Esattamente quello che ho scritto sopra, con un pò di parole in più, ma il succo del discorso è proprio questo.
Già, in effetti volevo quotare il tuo post

Esattamente quello che ho scritto sopra, con un pò di parole in più, ma il succo del discorso è proprio questo.
Intendo, relativamente al traffico complessivo di LIN-MXP-BGY, quali sono i vettori che trasportano più pax? FR, U2, DLH+LHI, AZ+AP, etc...
Secondo me state facendo troppe speculations.![]()
Ah non sarebbe grave?
No invece, sarebbe gravissimo.
Anche perché un terzo pollo che ci casca di nuovo non lo trovi più.
mercoledì 04 maggio 2011, 09:32
Sea in Borsa vuole fare un regalo ai lombardi
di Paolo Stefanato
Ieri il consiglio di amministrazione ha votato l’ingresso a Piazza Affari della società che gestisce gli scali di Linate e Malpensa. Si pensa a una emissione di azioni a condizioni di favore per i residenti nella regione. Dividendo straordinario per il Comune
Da un paio di giorni sul tetto dell’aeroporto di Linate c’è una novità: una grande scritta «Milano.Linate» in caratteri bianchi maiuscoli e minuscoli, dove il punto è rosso riprendendo il nuovo logo della Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Milano e che si sta rifacendo il look in vista dell’ingresso in Borsa. L’insegna - larga 31 metri, alta 4 e del peso di una tonnellata e mezzo - dà il meglio di sè la sera, quand’è illuminata. Una scritta analoga verrà installata a Malpensa (Milano.Malpensa). Rosso è il fondo del nuovo logo della società, sul quale spicca la scritta in bianco. Il rosso dominerà l’identità coordinata del gruppo, sostituendo l’azzurro, anche se per le divise del personale si tratterà di avere un po’ di pazienza. Ieri - il giorno dell’assemblea degli azionisti - è stato avviato il nuovo portale della società (www.seamilano.eu). Il sito, completamente rifatto, «è orientato a passeggeri e clienti per informare su tutte le attività aeroportuali» ha annunciato il presidente, Giuseppe Bonomi.
L’assemblea di ieri ha una particolare importanza perchè ha deliberato l’ingresso in Borsa della società, previsto per l’autunno. Quotazione in due mosse: prima i vecchi soci (il Comune possiede l’87%) riceveranno un dividendo straordinario frutto della distribuzione di riserve; si tratterà in tutto di 147,3 milioni, in cambio della rinuncia al diritto di opzione e della conseguente diluizione della quota. Poi, saranno emesse in aumento di capitale un massimo di 164.500 azioni, per un valore che sarà stabilito a ridosso della quotazione, il cui collocamento sarà finalizzato, appunto, all’ingresso in Piazza Affari. L’incasso derivante dal collocamento sarà verosimilmente superiore a quanto distribuito ai vecchi soci. La società sta mettendo a punto un elenco di categorie da favorire in fase di collocamento: i dipendenti, i 588 piccoli azionisti oggi presenti nel capitale Sea, forse tutti i residenti in Lombardia. I fondi raccolti andranno a finanziare i progetti già contenuti nel piano industriale; gli investimenti sono strettamente legati anche ai futuri incrementi delle tariffe («oggi inferiori del 35% alla media europea»), il cui iter estenuante sta facendo lenti passi avanti: oggi il contratto di programma in deroga della Sea (necessario per ottenere gli aumenti) dovrebbe ricevere un primo sì dell’Enac.
Bonomi ha riferito anche sull’andamento del traffico dei primi quattro mesi, che hanno patito le tensioni nell’Africa Mediterranea e la catastrofe giapponese (ma lo scorso anno danni analoghi al trasporto aereo li aveva fatti il vulcano Eyjafjallajkull, che alla Sea è costato 6 milioni di mancati ricavi). Tra gennaio e aprile 2011, dunque, la crescita del sistema aeroportuale milanese è stata del 10,1% in termini di passeggeri, del 12,7% per le merci. I passeggeri a Malpensa sono cresciuti del 9,1%, a Linate del 12,5%, grazie all’aumento di attività di vettori diversi da Alitalia. Per il 2011 Bonomi si aspetta, in linea con le previsioni della Iata, una buona crescita ma inferiore a quella dello scorso anno (quando fu del 5,3% per i passeggeri, a quota 27 milioni, con Malpensa tra i migliori scali d’Europa, con un più 7,9%). Non lo preoccupano le notizie di un alleggerimento dell’attività di Lufthansa Italia, perchè oggi - a differenza del passato - Malpensa non ha vettori di riferimento che mettano a rischio la sua attività; anzi, si consola con il proposito dell’alleanza Star Alliance di valorizzarlo come scalo di connessione.
