Questione ambientale e settore aviazione


Che nesso ha, se non per fare polemica, con quello che ho detto io?

E' la stessa polemica che faccio sempre con mia moglie, il significato è che TUTTI ci scandalizziamo per quanto inquiniamo, TUTTI chiediamo provvedimenti seri ed immediati, NESSUNO di noi (in particolare quelli che sbraitano di più) rinuncerà MAI a nessuno dei nostri vizi, principali cause dell' inquinamento.
 
E' la stessa polemica che faccio sempre con mia moglie, il significato è che TUTTI ci scandalizziamo per quanto inquiniamo, TUTTI chiediamo provvedimenti seri ed immediati, NESSUNO di noi (in particolare quelli che sbraitano di più) rinuncerà MAI a nessuno dei nostri vizi, principali cause dell' inquinamento.

Allora è inutile che i governi si affannino a cercare soluzioni. Si rassegnino a ciò che sarà e buonanotte.
 
Ultima modifica:
E' la stessa polemica che faccio sempre con mia moglie, il significato è che TUTTI ci scandalizziamo per quanto inquiniamo, TUTTI chiediamo provvedimenti seri ed immediati, NESSUNO di noi (in particolare quelli che sbraitano di più) rinuncerà MAI a nessuno dei nostri vizi, principali cause dell' inquinamento.

Applausi.
 
Sicuramente in altri forum (ferroviario, centrali a carbone, polacchi...) diranno la stessa cosa: assolveranno se’ stessi per dare la colpa a qualcuno altro.

Il ferroviario e' il sistema di trasporto meno inquinante dopo, penso, quello marittimo. Ovviamente non si puo' andare in nave da Milano a Zurigo e il trasporto marittimo e' utilizzatissimo dal commercio dove puo' perche' e' quello piu' economico.

Ci sono alternative alla centrali a carbone.

Polacchi?

Insomma dove vuoi andare a parare?

Se pensi che esista un'alternativa migliore al trasporto aereo per Milano-Pechino falla conoscere al mondo e se intendi un viaggio infinito in treno, fattelo pure ma lascia perdere gli altri. Non fare l'integralista come i vegani.

Secondo me hai ragione se guardi solo le prime due colonne di questa tabella che ho fatto con dati presi da Eurostat:

7DJgHeC.png


Quando però guardi la terza colonna diventa più urgente. Che poi si debba eliminare molta retorica, molta ipocrisia - Emma Thompson che arriva da LA a parlare all'occupazione di Extinction Rebellion, per esempio - è vero. Ma secondo me il problema è che, al momento, in Europa l'aviazione è una delle uniche attività umane con emissioni in crescita e di ciò dobbiamo prendere atto.

In 17 anni anni e' cresciuto del 110% ma rimane neanche il 4% del totale. Briciole.
I vantaggi avuti grazie alla crescita del settore sono enormi.

Non c'e' assolutamente alcun motivo nel restringerlo. Deve anzi cresce e raddoppiare ancora.
Il problema e' altrove.

Se poi si trovera' un sistema di trasporto efficiente allo stesso modo o migliore e meno inquinante tanto meglio.


Trovo assurdo dover spiegare l'ovvio anche in un forum di aviazione.
Questa propaganda isterica pseudoambientalista ha dato alla testa a molti.

Il problema ambientale, se si vuole risolvere, non si risolve privandoci di tutto a caso, ma ragionando su strategie per abbattere l'inquinamento dove e' necessario e si puo' fare (Non nei paesi europei dove si fa gia' tantissimo e che inquinano molto meno del resto del mondo)
 
Sicuramente in altri forum (ferroviario, centrali a carbone, polacchi...) diranno la stessa cosa: assolveranno se’ stessi per dare la colpa a qualcuno altro.

