*** ALITALIA : Poste Italiane al 15% ***


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AZ680

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15 Febbraio 2006
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roma, Lazio.
a questo punto è lecito pensare che il nuovo piano industriale venga portato in cda prima del 14 novembre!

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poco ma sicuro ... altrimenti Intesa e Unicredit non tirano fuori i soldi ...... certo vedremo cosa cambierà rispetto a quello di DT ... come l'ultimo dei giapponesi spero non intacchino lo sviluppo di LR
 

dario abbece

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2 Ottobre 2008
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milano
poco ma sicuro ... altrimenti Intesa e Unicredit non tirano fuori i soldi ...... certo vedremo cosa cambierà rispetto a quello di DT ... come l'ultimo dei giapponesi spero non intacchino lo sviluppo di LR
...più che lecito ..avrei dovuto scrivere che è d'obbligo!!!:)

...quindi tra il 28 ottobre e il 13 novembre!:)
 

belumosi

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10 Dicembre 2007
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A parte che non sarebbe male leggere articoli scritti almeno in italiano corretto (concetto evidentemente sempre più estraneo al giornalismo italiano), da anni si sente parlare del fantomatico progetto "low cost intercontinentale". Ad oggi, però, non mi sembra che ci siano molte compagnie pronte a scannarsi per portare pax dall'Europa agli USA a 59 euro tutto incluso.
Probabilmente non si vedranno prezzi irrisori, ma se le major sfrutteranno i minori costi di gestione degli aerei di nuova generazione per incrementare i profitti (e sostenere i loro pachidermici apparati), è plausibile che qualche LC (tipo Norwegian) provi a ritagliarsi una fetta anche sul nord Atlantico con le nuove macchine come il 787, visto che le rotte non sono troppo lunghe e i costi nemmeno. Sia chiaro, non intendo sostenere che sostituiranno le major, ma probabilmente sottrarranno loro una parte del mercato price sensitive. Il vero limite che incontrerà qualsiasi compagnia non storica (LC o meno), è probabilmente la grande difficoltà ad ottenere slot negli aeroporti principali. E secondo me sarà quello a limitare anche in futuro il LC sul lungo raggio.
 

berioz

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27 Settembre 2013
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Brekkin niu. AF che vuole il "cadavere" di AZ ha annunciato oggi ai sindacati un piano per lasciare a casa 50/60 dipendenti in Italia azz....

Alitalia smentisce i tagli e lo stesso giorno Air France annuncia di ridurre il personale in Italia.

Strana coincidenza, viene da pensare che si siano accordati per usare un po' più di ferro e carne italiani per le rotte ita-fra.

Del resto un minimo di concessioni dovranno farla anche i francesi.
 

Paolo_61

Socio AIAC 2025
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2 Febbraio 2012
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Probabilmente non si vedranno prezzi irrisori, ma se le major sfrutteranno i minori costi di gestione degli aerei di nuova generazione per incrementare i profitti (e sostenere i loro pachidermici apparati), è plausibile che qualche LC (tipo Norwegian) provi a ritagliarsi una fetta anche sul nord Atlantico con le nuove macchine come il 787, visto che le rotte non sono troppo lunghe e i costi nemmeno. Sia chiaro, non intendo sostenere che sostituiranno le major, ma probabilmente sottrarranno loro una parte del mercato price sensitive. Il vero limite che incontrerà qualsiasi compagnia non storica (LC o meno), è probabilmente la grande difficoltà ad ottenere slot negli aeroporti principali. E secondo me sarà quello a limitare anche in futuro il LC sul lungo raggio.
Non solo, uno dei punti cardine del modello LC, almeno in Europa, è l'organizzazione p2p pura (che evita costi e rischi di riprotezione e consente di avere un maggiore sfruttamento delle macchine). Difficile ipotizzare che possa funzionare sul L/R, ad esclusione delle rotte già fortemente presidiate.
Inoltre una delle limitazioni del L/R è proprio il fatto che non è possibile "volare di più". Con una macchina si copre lo stesso numero di rotte, che tu sia una LC o una legacy.
 

atlantique

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4 Ottobre 2008
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Alitalia, 30 mln valore società per aumento capitale -fonti
giovedì 17 ottobre 2013 18:48

ROMA, 17 ottobre (Reuters) - L'aumento di capitale di Alitalia da 300 milioni di euro si farà avendo a riferimento un valore della società di 30 milioni, così come richiesto dal consorzio di garanzia costituito da Unicredit e Intesa Sanpaolo che ha chiesto uno sconto del 40% rispetto al valore deciso dai soci.

Lo hanno riferito a Reuters due diverse fonti a conoscenza del dossier aggiungendo che per la conversione dei bond emessi a febbraio sarà invece preso a riferimento un valore di 50 milioni.

Secondo la prima fonte, "per l'aumento di capitale, le banche hanno chiesto, per fare il consorzio, di partire su un valore di 30 milioni. Mentre per il prestito convertibile il rapporto di conversione è stato fatto su un valore del capitale Alitalia di 50 milioni".

