Thread Malpensa e Linate da febbraio 2014


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Il Manistesto della Lega contro il progetto di Malpensa 2000

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ecco proprio a questo alludevo in precedenza, la coerenza storica del partito sulla questione aeroporto della brughiera.

La lega delle "origini" era contraria al progetto di Malpensa 2000 , visto come non si sa bene per quale motivo un danno inflitto da Roma (che novità) a scapito dei poveri abitanti del varesotto (dove il partito di fatto è nato).

Poi una volta arrivato l'aeroporto comodamente si sono seduti sul carro dei presunti vincitori di questa opera.E ogni volta che ci sono stati "problemi" (dehubbing, LHI, fallimento alleanza KLM, ..etc) scagliarsi sempre contro il cosiddetto centralismo romano, roma ladrona solito cavallo di battaglia che torna sempre utile e fa facilmente presa in certe aree (di voti e consensi), quando fa comodo.
 
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chissà che preoccupazione che Maroni rinuncia al poderoso 10% di SEA, più o meno questo l'ordine di grandezza che si era prospettato. Non ci dormiranno la notte altrove.


Alitalia: Maroni, sospesa trattativa Regione quote Sea
Presidente, non entriamo se Malpensa danneggiata




''Confermo l'interesse della Regione a rilevare quote della Sea a condizione che Malpensa non venga distrutta. Finche' non si chiarisce questo, la trattativa e' sospesa''. Lo ha detto il presidente della Lombardia, Roberto Maroni.

Maroni ha spiegato che se lo scalo di Malpensa viene ''danneggiato, la Regione non ha alcun interesse a entrare'' nella societa' di gestione degli aeroporti di Milano. Parlando a margine dell'assemblea generale della Confagricoltura di Varese, Maroni ha ribadito la sua preoccupazione per il riassetto dei voli sugli scali di Linate e di Malpensa previsto con l'acquisizione di Alitalia da parte di Etihad. ''Per favorire Etihad e salvare Alitalia - ha sostenuto il presidente della Regione Lombardia - sarà sacrificata Malpensa. Il governo e il ministro Lupi lo sanno. Se succede, reagiremo, ci sono tanti modi per farlo''. A tutela dell'aeroporto in provincia di Varese, secondo Maroni ''ci sarà un'alleanza dei territori'' contro Roma.




Vorrà rispolverare la triplice alleanza o la triplice intesa.

Bla bla bla.

Mai che gli passi dall'anticamera del cervello di dire: "vogliono la guerra? Allora noi chiediamo a gran voce la chiusura di Linate".

Patetico.
 
Memoria corta

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Si ma aldilà di qualche urlo e sbandierata (me la ricordo la manifestazione a MXP, han intralciato un po in traffico e bòn) ???
 
Bla bla bla.

Mai che gli passi dall'anticamera del cervello di dire: "vogliono la guerra? Allora noi chiediamo a gran voce la chiusura di Linate".

Patetico.

Sarebbe una posizione netta....e non ricordo politici italiani recenti assumere posizioni nette con dichiarazioni che non possano essere "smentite" o "precisate" il giorno seguente.....
 
Bla bla bla.

Mai che gli passi dall'anticamera del cervello di dire: "vogliono la guerra? Allora noi chiediamo a gran voce la chiusura di Linate".

Patetico.
Ritirando la proposta di acquisto delle azioni dal Comune dovrebbe portare dalla sua Pisapia che:
1. Di quei soldi ha bisogno
2. Controlla davvero SEA ed il suo Presidente
3. È dello stesso schieramento di quelli al Governo
 
Pisapia, se Maroni vuole sfilarsi non c'è problema

(ANSA) - MILANO, 13 APR - "Se Maroni intende sfilarsi dalla Sea non c'è problema. Saremo noi come Comune di Milano e insieme alla società a difendere Linate e Malpensa, a valorizzare questi due aeroporti e soprattutto ad attendere con ansia cosa ci dirà il ministro Lupi che ancora deve presentare il progetto per gli aeroporti lombardi": lo ha detto, intervistato dal Tg Rai della Lombardia, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.
Il primo cittadino ha replicato alle dichiarazioni del governatore lombardo Roberto Maroni che ha parlato di trattativa sospesa sull'acquisto di quote Sea, società che gestisce gli scali milanesi, da parte della Regione a meno che "Malpensa non venga distrutta". (ANSA).
 
certo, certo, saremo noi a valorizzare, difendere, tante belle parole...

