- 10 Dicembre 2007
- 15,086
- 3,517
+1Grazie per l'eccellente post, molto informativo.
Grazie anche da parte mia.
+1Grazie per l'eccellente post, molto informativo.
Grazie anche da parte mia; per chiudere il discorso, come dice I-DAVE, era evidente (!) che nessuno pensasse che il soldatino col dito sul grilletto o l’ufficialetto sulla sua poltrona stessero lí a controllare su FR24...Come detto da altri in precedenza, l’idea di usare FR24 (o parenti), è semplicemente assurda. In un teatro di guerra assumere di avere un collegamento ad internet ad un servizio che non offre alcuna garanzia di continuità, per di più gestito da un’entità di una nazione alleata col tuo nemico, non è un’idea brillante.
Allora si potrebbe usare una stazione portatile, esattamente come quelle che si mettono in casa per mandare a FR24 o Flightaware i dati, hanno pure un’interfaccia locale molto comoda, o comunque un software equivalente realizzato ad hoc. No, non si può perché ADS-B, per come è pensato, è collaborativo e non autenticato. Vuol dire che funziona quando tutti fanno del loro meglio perché ciò avvenga e anche quando questo accade l’informazione ottenuta richiede di fare cieco affidamento sulla buona volontà dei partecipanti. L’apparato a bordo ha un identificatore univoco (3 byte) che è scritto di norma nel dispositivo: questo viene poi associato, dal punto di vista burocratico, all’identificazione della macchina, ad esempio 30-05-6C oggi è I-RRSS e 89-40-6E è associato a G-FA019. Ho scritto oggi perché uno dei problemi è che non sempre, soprattutto in certe aree del pianeta, viene mantenuta un’informazione “fresca”. Quando un aereo viene dismesso il suo apparato può essere reciclato e utilizzato su un’altra macchina, oppure la stessa macchina può cambiare identificazione (venduta, leasing, …). Per ovviare al primo problema alcuni trasponder hanno una scheda, tipo una “SIM”, fisicamente collegata all’aereo. Quando si rimuove il trasponder la scheda rimane sulla macchina, e installando il dispositivo su un’altra macchina sarà necessario inserire la scheda legata a quest’ultima. Quelli senza scheda esterna di norma sono programmabili, ma di nuovo sono richieste volontarietà ed efficienza. In sostanza l’assegnazione deli ID richiede una buona dose di precisione, burocrazia e collaborazione.
Poi ci sono i velivoli militari: valgono le regole di cui sopra ma se ne aggiunge una per la quale di norma gli ID degli aeroplani vengono ruotati regolarmente tra le macchine, in modo da non dare informazioni gratuite al nemico sulla dislocazione delle proprie forze. Così un tanker a Offutt domani è un AWACS a Geilenkirchen. In breve, chiunque può impostare un ID sul proprio trasponder e fingersi qualcun altro, per errore o volontariamente.
In ultimo, non essendo la comunicazione autenticata, chiunque può mettere in aria segnali ADS fuffati, facendo comparire velivoli sugli schermi di chi usasse tracker ADS. È un problema conosciuto e discusso da tempo. Se da un lato le strutture di terra più complesse possono provare a porre argine a questo problema impiegando tempo e risorse, i dispositivi imbarcati (che ricevono passivamente i segnali ADS per varie funzioni) non sono sufficientemente sofisticati. Immagino sia lo stesso per i dispositivi embedded in piattaforme tipo quella che ha lanciato l’ordigno di cui parliamo, essendo che di norma è richiesta la collaborazione di diverse stazioni per stabilire l’integrità di un segnale.
Riassumendo si potrebbe non avere l'informazione dall'ADS, e nel caso ci fosse potrebbe facilmente essere falsificata.
Infine la “coordinazione” col controllore dell’area: questo di nuovo assume che non si siano situazioni critiche in corso, dal momento che obbliga a fidarsi ciecamente di quello che si trova dall’altra parte della cornetta che, a meno di procedure specifiche non utilizzate in ambito civile, potrebbe essere chiunque.
Domanda assolutamente sensata.La domanda che mi pongo io è: potrebbe esserci stato qualcos'altro che ha attivato o allertato la difesa aerea, in una zona dove quotidianamente passa il traffico civile?
Tirargli due missili significa proprio la volontà di abbattere un obiettivo ritenuto pericoloso.
Vedo e rilancio: magari qualche bel drone passato apposta per far fare una figuraccia agli iraniani?La domanda che mi pongo io è: potrebbe esserci stato qualcos'altro che ha attivato o allertato la difesa aerea, in una zona dove quotidianamente passa il traffico civile?
Tirargli due missili significa proprio la volontà di abbattere un obiettivo ritenuto pericoloso.
Credo tu abbia centrato il punto, dopo fiumi di fantasie. I TOR-1 non sono solitamente posti a difesa di IKA, e con ogni probabilità non stavano in alcun modo operando a difesa dello scalo della capitale. I TOR-1 sono strumenti di protezione mobile, solitamente impiegati per seguire gli obiettivi che proteggono.La domanda che mi pongo io è: potrebbe esserci stato qualcos'altro che ha attivato o allertato la difesa aerea, in una zona dove quotidianamente passa il traffico civile?