FERROVIARIO:
Le emissioni dovute al treno rappresentano una piccola percentuale di quelle totali.
Il trasporto ferroviario e' forse l'industria al mondo dove si ha una maggiore attenzione per minimizzare i consumi grazie alla sua natura.
La rotaia, infatti, e' anche indispensabile al mondo moderno e non puo' essere sostituita da nient'altro se non da hyperloop nelle corte distanze (e sugli hyperloop si sta investendo molto)

Quindi perche' prendersela con il materiale rotabile quando i problemi principali sono altrove?

CENTRALI A CARBONE:

Le emissioni dovute alla generazione di energia rappresentano una piccola percentuale di quelle totali.
L’elelettricita’ e' forse l'industria al mondo dove si ha una maggiore attenzione per minimizzare i consumi grazie alla sua natura.
Produrre energia e' anche indispensabile al mondo moderno e non puo' essere sostituita da nient'altro se non da centrali a fusione (e sulla fusione si sta investendo molto)

Quindi perche' prendersela con la generazione di elettricità quando i problemi principali sono altrove?

POLACCHI:

Le emissioni dovute dalla Polonia rappresentano una piccola percentuale di quelle totali.
La Polonia e' forse la nazione al mondo dove si ha una maggiore attenzione per minimizzare i consumi infatti la CO2/persona è di molto inferiore alla media europea.
La produzione di energia a carbone in Polonia e' anche indispensabile al mondo moderno e non puo' essere sostituita da nient'altro se non da acquisto di risorse dalla Russia, con conseguente dipendenza politica.

Quindi perche' prendersela con la Polonia quando i problemi principali sono altrove?


ps: Lezgotolondon non c’è l’ho con te, ma ho preso in prestito le tue frasi (che potrebbero anche essere le mie) per dimostrarmi quanto sia complessa la questione ;)
 
Il ferroviario e' il sistema di trasporto meno inquinante dopo, penso, quello marittimo...

Ehm ...trasporto marittimo poco inquinante?? No

“Il rapporto stima che nelle regioni portuali, circa il 55-77% delle emissioni totali di inquinanti atmosferici provengano dalle navi. Esistono aree critiche in Europa dove tale contributo può arrivare fino all’80% per NOx e SO2 e fino al 25% per il PM2,5 primario.

Il link alla fonte che si rifà al rapporto delL’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha dedicato il rapporto “Transport and Environment Reporting Mechanism – TERM” al settore del trasporto aereo e marittimo:

https://www.qualenergia.it/articoli...-40-percento-delle-emissioni-globali-al-2050/

Ma fonti se ne trovano a iosa. Alla fine ogni settore deve fare la sua parte, questo mi pare più che chiaro e girarsi dall’altra parte è semplicemente infantile. Senza estremismi ovviamente.
 
Ehm ...trasporto marittimo poco inquinante?? No

“Il rapporto stima che nelle regioni portuali, circa il 55-77% delle emissioni totali di inquinanti atmosferici provengano dalle navi. Esistono aree critiche in Europa dove tale contributo può arrivare fino all’80% per NOx e SO2 e fino al 25% per il PM2,5 primario.

Il link alla fonte che si rifà al rapporto delL’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha dedicato il rapporto “Transport and Environment Reporting Mechanism – TERM” al settore del trasporto aereo e marittimo:

https://www.qualenergia.it/articoli...-40-percento-delle-emissioni-globali-al-2050/

Ma fonti se ne trovano a iosa. Alla fine ogni settore deve fare la sua parte, questo mi pare più che chiaro e girarsi dall’altra parte è semplicemente infantile. Senza estremismi ovviamente.
La prima immagine mostra come il trasporto marittimo nei paesi EU-28 nel 2015 producesse il 13% dell'inquinamento da trasporto totale.
Lo stesso dell'aviazione.

Ovviamente sai che per via marittima si trasportano molte più tonnellate di materiale e persone.

Devo leggere altro?
Perché mi sembra che tu stia cercando di sostenere altro prendendo dati a casaccio.