Quella che non ho ancora sentito (molto di moda tra i politici) e' "mettere a sistema" gli aeroporti lombardi (espressione dal significato indecifrabile. Un qualunque tecnico immaginerebbe che significhi stabilire priorita' e coordinare lo sviluppo, per esempio chiudendo uno e potenziando l'altro, o sviluppando linee di business complementari, nel linguaggio dei politici invece in genere significa dare un po' a destra e un po' a manca, cercando di fare contenti tutti, mentre la barca affonda...)
 
Alitalia-Etihad, scoppia la "mina" di Malpensa

Maroni: "Pronti a reagire". E il governo ha un problema in più


Potrebbe arrivare oggi la lettera d'intenti con la quale Etihad elencherà le condizioni per entrare nel capitale di Alitalia, dopo essere stata approvata dal cda della compagnia Abu Dhabi.

Ma sulla via del negoziato si infiamma il problema politico legato ai due aeroporti milanesi, Linate e Malpensa, che si aggiunge al già spinoso nodo dell'occupazione (si dice 2-3mila esuberi) e alle richieste strutturali avanzate dagli emiri: l'alta velocità e la riclassificazione degli scali.

Con toni accesi il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ieri ha detto: «Per favorire Etihad e salvare Alitalia sarà sacrificata Malpensa. Il governo e il ministro Lupi lo sanno. Se succede, reagiremo, ci sono tanti modi per farlo». A tutela dello scalo intercontinentale secondo Maroni «ci sarà un'alleanza dei territori» contro Roma. Si ripropone tema dei due aeroporti milanesi, entrambi gestiti dalla Sea, in concorrenza tra loro. Una delle condizioni «infrastrutturali» poste da Etihad è la liberalizzazione del traffico a Linate, che dalla fine degli anni Novanta è sottoposto a limiti quantitativi e qualitativi (solo voli verso Italia e capitali europee, massimo 18 movimenti all'ora) creati per non interferire troppo sull'attività di Malpensa. Ma il mercato preferisce Linate ed Etihad vi vede un'occasione di sviluppo per il traffico di Alitalia, soprattutto se si potesse realizzare un collegamento con l'hub di Abu Dhabi, da dove proseguire per l'Est del mondo.

Malpensa naturalmente ne soffrirà, ma non si può non ricordare che gli obiettivi per i quali era nata sono stati sconfitti due volte: nel 2000, quando abortì l'alleanza tra Alitalia e Klm, e nel 2007-2008, con il profondo ridimensionamento dell'attività dell'ex compagnia di bandiera nello scalo (il dehubbing). Gli anni successivi sono stati difficili, con l'affannosa ricerca di compagnie sempre nuove e con il rischio incombente di diventare un aeroporto prevalentemente low cost. Malpensa tuttavia ha sempre avuto nella Lega – che proprio in quel territorio ha la culla – uno strenuo difensore e non stupisce dunque l'allarme sollevato da Maroni (che ieri ha fatto marcia indietro sulla sua volontà di far entrare la Regione nell'azionariato della Sea). Proprio perché si tratta di una vicenda politica, nella politica troverà la sua soluzione. Grazie all'Expo alle porte non sarà difficile per Alitalia-Etihad concedere una sorta di compensazione per lo scalo, basando nuovi voli intercontinentali di Alitalia (verso Cina, Asia, Americhe, una decina in tutto) che possano, soprattutto, quietare gli animi. Dopo l'Expo, si vedrà.

Tornando alla lettera di Etihad, la lunga serie di richieste sarà sottoposta al consiglio di Alitalia che dovrebbe riunirsi tra domani e mercoledì. Il documento conterrà un'offerta economica e l'architettura per concretizzarla; Etihad verserà una quota in conto aumento di capitale – si parla di 300 milioni per una partecipazione tra il 40% e il 49% - e altri 200 milioni con altre forme di finanziamento. Alla chiusura dell'operazione – attesa non prima dell'estate – Alitalia avrà un piano industriale mirato al pareggio nel 2017 e una flotta più orientata al lungo raggio. Anche il nodo legato alle banche chiamate a ristrutturare una massiccia porzione di crediti (400-500 milioni), sembra in via di soluzione. Unicredit e Intesa, già azioniste, accetteranno di convertire in capitale parte del credito.

http://www.ilgiornale.it/news/inter...-lex-compagnia-bandierariassetto-1010681.html
 
Alitalia-Etihad, scoppia la "mina" di Malpensa

Maroni: "Pronti a reagire". E il governo ha un problema in più


Potrebbe arrivare oggi la lettera d'intenti con la quale Etihad elencherà le condizioni per entrare nel capitale di Alitalia, dopo essere stata approvata dal cda della compagnia Abu Dhabi.

