Buonasera,
non sono un dipendente AZ ne un iscritto al sindacato. Ho seguito la discussione su questo forum e come per meridiana anche per AZ mi chiedo come mai questo forum sia sempre schierato dalla parte del management e consideri sempre i dipendenti dei fancazzisti. Ci sono sicuramente questi ultimi come ci sono in tutte le aziende ma di sicuro non sono la maggioranza, c' è gente seria che lavora e che si è rotta di dover sempre abbassare l asticella della decenza in nome del lavoro. Ieri il 10, oggi l'8, domani il 20, ma davvero si crede che è il costo del lavoro il problema, che siano sempre i dipendenti fancazzisti il problema? Anche se passa il SI qual'e sarà il risultato? Tra un anno saremo di
Nuovo qua a parlare di trovare i soldi per salvare AZ. AZ che piaccia o no va chiusa e fatta ripartire con nuova gente e con una nuova struttura possibilmente indipendente dalla politica (mah siamo in Italia...). I dipendenti non ne possono più di campare alla giornata con questi 4 amatori che ogni giorno tirano fuori numeri a caso e pretendono pure che la gente ci creda. È finita. Spero che abbiano il coraggio di votare NO.
Ti rispondo sulla prima parte. Sulla seconda siamo, purtroppo, d'accordo. Scrivo purtroppo perché non sono di certo felice per tutte le risorse oneste che perderebbero il lavoro.
Il fatto che alcuni forumisti sparino a zero verso i dipendenti è la diretta conseguenza dei post che alcuni postano. Post che sottendono un approccio al lavoro ed alle relative normative tipico del secolo scorso.
Non sto a farla lunga, ma per sintetizzare con un claim, grazie a questo approccio fatto di soli diritti io non andrò in pensione e la generazione successiva alla mia (coloro che sarebbero dovuti entrare nel mondo del lavoro a cavallo del secolo ed i millenials) non vedrà mail il miraggio rappresentato dal contratto a tempo indeterminato.
Fin qui credo (e spero) siamo tutti d'accordo.
In pochissimi fino ad oggi hanno scritto post intelligenti sul management: lo si accusa di guadagnare tanto. E poi c'è la macchina. E poi ci sono i benefit.
Banalità. Luoghi comuni.
Elenchiamoli, allora, gli AD di Alitalia dal 2000 in poi:
Francesco Mengozzi 2001
Marco Zanichelli 2004
Giancarlo Cimoli 2004
Maurizio Prato 2007
Rocco Sabelli 2008
Andrea Ragnetti 2012
Gabriele Del Torchio 2013
Silvano Cassano 2014
Cramer Ball 2015
Saranno sicuramente attaccati alla loro cadrega, come dicono qui a Milano, ma qualcuno si è chiesto come mai negli ultimi 5 anni si siano avvicendati 4 AD? E' normale?
Se nessuno è riuscito a ribaltare la situazione, ci si interroghi se la crisi di AZ sia figlia e conseguenza di un sistema marcio, dove le connivenze personale-sindacato-middle management-politica tutta sono così forti e radicate da impedire qualsiasi modalità di cambiamento.
Possibile che ben 4 persone nominate ai vertici in 4 anni siano state così incapaci, inadeguate e non idonee a ricoprire il ruolo? Possibile che la loro incompetenza sia stata tale e tanta da determinarne l'allontanamento?
Il sistema paese non funziona. In nulla. Vale per il potere legislativo, esecutivo e giudiziario.
Il sistema del lavoro protezionistico non ci porta da nessuna parte. E non c'è flessibilità nel mondo del lavoro. Non c'è possibilità di premiare chi lavora bene. Non c'è possibilità di licenziare senza appello chi non fa il proprio dovere.
Siamo tutti uguali, livellati verso il basso, senza possibilità di far emergere le singole capacità.
Siamo tutti uguali. Anche chi è più bravo è uguale agli altri. A chi fa il furbo, in particolare.
In questo mercato si muove la forza lavoro Alitalia.
Quante volte su queste pagine ci si lamenta perché l'esperienza di volo è opposta all'andata ed al ritorno? E' come aver volato su due compagnie aeree diverse.
E' la conseguenza di quanto scrivevo prima. E nessun manager può ribaltare tale situazione, perché il primo giudice, applicando la legge, reintegra e garantisce chi lavora male.
Non c'è futuro non solo per Alitalia, ma per un paese tutto che non sa rinnovarsi e non sa dare reali opportunità a chi si vuole sbattere davvero o a chi ha un'intelligenza superiore agli altri.