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FERROVIARIO:
Le emissioni dovute al treno rappresentano una piccola percentuale di quelle totali.
Il trasporto ferroviario e' forse l'industria al mondo dove si ha una maggiore attenzione per minimizzare i consumi grazie alla sua natura.
La rotaia, infatti, e' anche indispensabile al mondo moderno e non puo' essere sostituita da nient'altro se non da hyperloop nelle corte distanze (e sugli hyperloop si sta investendo molto)

Quindi perche' prendersela con il materiale rotabile quando i problemi principali sono altrove?

CENTRALI A CARBONE:

Le emissioni dovute alla generazione di energia rappresentano una piccola percentuale di quelle totali.
L’elelettricita’ e' forse l'industria al mondo dove si ha una maggiore attenzione per minimizzare i consumi grazie alla sua natura.
Produrre energia e' anche indispensabile al mondo moderno e non puo' essere sostituita da nient'altro se non da centrali a fusione (e sulla fusione si sta investendo molto)

Quindi perche' prendersela con la generazione di elettricità quando i problemi principali sono altrove?

POLACCHI:

Le emissioni dovute dalla Polonia rappresentano una piccola percentuale di quelle totali.
La Polonia e' forse la nazione al mondo dove si ha una maggiore attenzione per minimizzare i consumi infatti la CO2/persona è di molto inferiore alla media europea.
La produzione di energia a carbone in Polonia e' anche indispensabile al mondo moderno e non puo' essere sostituita da nient'altro se non da acquisto di risorse dalla Russia, con conseguente dipendenza politica.

Quindi perche' prendersela con la Polonia quando i problemi principali sono altrove?


ps: Lezgotolondon non c’è l’ho con te, ma ho preso in prestito le tue frasi (che potrebbero anche essere le mie) per dimostrarmi quanto sia complessa la questione ;)
Capisci che hai applicato frasi a contesti diversi dove non hanno senso?

È questo il massimo della dialettica che puoi produrre?

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Capisci che hai applicato frasi a contesti diversi dove non hanno senso?

È questo il massimo della dialettica che puoi produrre?

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Senza volere fare l'esegeta di Mindonair, la sua era una serie di provocazioni per evidenziare la differenza che passa tra qualunquismo di bassa lega e desiderio di affrontare seriamente la questione. Che è quello che si sta vedendo in queste righe: il problema c'è, ma gli altri settori devono muoversi, io ho già fatto e sto facendo, e sono il più importante.
 
Senza volere fare l'esegeta di Mindonair, la sua era una serie di provocazioni per evidenziare la differenza che passa tra qualunquismo di bassa lega e desiderio di affrontare seriamente la questione. Che è quello che si sta vedendo in queste righe: il problema c'è, ma gli altri settori devono muoversi, io ho già fatto e sto facendo, e sono il più importante.
A me sembra la provocazione ad essere qualunquista.

La replica del "si può dire lo stesso per tutte le altre industrie" è estremamente qualunquista in quanto presuppone che siano tutte simili od uguali e anche discreta ignoranza in tema economico e sociale.

Ma sai cosa?
Come tanti dibattiti si risolve facilmente con una semplice richiesta.

Scrivete come affrontereste la questione e quali obiettivi vorreste ottenere da qui a 20 anni e per vedere se si è in grado di proporre qualcosa che ha senso ed è benefico per l'umanità e la terra.

Troppo spesso, dal comodo delle nostre comode case, si gioca a fare i rivoluzionari per la causa di turno preoccupati più che della causa, dei benefici personali a breve termine (virtue signaling).

Per vedere chi è serio e chi non lo è basta fare domande e chiedere piani concreti oltre gli slogan.

Chi vuole esporre le proprie idee per primo?

