737 Ukraine International Airlines abbattuto dopo il decollo a IKA


indaco1

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10 secondi.
E' il lasso di tempo intercorso tra l'aggancio della traccia, il riflettere chi e cosa potesse essere, e la pressione sul pulsante. Se solo dedicassimo 1 minuto di tempo a riflettere prima di continuare a scrivere d'impulso sulle convinzioni personali che tutto sia possibile e che con uno smartphone ed un'app si risolvono i conflitti mondiali, forse eviteremmo di scadere nella tuttologia da quattro soldi.
E' stato detto che forse non e' possibile accertare l'identita di un altro sistema con cui ho una comunicazione digitale, e ho citato una tecnologia molto utilizzata che invece permette di farlo in ben meno di 10 secondi. Tra l'altro e' un settore che conosco.

Tra questo ed escludere altri problemi insormontabili, non parliamo di implementare un sistema e farlo certificare e installare da tutti, ovviamente ce ne corre.
 

robygun

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No, lo faranno fuori senza pensarci troppo.. Che abbia sbagliato lui o chi gli ha dato gli ordini..
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
manco su Netflix si vedono certi film
tipo quelli dove buttano uno giu' dalla montagna dentro un sacco con puntine da disegno no?
Avanti allora, facci sapere (te che hai aderenze nel regime) come ringrazieranno e onoreranno questi "prodi".
Intanto, da ADNKronos:

Pubblicato il: 14/01/2020 09:57

Alcune persone sono state arrestate in Iran in relazione all'incidente aereo di mercoledì scorso, quando un aereo della compagnia Ukrainian Airlines è stato abbattuto per errore da un missile al decollo da Teheran. Lo ha reso noto il portavoce della magistratura iraniana, Gholamhossein Esmaili.
"L'Iran punirà tutti coloro che hanno una responsabilità nell'abbattimento non intenzionale del Boeing 737. Lo ha promesso il presidente iraniano Hassan Rohani durante un discorso trasmesso dalla televisione di Stato.
Rohani ha poi chiesto alla magistratura di formare un ''tribunale speciale'' che porti avanti l'indagine sull'abbattimento dell'aereo."
 

i-ffss

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Avevo scritto un commento iperbolico quando ancora si parlava di engine failure per cui fosse stato tirato giù per evitare finisse sulle case. Ora: non è che davvero quel povero cristo del Comandante era in difficoltà e stava tentando di tornare a IKA e chi stava a quella postazione missilistica ha interpretato quel segnale come una minaccia e gli ha sparato contro?


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fiducioso

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ABC News ha riportato che il missile è esploso di fronte al muso del 737, sprigionando migliaia di veri e propri proiettili che hanno crivellato di colpi il cockpit...hanno anche aggiunto che potrebbe essere quello il motivo del silenzio radio durante l’emergenza
 

nicolap

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ABC News ha riportato che il missile è esploso di fronte al muso del 737, sprigionando migliaia di veri e propri proiettili che hanno crivellato di colpi il cockpit...hanno anche aggiunto che potrebbe essere quello il motivo del silenzio radio durante l’emergenza
io credo che abbia colpito invece il motore sx
 

