prima missione, deve anzitutto verificare quanti hanno il pos per il bancomat, oltre alla corretta applicazione del percorso. Tradotto: se il tassista ha fatto la strada più conveniente per il cliente, calcolata con Via Michelin, Tuttocittà e Google maps. Un’indagine da cui emerge che solo un tassista su tre consente di pagare col bancomat e la metà nemmeno ce l’ha. E le vetrofanie con i prezzi sono esposte solo nel 70 per cento dei casi.

http://milano.repubblica.it/cronaca...plicano_la_tariffa_fissa_di_90_euro-83972046/
A me una volta chiesero per Malpensa-Busto Arsizio (neanche 15 minuti) 53€... All'andata me ne avevano chiesti 26.
 
A me una volta chiesero per Malpensa-Busto Arsizio (neanche 15 minuti) 53€... All'andata me ne avevano chiesti 26.

Quella dell tariffa minima in partenza dall'aeroporto non sarebbe nemmeno una brutta idea:è in vigore in altri posti e serve per compensare il tassista della lunga attesa per caricare i passeggeri in arrivo.
Ma dovrebbe essere ufficializzata e fatta rispettare in maniera civile, non alla far West come sembra accsdere ora.

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