Ma sulla via del negoziato si infiamma il problema politico legato ai due aeroporti milanesi, Linate e Malpensa, che si aggiunge al già spinoso nodo dell'occupazione (si dice 2-3mila esuberi) e alle richieste strutturali avanzate dagli emiri: l'alta velocità e la riclassificazione degli scali.

Con toni accesi il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ieri ha detto: «Per favorire Etihad e salvare Alitalia sarà sacrificata Malpensa. Il governo e il ministro Lupi lo sanno. Se succede, reagiremo, ci sono tanti modi per farlo». A tutela dello scalo intercontinentale secondo Maroni «ci sarà un'alleanza dei territori» contro Roma.

Maroni non entrando mai nell'argomento sul come risolvere il problema Malpensa lo tratteranno come si fa con gli incapaci o con i matti
gli diranno una sfliza di si su tutto ,si Etihad farà questo per Malpensa , si Etihad investirà di qua e si investirà di là , farà anche un maglev che andrà da centrale e malpensa in 5 minuti netti


andando nella direzione di recuperare consenso almeno degli scontenti credo che a tutto ciò a Maroni vada bene
 
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, MARONI: LIBERALIZZARE LINATE SAREBBE UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA ALLA LOMBARDIA
Il piano per 25 destinazioni
Ma il grande salto resta un sogno
Quando nacque l’obiettivo era 40 milioni di passeggeri, ora sono meno di venti. Nel progetto della compagnia emiratina ci sono 14 rotte in più
di Claudio Del Frate

