*** ALITALIA : Poste Italiane al 15% ***


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bombatutto

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2 Ottobre 2011
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Ma quindi dove e' l'inghippo? Cioe' i dati che ha rilasciato AZ (49,5 e 22) sono errati o il tuo e' un terzo dato che da' una lettura ulteriore e non in contrasto?
Perchè manca una ulteriore suddivisione. Se, ad esempio, sui 66 milioni totali i passeggeri che usufruiscono del nazionale fossero 18 milioni, portarne 9 sarebbe il 50 %.
 

MC205

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30 Luglio 2009
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Già, per quello che può valere ......

Neppure un minus habens farebbe trapelare che intende trasferire gli uffici da Fiumicino a Parigi prima di aver acquisito il controllo della società.
Per quello che puo' valere.... Il giornalista con l'approssimazione tipica della stampa italiana attuale, forse intendeva dire che
sarebbero trasferiti quei settori non determinanti per l'operativo, esempio il pricing, il Revenue Management il finanziario possono benissimo essere basati a Roma, a Parigi a Catanzaro.....o in qualsiasi angolo della terra, se è cosi avrebbe anche una sua logica. Del resto c'era del personale AZ basato nella sede di CDG per il bundle ITA-FRA
 

zeppelin999

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23 Marzo 2007
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Già, per quello che può valere ......

Neppure un minus habens farebbe trapelare che intende trasferire gli uffici da Fiumicino a Parigi prima di aver acquisito il controllo della società.
Invece ha un senso: le condizioni si dettano PRIMA di mettere denaro, sui giornali francesi c'è già tutto questo. Alitalia non è Klm, difficilmente manterrà uffici da HQ a Roma, un solo call center, un sito e via discorrendo. Az è fallita ed è già tanto che AF pensi davvero di volerla ristrutturare. Altro tema è la capacità dei francesi di saperlo fare, visto che il loro piano per Af fa acqua da tutte le parti...
 

zeppelin999

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23 Marzo 2007
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Scusa non per difendere la categoria giornalistica che non stimo, ma è anche un tantino esagerato sperare di avere un report dettagliato su un quotidiano popolare, magari un bollettino interno di Jp Morgan o MS potrebbe. Tanto per non sparare sempre addosso a tutto e tutti che mi pare sport nazionale disdicevole. E che rientra nella logica autodistruttiva tipo "le Fs fanno schifo, i dipendenti Az nullafacenti, i dipendenti pubblici non fanno una minchia". Due palle...
 

Paolo_61

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2 Febbraio 2012
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Il fine settimana porta consiglio, e qualche volta anche il tempo di fare 2 ragionamenti.
Gli ultimi dati che abbiamo a disposizione su AZ sono riferiti al primo semestre, notoriamente molto "duro" per il trasporto aereo. E' vero che da aprile/maggio si inizia a incassare la vendita dei biglietti estivi, ma a parte Pasqua non è un periodo positivo.
Invece il terzo trimestre è quello dove si fanno i profitti, si incassano vendite "pesanti" perché riferite a posti marginali venduti alle tariffe più alte, si vola molto e bene.
Partendo da queste premesse, al 28 settembre ci siamo trovati con una compagni che dichiarava di essere sostanzialmente senza cassa, cioè conciata peggio che a fine giugno. Delle due l'una: o il terzo trimestre è stato drammatico, con tanto volato e pochi incassi (e allora siamo peggio che alla canna del gas), oppure siamo di fronte a una simpatica pantomima che vede protagonisti i vertici di AZ, quelli di ENI e il governo.
Nel primo caso, arrivederci e grazie, prepariamo il terreno per una nuova compagnia italiana (possibilmente slegata dalle vecchie logiche) e vediamo di gestire quello che resta del trasporto aereo.
Nel secondo caso invece è evidente che tutti insieme appassionatamente hanno preparato il "pacco" da tirare al socio forte, facendogli sparire l'osso da sotto i denti a pochi giorni dalla scadenza del lock-up.
Francamente non so cosa pensare. Per quello che ho visto io (e mi pare anche gli altri che hanno viaggiato con AZ quest'estate) i voli non erano vuoti e le tariffe offerte sotto data erano piuttosto alte, ma siamo a livello di aneddottica, non certo di conti veri.
 

