Alitalia - Raggiunto preaccordo con i sindacati


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TW 843

Senior Member
6 Novembre 2005
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Azionista LibertyLines
Il dipendente con i controfiocchi non cerca scuse ne si iscrive al sindacato. Semplicemente perche' non ne ha bisogno. Produce e lavora alacremente e se vede che attorno a se non c'e futuro, se ne va. Senza piagnucolare sui forum, senza mandare letterine anonime a Repubblica e Fatto Quotidiano e senza bloccare la Roma-Fiumicino. Perche' il dipendente con i controfiocchi un altro posto di lavoro lo trova. Fidate (come dicono a Bolzano).
Game, set, match.
 

il viaggiatore

Bannato
12 Luglio 2016
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Meglio non leggerlo l'articolo...imminente annuncio che presto Alitalia torna a volare alle Maldive!! Grazie...stavolta lo prendo anch'io! Chissa' che yield e che profitti! E il buon Gubitosi vuole parlare con AF e DL x rinegoziare in parti eque la JV...cura a base di allucinogeni! Povera Alitalia con il nuovo Presidente "con pieni poteri"...evviva....ma crescera' il fronte dei NO al referendum dopo queste sparate..Auguri.
Pare che sia arrivato il genio della lampada. L'ennesimo che ha la ricetta magica, le idee chiare, i soldi.
Che non può fallire...
Maquillage per non affondare.

Se qualcuno potesse postarlo per intero;
http://m.ilmessaggero.it/news/articolo-2390035.html
 

davide402b

Utente Registrato
21 Maggio 2016
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vicenza
io non saprei da fuori az cosa votare, dovrei essere dipendente, che vinca il si o no i dipendenti ci rimetteranno sempre
con il si ci sara taglio stipendio riduzzione personale , ecc
con il no , rischio comissariamento possibile chiusura, se non si inventano un piano b all ultimo secondo

poi mi vien da pensare che se venisse chiusa e fatta ripartire , mi sa che verebbe attuato il piano originale prima dell accordo con sindacati , cioe oltre 2000 esuberi, 32% taglio stipendio
 
Ultima modifica:

herry92

Utente Registrato
3 Aprile 2016
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quindi, prossimamente (non ho capito quando), alitalia aprirà una nuova tratta (maldive) 3 volte a settimana.

con un 330 o un 777? è una destinazione molto gettonata?
 

aless

Moderatore
12 Settembre 2006
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Gubitosi: «Più rotte, aerei e forte
discontinuità: così cambia Alitalia»


di Umberto Mancini


Presidente Luigi Gubitosi, la posso chiamare così o bisogna attendere l’esito del referendum, da cui dipende il destino di Alitalia?
«Non sono ancora presidente. Le dico però che se il referendum sul pre-accordo siglato tra azienda e sindacati nei giorni scorsi vedrà prevalere il sì, vi sarà un aumento di capitale di circa 2 miliardi, di cui oltre 900 di nuova finanza per far ripartire la compagnia e assumerò i pieni poteri. Non voglio pensare all’alternativa. E poi aggiungo che la cura giusta, già sollecitata dal presidente uscente Luca Cordero di Montezemolo che si è molto impegnato su questo fronte, richiede forte discontinuità per cambiare rotta».

Ma cosa accadrebbe se prevalesse il no all’accordo?
«Come ha già detto in maniera esplicita il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda l’alternativa non c’è, non esiste. O meglio c’è: un accompagnamento verso la liquidazione dell’azienda, il fallimento. Sarebbe la fine di una compagnia che il 5 maggio festeggerà i 70 anni di attività. Alitalia fa parte della storia del Paese e mi piacerebbe contribuire a rilanciarla».

In che modo? In molti ritengono la missione impossibile.
«Sebbene il rilancio di Alitalia sia difficile non è però una missione impossibile. A me il tricolore sulla coda degli aerei emoziona ancora e voglio continuare a vederlo volare».

Ma lei cosa pensa del piano industriale? Riuscirà davvero ad invertire la tendenza, sempre che possa essere attuato.
«Concordo che debbano essere tagliati i costi in maniera incisiva e rapida, in particolare i leasing i cui prezzi sono fuori mercato. Credo però si possa migliorare molto sul fronte dello sviluppo dove il piano è, a mio giudizio, troppo timido».

Cosa bisogna cambiare, secondo lei, per dare una spinta al cambiamento più rapida in un contesto, quello del trasporto aerei, ogni giorno più competitivo e duro?
«Bisogna accelerare con l’apertura di nuove rotte a lungo raggio e con l’arrivo di nuovi aerei per servirle».

Può anticiparci qualcosa?
«Posso dire che Alitalia tornerà alle Maldive, con un volo di linea tre volte a settimana. Ma rafforzeremo tutte le rotte internazionali che ci stanno dando soddisfazioni, in particolare nelle Americhe. E stiamo anche studiando l’Africa del Sud e l’Asia, l’India in particolare».

