*** ALITALIA : Poste Italiane al 15% ***


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Paolo_61

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di sicuro a noi uno manca, sul secondo forse potremmo discutere
Beh, mica tanto.
Roma e Milano sono sicuramente molto più grandi e generano molti più pax (anche premium) di Zurigo - per dire. Se prendi come bacino utile anche solo 60 minuti dall'apt hai in entrambi i casi fra i 2 e i 3 milioni di persone.
Quello che è mancata negli anni ad AZ è stata la capacità di concentrarsi sui mercati potenzialmente remunerativi e su quelli andare a fare concorrenza seria.
Inoltre l'Italia è uno strano paese, dove il provincialismo ci porta ad essere esterofili per definizione, al contrario ad esempio dei francesi che fanno dello sciovinismo una ragione d'essere (da questo punto di vista anche i tedeschi non scherzano).
 

dario abbece

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2 Ottobre 2008
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milano
assolutamente si, ma lo si sapeva da quando il pèrogetto dell'alta velocità e' stato approvato, se non prima......parliamo di decine di anni prima ...vedi tu !!!!

ti lascio un commento più competente del mio( ma che non ho modo di verificare,quindi magari è una stupidata detta per riempirsi la bocca ad uno che non è del settore), in merito all'alta velocità ferroviaria italiana: che è unica, rispetto alle altre in europa, in quanto collega senza fare cambi 6 tra le 10 città più popolose!!

http://it.wikipedia.org/wiki/Comuni_italiani_per_popolazione
 

kenyaprince

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20 Giugno 2008
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[h=1]Alitalia, Financial Times critica Enrico Letta: "Ha fatto un passo falso, messaggi contraddittori per gli investitori esteri"[/h]




Con un editoriale affilato fin dal titolo ("Il passo falso di Letta"), il Financial Timeslancia critiche taglienti ai "messaggi contraddittori" dell'esecutivo sull'apertura agli investimenti esteri, rilevando il "riemergere del protezionismo economico" in Italia. Non molto diverso è il parere del Wall Street Journal, secondo il quale la vicenda Alitalia "incarna il fallimento della politica industriale" nel nostro paese.
Critiche che fanno innervosire - e non poco - l'esecutivo. L'azione del governo nella crisi di Alitalia - affermano fonti di Palazzo Chigi - "non è protezionismo, ma l'esatto contrario". Piuttosto, si tratta di "accompagnare al meglio Alitalia - osservano le stesse fonti - verso l'integrazione con un partner straniero. E quindi è l'esatto contrario del protezionismo".
Diversa però e la lettura di entrambi i quotidiani economici. "A Roma il protezionismo è tornato di moda. E non è un bel vedere", afferma il Financial Times citando le vicende Telecom Italia e Finmeccanica, ma concentrando le accuse sul caso Alitalia. Con l'ingresso/salvataggio delle Poste - secondo il quotidiano della City - "si ripete lo stesso errore commesso nel 2008, organizzando una soluzione che manterrà la compagnia in mani italiane".
Ma "la logica dietro a questa operazione è confusa", "sarebbe meglio vendere la società a un operatore straniero", tra cui Air France ovviamente. Ma soprattutto, secondo il Ft, questo risorgere del protezionismo industriale "getta un'ombra sulla sincerità di Enrico Letta. Il presidente del Consiglio ha detto di voler attrarre investimenti esteri. La strategia su Alitalia manda un messaggio contraddittorio. Dire di essere aperti è facile. Ma quello che conta - conclude il Ft - è esserlo veramente quando una compagnia straniera bussa alla porta".
Nel criticare la scelta dell'esecutivo, il quotidiano economico ricorda quel che è accaduto cinque anni fa. "L'azienda stava andando in bancarotta, quando l'allora primo ministro Silvio Berlusconi si oppose fermamente a un'offerta di acquisizione da parte di Air France-KLM, insistendo sul fatto che la compagnia doveva rimanere italiana". Di qui la decisione di vendere il vettore a un gruppo di imprenditori italiani, "la maggior parte dei quali - sottolinea il Ft - non aveva alcuna esperienza nel settore dell'aviazione". Il resto è storia. "Il tentativo di rimettere la compagnia in buona salute fallì, e ora Alitalia si trova di nuovo sull'orlo della bancarotta".
E il governo italiano - di fronte a questo refrain - cosa fa? Sceglie, secondo il Ft, di "ripetere lo stesso errore commesso nel 2008", facendo spuntare dal cilindro "una soluzione che farebbe restare la compagnia in mani italiane": l'operazione Poste Italiane, "società di proprietà del governo" il cui core business - a rigor di logica - non ha nulla a che spartire con l'aviazione.
Alla stroncatura del Financial Times si accompagna quella del Wall Street Journal, che non è molto più morbido nel giudicare la scelta dell'esecutivo, né nel definire Alitalia come "il simbolo nazionale che generazioni di politici hanno cercato di proteggere". Un simbolo - attacca il Wsj - il cui ritorno all'insolvenza incarna "il fallimento della politica industriale in Italia".
"La prolungata recessione economica - sottolinea il quotidiano economico Usa - ha esacerbato la mancanza di competitività di molte aziende" italiane, "già svantaggiate da un enorme peso fiscale, complicatissime leggi sul lavoro, alti costi energetici e ingerenze politiche. E così la base industriale del paese si sta erodendo man mano che settori una volta brillanti, come l'acciaio, l'auto o la componentistica, tagliano posti e spostano le produzioni all'estero. Alitalia - conclude il Wsj - ne è l'esempio più eclatante".