zeppelin999

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23 Marzo 2007
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Il fine settimana porta consiglio, e qualche volta anche il tempo di fare 2 ragionamenti.
Gli ultimi dati che abbiamo a disposizione su AZ sono riferiti al primo semestre, notoriamente molto "duro" per il trasporto aereo. E' vero che da aprile/maggio si inizia a incassare la vendita dei biglietti estivi, ma a parte Pasqua non è un periodo positivo.
Invece il terzo trimestre è quello dove si fanno i profitti, si incassano vendite "pesanti" perché riferite a posti marginali venduti alle tariffe più alte, si vola molto e bene.
Partendo da queste premesse, al 28 settembre ci siamo trovati con una compagni che dichiarava di essere sostanzialmente senza cassa, cioè conciata peggio che a fine giugno. Delle due l'una: o il terzo trimestre è stato drammatico, con tanto volato e pochi incassi (e allora siamo peggio che alla canna del gas), oppure siamo di fronte a una simpatica pantomima che vede protagonisti i vertici di AZ, quelli di ENI e il governo.
Nel primo caso, arrivederci e grazie, prepariamo il terreno per una nuova compagnia italiana (possibilmente slegata dalle vecchie logiche) e vediamo di gestire quello che resta del trasporto aereo.
Nel secondo caso invece è evidente che tutti insieme appassionatamente hanno preparato il "pacco" da tirare al socio forte, facendogli sparire l'osso da sotto i denti a pochi giorni dalla scadenza del lock-up.
Francamente non so cosa pensare. Per quello che ho visto io (e mi pare anche gli altri che hanno viaggiato con AZ quest'estate) i voli non erano vuoti e le tariffe offerte sotto data erano piuttosto alte, ma siamo a livello di aneddottica, non certo di conti veri.
Se per socio forte intendi AF il problema non è semestrale 2013 e dintorni ma il debito. Qui tutti cercano di uscire al meglio lasciando il cerino acceso nelle nostre mani
 

Milanello

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10 Novembre 2009
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Alitalia: Credit Susse, Air France pronta a investire
(ANSA) - MILANO, 14 OTT - Gli investitori ''non si sorprenderanno di fronte alla volonta' di Air France di investire ancora in Alitalia''. A sostenerlo sono gli analisti di Credit Suisse che sottolineano pero' che ''e' necessario che un aumento di capitale porti ad una ristrutturazione di successo''. Dopo aver indicato che la ristrutturazione del 2009 era dettata piu' da problemi di generazione di fatturato piuttosto che di efficienza dei costi, gli analisti della banca svizzera affermano che ''il semplice taglio delle rotte in perdita non e' una via certa per raggiungere la profittabilita', visti gli indici di riempimento di Easyjet e Ryanair''. In ogni caso, ''la combinazione tra l'incoraggiamento del Governo Italiano a Poste Italiane ad entrare nel capitale di Alitalia e la concessione a Emirates per iniziare a servire da Malpensa l'aeroporto Jfk di New York questo mese suggeriscono che la priorita' politica sia il mantenimento di posti di lavoro piuttosto che la profittabilita' della Compagnia, evidenziando il fatto che un investimento di Air France in Alitalia debba essere effettuato per forza alle condizioni di Air France''. (ANSA).
 

VoloPoco

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30 Aprile 2007
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TAO(rmina), Sicilia.
Quindi l Irlanda grazie a Ryanair è conosciuta meglio di altri Paesi che non dispongono di linea area? Non soffre per questo la crisi? L'expo' di milano? Ma perché raccontiamo favole? Meglio essere sinceri: AZ va salvata perché ci sono dentro 14000 famiglie punto. Poi decideremo se al paese serve avere una rete pubblica di rotte strategiche o no cedendole ai francesi. E basta pure con la favola del <poi ci toccherà passare da Parigi>. Per andare dove? NYC? Sud America? Asia? Quindi OK al salvataggio pubblico ma non dobbiamo guardare a eventuali profitti, diciamo che serve e basta.
Diciamo che ci sono degli asset strategici che andrebbero ( o avrebbero dovuto essere) tutelati. Alcuni esempi. i) La ex-rete telefonica (e dati) pubblica, ii) La ex-compagnia di navigazione pubblica (Tirrenia/Siremar...), iii) la rete ferroviaria... ed x) Alitalia o meglio il sistema del trasporto aereo che non può essere ridotto ad una serie di collegamenti p2p offerti in maniera disorganica da compagnie aeree low cost.