C’è stato un tempo in cui per Malpensa si vagheggiava di 40 milioni di passeggeri l’anno e della costruzione di una terza pista. Mica parliamo di un’epoca lontana, ma del luglio 2011, giorni in cui si era aperta al ministero dell’Ambiente la possibilità di presentare osservazioni al nuovo piano d’area dello scalo. Che per l’appunto metteva in gioco quei mirabolanti numeri. La realtà attuale parla di un 2013 chiusosi con 17,8 milioni di traffico in calo del 3% rispetto all’anno precedente e con la terza pista destinata a rimanere niente più di un tratto di matita sulla carta geografica.
La storia della Grande Malpensa si gioca per intero su questo duplice piano: il sogno (o l’utopia) di diventare un grande hub internazionale in grado di fare concorrenza ai fratelli maggiori d’Europa e la realtà in cui si cerca di restare a galla grazie ai voli low cost . La piega che sta prendendo la trattativa Etihad - Alitalia, con gli arabi che hanno fatto capire di voler privilegiare Linate, è solo l’ultima doccia fredda piovuta sullo scalo varesino. Chi se lo ricorda il progetto della grande alleanza Alitalia-Klm per fare decollare Malpensa? O la breve luna di miele con Lufthansa? O i giorni in cui la compagnia di bandiera italiana, benché carica di debiti, tentava di tenere in piedi sia Fiumicino che il rivale del Nord?
Ieri voci vicine al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi hanno cercato di raffreddare le tensioni: «Etihad, pur avendo chiesto di liberalizzare i voli su Linate si è impegnata a sostenere Malpensa, sia con il traffico merci che con l’apertura di nuove rotte passeggeri; le destinazioni potrebbero passare da 11 a 25. Lupi ha chiesto che questi impegni vengano messi in chiaro al più presto» è stato fatto sapere. Ma Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, ieri è stato esplicito e diretto: «Liberalizzare i voli di Linate significherebbe affossare Malpensa. E soprattutto sarebbe una dichiarazione di guerra alla Lombardia».
Un miliardo e 300 milioni di euro sono la cifra spesa dallo Stato italiano per la sola costruzione delle piste e dei terminal. Ma dietro al cantiere principale ne sono venuti appresso tanti altri. I 40 milioni di passeggeri ipotizzati per Malpensa sono stati l’argomento principe per far arrivare fino a qui l’autostrada Pedemontana che attraversa la Lombardia da Bergamo alla cintura nord di Milano (i cantieri procedono ora a singhiozzo perché a singhiozzo arrivano i fondi) mentre la statura intercontinentale dello scalo aveva giustificato la nuova linea ferroviaria verso Lugano (completato il tratto svizzero, paralizzati i lavori in Italia). Addirittura cinico il destino della superstrada di collegamento con la Milano - Torino, costruita per far affluire a Malpensa i passeggeri del Piemonte: il taglio del nastro avvenne il 31 marzo 2008, il giorno dopo l’annuncio che Alitalia si sarebbe ritirata da Malpensa. E poi c’è il capitolo delle delocalizzazioni. Quando la grandeur nordista pareva un traguardo concreto, per consentire decolli e atterraggi in sicurezza erano stati evacuati due paesi (Case Nuove e la frazione Moncucco di Lonate Pozzolo, oltre 2 mila persone in tutto) e lo Stato aveva acquistato case, officine e negozi spendendo oltre 100 milioni di euro pensando di trasformarli in strutture a sostegno dell’aeroporto. Quei paesi fantasma sono divenuti il regno di rovi, macerie, ruggine, rifugio di sbandati. Pochi giorni fa la Regione Lombardia ha stanziato 3,9 milioni di euro per radere tutto al suolo.
Fin qui gli investimenti pubblici. Ma anche i privati avevano scommesso sul boom del traffico nei cieli di Lombardia. Una multinazionale olandese pensò di tirare su un centro direzionale di quattro torri, ne ha realizzata appena una; la catena Sheraton ha costruito un hotel proprio di fronte al terminal 1 ma dovrà fare i conti con uno scalo che non è (e difficilmente sarà) quello immaginato. Voli, merci, bagagli, traffici furono una speranza di impiego per migliaia di persone: al suo apice qui arrivarono a lavorare (tra diretti e indotti) oltre 22 mila persone, oggi siamo scesi a meno di 15 mila, con un altissimo tasso di precariato e di conflittualità sindacale.
La politica al Nord si è molto spesa per tenere in vita questa cattedrale. Umberto Bossi, nel 2008, fece dimettere da presidente della Provincia di Varese l’allora astro nascente del Carroccio Marco Reguzzoni per inviarlo a Montecitorio con l’esplicita missione di diventare «sentinella di Malpensa». «Ma 15 giorni dopo la nostra elezione il governo pose la fiducia sul decreto di salvataggio di Alitalia» ricorda oggi Reguzzoni che, messa da parte la politica, fa l’imprenditore tra Italia e Stati Uniti. «Fu subito chiaro - prosegue l’ex deputato - che Alitalia era una lobby imbattibile e dovendo scegliere se salvare la compagnia aerea o l’aeroporto, venne scelta la prima strada. Se Lupi che pure è uomo del Nord proseguirà su questa linea commetterà un errore clamoroso». Identificare però Malpensa come un simbolo leghista sarebbe un errore. Per dire: la battaglia contro l’Unione Europea (e contro l’allora arcigno commissario ai trasporti Neil Kinnock) contraria al decollo di Malpensa a scapito di Linate, fu condotta in prima persona da Romano Prodi. E alla guida di Sea (la società che gestisce gli scali milanesi) a un certo punto fu chiamato Giorgio Fossa, proveniente direttamente dalla presidenza di Confindustria.
E dunque il grande sogno di avere in Lombardia un aeroporto intercontinentale ha ormai imboccato la parabola discendente? «Non credo che la salvezza possa giungere dal traffico cargo - commenta Roger Zanesco, che guida una singolare associazione di sostenitori di Malpensa - perché ormai le merci viaggiano in gran parte nella “pancia” degli aerei passeggeri. Se non verranno ripristinate le rotte intercontinentali, difficilmente il settore decollerà». Che sia in arrivo l’ennesimo sogno infranto?
http://www.corriere.it/economia/14_...no-25ea92b6-c3b2-11e3-a057-b6a9966718ba.shtml

Nell'articolo si parla di un passaggio da 11 a 25 destinazioni, quali potrebbero essere?
 