Tirargli due missili significa proprio la volontà di abbattere un obiettivo ritenuto pericoloso.
Questi commenti, per cortesia, li possiamo evitare?Vedo e rilancio: magari qualche bel drone passato apposta per far fare una figuraccia agli iraniani?
Nella totale inattendibilità dimostrata dalle fonti ufficiali iraniane, se ci fosse stata una "scusa" sensata per tirare due missili probabilmente l'avrebbero già abbondantemente sbandierata.La domanda che mi pongo io è: potrebbe esserci stato qualcos'altro che ha attivato o allertato la difesa aerea, in una zona dove quotidianamente passa il traffico civile?
Tirargli due missili significa proprio la volontà di abbattere un obiettivo ritenuto pericoloso.
Non necessariamente. Perchè fornire informazioni su aspetti magari riservati?Nella totale inattendibilità dimostrata dalle fonti ufficiali iraniane, se ci fosse stata una "scusa" sensata per tirare due missili probabilmente l'avrebbero già abbondantemente sbandierata.
Dubito che l'Iran sia in possesso di tecnologie militari di cui gli USA non sono a conoscenza.Non necessariamente. Perchè fornire informazioni su aspetti magari riservati?
Non intendevo tecnologie. Un obiettivo mobile connotato da riservatezza potrebbe essere stato in quella notte un posto comando, ad esempio.Dubito che l'Iran sia in possesso di tecnologie militari di cui gli USA non sono a conoscenza.
Leggendo in giro vari commenti, sembra che quel volo utilizzasse sovente due differenti rotte (credo si intenda SID che portano a due aerovie diverse): una dritto per dritto e l'altra con ampia virata. Per quanto si possa essere in situazione di emergenza, prima di fare un 180 in uno spazio aereo piuttosto trafficato come in un'area terminale, un colpo di telefono al controllore glielo fai. E apparentemente, non vi è stato nessun distress message.Questi commenti, per cortesia, li possiamo evitare?
Piuttosto, il 737 se non vado errato dal grafico di FR24 risultava aver compiuto una virata a destra prima di sparire dai radar. Non potrebbe essere che realmente abbia avuto un problema tecnico per cui abbia invertito la rotta, e dunque ne abbia assunto una, nuova, percepita come "aggressiva"?
Esistono i sistemi IFF (Id Friend or Foe) che permettono di identificare un oggetto (non necessariamente volante) come amico. La non identificazione come amico solitamente implica nemico, e in uno scenario di guerra ha un senso.Quindi, per tirare una prima sommaria conclusione, non ci sono al momento tecnologie che consentono di evitare errori disastrosi.
Il mio istruttore di tiro (pistola, no missili) diceva che se hai assunto la risoluzione di sparare a qualcuno, allora devi sparare almeno 2 volte.Tirargli due missili significa proprio la volontà di abbattere un obiettivo ritenuto pericoloso.
E' anche pensabile una procedura operativa che preveda di mettere in aria due missili a distanza di 30 secondi/1 minuto, in modo da intercettare le eventuali manovre evasivi a seguito del primo lancio.Il mio istruttore di tiro (pistola, no missili) diceva che se hai assunto la risoluzione di sparare a qualcuno, allora devi sparare almeno 2 volte.
Secondo me, escludendo che qualcuno sia rimasto col bottone premuto e sia partita una raffica come nei videogame, e assumendo il video veritiero
1. identifichi il bersaglio come pericoloso
2. spari un missile
3. il bersaglio è ancora in volo più o meno stabile dopo mezzo minuto
4. vai al punto 2
In generale sarebbe bello avere un'analisi delle scatole per vedere come/quali/in che ordine i sistemi abbiano ceduto.
Qui però (intendo in generale non sul forum) occorre che sia chiarito il presupposto: le tecnologie in uso per colpire oggetti volanti sono in grado o meno di distinguere un aereo civile?Buonasera,
considerando che trovo alquanto inverosimile un cosi marcato e catastrofico errore di interpretazione, sia esso umano o legato a fattori tecnologici, in virtù dell'alta affidabilità dei sistemi di allarme, tracciamento ed identificazione militari, unitamente all'alto livello di aderenza alle procedure in ambito aeronautico e ancor più marcatamente in ambito militare, sono portato a sospettare che nell'area fosse in corso un'azione di disturbo volta ad alterare il corretto funzionamento dei sistemi di difesa aerea operanti, in altre parole un'attività EW di guerra elettronica che possa in qualche modo aver indotto i sistemi automatici di identificazione della batteria di TOR-M1 a lanciare su di un bersaglio artatamente reso ostile, o addirittura verso un bersaglio inesistente, ma in traiettoria con il 737.
Un'analisi davvero completa ed esposta in maniera chiara. Grazie anche da parte mia.non si finisce mai di imparare, grazie @nicolap https://www.youtube.com/watch?v=EYGzfOSqxGc&feature=youtu.be&ref=RHRD-BS-I0-C6-P14-S1.6-T1
Molto interessante. Complimenti per la chiarezza.non si finisce mai di imparare, grazie @nicolap https://www.youtube.com/watch?v=EYGzfOSqxGc&feature=youtu.be&ref=RHRD-BS-I0-C6-P14-S1.6-T1