Come si tutela il sistema di traporto aereo?
Alitalia ha i suoi difetti ma forse le colpe sono anche altrove. Probabilmente servirebbe un piano strategico degli aeroporti. Si individuano quelli strategici e si creano delle infrastrutture per renderli raggiungibili in un tempo ragionavole. Si evita di apri un aeroporto ogni due passi che per campare deve pagare la low cost di turno che finisce per drogare il mercato.

Poi si può anche decidere che non si vuol pianificare nulla, che si procede a tentoni e che di tanto in tanto si ripianano i bilanci ... potrebbe essere anche questa una scelta politca.. basta dirlo....

Ciao
 

Paolo_61

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2 Febbraio 2012
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Diciamo che ci sono degli asset strategici che andrebbero ( o avrebbero dovuto essere) tutelati. Alcuni esempi. i) La ex-rete telefonica (e dati) pubblica, ii) La ex-compagnia di navigazione pubblica (Tirrenia/Siremar...), iii) la rete ferroviaria... ed x) Alitalia o meglio il sistema del trasporto aereo che non può essere ridotto ad una serie di collegamenti p2p offerti in maniera disorganica da compagnie aeree low cost.

Come si tutela il sistema di traporto aereo?
Alitalia ha i suoi difetti ma forse le colpe sono anche altrove. Probabilmente servirebbe un piano strategico degli aeroporti. Si individuano quelli strategici e si creano delle infrastrutture per renderli raggiungibili in un tempo ragionavole. Si evita di apri un aeroporto ogni due passi che per campare deve pagare la low cost di turno che finisce per drogare il mercato.

Poi si può anche decidere che non si vuol pianificare nulla, che si procede a tentoni e che di tanto in tanto si ripianano i bilanci ... potrebbe essere anche questa una scelta politca.. basta dirlo....

Ciao
Non sono d'accordo.
A questo mondo esistono monopoli naturali (la rete ferroviaria - e non i treni), la rete di distribuzione di gas ed energia elettrica, probabilmente (ma non sono un esperto del settore) il backbone della rete telefonica (ma non l'ultimo miglio, come dimostra Fastweb). In questi casi la privatizzazione deve rispondere a regole certe in termini di garanzia del servizio universale e di tariffazione, in modo da evitare che il monopolista possa applicare le tariffe che vuole. Tolti questi pochi casi, tutto il resto può tranquillamente rimanere in mano al mercato. Per cui le compagnie di navigazione, così come le compagni aeree, devono saper stare sul mercato e chi non è abbastanza efficiente fallisce, lasciando spazio ad altri.
Perché allora sono contrario alla soluzione AF (e lo ero anche nel 2008)? Perché i francesi non intendono acquistare una compagnia aerea, ma il sostanziale monopolio del trasporto L/R dall'Italia - mercato che piaccia o no è comunque il 3°/4° in Europa. Infatti da quello che si sa anche in questo caso, come nel 2008, quello che i francesi vogliono garantirsi è che dalle spoglie di AZ non rinasca un operatore locale forte (blocco dei diritti di traffico).
 
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zeppelin999

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23 Marzo 2007
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Diciamo che ci sono degli asset strategici che andrebbero ( o avrebbero dovuto essere) tutelati. Alcuni esempi. i) La ex-rete telefonica (e dati) pubblica, ii) La ex-compagnia di navigazione pubblica (Tirrenia/Siremar...), iii) la rete ferroviaria... ed x) Alitalia o meglio il sistema del trasporto aereo che non può essere ridotto ad una serie di collegamenti p2p offerti in maniera disorganica da compagnie aeree low cost.

Come si tutela il sistema di traporto aereo?
Alitalia ha i suoi difetti ma forse le colpe sono anche altrove. Probabilmente servirebbe un piano strategico degli aeroporti. Si individuano quelli strategici e si creano delle infrastrutture per renderli raggiungibili in un tempo ragionavole. Si evita di apri un aeroporto ogni due passi che per campare deve pagare la low cost di turno che finisce per drogare il mercato.

Poi si può anche decidere che non si vuol pianificare nulla, che si procede a tentoni e che di tanto in tanto si ripianano i bilanci ... potrebbe essere anche questa una scelta politca.. basta dirlo....