A proposito di rotte, come è andata la missione negli Usa con Delta Airlines?
«Non ho ancora incontrato Delta Airlines, che spero di vedere presto, come spero di vedere presto anche Air France e Klm. Il successo di una joint venture dipende da un’equa allocazione dei benefici tra i partners. E non mi sembra questo lo status attuale per Alitalia».

E gli aerei per gestire le nuove rotte: come farete per implementare la flotta?
«Bisogna accelerare l’arrivo degli aerei rispetto al piano. In questo ambito il rapporto con Etihad, che ha molta influenza nel mondo dell’aviazione civile, sarò determinante. In particolare ad Alitalia servono B777 e A330».

Flotta più forte, nuove tratte, costi ridotti, ma le low cost restano comunque una minaccia, è preoccupato?
«Per definizione ci si deve preoccupare dei concorrenti. Mi preoccupa che in Italia queste compagnie abbiano ricevuto un trattamento di favore come in nessun altro paese europeo e che abbiano beneficiato di contributi pubblici cui vorremmo accedere anche noi per poter competere alla pari».

Come giudica il servizio Alitalia?
«Di alto livello, e ne siamo molto orgogliosi, così come lo siamo della puntualità media dei nostri voli. Lo standard della classe business intercontinentale poi è riconosciuta come uno dei migliori del settore».

Che idea si è fatta del management messo sotto accusa da più parti per gli errori di strategia passati e per quelli più recenti?
«Nei quadri intermedi e tecnici ho trovato grande competenza e attaccamento all’azienda e incontrato piloti e assistenti di volo di grandissima competenza. Per quanto riguarda il top management ci sono luci e ombre».

Quindi dobbiamo aspettarci sostituzioni?
«Penso proprio di sì. E’ normale che ci possano essere degli avvicendamenti, bisogna aspettarsi una forte discontinuità».

Da oggi fino al 24 aprile ci sarà la consultazione e i dipendenti di Alitalia saranno chiamati a decidere se votare si o no all’accordo, è una scelta decisiva da cui non si potrà tornare indietro.
«Non posso e non voglio entrare nelle scelte individuali, ma spero che prevalga il senso di responsabilità e si dia a questa azienda un’altra occasione. Sarà un cammino lungo e faticoso, ma non ci sono scorciatoie».



http://economia.ilmessaggero.it/eco...itosi_cambia_alitalia_intervista-2390035.html
 

Beppe74

Utente Registrato
4 Dicembre 2014
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Difficile Stabillirlo!
Buonasera,
non sono un dipendente AZ ne un iscritto al sindacato. Ho seguito la discussione su questo forum e come per meridiana anche per AZ mi chiedo come mai questo forum sia sempre schierato dalla parte del management e consideri sempre i dipendenti dei fancazzisti. Ci sono sicuramente questi ultimi come ci sono in tutte le aziende ma di sicuro non sono la maggioranza, c' è gente seria che lavora e che si è rotta di dover sempre abbassare l asticella della decenza in nome del lavoro. Ieri il 10, oggi l'8, domani il 20, ma davvero si crede che è il costo del lavoro il problema, che siano sempre i dipendenti fancazzisti il problema? Anche se passa il SI qual'e sarà il risultato? Tra un anno saremo di
Nuovo qua a parlare di trovare i soldi per salvare AZ. AZ che piaccia o no va chiusa e fatta ripartire con nuova gente e con una nuova struttura possibilmente indipendente dalla politica (mah siamo in Italia...). I dipendenti non ne possono più di campare alla giornata con questi 4 amatori che ogni giorno tirano fuori numeri a caso e pretendono pure che la gente ci creda. È finita. Spero che abbiano il coraggio di votare NO.
A me non sembra di aver letto tutti questi messaggi a favore del mgt, anzi tutt altro..ci stanno per il cerchio e per la botte, okkio a non farsi coinvolgere troppo emotivamente in quello scriviamo quindi..Che AZ vada chiusa è tutto da vedere poi, ed in fatti siamo qui per questo..
 

East End Ave

Utente Registrato
13 Agosto 2013
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3,764
su e giu' sull'atlantico...
Gubitosi: «Più rotte, aerei e forte
discontinuità: così cambia Alitalia»


di Umberto Mancini

Presidente Luigi Gubitosi, la posso chiamare così o bisogna attendere l’esito del referendum, da cui dipende il destino di Alitalia?
«Non sono ancora presidente. Le dico però che se il referendum sul pre-accordo siglato tra azienda e sindacati nei giorni scorsi vedrà prevalere il sì, vi sarà un aumento di capitale di circa 2 miliardi, di cui oltre 900 di nuova finanza per far ripartire la compagnia e assumerò i pieni poteri. Non voglio pensare all’alternativa. E poi aggiungo che la cura giusta, già sollecitata dal presidente uscente Luca Cordero di Montezemolo che si è molto impegnato su questo fronte, richiede forte discontinuità per cambiare rotta».

Ma cosa accadrebbe se prevalesse il no all’accordo?
«Come ha già detto in maniera esplicita il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda l’alternativa non c’è, non esiste. O meglio c’è: un accompagnamento verso la liquidazione dell’azienda, il fallimento. Sarebbe la fine di una compagnia che il 5 maggio festeggerà i 70 anni di attività. Alitalia fa parte della storia del Paese e mi piacerebbe contribuire a rilanciarla».

