Ponti: «La scelta di Colaninno Sabelli? E' fisiologica, così decide il mercato»
ROMA - «La scelta di Alitalia di puntare su Fiumicino è del tutto fisiologica. A Roma c’è una domanda concentrata e reale. A Roma l’Alitalia di Colaninno e Sabelli ha personale, fornitori, una lunga tradizione». Marco Ponti, docente di economia dei Trasporti al Politecnico di Milano, non fa polemiche. E inquadra la decisione dei vertici della compagnia tra quelle più logiche, anche se - spiega al Messaggero - «per il bene dei romani e non solo è giusto sviluppare la concorrenza, una sana concorrenza che renda le tariffe sempre più convenienti ed eviti spinte monopoliste».
Professore, come previsto il presidente Colaninno ha deciso: Fiumicino sarà la base di Alitalia, cosa ne pensa anche alla luce delle polemiche di questi giorni?
«Hanno scelto di fare la base principale a Roma, non un hub. L’hub infatti è un modello superato, del passato. Le compagnie moderne hanno basi operative. Alitalia ha scelto bene. Per il bene dei cittadini romani e perchè a Fiumicino ci sono da sempre conoscenze, fornitori, personale che lavorano per la compagnia. Insomma, una scelta fisiologica. Inoltre, ed è il fatto più importante, c’è un mercato importante, una domanda concentrata. Diversa da quella di Malpensa che è più sparpagliata, legata al business, ma altrettanto importante e cospicua».
Insomma, le polemiche sul derby Roma-Milano sono sterili?
«Il presidente della Sea, Giuseppe Bonomi, sta facendo un ottimo lavoro per Malpensa. Che crescerà da sola e senza l’aiuto di nessuno. Sono convinto che diventerà una aeroporto importante, ma mai un hub. Sfrutterà tutte le capacità di un area ricca e che ha le sue esigenze di sviluppo. Ripeto: diverse da quelle di Roma. Di certo non va assolutamente limitata la concorrenza in questa fase. Sarebbe un grave errore farlo».
In che modo si può favorire la concorrenza ed evitare che ci sia una deriva protezionistica?
«Credo, in estrema sintesi, che vadano rivisti alcuni trattati bilaterali per consentire al Nord una liberalizzazione graduale. Una rinegoziazione dei trattati che consenta ad altre compagnie di operare. Il governo dovrebbe cioè individuare una traiettoria di liberalizzazione che farebbe bene a tutti gli italiani, non solo al Nord. E che assolutamente non danneggerebbe nessuno, Roma in primis. Alla fine, come è del tutto evidente, sarà il mercato a decidere. E le compagnie, come è altrettanto chiaro, andranno dove c’è una domanda da soddisfare. Aprire il mercato è una scelta conveniente per tutti».
Il Messaggero