NoEmptyElse

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Come detto da altri in precedenza, l’idea di usare FR24 (o parenti), è semplicemente assurda. In un teatro di guerra assumere di avere un collegamento ad internet ad un servizio che non offre alcuna garanzia di continuità, per di più gestito da un’entità di una nazione alleata col tuo nemico, non è un’idea brillante.
Allora si potrebbe usare una stazione portatile, esattamente come quelle che si mettono in casa per mandare a FR24 o Flightaware i dati, hanno pure un’interfaccia locale molto comoda, o comunque un software equivalente realizzato ad hoc. No, non si può perché ADS-B, per come è pensato, è collaborativo e non autenticato. Vuol dire che funziona quando tutti fanno del loro meglio perché ciò avvenga e anche quando questo accade l’informazione ottenuta richiede di fare cieco affidamento sulla buona volontà dei partecipanti. L’apparato a bordo ha un identificatore univoco (3 byte) che è scritto di norma nel dispositivo: questo viene poi associato, dal punto di vista burocratico, all’identificazione della macchina, ad esempio 30-05-6C oggi è I-RRSS e 89-40-6E è associato a G-FA019. Ho scritto oggi perché uno dei problemi è che non sempre, soprattutto in certe aree del pianeta, viene mantenuta un’informazione “fresca”. Quando un aereo viene dismesso il suo apparato può essere reciclato e utilizzato su un’altra macchina, oppure la stessa macchina può cambiare identificazione (venduta, leasing, …). Per ovviare al primo problema alcuni trasponder hanno una scheda, tipo una “SIM”, fisicamente collegata all’aereo. Quando si rimuove il trasponder la scheda rimane sulla macchina, e installando il dispositivo su un’altra macchina sarà necessario inserire la scheda legata a quest’ultima. Quelli senza scheda esterna di norma sono programmabili, ma di nuovo sono richieste volontarietà ed efficienza. In sostanza l’assegnazione deli ID richiede una buona dose di precisione, burocrazia e collaborazione.
Poi ci sono i velivoli militari: valgono le regole di cui sopra ma se ne aggiunge una per la quale di norma gli ID degli aeroplani vengono ruotati regolarmente tra le macchine, in modo da non dare informazioni gratuite al nemico sulla dislocazione delle proprie forze. Così un tanker a Offutt domani è un AWACS a Geilenkirchen. In breve, chiunque può impostare un ID sul proprio trasponder e fingersi qualcun altro, per errore o volontariamente.
In ultimo, non essendo la comunicazione autenticata, chiunque può mettere in aria segnali ADS fuffati, facendo comparire velivoli sugli schermi di chi usasse tracker ADS. È un problema conosciuto e discusso da tempo. Se da un lato le strutture di terra più complesse possono provare a porre argine a questo problema impiegando tempo e risorse, i dispositivi imbarcati (che ricevono passivamente i segnali ADS per varie funzioni) non sono sufficientemente sofisticati. Immagino sia lo stesso per i dispositivi embedded in piattaforme tipo quella che ha lanciato l’ordigno di cui parliamo, essendo che di norma è richiesta la collaborazione di diverse stazioni per stabilire l’integrità di un segnale.
Riassumendo si potrebbe non avere l'informazione dall'ADS, e nel caso ci fosse potrebbe facilmente essere falsificata.
Infine la “coordinazione” col controllore dell’area: questo di nuovo assume che non si siano situazioni critiche in corso, dal momento che obbliga a fidarsi ciecamente di quello che si trova dall’altra parte della cornetta che, a meno di procedure specifiche non utilizzate in ambito civile, potrebbe essere chiunque.
 