Ciao
Assolutamente d'accordo con te, per questo dico: dobbiamo avere il coraggio di dire che serve e basta - i perchè possono essere diversi - poi il resto si sistema.
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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il salvataggio se si puo' chiamare cosi è fatto dalle banche che non hanno voglia di iscriversi 500 milioni di euro tra le perdite e dal proprietario dell'hub di roma perche si vanificherebbero gli investimenti passati in vista dell'ampliamento.

Non riesco a capire come mai non vi entra il concetto che l'areo disegna la strada del futuro e lo sviluppo è sempre stato costruito sulle strade; se tutto va a parigi il problema non è la perdita dei posti di lavoro attuali ma lo sviluppo futuro e della logistica in particolare che è uno dei settori con maggiore potenziale di sviluppo e occupazionale.
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
1,000
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Prima di tutto la politica dovrebbe domandarsi stante quello che ho appena scritto sopra qual'è il ruolo di alitalia; a me non interessa che venga definita compagnia di bandiera, a me interessa che essa sviluppi i collegamenti internazionali diretti per il turismo e tutto quanto ne consegue, questo sul medio e lungo raggio,

Non vi dovrebbe invece essere una sovrapposizione dell'elemento trasporto tra le varie tipologie; a mio avviso è un errore che uno stato investa contemporaneamente sul trasporto aereo e stessa tratta dall'AV, non ha senso perchè duplicazione di investimenti e di risorse per la risoluzione del medesimo bisogno.

Deve esistere invece una complementarietà delle funzioni dei vari mezzi di trasporto affinchè l'AV sia il naturale complemento ai turisti internazionali che sbarcano in Italia (va bene già cosi com'è al momento).

Forse con quello che dico, stante la tipologia dei voli di breve medio e lungo raggio attualmente effettuati da alitalia comporterebbe un cambiamento di mix notevole.

Chiaramente per stare dalla parte dei numeri se esistono compagnie che sono nelle condizioni di potere garantire le medesime funzioni descritte sopra per me andrebbe bene lo stesso.
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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io non so quello che mette lo stato italiano per lo sviluppo delle infrastrutture degli aeroporti (a parte il fatto dei costi per l'intermodalità e questo lo avevo già detto tempo fa), purtroppo non sono riuscito a trovarlo.

Vorrei solamente sottolineare che decreto 2011 le ferrovie fino al 2021 hanno 4 miliardi all'anno di contributi conto impianto (minimo AV o non AV).
 

asterix

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20 Gennaio 2012
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Alitalia: Bonanni, ci vuole un alleato ma non Air France
14 Ottobre 2013 - 09:01
(ASCA) - Roma, 14 ott - ''Ci vuole un alleato, bisogna ricostruire Alitalia ma non credo che i francesi di Air France facciano al caso nostro perche' loro vogliono solo il loro hub, tant'e' che hanno detto che loro aderirebbero'' all'aumento di capitale ''alla sola condizione che Alitalia non apra nuove tratte internazionali e non acquisti nuovi veicoli. Anzi: hanno fatto di tutto perche' noi fossimo bloccati nell'acquisizione di nuove tratte che rappresentano le occasioni piu' remunerative per un'azienda . Con loro noi andremmo in ulteriore default; meglio allearsi con i tedeschi oppure con altre compagnie di altre realta' regionali''. A dirlo, ospite del programma ''L'Economia Prima di Tutto'' su Radio1 Rai, e' il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, in merito all'aumento di capitale di Alitalia e alle prossime mosse dei soci francesi. Bonanni inoltre respinge l'accusa che Cgil, Cisl e Uil debbano fare autocritica per aver fatto resistenza alla vendita di Alitalia ad Air France gia' 5 anni fa: ''Alitalia a quel tempo era molto molto piu' debole di oggi perche' possedeva circa il 28% del traffico interno italiano ed aveva divelto tutte le tratte internazionali; oggi possiede circa il 50% delle tratte italiane ed ha rafforzato notevolmente le tratte internazionali . Air France da allora ha licenziato piu' di 10.000 persone e non capisco perche' questo non venga mai sottolineato. Se fossimo andati con loro insomma a quest'ora saremmo peggio di una Cenerentola, avremmo perso molti piu' posti di lavoro. Purtroppo la crisi dei traffici e' peggiorata ed ha fatto il resto insieme all'imperizia di imprenditori che hanno gestito in questo periodo, purtroppo , uno dei bacini piu' importanti del traffico internazionale aereo. E' una ricchezza che spero verra' gestita con serieta' e capacita'''. rec-fgl/
Nuova giornata cruciale per il futuro di Alitalia. Nel pomeriggio si riunirà il consiglio di amministrazione e l’assemblea della compagnia di bandiera italiana che dovrà esaminare e approvare la manovra finanziaria da 500 milioni di euro annunciata venerdì scorso (300 milioni a titolo di aumento di capitale e 200 milioni di nuove linee di credito da parte del sistema bancario). In attesa degli importanti appuntamenti in agenda oggi rimane ancora il punto interrogativo sull’intervento di Air France-Klm al piano di salvataggio di Alitalia. Secondo quanto riportato da ‘Les Echos’ dopo l’appoggio di Poste Italiane il gruppo transalpino esige una ristrutturazione del debito.