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Mi unisco alla critica del concetto: "volare è essenziale per la società umana e quindi ben venga la crescita esponenziale, tagliamo altrove". Volare ha aperto tantissimi orizzonti, culturali, economici e personali, su questo non si discute. Ma ridurre i voli, o limitarne la crescita, non vuol dire negare questi vantaggi. Se si riducono i voli dei miei conterranei svedesi che vanno due volte l'anno alle Baleari o le Canarie, non penso questo causerebbe grande danno alla società umana, nè culturale nè economico. Nel mio piccolo non penso certo di rinunciare tout court a volare; semplicemente quando fattibile provo a scegliere altre alternative. Che è un po' diverso dal dire "tutti in Transiberiana fino a Pechino".
 
Troppo spesso, dal comodo delle nostre comode case, si gioca a fare i rivoluzionari per la causa di turno preoccupati più che della causa, dei benefici personali a breve termine (virtue signaling).

Per vedere chi è serio e chi non lo è basta fare domande e chiedere piani concreti oltre gli slogan.

Chi vuole esporre le proprie idee per primo?

Questa è una fallacia logica. Stai provando a legare la validità di una opinione su un dato problema all'esistenza di un piano concreto per risolvere il suddetto problema. Le due sono discussioni completamente separate. Posso predicare bene e razzolare male, ma questo non vuol dire che la predica sia sbagliata.

Per fare un esempio pratico, penso possiamo essere tutti d'accordo che avere la pace nel mondo sarebbe meglio delle attuali guerre. Ovviamente nessuno ha un piano concreto per attuare la cosa, ma questo non inficia la validità dell'opinione.
 
Mi unisco alla critica del concetto: "volare è essenziale per la società umana e quindi ben venga la crescita esponenziale, tagliamo altrove". Volare ha aperto tantissimi orizzonti, culturali, economici e personali, su questo non si discute. Ma ridurre i voli, o limitarne la crescita, non vuol dire negare questi vantaggi. Se si riducono i voli dei miei conterranei svedesi che vanno due volte l'anno alle Baleari o le Canarie, non penso questo causerebbe grande danno alla società umana, nè culturale nè economico. Nel mio piccolo non penso certo di rinunciare tout court a volare; semplicemente quando fattibile provo a scegliere altre alternative. Che è un po' diverso dal dire "tutti in Transiberiana fino a Pechino".

A mio avviso (e vale in linea generale) l'approccio più funzionale dovrebbe essere "come conciliare crescita e sviluppo con sostenibilità dell'impatto ambientale"? Perchè è vero che si vola di più (come si viaggia di più, come si produce di più), ma è altrettanto vero che nel frattempo sono stati studiati motori aerei più parchi e meno inquinanti, si è lanciata la produzione di energia elettrica in modo più sostenibile, sono stati implementati i motori ibridi a metano/gpl/elettrico per le autovetture, abbiamo termovalorizzatori che generano acqua calda ed elettricità dai rifiuti con emissioni bassissime (e non mi riferisco solo a Brescia, guardate in Scandinavia...).
Ben venga l'attenzione ANCHE dei singoli, ma eviterei un approccio da fondamentalisti al problema.
 
A mio avviso (e vale in linea generale) l'approccio più funzionale dovrebbe essere "come conciliare crescita e sviluppo con sostenibilità dell'impatto ambientale"? Perchè è vero che si vola di più (come si viaggia di più, come si produce di più), ma è altrettanto vero che nel frattempo sono stati studiati motori aerei più parchi e meno inquinanti, si è lanciata la produzione di energia elettrica in modo più sostenibile, sono stati implementati i motori ibridi a metano/gpl/elettrico per le autovetture, abbiamo termovalorizzatori che generano acqua calda ed elettricità dai rifiuti con emissioni bassissime (e non mi riferisco solo a Brescia, guardate in Scandinavia...).
Ben venga l'attenzione ANCHE dei singoli, ma eviterei un approccio da fondamentalisti al problema.