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"Ethiad-Alitalia, un autogol del governo"

Da Palazzo Lombardia arriva la bocciatura di Roberto Maroni, ma l'accordo non piace neanche a Dario Balotta, "voce critica" sulle scelte legate a Malpensa

Uno sbaglio, per i «contribuenti italiani» ma anche per l'aeroporto di Malpensa, che vede «vanificati con un colpo di penna» gli investimenti fatti in anni e anni. L'accordo Alitalia-Etihad non piace al presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni (da varesino, sostenitore a spada tratta di Malpensa), ma non piace neanche a Dario Balotta, "voce critica" su Malpensa.


«L'accordo che si profila tra Alitalia e Ethiad è un vero e proprio nuovo colpo sul Governo italiano che continua maldestramente ad immischiarsi in faccende del trasporto aereo dimenticando che l'accordo è tra due società private e il contribuente italiano ha già dato molto in questi anni» dice Balotta, nelle vesti di responsabile dell'Osservatorio Nazionale sulle Liberalizzazioni nei Trasporti.

«Sarebbe devastante se Renzi replicasse i tremendi errori compiuti da Berlusconi nel 2007 quando a fronte di una seria offerta di Air France scelse una traballante compagine di italici patrioti, dal dubbio profilo imprenditoriale come poi risultato». Via libera infatti alla Cassa Integrazione per 3000 dipendenti di volo, «i quali vanno a rinforzare l'esercito di coloro che sono in cassa da oltre 8 anni». Balotta boccia l'accordo anche rispetto al futuro di Malpensa, l'aeroporto della brughiera che - già "cannibalizzato" dalla concorrenza di Linate (tutta interna al gruppo Sea, che gestisce entrambi gli scali) - ora rischia di vedersi ancor più indebolito, visto che Etihad intenderebbe potenziare la sua presenza sull'aeroporto milanese: «Gli emiri infatti che a differenza della vecchia guardia di Alitalia sanno bene fare i conti rinunceranno all'operatività passeggeri su Malpensa vanificando con un tratto di penna oltre due miliardi di irrazionali investimenti sullo scalo e un miliardo per collegamenti stradali e ferroviari. Destinare quello scalo alle soli merci vorrebbe dirne, considerati i minori costi di gestione degli altri scali del Nord Italia, decretarne la fine. Inoltre non è affatto detto che tutti i grandi carrier come DHL, UPS si serviranno di Malpensa perché lo vuole il ministro dei trasporti.

Il salasso di Malpensa avverrebbe a favore dello scalo di Linate, il quale alimenterebbe così gli hub di Ethiad di Berlino, Istanbul e Abu Dhabi. Ma gli slot lasciati liberi al Forlanini andranno riassegnati seguendo le norme comunitarie che ne prevedono l'asta».

Malpensa solo merci? Malpensa aeroporto regionale, mentre il traffico si sposta verso l'estero attraverso Linate?

varesenews
 
Non sapevo che EY avesse un hub a Istanbul.

Sapevi però che la famigerata cassa è stata prorogata a 8 anni?
dipendenti di volo, «i quali vanno a rinforzare l'esercito di coloro che sono in cassa da oltre 8 anni

E che AZ operasse su Malpensa in maniera così consistente e che ci sia l'intenzione di trasferire i 5 voli rimasti sul LIN?
Gli emiri...sanno bene fare i conti rinunceranno all'operatività passeggeri su Malpensa
 
"da varesino, sostenitore a spada tratta di Malpensa"

...che palle l'Italia, continuare ancora a leggere simili stupidaggini quando si parla di infrastrutture di interesse nazionale, e invece qui si ragiona, Maroni e' di Varese e allora sostiene Malpensa, e allora se il presidente delle regione fosse lombardo ma di Mantova, sosterrebbe un nuovo aeroporto nella bassa?

Quando si iniziera' tutti a guardare l'efficienza del sistema paese, anziche' il campanile di provenienza (che non significa niente, tra l'altro lo so che l'Italia e' un paese di mille campanili, ma nei paesi seri si accetta anche un po' di mobilita' nella vita e non ci si identifica sempre nel campanile di nascita a partito preso...) :(
 
Ma chi scrive certi documenti?