http://www.ilgiornale.it/milano/sea...-05-2011/articolo-id=520892-page=0-comments=1
Quindi secondo Bonomi, LHI è ora considerata nulla più di una piccola compagnia di poco conto la cui presenza o meno a MXP è sostanzialmente irrilevante, tant'è che una eventuale riduzione (o peggio), non lo preoccupa minimamente.
Se non è un benservito questo...
Quello che sicuramente non preoccupa Bonomi e' la garanzia del suo posto di lavoro.
Il resto puo' interessarlo marginalmente, se non per nulla.
E' un politico messo li' dalla politica (Lega) e quindi che oggi dica una cosa ed il giorno successivo tutto il contrario, poco importa.
Che le compagnie, prima AZ, poi AP ed ora anche LH, decidano di arrivare a mxp per poi togliere il disturbo, poco importa.
Una volta uscito da Sea poi, lo metteranno a mal-gestire qualcos'altro.
Per il momento lui rimane li'. E fino a quando Sea non sara' quotata in borsa e gli azionisti, quelli che i soldi ce li mettono di tasca propria, non si accontenteranno piu' di dichiarazioni ma vorranno vedere i fatti, Bonomi continuera' a percepire beatamente il suo doppio stipendio (da presidente e direttore generale di Sea) gentilmente offerto dai lumbard.
I quali, di una gestione indegna, ad oggi non sembrano ancora voler chiedere conto.
La chiusura di Linate non dipende certo da Bonomi ma dalla politica che non lo chiuderà MAI.
Bonomi pero' e' un politico. E' stato messo li' dai politici per fare gli interessi della politica.
E' proprio la gestione politica di un aeroporto importante come mxp che ha fatto si che le compagnie arrivino e se ne vadano una dopo l'altra.
Vi ricordate questo slogan? :clown:
![]()
Concordo ma l'unica soluzione é privatizzare la SEA in toto (come AdR), anche se questo non risolverebbe mica la chiusura di Linate che deve essere fatto dalla politica.
OT, ma credo che di una privatizzazione come quella di ADR pochi sentano il bisogno...
il bagno di sangue è stato il successivo intervento della politica, altrimenti non ci sarebbe stato il terzo pollo.il 2°era stata AirOne nel 2008 con gli A330 per Chicago e Boston e vari collegamenti per l'europa e l'Italia. Un bagno di sangue.
Sicuramente. Ormai poi la frittata e' fatta. Con lhi saremmo a quota 3.
Se poi la chiusura di Linate non e' stata fatta fino ad oggi, nonostante i disimpegni da parte dei vari vettori aerei, chissa' se si riuscira' a attuarla nel futuro.
I quali, di una gestione indegna, ad oggi non sembrano ancora voler chiedere conto.
ne riparliamo tra qualche anno, quando l'operazione re-hubbing di FCO (un'operazione reale, non come quella LHI pseudo hub carrier) sarà stata realmente completata anche dal punto di vista dell'indotto (aeronautico, cioè compresi voli di compagnie diverse da AZ ma su un hub)Temo che anche AdR vorrebbe avere una gestione talmente indegna da generare 50 milioni di euro di utili all'anno.
ne riparliamo tra qualche anno, quando l'operazione re-hubbing di FCO (un'operazione reale, non come quella LHI pseudo hub carrier) sarà stata realmente completata anche dal punto di vista dell'indotto (aeronautico, cioè compresi voli di compagnie diverse da AZ ma su un hub)
Temo che anche AdR vorrebbe avere una gestione talmente indegna da generare 50 milioni di euro di utili all'anno.
50 milioni di Euro di utlili che invece di essere reinvestiti nello sviluppo dello scalo vanno immancabilmente a rimpinguare le esigue casse del Comune.
Moratti Docet.