Io sono d'accordo con questo approccio ma la domanda è: qual'è l'obiettivo? Perché se è quello di riduzione del global warming, i climatolgi ci dicono da anni che tutto quello da te descritto non basta. E a quel punto le soluzioni sono due: continuare come se nulla fosse ed accettare consapevolmente tutte le possibili conseguenze o provare ad abbattere in maniera drastica le emissioni.
Come? Se lo sapessi sarei un premio Nobel il 3-4 categorie.
 
Sì vabbè nel "tuo piccolo" riduci i voli, nella pratica di cosa ti priverai?

Troppo comodo con le sole dichiarazioni di intenti, ne conosco troppi che dichiarano e poi non seguono.

Ma poi alla fine tu che riduci qualche volo all'anno non cambierà niente perché i vuoli continueranno a crescere e nonostante ciò rimarranno una piccola percentuale delle emissioni attuali, quindi a che pro?

Supponiamo che da domani magicamente i voli fossero ad emissioni zero.
Avremmo risolto qualcosa? Assolutamente no, solo intaccato le emissioni totali.


Questa è una fallacia logica. Stai provando a legare la validità di una opinione su un dato problema all'esistenza di un piano concreto per risolvere il suddetto problema. Le due sono discussioni completamente separate. Posso predicare bene e razzolare male, ma questo non vuol dire che la predica sia sbagliata.

Per fare un esempio pratico, penso possiamo essere tutti d'accordo che avere la pace nel mondo sarebbe meglio delle attuali guerre. Ovviamente nessuno ha un piano concreto per attuare la cosa, ma questo non inficia la validità dell'opinione.

Non è una fallacia logica, perché qui si sta sostenendo se vale la pena penalizzare l'aviazione perché non è a emissioni zero anche se:
1) Non può fare di meglio.
2) Ha un contributo poco significante nel totale
3) Ha un altissimo impatto economico e sociale.

Quindi ci vogliono esempi pratici, perché urlare "Aviation Bad" non ha senso.
Tutto può essere negativo sotto qualche punto di vista, anche tu che ti cibo di animali e piante.
Gli slogan non bastano.

L'esempio della guerra non è corretto, uno simile ma corretto è chiedere ai tanti manifestanti contrari alla guerra turca contro i curdi siriani, come pensano di fermare la cosa nella pratica oltre che a scendere in piazza chiedendo di fermare erdogan con non si sa cosa.

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Sì vabbè nel "tuo piccolo" riduci i voli, nella pratica di cosa ti priverai?

Troppo comodo con le sole dichiarazioni di intenti, ne conosco troppi che dichiarano e poi non seguono.

Ma poi alla fine tu che riduci qualche volo all'anno non cambierà niente perché i vuoli continueranno a crescere e nonostante ciò rimarranno una piccola percentuale delle emissioni attuali, quindi a che pro?

Supponiamo che da domani magicamente i voli fossero ad emissioni zero.
Avremmo risolto qualcosa? Assolutamente no, solo intaccato le emissioni totali.

Non è una fallacia logica, perché qui si sta sostenendo se vale la pena penalizzare l'aviazione perché non è a emissioni zero anche se:
1) Non può fare di meglio.
2) Ha un contributo poco significante nel totale
3) Ha un altissimo impatto economico e sociale.

Quindi ci vogliono esempi pratici, perché urlare "Aviation Bad" non ha senso.
Tutto può essere negativo sotto qualche punto di vista, anche tu che ti cibo di animali e piante.
Gli slogan non bastano.

L'esempio della guerra non è corretto, uno simile ma corretto è chiedere ai tanti manifestanti contrari alla guerra turca contro i curdi siriani, come pensano di fermare la cosa nella pratica oltre che a scendere in piazza chiedendo di fermare erdogan con non si sa cosa.

Scusami se insisto, ma continuo a pensare che le discussioni qui siano due. La prima è se sia necessario/preferibile ridurre le emissioni derivanti dal settore aviazione, o quantomeno limitare la crescita. La seconda è come si possa fare. La risposta alla seconda non ha effetto sul valore logico della prima.