Il patto per Malpensa
In cinque punti la difesa dell'aeroporto della Brughiera dall'assalto romano e francese


Malpensa - Le istituzioni e le forze politiche, economiche e sociali della provincia di Varese facenti parte del Tavolo Competitività e Sviluppo

CONDIVIDONO

l’obiettivo comune di salvaguardare e valorizzare l’aeroporto di Malpensa, quale asset strategico e formidabile elemento di crescita imprenditoriale e occupazionale e di rilancio economico del territorio, nonché come patrimonio del Nord Italia e dell’intero Paese per il miglioramento della competitività.

INDICANO

il percorso per la realizzazione di tale obiettivo, sintetizzato nelle seguenti “5 rotte per lo sviluppo di Malpensa”:

1. Rapporto con Linate Occorre opporsi con forza a uno scenario di ulteriore crescita di Linate, ipotizzato dal nuovo piano Alitalia, che renderebbe Malpensa sempre più marginale, e pretendere che il city airport al massimo mantenga l’attuale livello di passeggeri e di destinazioni, consentendo così a Malpensa di poter contare sugli attuali volumi e proseguire nel piano di investimenti, migliorando così la propria attrattività per nuove compagnie.

2. Accessibilità all’aeroporto Occorre assicurare, attraverso l’impegno di tutte le istituzioni, per il proprio livello di governo e la propria competenza, l’attuazione delle opere connesse a Malpensa e la loro messa a rete in un disegno complessivo che comprenda lo sviluppo aeroportuale.

3. Scelte strategiche del gestore aeroportuale Malpensa con il de-hubbing Alitalia del 2008 ha perso di colpo sette milioni di passeggeri in transito: è ora possibile uno sviluppo come hub multi vettore, secondo lo schema delineato da Emirates con il volo Dubai-Malpensa, recentemente prolungato con il Malpensa-New York. Va supportato quindi lo sforzo della società di gestione aeroportuale nell’attuazione, nonostante la flessione dei traffici, del piano di investimenti previsto, in particolare con il completamento del terzo satellite, in modo da preparare al meglio l’aerostazione ad accogliere eventuali nuove compagnie.

4. Politiche nazionali del trasporto aereo C’è la necessità di una forte volontà politica di sviluppo dell’aeroporto varesino, almeno in due direzioni: - negoziati con paesi esteri per favorire l’arrivo di nuove compagnie - snellimento burocratico, con percorsi agevolati per il rilascio delle necessarie autorizzazioni (ad es. ottenimento dei diritti di V libertà) e per l’avvio di servizi evoluti (ad es. facilitazioni nelle pratiche doganali) Il territorio deve dunque farsi trovare pronto ad accompagnare con i mezzi a propria disposizione, a tutti i livelli istituzionali e senza incertezze, questo tipo di evoluzione.

5. Expo 2015 Nel 2015 come noto Milano sarà per sei mesi il “centro del mondo” (si prevedono 20 milioni di visitatori), e Malpensa sarà la porta d’accesso naturale ad Expo 2015: come territorio, ma in realtà come Paese, bisogna agire affinché questo appuntamento sia un’opportunità di crescita duratura (anche) per l’aeroporto intercontinentale, in modo che la legacy, il “lascito” oltre Expo sia più importante delle ricadute che l’evento in sé potrà assicurare nei suoi sei mesi di durata.

SI IMPEGNANO

ad operare, ciascuno per il proprio ambito di competenza, secondo le direzioni delineate dalle “5 rotte per lo sviluppo di Malpensa”, affinché il percorso di valorizzazione dell’aeroporto possa concretamente realizzarsi in tempi brevi e con i massimi benefici possibili in termini di creazione di ricchezza economica, aumento dei livelli occupazionali, miglioramento dei fattori di competitività del sistema Paese, incremento del grado di sostenibilità ambientale.

CHIEDONO

alle istituzioni di Governo (regionale, nazionale, comunitario) di adottare tutte le misure necessarie ad assicurare uno sviluppo equilibrato del sistema aeroportuale del Nord che tenga in debito conto l’importanza strategica dell’aeroporto di Malpensa, attraverso provvedimenti coerenti con lo scenario delineato nei recenti documenti di programmazione del trasporto aereo.

http://www.prealpina.it/notizie/gallarate-malpensa/2014/4/14/il-patto-per-malpensa/3127611/55/
 
Stato
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