I-DAVE

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Come detto da altri in precedenza, l’idea di usare FR24 (o parenti), è semplicemente assurda. In un teatro di guerra assumere di avere un collegamento ad internet ad un servizio che non offre alcuna garanzia di continuità, per di più gestito da un’entità di una nazione alleata col tuo nemico, non è un’idea brillante.
Allora si potrebbe usare una stazione portatile, esattamente come quelle che si mettono in casa per mandare a FR24 o Flightaware i dati, hanno pure un’interfaccia locale molto comoda, o comunque un software equivalente realizzato ad hoc. No, non si può perché ADS-B, per come è pensato, è collaborativo e non autenticato. Vuol dire che funziona quando tutti fanno del loro meglio perché ciò avvenga e anche quando questo accade l’informazione ottenuta richiede di fare cieco affidamento sulla buona volontà dei partecipanti. L’apparato a bordo ha un identificatore univoco (3 byte) che è scritto di norma nel dispositivo: questo viene poi associato, dal punto di vista burocratico, all’identificazione della macchina, ad esempio 30-05-6C oggi è I-RRSS e 89-40-6E è associato a G-FA019. Ho scritto oggi perché uno dei problemi è che non sempre, soprattutto in certe aree del pianeta, viene mantenuta un’informazione “fresca”. Quando un aereo viene dismesso il suo apparato può essere reciclato e utilizzato su un’altra macchina, oppure la stessa macchina può cambiare identificazione (venduta, leasing, …). Per ovviare al primo problema alcuni trasponder hanno una scheda, tipo una “SIM”, fisicamente collegata all’aereo. Quando si rimuove il trasponder la scheda rimane sulla macchina, e installando il dispositivo su un’altra macchina sarà necessario inserire la scheda legata a quest’ultima. Quelli senza scheda esterna di norma sono programmabili, ma di nuovo sono richieste volontarietà ed efficienza. In sostanza l’assegnazione deli ID richiede una buona dose di precisione, burocrazia e collaborazione.
Poi ci sono i velivoli militari: valgono le regole di cui sopra ma se ne aggiunge una per la quale di norma gli ID degli aeroplani vengono ruotati regolarmente tra le macchine, in modo da non dare informazioni gratuite al nemico sulla dislocazione delle proprie forze. Così un tanker a Offutt domani è un AWACS a Geilenkirchen. In breve, chiunque può impostare un ID sul proprio trasponder e fingersi qualcun altro, per errore o volontariamente.
In ultimo, non essendo la comunicazione autenticata, chiunque può mettere in aria segnali ADS fuffati, facendo comparire velivoli sugli schermi di chi usasse tracker ADS. È un problema conosciuto e discusso da tempo. Se da un lato le strutture di terra più complesse possono provare a porre argine a questo problema impiegando tempo e risorse, i dispositivi imbarcati (che ricevono passivamente i segnali ADS per varie funzioni) non sono sufficientemente sofisticati. Immagino sia lo stesso per i dispositivi embedded in piattaforme tipo quella che ha lanciato l’ordigno di cui parliamo, essendo che di norma è richiesta la collaborazione di diverse stazioni per stabilire l’integrità di un segnale.
Riassumendo si potrebbe non avere l'informazione dall'ADS, e nel caso ci fosse potrebbe facilmente essere falsificata.
Infine la “coordinazione” col controllore dell’area: questo di nuovo assume che non si siano situazioni critiche in corso, dal momento che obbliga a fidarsi ciecamente di quello che si trova dall’altra parte della cornetta che, a meno di procedure specifiche non utilizzate in ambito civile, potrebbe essere chiunque.
Grazie per l'eccellente post, molto informativo.

Direi che con questo possiamo chiudere la serie del "basta controllare su FR24".

DaV
 

enzomatto

Bannato
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Il video dei lanci dei missili è...boh, non trovo la parola giusta tra agghiacciante, deprimente, annichilente. L'aereo dal primo missile (efficace o meno) vole ancora per quasi un minuto. Quelli a bordo hanno vissuto per 1 minuto nel terrore. Solo il pensiero di affogare mi mette più angoscia del pensiero di avere un intero minuto di coscienza di morire
 