 

belumosi

Socio AIAC 2025
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10 Dicembre 2007
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Il pax nazionale viene contato due volte nelle statistiche degli apt, mentre una sola volta nelle statistiche della compagnia.
Probabilmente la discrepanza tra i dati forniti da AZ e quelli del traffico negli APT
Probabilmente hai ragione. La quota complessiva di AZ in tal caso sarebbe del 32,2% e si giustificano le percentuali citate dalla compagnia. Grazie per la precisazione. :)
 

pippen

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11 Giugno 2011
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airfrance

primi tre mesi 2012 -379
primi tre mesi 2013 -630

primi sei mesi 2012 -1.276
primi sei mesi 2013 -793

considerazioni?
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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Chiedilo a bombatutto, è lui che sostiene che AF va bene ....
sembrerebbe che il conto economico sia particolarmente severo nel primo trimestre, poi peggiora ma di meno nel secondo nel terzo un po di meno e si recupera nel quarto vedendo i dati di alcuni anni di air france.
Avevo visto sopra le considerazioni sui primi tre-sei mesi erano relativi agli incassi o ci sono degli sconti in questi periodi? non so dico per dire
 

indaco1

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30 Settembre 2007
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.
..
Dato per morto il mercato interno per almeno i prossimi 3 forse 5 anni, che senso ha se non puoi andare a prenderti i turisti piu' profittevoli con il LR.
Solo che non puoi farlo senza un hub.
Quoto te ma vale per altri, e sono sbalordito di dover ancora far notare questa ovvieta'.

Il mercato italiano migliore c'e' ancora ma lo regaliamo agli stranieri.

E non sono i turisti.

E non e' il medio raggio.

Su quello non si puo' essere competitivi con le low cost, a meno di fare la low cost e farla bene, come U2 e FR. Facile.

Per chi invece ha invocato manager migliori nelle pagine precedenti: neanche mandrake di questi tempi porta il risultato a casa se gli imponi di coltivare le margherite nel deserto invece che nel prato.

La sola cosa che otterrai e' di sprecare ancora i semi di margherita e doversi guardare famelicamente intorno ad intervalli regolari per trovare un altro po' di ciccia nazionale da divorare per pagare i semi di margherita e i portatori di acqua con i secchi ancora per qualche mese o qualche anno.

Probabilmente i manager buoni e/o i partner buoni hanno imposto come condizione per partecipare che si semini nel terreno fertile. E probabilmente quando gli si e' detto di no si sono tirati indietro, se sono manager seri e se sono investitori non pazzi. Tutto tirato a indovinare da me, intendiamoci.


Fuor di metafora:

- Alle banche interessa solo riavere indietro il loro miliardo. Per loro l'ideale sarebbe avere come debitore AF invece di AZ, e quelli di AF gli hanno risposto picche.

- AF invece, data la sua situazione, e' ben contenta di tenersi AZ se e' senza quel miliardo di debiti e puo' tagliare via liberamente tutto quello che non le interessa magari anche con la garanzia che nessun altro coltivi il nostro prato/mercato lasciandoli liberi di brucare solo a loro e agli altri che gia' ci brucano mantenendo lo status quo, non avrebbero intenzione/possibilita' di investire per aumentare uteriormente la loro quota di prato (sorry, avevo detto che rinunciavo alla metafora)

Cosa conviene a noi, utenti, cittadini e anche ai dipendenti?

A me si sono consumati i polpastrelli a furia di scrivere, ma quello di Swissair e' l'esempio di maggior successo di risanamento di compagnia aerea europea degli ultimi lustri. E' un fatto.

Le banche si tengono i loro crediti inesigibili (tanto troveranno il modo di farceli pagare, che so, abbassando il limite di utilizzo del contante). Gli azionisti ci perdono l'investimento. Meritatamente, visto che hanno consentito o imposto di mal amministrare. Ma tanto magari anche a loro oltre a quelle gia' ricevute troveranno il modo di fare qualche altra marxetta a spese nostre.

Pero' noi ci salvaguardiamo una struttura in grado di volare, liberata da debiti e vincoli.

Fatto questo le condizioni necessarie per non ricaderci e per coltivare bene il prato non sono finite.

Bisogna razionalizzare gli aeroporti in modo che i nostri pax (e magari anche qualcuno degli altri, sono un sognatore) trovino vantaggioso volare in tutto il mondo dai nostri aeroporti con mezzi e equipaggio che pagano le tasse in italia.

Per farlo bisogna servire la parte migliore del nostro mercato.

