Votar no per far cosa?
Può anche accadere che non succeda nulla, che la politica possa inventarsi qualcosa per tenere ancora Az in vita, anche se assai difficile. Ma sicuramente i dipendenti non potranno sperare in condizioni e contratti migliori di quelli del preaccordo.
Anzi sicuramente, dovranno accettare, in nome di una solidarietà necessaria, condizioni peggiori, cs a rotazione, stipendi più bassi e quant'altro.
Purtroppo , almeno da quello che si legge in giro ,non è stato annunciato alcun avvicendamento nel managment, ovvero in quella tranche di azienda da tutti oramai universalmente riconosciuta come la maggior responsabile dei tre fallimenti di Alitalia .
E' abbastanza chiaro che, se a chiedere i soldi dalle buste paga sono le stesse persone che con quei soldi hanno gia' fatto fallire l'azienda più volte pur continuando ad occupare posizioni di responsabilità , forse i dipendenti non avranno molta voglia di fare l'ennesimo sacrificio in nome loro.
Diverso sarebbe stato se , a fronte delle importanti rinunce richieste per tenere in vita l'azienda, fosse pervenuto un segnale forte di cambiamento e pulizia ai piani alti , segnale probabilmente auspicato da molti .
Non solo non vi è stato ( almeno per quanto si legge ad oggi) ma , addirittura, tra le misure previste non vi è traccia di quelle azioni che , in qualsiasi azienda in crisi, vengono adottate nei confronti del managment quali riduzioni del fisso, cancellazione dei bonus etc...etc...
Mi accodo quindi al coro di coloro che profetizzato un nuovo ulteriore fallimento a breve, direi che date le pre-condizioni il risultato è abbastanza scontato.
Che poi è la ragione che spingerà molti a votare per il no , inutile accanirsi e , falliti per falliti, tanto vale provare una strada dall'esito alquanto incerto ( leggi commissariamento) ma a torto o ragione considerata dagli sviluppi imprevedibili.
Io credo sarebbe bastato un bel segnale si cambiamento per spingere la totalità, o quasi, dei dipendenti a non aver dubbi per il " si" e francamente non riesco a capire come mai non sia stato fatto.