E proprio oggi arriva il commento di Martin Riecken, portavoce Europe della compagnia aerea tedesca Lufthansa: «In questo momento Lufthansa è fortemente impegnata in sfide interne, soprattutto con il nostro programma che mira a garantire una maggiore efficienza. Pertanto non abbiamo alcun interesse a guardare ad altre compagnie aeree, inclusa Alitalia».

Gli analisti di Credit Suisse sostengono invece che gli investitori «non si sorprenderanno di fronte alla volontà di Air France di investire ancora in Alitalia». Che sottolineano però che «è necessario che un aumento di capitale porti ad una ristrutturazione di successo». Dopo aver indicato che la ristrutturazione del 2009 era dettata più da problemi di generazione di fatturato piuttosto che di efficienza dei costi, gli analisti della banca svizzera affermano che «il semplice taglio delle rotte in perdita non è una via certa per raggiungere la profittabilità, visti gli indici di riempimento di Easyjet e Ryanair». In ogni caso, «la combinazione tra l’incoraggiamento del governo Italiano a Poste Italiane ad entrare nel capitale di Alitalia e la concessione a Emirates per iniziare a servire da Malpensa l’aeroporto Jfk di New York questo mese suggeriscono che la priorità politica sia il mantenimento di posti di lavoro piuttosto che la profittabilità della Compagnia, evidenziando il fatto che un investimento di Air France in Alitalia debba essere effettuato per forza alle condizioni di Air France».

La vicenda Alitalia «incarna il fallimento della politica industriale» dell’Italia, scrive il Wall Street Journal in un articolo dedicato alla disastrata compagnia di bandiera. Il giornale economico Usa spiega che la prolungata recessione economica che sta attraversando il Paese «ha esacerbato la mancanza di competitività» delle aziende italiane, «già svantaggiate da un enorme peso fiscale, complicatissime leggi sul lavoro, alti costi energetici e ingerenze politiche». E così la base industriale del Paese «si sta erodendo» con i vari settori, come quello siderurgico e automobilistico, un tempo comparti dinamici e vibranti, che tagliano posti di lavoro o spostano la produzione al’estero. Alitalia ne è «l’esempio più eclatante». I vari governi che si sono succeduti, sottolinea il Wsj, per anni hanno tenuto i rivali di Alitalia «a distanza» ma quando è arrivata la ‘deregulation’ del trasporto aereo alla fine degli anni ‘90, la compagnia si è ritrovata impreparata ad affrontare la concorrenza.

«Il protezionismo industriale è tornato di moda a Roma». Comincia così un editoriale del Financial Times in edicola questa mattina. L’Italia, scrive il quotidiano finanziario britannico, ha bisogno di investimenti esteri per uscire dalla sua profonda crisi economica ma i politici sono troppo presi dall’ammantarsi nella bandiera per rendersene conto. Il giornale ripercorre la vicenda Alitalia, cita quanto accaduto nel 2008 con il governo Berlusconi e dice che «il governo ha scelto di ripetere lo stesso errore», trovando una soluzione che lasci l’azienda in mani italiane. Il risorgere del nazionalismo nell’ambito degli affari «getta un’ombra» sulla sincerità del presidente del Consiglio che ha più volte ripetuto di voler attrarre gli investimenti esteri e ha varato anche l’operazione Destinazione Italia, scrive il Financial Times, concludendo che la strategia di Roma su Alitalia fornisce un messaggio contraddittorio. corriere.it

:clown:
 
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