In che modo? In molti ritengono la missione impossibile.
«Sebbene il rilancio di Alitalia sia difficile non è però una missione impossibile. A me il tricolore sulla coda degli aerei emoziona ancora e voglio continuare a vederlo volare».

Ma lei cosa pensa del piano industriale? Riuscirà davvero ad invertire la tendenza, sempre che possa essere attuato.
«Concordo che debbano essere tagliati i costi in maniera incisiva e rapida, in particolare i leasing i cui prezzi sono fuori mercato. Credo però si possa migliorare molto sul fronte dello sviluppo dove il piano è, a mio giudizio, troppo timido».

Cosa bisogna cambiare, secondo lei, per dare una spinta al cambiamento più rapida in un contesto, quello del trasporto aerei, ogni giorno più competitivo e duro?
«Bisogna accelerare con l’apertura di nuove rotte a lungo raggio e con l’arrivo di nuovi aerei per servirle».

Può anticiparci qualcosa?
«Posso dire che Alitalia tornerà alle Maldive, con un volo di linea tre volte a settimana. Ma rafforzeremo tutte le rotte internazionali che ci stanno dando soddisfazioni, in particolare nelle Americhe. E stiamo anche studiando l’Africa del Sud e l’Asia, l’India in particolare».

A proposito di rotte, come è andata la missione negli Usa con Delta Airlines?
«Non ho ancora incontrato Delta Airlines, che spero di vedere presto, come spero di vedere presto anche Air France e Klm. Il successo di una joint venture dipende da un’equa allocazione dei benefici tra i partners. E non mi sembra questo lo status attuale per Alitalia».

E gli aerei per gestire le nuove rotte: come farete per implementare la flotta?
«Bisogna accelerare l’arrivo degli aerei rispetto al piano. In questo ambito il rapporto con Etihad, che ha molta influenza nel mondo dell’aviazione civile, sarò determinante. In particolare ad Alitalia servono B777 e A330».

Flotta più forte, nuove tratte, costi ridotti, ma le low cost restano comunque una minaccia, è preoccupato?
«Per definizione ci si deve preoccupare dei concorrenti. Mi preoccupa che in Italia queste compagnie abbiano ricevuto un trattamento di favore come in nessun altro paese europeo e che abbiano beneficiato di contributi pubblici cui vorremmo accedere anche noi per poter competere alla pari».

Come giudica il servizio Alitalia?
«Di alto livello, e ne siamo molto orgogliosi, così come lo siamo della puntualità media dei nostri voli. Lo standard della classe business intercontinentale poi è riconosciuta come uno dei migliori del settore».

Che idea si è fatta del management messo sotto accusa da più parti per gli errori di strategia passati e per quelli più recenti?
«Nei quadri intermedi e tecnici ho trovato grande competenza e attaccamento all’azienda e incontrato piloti e assistenti di volo di grandissima competenza. Per quanto riguarda il top management ci sono luci e ombre».

Quindi dobbiamo aspettarci sostituzioni?
«Penso proprio di sì. E’ normale che ci possano essere degli avvicendamenti, bisogna aspettarsi una forte discontinuità».

Da oggi fino al 24 aprile ci sarà la consultazione e i dipendenti di Alitalia saranno chiamati a decidere se votare si o no all’accordo, è una scelta decisiva da cui non si potrà tornare indietro.
«Non posso e non voglio entrare nelle scelte individuali, ma spero che prevalga il senso di responsabilità e si dia a questa azienda un’altra occasione. Sarà un cammino lungo e faticoso, ma non ci sono scorciatoie».



http://economia.ilmessaggero.it/eco...itosi_cambia_alitalia_intervista-2390035.html

Mix incredibile di luoghi comuni e chiacchiere da bar, quella sottolineata e' forse l'unica cosa seria.
Manca una domanda: "Come e' andata la vacanza pasquale negli USA?" (ma come , non era con Glen a rinegoziare??? n.d.r.)
 

Vortigern

Utente Registrato
10 Ottobre 2013
1,210
202
La puntualità.
Sembra che per essere una compagnia a 5 stelle basti solo questo.
Penso abbia comunque sottolineato i punti forti di AZ: la puntualità, appunto, ed il livello della Business che è adeguato alle aspettative.
Certo, magari poteva anche sottolineare i punti deficitari, in primis tutto quello a che fare con IT Dept.
 

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,844
1,776
Mix incredibile di luoghi comuni e chiacchiere da bar, quella sottolineata e' forse l'unica cosa seria.
Manca una domanda: "Come e' andata la vacanza pasquale negli USA?" (ma come , non era con Glen a rinegoziare??? n.d.r.)
Più che altro fa ben capire certe dinamiche, i fancazzisti non si toccano perchè sono tutti bravissimi, e ora non rompetemi le scatole che per farvi contenti cambiamo qualche top manager come al solito. Vedremo se sono chiacchiere per lisciare il pelo ai sindacalari in clima elettorale.
 
Stato
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