La seconda fonte ha detto che "il consorzio ha chiesto uno sconto del 40% sui 50 milioni di valore ipotizzati".

Quanto al prestito convertibile, il cui valore è stato inizialmente fissato in 150 milioni ma che è stato sottoscritto per 95 milioni, la prima fonte ha aggiunto che "nessuno ha ancora convertito".

Dopo l'aumento, il capitale Alitalia dovrebbe quindi situarsi in una forchetta compresa fra 330 e 425 milioni, a seconda che il prestito venga o meno convertito.

Difficile se non impossibile calcolare al momento le quote di possesso nella società a valle della ricapitalizzazione, che è garantita per 100 milioni dalle banche e per 75 milioni da Poste Italiane (oltre a 65 milioni già versati da alcuni soci). L'azionariato dipenderà, oltre che dalle decisioni di sottoscrivere l'aumento, da quelle sulla conversione del prestito.

Sul piano industriale, l'andamento della società è tale che "l'anno si chiuderà con una perdita operativa superiore a quella prevista dal piano industriale", per una delle fonti.

(Paola Arosio, Alberto Sisto)
 

Farfallina

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Repubblica parla di prestito convertito e dell'aumento di quota societaria di alcuni capitani, Intesa, Colaninno, Riva, Atlantia.
Reuters invece dice il contrario e cioè che il prestito non è stato convertito.
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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Salvataggio di Alitalia, Tito Boeri: "Air France non è un pericolo ma una opportunità"

http://notizie.tiscali.it/articoli/interviste/13/10/intervista_tito_boeri_salvataggio_alitalia.html
L'autorevole economista italiano (ma davvero?), non ci spiega dove sia l'opportunità:
1) "AF farà di tutto per massimizzare il traffico dall'Italia". Forse coi suoi aerei. Strano, perchè il piano DT mi sembrava che poco gli garbasse.

2) "Sui voli intercontinentali probabilmente bisognerà passare da Par". Una bazzecola. Che vuoi che sia. Praticamente una ex compagnia di riferimento che non può decidere di sviluppare in maniera autonoma voli e traffico merci.

Ma quanti dissidenti c'erano rispetto alle scelte del 2008 e successive! Dov'erano quando ci sarebbe stato il bisogno di farsi sentire in Senato, di comprare uno spazio sui giornali per dire no, di fare convegni (sit in no, perchè sono troppo proletari per loro), di fare lobby?
Ora è troppo facile aprire la bocca.
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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Salvataggio di Alitalia, Tito Boeri: "Air France non è un pericolo ma una opportunità"

http://notizie.tiscali.it/articoli/interviste/13/10/intervista_tito_boeri_salvataggio_alitalia.html
a questo punto, direi che e' l'unica

la cosa sta prendendo una certa accelerazione e' evidente che il futuro a brevissimo di AZ e' gia' in mano alle banche piu' che alle poste o amenità simili, vedi gli pseudocoraggiosi
questo significa cjhe la situazione patrimoniale e' decisamente difficile, e che le banche necessitano di garanzie reali , non piani industriali di carta, che nel breve non servono a nulla


Purtroppo di fatto Alitalia e' gia' fallita, ed il prestito ponte della pseudo partecipazione Poste evidentemente non basta.
E forse nemmeno le garanzie di Air France sull'acquisizione
 

berioz

Bannato
27 Settembre 2013
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Repubblica parla di prestito convertito e dell'aumento di quota societaria di alcuni capitani, Intesa, Colaninno, Riva, Atlantia.
Reuters invece dice il contrario e cioè che il prestito non è stato convertito.
L'articolo più attendibile è quello pubblicato ieri sul Messaggero che riporta pedissequamente uno stralcio della delibera senza commenti o rumors. Dai dati numerici riportati sul Messaggero relativi alla riduzione del capitale sociale si evince chiaramente che il prestito convertibile lunedì NON era ancora stato convertito.
Va anche notato che sul Messaggero viene riportata solo la prima parte della delibera (riduzione del capitale per perdite) e non anche la seconda parte (aumento di capitale) delibera che deve necessariamente contenere anche le condizioni dell'aumento di capitale.
Ci dicono solo quello che vogliono.
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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Ci dicono solo quello che vogliono.
o quello che fa comodo o che piu' di qualcuno , apartire da dipendenti e sindacati vogliono sentirsi dire.
in realta' la questione sta prendendo una certa criticità:
la faccenda ormai e' in mano alle banche visto quello che c'e' da sborsare in attesa che af se la prenda
e con quello che ha perso e perde CAIAZ le sicurezzo sono davvero poche.
in tutti i sensi
Di sicuro almeno hanno un CEO , e al momento non e' poco soprattutto in caso di gravissima crisi come questa

in breve le banche vogliono garanzie CERTE, e qui di certo non c'e' nulla!
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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De Juniac non aggiunge nulla di nuovo se non pubblic relations per dare una sponda al governo per il disimpegno mediatico.
 
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