Se non c'e' la massa critica bisognerebbe trovare dei partner che ce l'hanno. Se la massa e' abbastanza grossa magari si riesce pure a servire bene piu' di un aeroporto nazionale, se no bisognerebbe scegliere quello che fa guadagnare di piu' e togliere piu' pax agli stranieri che oggi ci depredano e fare le scelte conseguenti.

Lo so che e' una lunga fila di "se" ma o e' possibile questo o l'alternativa piu' vantaggiosa per il paese e' chiudere tutto e volare con gli stranieri come gia' facciamo in maggioranza, magari pero' facendo quello che serve per farli partire da aeroporti italiani (che anche in questo caso e' la razionalizzazione degli aeroporti, quindi le scelte conseguenti sarebbero comunque richieste).
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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avevo già scritto precedentemente del fatto che AF ha nel suo capitale sociale 2,971 miliardi frutto del premio di emissione e/o fusione probabilmente derivato da tempi felici di borsa dove andava su tutto.

Presupponendo che andrà a perdere un miliardo stante i dati sopra riportati andrà ad esaurire le riserve e rimanere con circa 3 miliardi; ipotizzando un ciclo recessivo cosi severo e soprattutto dipendente dal costo del carburante e del personale (che non costa come in alitalia) c'è qualcuno che pensa che vengono a salvare alitalia o verranno a prendere il mercato e a portarlo in francia e lasciare i bruscolini qui?
 

AZ209

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Londra.
airfrance

primi tre mesi 2012 -379
primi tre mesi 2013 -630

primi sei mesi 2012 -1.276
primi sei mesi 2013 -793

considerazioni?
Due veloci:
1) Per fare soldi in campo aviation, a parte qualche caso raro, non devi essere una compagnia aerea
2) AF ha sempre piu' bisogno di assicurarsi una consistente fetta di mercato italiano (tramite acquisition di AZ) per garantirsi introiti futuri garantiti.
 

smerlos

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infatti e' solo un ponte, in attesa che afklm abbia meno problemi in casa e se la prenda, con beneplacito dei sindacati francesi ( che non sono certo i nostri)
hai altri pretendenti in vista per caso??
NO non ho altri pretendenti, solo dei pazzi potrebbero proporsi
certo che si tratta di un ponte in attesa di... vedremo, ma è un gran brutto ponte che non risolve niente.
nessuna compagnia aerea oggi può permettersi di sopravvivere solo di corto e medio raggio in concorrenza con FR e easyjet.
nemmeno Alitalia comprata da Airfrance e trasformata in Regional
 

Veolia

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Beh, mica tanto.
Roma e Milano sono sicuramente molto più grandi e generano molti più pax (anche premium) di Zurigo - per dire. Se prendi come bacino utile anche solo 60 minuti dall'apt hai in entrambi i casi fra i 2 e i 3 milioni di persone.
Quello che è mancata negli anni ad AZ è stata la capacità di concentrarsi sui mercati potenzialmente remunerativi e su quelli andare a fare concorrenza seria.
Inoltre l'Italia è uno strano paese, dove il provincialismo ci porta ad essere esterofili per definizione, al contrario ad esempio dei francesi che fanno dello sciovinismo una ragione d'essere (da questo punto di vista anche i tedeschi non scherzano).
non parlo di bacino di utenza parlo degli scali
FCO e' impraticabile (sono buono staamattina), MXP senza collegamenti seri e' una cattedrale nel deserto di fatto l'aeroportone di varese.
Non credo che sia da discutere il fatto, e che in italia NON ci sia un hub sia un praticamente dato di fatto

A Roma non sono in grado, senza cattiveria e' meglio che non perdano tempo ancora a provarci, a milano ci vorranno anni per avere le infrastrutture di collegamento fluide e necessarie, quindi alternative non ce ne sono al momento se non usare quelli esteri come fanno molti italiani.
 
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AC143

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Scusate la domanda terra terra, ma i biglietti premi già emessi (e da volare) con AZ per la summer 2014 secondo voi sono in qualche a modo a rischio? O meglio: uno dovrebbe stare preoccupato? E tutti i nostri conti MM?
Con i 500 milioni immessi dalla "manovra", ammesso che si concretizzerà, credo possano andare avanti un altro annetto...
 

Veolia

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NO non ho altri pretendenti, solo dei pazzi potrebbero proporsi
certo che si tratta di un ponte in attesa di... vedremo, ma è un gran brutto ponte che non risolve niente.
nessuna compagnia aerea oggi può permettersi di sopravvivere solo di corto e medio raggio in concorrenza con FR e easyjet.
nemmeno Alitalia comprata da Airfrance e trasformata in Regional
e' gia una regional senz hub , senza massa critica e senza praticamente LR, gli olandesi la integrerebbero riducendo i costi fissi di struttura tagliando personale indiretto fornitori etc...
 

Veolia

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Quoto te ma vale per altri, e sono sbalordito di dover ancora far notare questa ovvieta'.

Il mercato italiano migliore c'e' ancora ma lo regaliamo agli stranieri.

).
Quoto tutto in pieno!! anche e soprattutto l'esempio di Swiss....
Manager buoni e' pieno e basta pagarli, di infrastrutture no!
 
Stato
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