In quanto al fatto che piuttosto che fare poco è meglio non fare niente, anche questa è un non sequitur logico. È un po' come dire che per combattere l'evasione non serve prendersela con chi evade solo 1000 euro, perchè alla fine per lo stato 1000 euro non sono niente. O dire che per dimagrire non serve a niente rinunciare ad un cioccolatino, perchè contiene solo 200 calorie, e per perdere peso 200 calorie non sono niente.

Per concludere sono d'accordissimo con te sulla necessità di esempi pratici, ma allora discutiamo di questo, non se sia bene o no ridurre le emissioni da aviazione.
 
Sì vabbè nel "tuo piccolo" riduci i voli, nella pratica di cosa ti priverai?

Troppo comodo con le sole dichiarazioni di intenti, ne conosco troppi che dichiarano e poi non seguono.

Ma poi alla fine tu che riduci qualche volo all'anno non cambierà niente perché i vuoli continueranno a crescere e nonostante ciò rimarranno una piccola percentuale delle emissioni attuali, quindi a che pro?

Supponiamo che da domani magicamente i voli fossero ad emissioni zero.
Avremmo risolto qualcosa? Assolutamente no, solo intaccato le emissioni totali.




Non è una fallacia logica, perché qui si sta sostenendo se vale la pena penalizzare l'aviazione perché non è a emissioni zero anche se:
1) Non può fare di meglio.
2) Ha un contributo poco significante nel totale
3) Ha un altissimo impatto economico e sociale.

Quindi ci vogliono esempi pratici, perché urlare "Aviation Bad" non ha senso.
Tutto può essere negativo sotto qualche punto di vista, anche tu che ti cibo di animali e piante.
Gli slogan non bastano.

L'esempio della guerra non è corretto, uno simile ma corretto è chiedere ai tanti manifestanti contrari alla guerra turca contro i curdi siriani, come pensano di fermare la cosa nella pratica oltre che a scendere in piazza chiedendo di fermare erdogan con non si sa cosa.

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E perché il mondo dell’aviazione non dovrebbe poter fare di meglio?? Ovvio che non si possa arrivare a emissioni zero, ma da dove ti arriva la convinzione che siamo ale top dello sviluppo? Non è così in nessun settore, immaginarsi nell’aviazione se non ci sono ancora margini nella tecnologia. O i dipartimenti R&D del settore tanto vale che se ne vadano in ferie, tanto non servono più a niente. Boh...

La guerra in Turchia c’entra poco e niente, ma non ho capito bene il tuo ragionamento lì su cosa si sarebbe dovuto fare a livello individuale, telefonare a erdogan?
 
Tutto molto bello. Poi voglio vedere chi, ossia quale ente nazionale o mondiale decide che sulla CDG-VCE (a caso) posso volare max NNN passeggeri l’anno. Le compagnie sono concorrenti sullo stesso mercato. Chi impedisce a AF mettere l’A380 d’estate e un E135 o meglio ancora una cippa da novembre a febbraio? Lo Stato francese azionista di AF ma non certo di U2 VY o altri players su quella rotta secondo voi quando dovrà esprimersi nel merito favorirà il pianeta, l’equità tra vettori o la catena di controllo sui profitti AF. E l’Italia obbligatoriamente ci metterà il becco, la Spagna con VY e pure Londra con U2. Un attimo, Londra per U2 e per VY visto che appartiene a BA. Ora che ci penso U2 ormai paga le tasse in Austria più che in U.K., impossibile che al tavolo non si sieda anche un rappresentante austriaco. E se per caso U2 si sente penalizzata dalle istituzioni britanniche non pensate che tempo zero si crei un COA UE laddove li difenderebbero a morte ovunque perché non hanno campioni nazionali da difendere? Un bel COA di Andorra, UE/EASA di default e andiamo alla guerra “ecologica” con chi mi ha tradito. BA, ma anche OS “sti austriaci del menga ora vedranno di cosa è capace il mio nuovo amico andorriano che si immolerà arso vivo purché paghi le tasse dove abita lui è i suoi 4 contrabbandieri. Un momento che OS è di LH quindi a un certo punto qualora si fosse riusciti faticosamente a trovare la quadra per questa singola rotta intra UE arriva il crucco di turno mandato in loco (rigorosamente in aereo) a demolire tutto solo per il piacere di farlo.