13900

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Come detto da altri in precedenza, l’idea di usare FR24 (o parenti), è semplicemente assurda. In un teatro di guerra assumere di avere un collegamento ad internet ad un servizio che non offre alcuna garanzia di continuità, per di più gestito da un’entità di una nazione alleata col tuo nemico, non è un’idea brillante.
Allora si potrebbe usare una stazione portatile, esattamente come quelle che si mettono in casa per mandare a FR24 o Flightaware i dati, hanno pure un’interfaccia locale molto comoda, o comunque un software equivalente realizzato ad hoc. No, non si può perché ADS-B, per come è pensato, è collaborativo e non autenticato. Vuol dire che funziona quando tutti fanno del loro meglio perché ciò avvenga e anche quando questo accade l’informazione ottenuta richiede di fare cieco affidamento sulla buona volontà dei partecipanti. L’apparato a bordo ha un identificatore univoco (3 byte) che è scritto di norma nel dispositivo: questo viene poi associato, dal punto di vista burocratico, all’identificazione della macchina, ad esempio 30-05-6C oggi è I-RRSS e 89-40-6E è associato a G-FA019. Ho scritto oggi perché uno dei problemi è che non sempre, soprattutto in certe aree del pianeta, viene mantenuta un’informazione “fresca”. Quando un aereo viene dismesso il suo apparato può essere reciclato e utilizzato su un’altra macchina, oppure la stessa macchina può cambiare identificazione (venduta, leasing, …). Per ovviare al primo problema alcuni trasponder hanno una scheda, tipo una “SIM”, fisicamente collegata all’aereo. Quando si rimuove il trasponder la scheda rimane sulla macchina, e installando il dispositivo su un’altra macchina sarà necessario inserire la scheda legata a quest’ultima. Quelli senza scheda esterna di norma sono programmabili, ma di nuovo sono richieste volontarietà ed efficienza. In sostanza l’assegnazione deli ID richiede una buona dose di precisione, burocrazia e collaborazione.
Poi ci sono i velivoli militari: valgono le regole di cui sopra ma se ne aggiunge una per la quale di norma gli ID degli aeroplani vengono ruotati regolarmente tra le macchine, in modo da non dare informazioni gratuite al nemico sulla dislocazione delle proprie forze. Così un tanker a Offutt domani è un AWACS a Geilenkirchen. In breve, chiunque può impostare un ID sul proprio trasponder e fingersi qualcun altro, per errore o volontariamente.
In ultimo, non essendo la comunicazione autenticata, chiunque può mettere in aria segnali ADS fuffati, facendo comparire velivoli sugli schermi di chi usasse tracker ADS. È un problema conosciuto e discusso da tempo. Se da un lato le strutture di terra più complesse possono provare a porre argine a questo problema impiegando tempo e risorse, i dispositivi imbarcati (che ricevono passivamente i segnali ADS per varie funzioni) non sono sufficientemente sofisticati. Immagino sia lo stesso per i dispositivi embedded in piattaforme tipo quella che ha lanciato l’ordigno di cui parliamo, essendo che di norma è richiesta la collaborazione di diverse stazioni per stabilire l’integrità di un segnale.
Riassumendo si potrebbe non avere l'informazione dall'ADS, e nel caso ci fosse potrebbe facilmente essere falsificata.
Infine la “coordinazione” col controllore dell’area: questo di nuovo assume che non si siano situazioni critiche in corso, dal momento che obbliga a fidarsi ciecamente di quello che si trova dall’altra parte della cornetta che, a meno di procedure specifiche non utilizzate in ambito civile, potrebbe essere chiunque.
Molto interessante, grazie mille!
 

I-DILA

Utente Registrato
4 Giugno 2007
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bergamo.
Molto interessante, grazie mille!
Condivido e mi associo ai ringraziamenti.

Quindi, per tirare una prima sommaria conclusione, non ci sono al momento tecnologie che consentono di evitare errori disastrosi.

Molto bene, ossia molto molto male.

Da qui, ne consegue che l'unica reale soluzione è non volare in zone a rischio attacco missilistico.

Ulteriore considerazione logica è che, se non si vogliono tradire i principi fondamentali sui quali si fonda lo sviluppo dell'aviazione civile deve essere sviluppata una procedura condivisa che consenta tempestivamente di chiudere gli spazi aerei pericolosi.
 

Lukem3d

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13 Marzo 2019
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ABC News ha riportato che il missile è esploso di fronte al muso del 737, sprigionando migliaia di veri e propri proiettili che hanno crivellato di colpi il cockpit...hanno anche aggiunto che potrebbe essere quello il motivo del silenzio radio durante l’emergenza
E' più o meno questo l'effetto che ci si attende da un missile a guida radar con testata dotata di spoletta di prossimità. il Missile non deve "disintegrare" l'obiettivo come nei film ma causargli abbastanza danni da abbatterlo.