Sono andato alla presentazione di MXP, in compagnia di altri forumisti.
Eravamo in prima fila, ma ho letto in questo thread alcune cose che alla conferenza stampa non ho sentito
Innanzitutto: no news, non è stato detto nulla che non fosse in qualche già noto, ma è importante
come è stato detto quello che è stato detto, come importante è il senso complessivo.
Primo, il business case:
Lufthansa vuole innanzitutto offrire un prodotto premium per il passeggero business, cioè raccogliere la clientela abbandonata da Alitalia che non vola easyJet e allargare la sua share of the wallet in chi è già cliente fidelizzato LH e Star negli intercontinentali.
L' obiettivo sono chiaramente i corporate account, i nuovi voli permettono di offrire lor un network europeo che comprende tutti gli scali principali, insieme a quelli già operati in proprio o dai partner Star.
L' intercontinentale continua ad essere operato via FRA, MUC e ZRH, oltre che a MXP dai partner Star. Tutto come prima dunque? No, perché Lufthansa vuole prendere la leadership dell' aeroporto e creare subito sinergie con i partner intercontinentali Star, che a Malpensa troveranno connessioni per tutta Europa. Che senso ha? Una logica d' alleanza, oltre a quello del load balancing, in un modello multi-aeroporto che somiglia a quello che sta alla base di internet. Quindi MXP viene promossa subito a gateway targato Lufthansa, non più un semplice punto finale per Singapore, Thai eccetera.
Il COA italiano è previsto in arrivo in tempi sorprendentemente lunghi, prima della fine dell' anno e solo con quello LH Italia potrà volare nei Paesi che non fanno parte della UE e per cui non ci sono Open Skies. A specifica domanda sugli USA Garnadt ha detto che ci saranno (ma non ha detto quando) voli dei partner americani, su cui LH metterà il proprio codice.
Cattaneo, l' unico a lasciarsi andare, ha poi detto che
"Vanno bene i voli europei, ma vogliamo i voli intercontinentali"
Garnadt ha evitato in ogni modo di esporsi, nel più classico stile della casa ("Stiamo monitorando la situazione"), ha esplicitamente rifiutato di comunicare gli obietivi del business plan, la sensazione è veramente che, pur avendo pianificato tutto, si andrà avanti in base ai risultati e, ovviamente, all' andamento generale dell' economia. L' obiettivo non è fare un hub per sè, ma diventare il vettore leader a Milano.
Che cosa manca? L' Italia! E' chiaro che AirOne facesse parte dello schema.
Ripetutamente è stato detto che quello odierno è il primo passo, che per la stagione estiva non ci saranno altri voli, che tireranno le somme e decideranno per i passi successivi, ma è logico pensare che ci sarà abbastanza presto qualche destinazione aggiuntiva, operata magari da Air Dolomiti.
Linate
Come già riportato,
"Vogliamo essere un vettore business e la Linate-Fiumicino è LA rotta business in Italia", quindi LH deciderà il modo più opportuno per intervenire legalmente. Francamente non mi risulta che pubblicamente si sia parlato di altre rotte da LIN.
Per il resto Garnadt ha osservato che
"It's quite obvious" che sia difficile operare quando ci sono due aeroporti che si contendono i passeggeri della stessa catchment area e che si debba intervenire. Intervenire come? Bocche cucite, ma probabilmente è propio sul campo che vedranno quanto pesa, ad esempio, il futuro Linate-Bucharest di Alitalia. Forse si preferisce chiedere
dopo aver già dato qualcosa in termini di voli e di occupazione.
Ho chiesto a quattr' occhi a Bonomi quando SEA renderà note le proprie proposte sulla regolamentazione di Linate e mi ha risposto che SEA non ha una propria proposta su LIN, che invece verrà limitato in funzione dell' hub carrier. Questo può voler dire che LH si butta, vede come va, poi chiede una limitazione più o meno forte a seconda dei risultati e SEA la fa propria, non assumendosene in pratica la responsabilità, ma un po' pilatescamente o furbamente chiedendo al popolo e alla politica di scegliere fra un ritiro di Lufthansa o la limitazione di Linate.
Da notare l' alto numero di giornalisti di testare estere come La Tribune, Financial Times Deutschland eccetera.
Da notare pure l' insistenza, sia di Garnadt che di Bonomi, sulla colaborazione fra LH e SEA.
Siamo anche saliti a bordo degli aerei, che sono in puro stile Lufthansa, ma con il poggiatesta con tricolore. Insomma, in tutto e per tutto l' obiettivo è di offrire proprio Lufthansa a chi vola da e per Milano, salvo qualche vezzo come il catering italianeggiante, l' espresso in business class, A/V che parlano italiano.