Per una singola rotta. Ripetere grazie per altre quante? 700? 1000? di più city pairs. Intra UE.

Altri pensieri in libertà:
Se partecipano tutti i paesi, l’arbitro che dovrà esprimersi sui conflitti e/o ricorsi di cani e porci perché venga considerato da tutti super partes dove lo troviamo? Al Ducato di Seborga? Forse anche se sono sicuro che gli altri 197 paesi che non siano Italia o Francia avranno da ridire sul fatto che il giudice santi lichieri dell’entroterra ligure quando va in giro parte da Nizza o da Genova. Vuoi quindi che non si faccia gli interessi suoi e dia di default ragione a priori al Colombo o al Côte d’Azur? In fondo a lui gli importa solo che non tolgano frequenze da NCE o GOA per quando va in vacanza alle Maldive, sai che sbatti un layover di 9 ore a CDG?

Chi decide perché sulla LIN-LHR il limite sia di soli 763,341 pax perché 2 o 3 stati o vettori hanno preferito accordarsi per togliere un 300k di pax e giocarseli sulla CDG-GVA alzando le tariffe del 300% perché li il grano è assicurato 365 giorni all’anno.

E quella adescatrice di Ryanair vuoi che non vada a fare gli occhi dolci a paesi sfidati dove non esistono vettori nazionali? O peggio vada a Grottaglie promettendo battaglie epiche per portare pax a Taranto a patto che la regione Puglia si adoperi per scaricare in modo creativo sulla vicina Calabria le bancarotte fraudolenti costruite perché uno di Cork si immoli per Taranto che lo ha farcito di banconote.

Il tutto ricordiamolo in nome dell’ambiente.
Sipario.

Scusate, ok sipario ma alla fine sti giochetti che facciamo in nome dell’ambiente mi appassionano più del risiko.

Quindi ogni quando ci sediamo per gli aggiustamenti? (Ora è tardi e non chiedetemi se le regole sti aggiustamenti li prevedano al rialzo (minchia, potremo aumentare l’inquinamento in nome della riduzione dell’inquinamento, figo! Ridurre per aumentare? Oppure era aumentare per ridurre?
Vabbè uguale no? Io Gaolo Di Prandi OEC di Fly Rhesem vi dico sin da ora che mando I-IIGT a negoziare per conto diRyanjet Bulgaria sti aggiustamenti)
 
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Capisci che hai applicato frasi a contesti diversi dove non hanno senso?

È questo il massimo della dialettica che puoi produrre?

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Se avessi voluto produrre arringhe per l’una o l’altra industria, avrei ovviamente utilizzato frasi diverse, ma è evidente come il mio era solo un esercizio, un iperbole, per dimostrarmi come proposte e concetti generici (seppur non sbagliati), sono poco efficaci.

Mi sono anche guardato bene dal non denigrare quanto hai scritto, prendendomi “paternità” delle tue frasi (cit “che potrebbero essere le mie”) che anch’io superficialmente a volte penso; di più, ti ringrazio di avermi dato questa opportunità di fare questo esercizio che mi ha fatto riflettere sui miei pensieri.

Mi rammarico invece di vederti sentito offeso, ma soprattutto di ricevere le tue offese sulla qualità della mia dialettica.

Mia dialettica che riconosco essere di basso livello, specie quando scrivo tra una stazione e l’altra della metro di prima mattina per andare a lavoro.